venerdì 21 luglio 2017

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE


Risultati immagini per GIRMI BIALETTI



Un convegno organizzato dalla Sezione Regionale di Italia Nostra si svolgerà il prossimo 20 ottobre a Torino e porrà al centro la questione della archeologia industriale. Un fenomeno diffuso che la crisi industriale di questi ultimi anni ha ulteriormente accentuato, cancellando, da un lato, dalle mappe una parte industriale del 900 e dall'altro, lasciando sul terreno i segni evidenti di un passato che difficilmente potrà ritornare così come lo abbiamo conosciuto. Le singole Sezioni locali di Italia Nostra sono state invitate ad aderire al progetto del convegno, proponendo ognuna un tema estratto dalla realtà del proprio territorio. La Sezione del VCO ha voluto dare un'indicazione particolare, segnalando due realtà, peraltro legate da una storia in parte comune e che sembrano segnare un paradosso nella storia industriale locale, ma non solo. Due marchi, simboli del boom economico del secondo dopo guerra, la Bialetti di Crusinello e la Girmi di Cireggio, evocativi di uno sviluppo economico in cui il modello del consumo si estendeva a gran parte della famiglie italiane, simboli quindi di una rivoluzione sociale ed economica, ma anche antropologica che aveva segnato l'immaginario collettivo di quell'epoca. Le fabbriche, specie la Bialetti, con il suo disegno razionalistico e moderno diventavano esse stesse non solo i luoghi della produzione materiale, ma quelli simbolici di uno sviluppo economico che si pensava senza limite e in continua espansione. Oggi quei luoghi, quelle due fabbriche sono diventate due nuovi luoghi simbolici, ma di una realtà che è lo specchio rovesciato del passato. La Bialetti, ancora intatta nel suo involucro esterno, è il luogo di uno smembramento funzionale o di un abbandono; la realtà industriale del passato la si percepisce nel vuoto silenzioso che trapela dalla grandi vetrate dei piani superiori, i luoghi della produzione sono diventati i luoghi della memoria delle produzioni cessate e altrove trasferite, la Girmi è il luogo di una natura che entra nell'involucro della fabbrica abbandonata, ma ancora moderna nei suoi segni architettonici e nella sua collocazione sui luoghi. La modernità non ha resistito a se stessa, la sua stessa velocità ha spazzato via le sue creazioni, l'archeologia è diventata il tempo appena dietro le nostre spalle, mentre davanti ai nostri occhi non sappiamo che cosa comparirà a rioccupare quei luoghi e quegli spazi.              ,  

mercoledì 19 luglio 2017

LEGGI DISCUSSE


18-07-2017
“Questa legge è contro i parchi e le aree protette, fermatela”: appello di Italia Nostra alla Commissione Ambiente del Senato






La sofferta revisione della legge 394/91 sui parchi e le aree protette non si è ancora chiusa. Dopo l’approvazione alla Camera, il testo è ritornato alla commissione Ambiente del Senato dove il vicepresidente Senatore Massimo Caleo e gli altri senatori componenti hanno ascoltato in audizione un rappresentante di Italia Nostra. La nostra Associazione ha dichiarato il proprio rigetto verso una visione dei parchi nazionali che le modifiche della legge 394 rischia di trasformare in agenzie di sviluppo locale. Inutili e inascoltate, fino ad oggi, tutte le richieste avanzante da Italia Nostra e dalle altre associazioni di tutela per migliorare e correggere una legge che, se così approvata, condanna a morte un patrimonio paesaggistico, faunistico e di biodiversità che fino ad oggi la 394/91 ha contribuito a preservare.

Italia Nostra ritiene che la legge che si sta approvando richieda ancora una riformulazione nella elaborazione normativa con un adeguato approfondimento dei temi contenuti nella legge. In mancanza di questo, il rischio è di licenziare una modifica peggiorativa di una grande legge italiana: la 394/91.

Parliamo della realtà – aree protette e parchi – che potrebbe rilanciare la grandiosità del paesaggio italiano nel mondo. I parchi nazionali sono un vero e proprio tesoro che non può essere trasformato in un contesto riferito solo agli interessi delle realtà locali.

