giovedì 28 settembre 2017

BAVENO-LA MINIERA INFINITA












Sezione Verbano Cusio Ossola


Risultati immagini per monte camoscio baveno miniera

Prot. n. 3017

28/09/2017

Spett. Comune di Baveno
All'attenzione del Sindaco

S E D E 


Spett. Regione Piemonte
Direzione Ambiente Governo e Tutela del Territorio
Settore Territorio e paesaggio
C.so Bolzano 44

10121 T O R I N O

Spett. Ministero dei Beni e delle
attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e
paesaggio per le Province di Biella,
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli

P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2


10122 TORINO


Spett. Regione Piemonte

Settore Polizia Mineraria, Cave e Miniere
Via Pisano, 6 – 10152 Torino


OGG: Monte Camoscio: Concessione mineraria "Seula"- Recupero ambientale .



Si fa seguito alla nota già inoltrata al Comune di Baveno datata 01/03/2017, che si allega per conoscenza ai nuovi soggetti in indirizzo, con la quale si formulavano ampie e diverse considerazioni in ordine all'attività conseguente alla concessione mineraria ubicata sul monte Camoscio e denominata Seula, auspicando che la scadenza ormai prossima della concessione ( febbraio 2018) fosse motivo per un serio ripensamento in ordine alle modalità e convenienze del suo rinnovo.
Non conosciamo ancora quali siano gli orientamenti che il Comune di Baveno, proprietario di consistenti parti delle aree di concessione, assumerà in ordine alle problematiche da noi esposte, sotto tale profilo ne sollecitiamo comunque una definizione cui vorremmo conoscerne gli esiti.
Con la presente si torna invece in argomento sotto il particolare profilo del vincolo paesaggistico che, stante l'esistenza dei diritti di uso civico, grava sul gran parte dell'area ed in particolare sui contenuti delle autorizzazioni sino ad oggi rilasciate.
Si osserva che l'ultima autorizzazione, a noi nota, è relativamente recente, essendo datata 15/02/2016, e quindi rilasciata a fronte di una conoscenza dello stato della miniera rispetto l'andamento della coltivazione e del recupero ambientale assai attuale.
Orbene la lettura della relazione paesaggistica, redatta dal tecnico incaricato Geol. Gagliardi, che accompagnava l'istanza avrebbe indotto alcune perplessità. Ad ogni buon fine se ne riportano qui alcuni stralci: 


"5. VOLUMI E SUPERFICI

L’area in Concessione Mineraria.................... si estende dalla cima del Monte Camoscio fino al fondo valle sul versante orientale del rilievo montuoso stesso. La superficie complessiva dell’area in Concessione Mineraria alla Graniti e Marmi di Baveno è pari a: 54 ha circa (544.785 mq circa).

All’interno della concessione è individuata l’effettiva area di miniera....................... L’area oggetto di autorizzazione alla coltivazione mineraria, che insiste su terreni di proprietà della ditta stessa e su terreni di proprietà comunale, si estende su una superficie pari a: 29 ha circa (287.470 mq circa). L’area di effettivo intervento............................................................ risulta pari a: 16 ha circa (158.225 mq circa)

