giovedì 30 settembre 2021

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REPORT INCONTRO I.N.- SOPRINTENDENZA

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Continiamo con quest' ultimo post a relazionare soci e utenti circa l'esito dell'incontro avuto con il vertice della Soprintendenza, area nord est. Innanzitutto, la nostra richiesta di avviare un nuovo metodo di confronto che, attraverso momenti di relazione anche più informali, possa seguire l'andamento di temi che, volta volta, emergeranno all'attenzione, ha trovato accoglienza e, in tal senso,  la Soprintendente ha dato il suo assenso a che i funzionari possano confrontarsi con I.N. Nel seguito del post  cercheremo di dar conto delle risposte che abbiano ottenuto sui temi in agenda, seguendo la stessa scaletta che abbiamo usato per la loro presentazione.

1) COMUNE DI STRESA- FAGGI DI LEVO:

La Soprintendenza ha preso atto della posizione di I.N. e si è impegnata a verificare lo stato di attuazione della previsione degli abbattimenti programmati. Si è impegnata altresì ad acquisire elementi di conoscenza ulteriori rispetto a quelli in suo possesso. Circa la questione di diritto che abbiamo sollevato, ha rappresentato che i Comuni tendono a superare i vincoli con l'emissione di Ordinanze che se sono sorrette da un adeguato supporto tecnico, difficilmente è possibile contrastarle.   

 3) COMUNE DI VIGNONE- VINCOLO INDIRETTO DI S. MARTINO

E' stata data assicurazione circa l'intervenuta conclusione dell'istruttoria per la imposizione del vincolo , rappresentando che vi sono ancora alcune difficoltà di ordine ammnistrativo, legate alla identificazione dei proprietari a cui notificare la proposta. Da parte nostra si è chiesto che venga coinvolto il Comune di Vignone perchè offra la sua collaborazione. La Soprintendenza ha preso atto del suggerimento e si prospetta la conclusione di un procedimento ormai datato.

4) VINCOLI: FASCIA COSTIERA STRESA-MONTE TEGGIOLO-BORGO DI VEGLIO.

Soprintendenza ha informato che l'ultimo recente contatto da lei avuto con la Regione ha ottenuto un riscontro che collocherebbe nel tempo ancora di due mesi quello necessario a concludere il procedimento di ricostituzione della Commissione. I.N. ha fatto notare come a maggio scorso la Regione indicava nel tempo di un mese quello utile e necessario per la ricostruzione della Commissione e quindi dell'incoerenza della Regione che sposta sempre avanti il termine finale. Ci è stato replicato che Regione ha motivato questo ulteriore ritardo con la volontà di coinvolgere anche le associazioni ambientali nella composizione della Commissione, ma I.N. ha fatto osservare che, ad oggi, non sono pervenute richieste di candidature. Quanto alla possibilità di ricorrere direttamente al Ministero con la richiesta di imposizione di vincoli, Soprintrendenza ritiene che la via maestra rimanga quella regionale e quindi occorra insistere perché la Regione si attivi.
 

5) DEPOSITO DI VOGOGNA.

La relazione di I.N. ha consentito alla Soprintendenza di acquisire informazione ed elementi che le erano poco o nulla noti. A questo punto il suo impegno è quello di compiere una verifica in merito a tutta la questione per poter fare alcune valutazioni più appropriate al cui esito potremo confrontarci nuovamente.  


6) COMUNE DI VERBANIA : PIANIFICAZIONE PIANO GRANDE.

Tema scottante e sulla diversa posizione epressa da I.N.  e Soprintendenza riguardo il progetto Bici cross, la stessa ha declinato la responsabilità sulla precedente gestione, mentre ora condivide appieno le proccupazioni di I.N. circa il futuro dell'area. In particolare rimane aperta la questione della variante 37 sulla quale ha posto al Comune di Verbania diverse richieste di approfondimento che, al momento, sono rimaste inevase. Sulla variante idrogeologica dichiara di poter far poco in quanto viene presentata come fosse una variante tecnica, priva di contenuti urbanistici, anche se si interroga sulle finalità ultime che essa sottende. Garantisce di aver ben presente le osservazioni mosse da I.N. e di valutare con estrema attenzione gli intendimenti del Comune sull'area .
 

7) COMUNE DI STRESA : ALBERGO 2 VILLE.

