martedì 21 maggio 2024

VERBANIA: TANTE SFUMATURE DI VERDE

 


La nostra Sezione ha partecipato ieri, 20 maggio, ad una riunione pubblica indetta dalla lista Verde che concorre alle prossime elezioni comunali della città. Abbiamo partecipato non perché collaterali a liste politiche (siamo per statuto tenuti al "trasversalismo" ), ma perché il tema pubblicizzato era quello del futuro del Piano Grande di Fondotoce, tema, come noto, oggetto di nostra grande attenzione. Relatore ufficiale era il già delegato all'urbanistica del Governo Marchionini: Ing. Margaroli. Dobbiamo dire che l'esposizione è stata molto prudente, vorremmo dire sfumata, poco incisiva sui temi per noi molto rilevanti, tanto da non suscitare particolari reazioni da parte del pubblico presente, (tra gli altri l candidato Sindaco Brezza), pubblico attento, ma poco reattivo. Abbiamo dunque chiesto la parola e posto tre questioni: la prima, forse poco o forse mai attenzionata, riguardava il destino dell'area industriale per il trattamento di materiali inerti, posta in sponda dx Toce, all'interno della Riserva, che il piano di gestione della stessa Riserva prevede venga delocalizzata in altro sito ad essa esterna. Abbiamo ricordato che il piano di gestione è sovraordinato al PRGC, ma non abbiamo visto, nello strumento in corso di modifica, alcuna previsione in tal senso. Quindi abbiamo chiesto quale sia la posizione della lista Verde. Margaroli ha riconosciuto che il Piano di gestione della Riserva è sovraordinato rispetto al PRGC, ma ha fatto presente come l'Ente Parco non abbia fatto osservazioni in merito e quindi.... La nostra replica è stata che l'Ente Parco ha fatto di più, cioè ha messo la norma che impone sia prevista la delocalizzazione, ma se Verbania non l' osserva è una responsabilità del Comune, quindi ci si aspetterebbe una coerente previsione e una posizione coerente da parte della lista Verde. La seconda domanda ha riguardato il futuro della Cascina De Antonis, che, al netto della futura classificazione di rischio idrogeologico, è ipotizzata nella variante generale per una destinazione turistico ricettiva. La nostra domanda è stata se e come la lista Verde sposi o meno la nostra proposta condivisa da tante associazioni del Territorio, per una destinazione funzionale e di servizio al Parco Nazionale Val Grande. La risposta è stata abbastanza negativa, sollevando da parte di Margaroli questioni legate alla volontà della proprietà e questione di mancanza di risorse pubbliche per un investimento di tal portata. La replica è stata quella di ricordare che lo stesso Margaroli aveva poco prima, rivendicato la supremazia della parte pubblica all'interno di una politica di negoziazione urbanistica con i privati, ma poi nel caso concreto, sembra dimenticarsene, mentre noi potremmo ipotizzare anche una soluzione mista per il recupero della cascina. Quanto alle risorse abbiano ricordato come l'opportunità di partecipare all'iniziativa con l'Ente Parco Nazionale, destinatario da sempre di importanti finanziamenti statali, sarebbe l'occasione per trovarle, solo lo si volesse. La terza domanda è stata la più impertinente e ha riguardato l'affidabilità che il Comune di Verbania può dare nella gestione di norme che, apparentemente ferme e rigorose, vengono poi liberamente declinate, diventando flessibili e liquide come nel caso dell'ampliamento in corso del campo golf o in quello della costruzione della pista per bici cross (tutto documentato). Qui Margaroli è caduto in fallo, contestando all'Associazione l'esito infausto che il ricorso contro la bici cross aveva avuto. Certo, è stata la replica, ma quel ricorso, per nostro difetto colpevole, aveva dimenticato di sollevare un divieto a Margaroli ben noto e occultato, cioè la preclusione assoluta all'edificazione che le norme idrogeologiche imponevano e impongono ancora su quell'area, eppure edifici di servizio sono stati ugualmente realizzati. A questo punto la riunione, finalmente animata è andata verso la conclusione e salutando tutti cordialmente, siamo andati verso l'uscita accompagnando il già Sindaco Zanotti per nulla avaro di confidenze in privato quanto lo era stato riservato in pubblico. Il Consiglio è quello di aggiungere un po' di verde in più ad una tinta troppo sfumata.









1 commento:

Guglielmo ha detto...

Posto qui la mia replica in differita. Lo spostamento della cava, evidentemente previsto dal Piano della Riserva, va approfondito alla luce delle concessioni in corso. Resta il fatto che per valenza e localizzazione, l'opportunità del ripristino ambientale rappresenta l'occasione per chiudere l'anello ciclopedonale del Toce bypassando il rischioso attraversamento stradale. L'ipotesi di ripristino deve pertanto trovare spazio nel Masterplan Paesaggistico e nel futuro parco ecologico del Toce se come tale mi auguro verrà sviluppato dalla futura amministrazione.
Il disegno del quadrante di Cascina De Antonis, al netto dei vincoli che ne determineranno il futuro, rappresenta oggi un esercizio di dibattito progettuale per cui trovare un luogo di confronto adeguato nel prg in fieri. La valenza pubblica dell'area, il ripristino dei volumi esistenti e una ricettività sostenibile sono i capisaldi da cui partire senza lasciare spazio a troppe negoziazioni.
In ultimo, rispetto al bmx park e ai volumi realizzati, la disciplina urbanistica è risultata troppo permissiva e lo scenario imprenditoriale mi sembra lungi dal potersi concretizzare. In sintesi considero l'iniziativa un'operazione a discapito del suolo, dell'ecosistema e dell'interesse pubblico dell'area.