mercoledì 3 luglio 2024

LORGINO: L'UNDICI PROSSIMO INIZIA IL CONTO ALLA ROVESCIA .

 




Anche Lorgino sta per arrivare al dunque. La pagina web delle valutazioni di impatto ambientale, pur alla faccia della trasparenza sempre avaro di documenti, contiene l'informazione che per il prossimo undici luglio è stata convocata la seduta della Conferenza di Valutazione con il compito di assumere le finali determinazioni in ordine alla autorizzabilità del progetto di rinnovo e ampliamento di cava Lorgino. Si apre dunque la fase terminale che, se capiamo bene, potrà durare sino al massimo 90 giorni, al termine della quale avremo il responso. Impossibile fare previsioni, anche causa la scarsità della documentazione resa disponibile e la oggettiva incertezza per una decisione su di un progetto che per estensione e natura non ha precedenti. Inutile nascondere che gli interessi economici ( diretti e indiretti) che si muovono attorno a questo progetto sono di tale entità che nessuno pensa che il condizionamento ambientale non possa incidere sul risultato finale. E' ovvio lo sia, ma questo non significa mettere in discussione la correttezza degli operati ( laddove abbiamo ritenuto non lo fossero lo abbiamo detto e scritto) o supporre chissà quali manovre dentro e fuori i Palazzi coinvolti. E' un fatto che chiunque e a maggior ragione la politica dei governi locali segue con attenzione e magari con apprensione le vicende di importanti realtà economiche a lei vicine. Lo deve fare e lo fa, confidiamo nel rispetto dei ruoli di governo da un lato e di gestione dall'altro. Ciò detto, se non si sarà in presenza di veti ostativi bloccanti che, a questo punto possono venire soltanto ad opera della Soprintendenza, qualunque decisione non sarà nè facile, né piana, nè tanto meno poi condivisa. Conciliare gli interessi in campo, contrapposti per natura, conciliari in presenza di un progetto tanto impattante, ma proprio per questo di altrettanta (voluta) valenza economica, pone il decisore davanti ad un dilemma amletico e da qui il nostro consiglio di sottrarsi respingendo il progetto proprio perché inconciliabile, indicando la via di uscita attraverso la chiusura della forbice esageratamente aperta tra la dimensione della coltivazione da un lato e, dall'altro le misure di compensazione offerte. Azzardiamo, ma poi non molto, che non saremo seguiti in questo nostro saggio consiglio, e non scommetteremmo un euro su un diverso esito, saremo probabilmente battuti, ma se sì, se lo ricordino tutti, in primis quel Comune assente, chi perderà non saremo noi, ma voi.

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