La Soprintendente rivendica il merito di aver fatto ridimensionare in maniera sostanziale il progetto, o meglio tutti i progetti che erano stati presentati. Condivide il giudizio estremanente critico riguardo la variante " Zanetta", così come l'eccesso di capacità edificatoria alberghiera che ancor oggi è presente lungo il fronte lago. Assicura che questa volta la proprietà ha presentato un progetto concreto di salvaguiardia e recupero delle due ville vincolate e qundi, a suo giudizio, si va verso una soluzione definitiva che non vedrà sull'area insediarsi alcun unico grande edificio. I.N.mantiene una sua posizione critica riguardo, in specie, l'inerzia del Comune ad affrontare il nodo urbanistico in coerenza con il provvedimento di vincolo ed ora anhe con il PPR.

8) DEVERO AVVICINARE LE MONTAGNE

Altra questione scottante, dove però la soluzione è ancora lontana e già questo è un primo elemento tranquillizzante che abbiamo ricavato dall'incontro. Altre considerazioni hanno avuto natura più riservata e qui non vogliamo divulgarle, comunque anche queste ultime sono anticipazioni che ci consentono di esprimere un cauto ottimismo circa l'esito della complessa vicenda. I.N., su espressa richiesta della Soprintendente ha  manifestato alcuni orientamenti che potrebbero essere tenuti in considerazione circa un positivo recupero di solo alcuni elementi del progetto, nel suo complesso, avversato.

9) BAVENO CONCESSIONE MINERARI A:

E' stata data, da parte di I.N., un'ampia informativa su un tema che non era stato al centro dell'attenzione della Soprintendenza. E' stata data dalla stessa assicurazione circa un attento monitoraggio dell'andamento della coltivazione, sotto il profilo ambientale/paesaggistico, in occasione delle singole scadenze quinquennali del titolo paesaggistico riilasciato. 

L'auspicio e l'impegno è dunque quello di continuare il confronto sui temi sollevati e su ogni altro di rilievo dovesse, nel tempo, emergere. 

martedì 28 settembre 2021

ITALIA NOSTRA/SOPRINTENDENZA-INCONTRO





Riportiamo in questo post i temi che sono stati trattati questa mattina nell’incontro, in remoto, che la Soprintendenza ai beni paesaggistici, storico artistici e archeologici del Piemonte, area nord/est, ha concesso al Consiglio della Sezione del VCO. Era presente la Soprintendente reggente Arch. Antonella Ranaldi, con tutti i suoi funzionari di zona, che ringraziamo per la disponibilità e il tempo che ci hanno concesso. Presenziava anche la nostra Presidente Regionale Prof. Adriana My.

La scaletta dei temi che avevamo preparato era nutrita. Qui riportiamo, prossochè in int
egrale le posizioni che I.N. ha sostenuto, tema per tema. Su ognuno di essi ci è stata una risposta da parte della Soprintendente, anche su quelli più delicati e sensibili, e/o un impegno ad un approfondimento successivo.
Si è avviato un metodo di approccio ai problemi che si è auspicato, da parte di tutte le parti presenti, possa avere un seguito e non esaurirsi con l’incontro di oggi.
Per parte sua, la Sezione di I.N. , intende far seguire una memoria scritta che farà sintesi dei contenuti di oggi e che riproporrà, anche alla luce dell’approfondimento odierno, la propria posizione su tutti i temi messi in agenda, e non solo.
Integreremo successivamente questo post con alcune delle risposte che abbiamo avuto.
Qui nel seguito, tema per tema , la posizione espressa da I.N.


1) COMUNE DI STRESA- FAGGI DI LEVO:

Vorremmo subito fare un cenno alla questione dei faggi di Levo. Ne avevamo fatto oggetto anche di una lettera che però non ha avuto un Vostro riscontro. La questione è quella se le pertinenze stradali, nel caso di strade di età oltre i 70, siano da considerare, salvo mancato riconoscimento, oggetto di tutela o no. A sentire il Comune di Stresa, proprietario dei terreni, ma non della strada che è Provinciale, non parrebbe. Altra Soprintendenza, vedi il caso dei tigli di Fossano, si è espressa positivamente.
Una questione quindi di diritto, ma anche di merito trattandosi di piante di quasi 200 anni di vita e quindi non fungibili.
I.N. sta comunque pensando di promuovere un provvedimento di riconoscimento di alberi monumentali per le piante in questione, o in alternativa di bene vincolato ex art. 136, commissione permettendo.
 