Tra i punti più contestati da Italia Nostra e ieri ribaditi in commissione vi sono:
Governance: la nuova legge prevede consigli direttivi totalmente squilibrati a favore di interessi locali senza nessuna garanzia di veri benefici per le popolazioni che presidiano i territori. Nessuna competenza in materia di tutela ambientale viene richiesta per le cariche di Presidente e Direttore. Un abuso di potere per chi chiede, al contrario, direzioni autonome, autorevoli a livello professionale e scientifico-culturale, capaci di disegnare una programmazione strategica sia di livello gestionale che di promozione internazionale delle nostre aree protette;
Royalties: viene introdotto un sistema di contributi “royalties” (in alcuni casi solo dell’1% !!!) una tantum e non annuali per “giustificare e quindi sanare” attività che un parco non dovrebbe neanche contemplare (controllo faunistico affidato ai cacciatori, apertura verso attività industriali come trivellazioni, parchi eolici e grandi campi fotovoltaici) quale contributo compensativo per lo sfruttamento delle aree protette e alterazioni paesaggistiche;
Semplificazioni amministrative: la nuova legge rischia di svendere i territori preservati a causa dell’allentamento delle misure che prevengono la degenerazione di ambienti naturali in ambienti banalmente urbanizzati. Gli articoli che trattano i nullaosta e l’iter autorizzativo per interventi edilizi nelle aree protette e nei parchi non sono per niente chiari e rischiano di generano confusione di interpretazione;
Agricoltori nei consigli di gestione: l’introduzione di questa novità consentirà di veder privilegiati interessi particolari rispetto all’interesse generale e primario dell’area protetta o del parco.
Caccia aperta nei parchi: i cacciatori con la nuova legge potranno abbattere gli animali con la scusa del controllo faunistico delle specie che si riproducono troppo. Contro quello che viene considerato un “regalo alla lobby dei cacciatori”, le associazioni hanno proposto controlli alternativi come la contraccezione chimica;
Infine la nuova legge non riconosce pari dignità nazionale alle Aree Protette Terrestri e alle Aree Marine Protette.



ITALIA NOSTRA Ufficio Stampa, tel.335.1282864 – mariagrazia.vernuccio@gmail.com



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giovedì 13 luglio 2017





Per info e foto scrivere a Simone Raddi: gestione2@studioesseci.net

Comunicato Stampa

Ci sono luoghi che nelle ore del crepuscolo sprigionano una magia unica, in cui alla luce fisica se ne affianca un’altra dai contorni più sottili e che dà ai luoghi e alle cose un’aura altra, quasi spirituale.
I Sacri Monti del Piemonte sono di certo tra questi luoghi, grazie alla bellezza dei contesti naturali e paesaggistici in cui si inerpicano e grazie, ovviamente, all’unicità architettonica e artistica di cui sono fantastici portatori. 
Viene spesso voglia di fermare questi momenti notturni in uno scatto che li possa rendere presenti al nostro sguardo e alla nostra memoria ogni volta che lo desideriamo, e con la guida e i consigli di Roberto Bianchetti, fotografo professionista e guida naturalistica accreditata presso i Sacri Monti del Piemonte, sarà possibile imparare a farlo in tre preziose occasioni nel corso dell’estate.
Il 27 luglio a Crea, il 3 agosto a Varallo e il 10 agosto a Domodossola, verrà organizzata un’escursione e un workshop fotografico alla coperta dell’affascinante atmosfera notturna di questi tre Sacri Monti del Piemonte. L’orario sarà dalle 20.30 alle 22.45.
In concomitanza con l'illuminazione serale delle cappelle, e con il fascino del tutto particolare del calar della sera, sarà possibile gustare e vivere un’esperienza unica che consentirà, grazie ai preziosi consigli del Fotografo - professionista ed esperto di questi luoghi sacri e del loro significato - di osservare ed imparare le tecniche e le sensibilità percettive per immortalare al meglio la bellezza e le articolate sfumature emozionali che suscitano questi complessi monumentali, che sono patrimonio UNESCO, dove arte e natura sono al servizio della narrazione e della spiritualità. E dove la “luce” assume i suoi significati fisici e metafisici.

Per Roberto Bianchetti quasi un ritorno alle origini della passione per le immagini e per le immagini sacre: nel 1994 vinse il primo concorso con relativo stage fotografico itinerante proprio nel circuito dei più belli Sacri Monti e Santuari del Piemonte. Un'occasione unica per condividere questa passione, scoprendo la bellezza ed il fascino di questi luoghi. Un'occasione da unire per chi vuole alla possibilità di cenare con i prodotti tipici e fermarsi a dormire in loco per godere ancora più con calma delle suggestioni di questi ambienti culturali e naturali.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’Ente di gestione dei Sacri Monti e grazie alla disponibilità del Rettore del sacro Monte di Crea, Mons. Mancinelli.

Costo dell’escursione con illuminazione notturna e corso fotografico, € 28,00.
E possibile cenare e pernottare nelle vicinanze a prezzo concordato per l'occasione.
Info e iscrizioni entro il lunedì precedente: 
tel. 328 0046317
E-mail phototrotter@gmail.com
www.fotorobertobianchetti.com