Il piano dei lavori prevede, nella configurazione finale, un ampio settore, costituito dal cantiere nord superiore, in cui si esegue la completa scopertura del substrato roccioso su cui non erano previsti interventi di recupero ambientale. Tale area allo stato attuale corrisponde per altro alla zona ora destinata a coltivazione di cava per pietra ornamentale, all’interno del perimetro della stessa miniera. L’area di effettivo intervento di rinaturalizzazione finale per quanto concerne in senso stretto l’attività di miniera per feldspato si riduce pertanto a: 14 ha circa (139.410 mq circa) Si precisa infine che l’area già oggetto di interventi di recupero ambientale eseguiti contestualmente allo sviluppo della coltivazione copre ormai una superficie pari a 2 ha circa (20.530 mq circa), pertanto l’area residua al termine della coltivazione di miniera su cui sono previsti interventi di recupero ambientale risulta pari a: 12 ha circa (118.880 mq circa) Sulla base del reale andamento del mercato e dell’effettiva produzione dell’impianto si sono rivisti in questa sede i quantitativi di materiale estraibile che potranno prevedibilmente essere utilizzati. Per quanto concerne i volumi di materiale ancora disponibili per deduzione dalle precedenti misure, in relazione ai quantitativi annuali dichiarati nei programmi dei lavori  si ottiene un quantitativo residuo di materiale di discarica coltivabile pari a: 900.000 mc circa . Si tratta tuttavia di un ordine di grandezza corretto che rappresenta in ogni caso un riferimento certo in funzione al proseguimento dell’attività attualmente in corso che difficilmente potrà sfruttare un quantitativo simile. Infatti tale dato, in riferimento all’attuale andamento della coltivazione, supera l’effettiva potenzialità estrattiva della ditta che nel corso degli ultimi anni è scesa ad un quantitativo pari a 40.000 mc circa, come riportato negli programmi annuali dei lavori di miniera relativi agli ultimi 4 anni."..................................................................................................................................................................................... ........................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................


"........... infine, con l’ultima fotografia si propone una fotosimulazione una visione globale dell’area oggetto di intervento al termine dell’attività della miniera (e della cava, autorizzata nel 2009, compresa nel perimetro della Concessione mineraria) rappresentando entrambe le aree secondo la configurazione di recupero ambientale autorizzata di cui si richiede il rinnovo"

FOTO PRESENTE IN ORIGINALE 

Anche ad una lettura distratta la contraddizione tra quanto dichiarato in relazione e quanto richiesto ed autorizzato in termini di recupero ambientale, è palese. Lo stato attuale di avanzamento della coltivazione lo conferma.
In altri termini era evidente, per espressa affermazione contenuta in relazione che alla scadenza della concessione in corso il recupero ambientale, di fatto, non avrebbe potuto essere realizzato secondo la previsione di progetto, in quanto l'attività di coltivazione non sarebbe andata ad esaurimento.
Pur tuttavia si è in presenza di una autorizzazione paesaggistica i cui contenuti e le cui previsioni non si scostano da quel progetto che, alla imminente scadenza, non potrà essere realizzato; in termini più espliciti l'autorizzazione data si configura come una scatola vuota priva di alcun riferimento fattuale e concreto. 
Lo spostamento delle previsioni di altri due decenni è la conseguenza deprecabile, tanto più deprecabile in quanto il progetto assentito non pare preveda interventi di recupero ambientale contestuali all'avanzamento della coltivazione, ma raffigurava soltanto una situazione finale che a breve non si realizzerà. 
Allo stato dunque questa Associazione non può esimersi dal rilevare una situazione ben diversa da quella che le previsioni progettuali definivano, ma che una lettura anche non particolarmente attenta dell'insieme degli atti avrebbe consentito, da subito, mettere in luce e diversamente gestire.
Non si richiamano qui le considerazioni, di più ampio spettro, già espresse nella nostra prima nota che riteniamo mantengano tutta la loro valenza e attualità, ma qui si aggiunge che occorrerebbe un intervento urgente che, prima della scadenza delle autorizzazioni in corso, ridefinisca il contenuto del recupero ambientale in funzione di quella che sarà l'effettivo avanzamento della coltivazione.
Non sta a noi stabilire i modi e i termini di tale intervento, ma ci pare che la rilevanza e consistenza del caso lo giustifichi, pena anche la credibilità dei soggetti istituzionali che hanno avuto sin qui parte.

Lasciamo pertanto alla valutazione di Codesti Enti e Organi in indirizzo i contenuti della presente nota in attesa di leggerVi in merito. 




Distintamente 




Il Presidente della Sezione vco 










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