 3) COMUNE DI VIGNONE- VINCOLO INDIRETTO DI S. MARTINO
La questione del Vincolo indiretto ex art. 45 del complesso monumentale di S. Martino di Vignone, nasce dal mancato interesse al riconoscimento del complesso come bene da vincolarsi ex art. 136. Una indicazione che però era venuta dalla stessa Commissione Regionale.
L’ultimo, credo, contatto informale che abbiamo avuto con la Soprintendenza, datato marzo 2020, così recitava:
Gentilissimo Piero Vallenzasca,
sto lavorando alla predisposizione del vincolo indiretto in collaborazione con la collega architetto Sara Mantica, funzionario di zona incaricato per il comune di Vignone. In sede di co-pianificazione sarà assicurato il coordinamento tra l'istruttoria per il vincolo indiretto e la variante urbanistica.
La ringrazio per la segnalazione e rimango a disposizione per ulteriori comunicazioni.
Cordiali saluti
arch. Chiara Galvan
Ora mi pare che la variante urbanistica di cui si faceva cenno, sia andata avanti, ma del vincolo indiretto si sia un po’ persa la traccia. In questo momento Vignone sembra aver un’amministrazione sostanzialmente favorevole all’instaurarsi di un vincolo e parrebbe occasione da non perdersi.
Da parte nostra c’é la richiesta di poter, a breve, vedere il termine positivo di questa vicenda.

4) VINCOLI: FASCIA COSTIERA STRESA-MONTE TEGGIOLO-BORGO DI VEGLIO.

Unifichiamo in uno la trattazione di tre temi che abbiamo messo in agenda. Trattasi delle proposte di istituire vincoli ex art. 136 su ambiti paesaggistici specifici. Le nostre proposte si sono scontrate, sino a questo momento, con la mancata ricostituzione da parte della Regione della Commissione. Salvo non ci sia noto, ancora oggi perdura l’inadempimento. Ove questa questione non si sbloccasse, abbiamo una qualche alternativa qualora si chiedesse l’applicazione dell’art. 138 ultimo comma del Codice? Da parte sua il Ministero può o intende fare pressioni sulla Regione perché non perduri oltre l’inadempienza rispetto alla Commissione ?
Il fatto è che almeno due degli ambiti indicati sono ambiti sensibili. Non ne ignoriamo i rischi insiti in una assenza di tutela specifica: Avvicinare le Montagne e variante strutturale di Stresa sono le insidie maggiori. Chiediamo che la Soprintendenza utilizzi ogni strumento disponibile per ripristinare la corretta applicazione della normati o che, in alternativa, si attivi in autonomia.

5) DEPOSITO DI VOGOGNA.

La questione credo sia nota. La prima autorizzazione temporanea era scaduta senza che il materiale fosse stato rimosso. La seconda, riferita ad un altro quinquennio, sarà in scadenza nel giugno 2022, ma sino ad oggi non si ravvisa nessuna operazione di rimozione, né della prima, né della seconda. Nel frattempo c’è stato un processo penale. Per l’ultima autorizzazione le prescrizioni date dalla Soprintendenza erano state disattese dal Comune. Che cosa significava infatti garantire l’effettiva temporaneità richiesta se poi non si prescrivevano obblighi di monitoraggio sull’andamento, non si chiedeva garanzie, anche finanziarie, in caso di mancata rimozione?
Il fatto è che questa questione, al di là dei suoi aspetti giuridici e amministrativi, rischia di rimanere un vulnus paesaggistico/ambientale permanente. Per quanto a noi risulti, lo stato della ditta responsabile ormai è molto precario e anche se avesse i mezzi e le risorse per movimentare tutto il materiale accumulato, non saprebbe dove metterlo. Sotto il profilo sostanziale è un rifiuto camuffato da materiale commerciabile e così era stato indicato anche nel progetto di coltivazione di cava da cui proviene, dove era stata autorizzata un’estrazione di 2 milioni di mc., a fronte di una dichiarazione, inverosimile, di mc. 0 di rifiuto lapideo.
L’area è agricola, indicata ad elevata produttività, gli ordini di rimozione rimarranno senza esito, la possibilità di interventi sostitutivi trovano il loro limite, sia nei costi che nella impossibilità di individuare una destinazione. In questo scenario, non dei migliori, è possibile pensare ad un recupero ambientale che, in qualche utilizzi quel materiale ? Vi sono forti limiti: urbanistici, giuridici, idrogeologici, ma dobbiamo rassegnarci ?

6) COMUNE DI VERBANIA : PIANIFICAZIONE PIANO GRANDE.

Siamo reduci da una sconfitta subita sul piano giuridico. Questo non significa che ne siamo stati convinti, ma non avevamo le risorse per appellare. Ci dispiace che la Soprintendenza abbia difeso un provvedimento da noi avversato. Ci dispiace due volte perché, seppur acclarata dal Comune, manco esisteva la conformità urbanistica, almeno dell’intervento edilizio, essendo l’area classata inedificabile sotto il profilo idrogeologico, ma l’eccezione ci era sfuggita in sede di proposizione del ricorso e non è stato più possibile proporla come motivo aggiunto, in quanto preesistente e non sopravvenuta. Quindi non ha vinto il diritto, ma il non diritto, a cui si aggiunge l’errore geometrico fatto dai giudici che hanno ritenuto la proiezione del confine della costa del lago di Mergozzo e della strada statale 34 non cadere sull’area oggetto del progetto bici cross.
Per noi valeva e vale la prescrizione del Ppr e ci chiediamo quale diversa lettura posa essere stata data a questa prescrizione che ci pareva chiara nel suo dettato.
Al fine di salvaguardare il bene tutelato devono essere conservate nella loro integrità le aree agricole e prative di elevato valore paesaggistico e panoramico ubicate tra la sponda del lago di Mergozzo e la strada Verbania-Gravellona Toce
Tralasciamo tutto il restante apparato normativo del PPR che però torna e rileva ancora nella vicenda pendente della variante 37 che , ci auspichiamo, possa avere un esito ben diverso da quella della pista da bici cross. Se così non fosse, nell’arco di solo un paio d’anni si vedrebbero consumarsi ben 7 ettari del Piano Grande a dispetto del suo nome e del reticolo normativo che lo presiede e che ci pareva invalicabile. Ricordiamo che la variante 37 è una, ma incombe pure quella di riclassificazione idrogeologica, prodroma di nuove colonizzazioni insediative, non ultima quella legata al destino della cascina dismessa.
Ricordiamo che I.N. su quest’ultima ha una proposta, fatta oggetto anche di una richiesta di finanziamento di oltre 6 milioni di euro sui fondi del recovery fund per la sua trasformazione in portale di accesso al parco nazionale Val Grande, proposta sulla quale regna il silenzio dell’amministrazione di Verbania, mentre sono noti i desiderata della proprietà .
La nostra posizione è chiara: si vada applicazione corretta e coerente del PPR nell’ambito del Piano Grande, ponendo fine a varianti e variantine urbanistiche che a tutto sono finalizzate, men che meno all’applicazione del PPR.

7) COMUNE DI STRESA : ALBERGO 2 VILLE.

La questione è nota. La nostra posizione è che, dopo la decisione del ricorso straordinario davanti al Capo dello Stato, il Comune avrebbe dovuto, senza indugio, mettere mano a quella scriteriata variante urbanistica, da noi sempre avversata e rettificarla rendendola coerente con il provvedimento di vincolo. Non è avvenuto, non sta avvenendo, si sta privilegiando il ricorso alla concertazione intorno ai progetti edilizi che, via via, sono stati prodotti che potrà anche avere un esito positivo, ma certo non è sorretta da una normativa coerente di PRGC che ponga l’ente pubblico in una posizione di forza di fronte alle richieste proprietarie, e non mi riferisco solo agli aspetti dimensionali ed architettonici del progetto, ma ad esempio anche alla questione degli standard che sappiamo tutt’altro che risolta. Intanto però continua il disimpegno proprietario rispetto alla conservazione dei beni vincolati, nonostante le disattese richieste di Codesta Soprintendenza, così come continua il disinteresse doloso circa l’utilizzo improprio e senza titolo dell’area a fini di parcheggio, mentre si avanzano richieste compensative riferite ad altro sito che né hanno pregio giuridico, né trovano alcuna connessione con la riduzione dimensionale che deve attuarsi nell’area due ville. Aggiungiamo che una variante rettificativa avrebbe anche l’onere di verificare la coerenza della stessa con l’apparato normativo del PPR che, diversamente, potrebbe essere elusa.

8) DEVERO AVVICINARE LE MONTAGNE

Altra questione dove politica e interessi sono abbastanza allineati. Sappiamo delle vicissitudini del rapporto ambientale, che tiene ferma la procedura di VAS, mai arrivato a conclusione, dei “tavoli tecnici” avviati per trovare soluzioni “ tecniche” finalizzate a superare i tanti vincoli che il progetto incontra.
Non sappiamo ancora se bay passato il passaggio dei punti di colmine, il progetto non avrà più ostacoli e andrà a conclusione; rimangono i problemi dei siti natura 2000, forse, inizialmente sottovalutati nella loro portata bloccante.
Quel che a noi preme è che la questione sia affrontata non tanto con soluzioni che, volta a volta, superano i singoli problemi, soluzioni che possono probabilmente sempre trovarsi, ma che sia il progetto complessivo l’oggetto dell’attenzione anche sotto il profilo della tutela paesaggistica. Non è indifferente il nuovo maggior carico antropico sul territorio che quel progetto prospetta, esso muta l’uso di un territorio nel suo insieme, ne compromette habitat, ne banalizza la fruizione, lo omologa ad altri e lo priva della sua specificità e singolarità.
Non sono aspetti indifferenti rispetto al valore paesaggio, alla sua percezione d’insieme e sotto questo profilo, la “soluzione” di come bypassare il passaggio di colmine, non è soluzione, ma strumento di sovvertimento della radicata natura di un territorio ancora a basso impatto antropico. Anche da qui la nostra attenzione al monte Teggiolo di cui abbiamo fatto cenno in avvio di riunione. Ma persino alcune soluzioni che parrebbero di mobilità più dolce e sostenibile, sono in realtà strumenti non alternativi all’accesso automobilistico, ma aggiuntivi e cumulativi davvero insostenibile.
Crediamo che tutto il progetto debba subire un forte ridimensionamento e una rivisitazione complessiva e auspichiamo che anche la Soprintendenza sin unisca a questa richiesta.

9) BAVENO CONCESSIONE MINERARI A:

Definire scandalosa quella concessione è poco. I. N. era intervenuta nella fase pubblica della valutazione di VIA con un suo documento articolato e complesso. E’ stata sbeffeggiata. Le sue osservazioni sono state respinte prima ancora che venissero ricevute e lette, ma quando questo fatto è stato rappresentato, a nulla sono valse le nostre rimostranze, sino a “ minacciarci” di denuncia da parte del responsabile della struttura regionale. Alla fine l’esposto penale lo abbiamo presentato noi e pende presso la Procura di Torino. Solo un dato è sufficiente per illustrare quanto poco credibile sia il progetto di coltivazione e di recupero, peraltro fortemente ridimensionato rispetto a quello che autorizzato per la concessione scaduta. Vengono concessi 1.200.000 mc di coltivazione per 20 anni. La capacità dichiarata di produzione da parte della ditta, peraltro della stessa compagine proprietaria del caso di Vogogna, è di 40.000 mc annui massimi , ossia 800.000 mc in venti anni. Questo significa che, noi non lo vedremo, ma alla scadenza della concessione in corso si riprodurrà l’identica situazione di quella precedente, ossia il mancato esaurimento produttivo, legittimerà il mancato recupero ambientale. Sino a quando nessuno lo sa.
Su questi casi chiediamo una maggior attenzione anche da parte della Soprintendenza.

















































mercoledì 22 settembre 2021

COMUNICATO NAZIONALE


 

Comunicato stampa

Roma, 22 settembre 2021



A chi interessa delegittimare Italia Nostra?

Domenica scorsa è uscito sul Fatto Quotidiano un articolo dal titolo “Italia Nostra, il presidente sotto accusa: Che accordi ha preso con Cingolani?” a firma della giornalista Ilaria Proietti. Nuclearisti, salviniani e in combutta con i poteri forti. Queste le accuse sottintese.

È bene chiarire come stanno realmente le cose nella più antica associazione ambientalista italiana da sempre battutasi per conservare il paesaggio e il patrimonio culturale italiano.

Italia Nostra è antinuclearista. Da sempre né di destra, né di sinistra o di centro. È impegnata da mesi insieme ad altre 15 associazioni ambientaliste, unite nella Coalizione Art. 9, in un confronto istituzionale con membri del Governo e con i due rami del Parlamento sulle problematiche collegate alla Transizione Ecologica e al PNRR. Queste le attività svolte a livello istituzionale:
Invio formale al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e a vari Ministri della documentazione fotografica dello scempio paesaggistico perpetuato da anni nelle regioni centro meridionali attraverso la realizzazione di "parchi eolici" e impianti di fotovoltaico a terra con consumo di suolo agricolo;
Il 10 giugno 2021, come prima significativa iniziativa della Coalizione Art. 9, organizzazione di una manifestazione pubblica davanti a Montecitorio per farsi audire dalle commissioni parlamentari;
A fine luglio, in delegazione con LIPU, Mountain Wilderness, Amici della Terra, incontro in remoto con il ministro Cingolani per rappresentare le preoccupazioni rispetto alla conservazione del Paesaggio, minacciato da un processo di sviluppo energetico incontrollato dalla pianificazione territoriale.

Come altre associazioni ambientaliste e di categoria, Italia Nostra partecipa a tutte le audizioni parlamentari nell’ambito delle consultazioni per la redazione del PNRR, condivise sui canali TV del Senato e della Camera e aperte al pubblico in diretta o sui relativi siti istituzionali.

Inutile precisare che questa attività è sempre stata divulgata ai membri dell’associazione dandone anche ampia diffusione sul sito di Italia Nostra e sui canali social. Pensare che tutto questo sia avvenuto in “segrete stanze” significa non aver presente come funzionano le consultazioni e come si svolge la normale vita associativa all’interno di una compagine democratica come quella di Italia Nostra.

Visto che l’associazione è in questo momento impegnata nel rinnovo del direttivo nazionale, si ipotizza che queste illazioni siano il tentativo di qualcuno di destabilizzare Italia Nostra e vincere le elezioni. Un esempio, riportato nell’articolo, sono proprio le segnalazioni di alcuni soci pervenute alla Prefettura su presunte irregolarità in cui non sono state riscontrate ad oggi elementi di rilievo. Ecco perché l’articolo, che tra altro reca anche un refuso in un nome, non giova a nessuno. È cosa risaputa che ciclicamente la battaglia sia serrata e “volino gli stracci” (per usare l’abusata metafora dell’articolo) ma anche questo fa parte delle dinamiche democratiche, nel bene e nel male. Chi grida allo scandalo è fazioso e viene smentito dai contenuti espressi nei comunicati stampa e nei documenti presentati/inoltrati nelle sedi istituzionali.

Tutto ciò, purtroppo, fa gioco invece a coloro che, fuori l’associazione, vogliono l’accelerazione della transizione ecologica, senza che vengano precisate le aree idonee e non (per es. intorno ai centri storici, nelle aree di Natura 2000, nei parchi nazionali e regionali, ecc.) alla declinazione energetico-industriale del territorio italiano.

ITALIA NOSTRA



Flavia Corsano

domenica 19 settembre 2021

I.N. AL VOTO

 

 Voto elettronico, il gioco vale la candela? Ecco perché i rischi superano i  vantaggi - Agenda Digitale

Vi i
Vi informiamo che il Consiglio di Amministrazione Nazionale di I.N. ha differito alla data dell'otto di ottobre prossimo, il giorno fissato per lo scrutinio delle schede di voto del nuovo CDA. In relazione a ciò verranno considerate valide anche le schede spedite e pervenute successivamente la data prima fissata del 16 settembre e che perverranno entro il 7 ottobre, anche in relazione a possibili intervenuti ritardi nei recapiti postali che, purtroppo, si sono registrati, anche nell'ambito della nostra Sezione.
Invitiamo pertanto nuovamente tutti i soci aventi diritti al voto a verificare l'avvenuto ricevimento della scheda elettorale, segnalando eventuali disfunzioni, e a esercitare il proprio diritto di voto in tempo utile.
Per quanto riguarda l'elezione dei componenti il CDA si è data una indicazione tale da cercare di garantire una rappresentanza regionale; per quanto invece riguarda il voto sul bilancio,è possibile visionare il relativo documento entrando sul sito nazionale della Associazione all'indirizzo https://www.italianostra.org

Grazie per l'attenzione