sabato 23 aprile 2022

NUOVO DIRETTIVO




Oggi, 23 aprile, a seguito delle elezioni avvenute per voto postale, si è insediato il nuovo Consiglio Direttivo della Sezione locale di Italia Nostra. Presidente è stato confermato l'uscente Piero Vallenzasca, mentre, a seguito di rinuncia della Consigliere Maria Cerutti, è stato eletto nuovo Vice Presidente Filippo Pirazzi che, per la prima volta entra nel nuovo Consiglio. Rimangono confermati nelle cariche ricoperte in Consiglio i soci Giorgio Ingaramo e Giorgio Scalenghe, mentre Maria Cerutti rimane con la carica di Consigliere. Nuovi eletti entrati nel Direttivo sono i soci Tiziano Auguardo e Susanna Diverio. Il nuovo Consiglio rimarrà in carica per i prossimi tre anni. Completato l'organigramma, la riunione odierna ha dato avvio ad una serie di attività ed iniziative che lo vedranno impegnato nelle prossime settimane e di cui avremo modo di fornire, su queste pagine del blog , ampia diffusione e notizia.

martedì 12 aprile 2022

VAL FORMAZZA: LA RAZIONALIZZAZIONE DELL'INTERCONNECTOR


Scadevano ieri, ma probabilmente i termini verranno prorogati, causa i noti problemi di accesso al sito del Ministero della Transizione ecologica. Comunque andrà, una prima serie di osservazioni sono state da noi prodotte sul progetto, ora in VIA, e riferito al nuovo progetto che Terna S.P.A. ha presentato all'esame e che mantiene il titolo di :"Razionalizzazione delle rete della Val Formazza". In realtà, se avrete tempo e voglia di leggere il post della osservazioni, scoprirete che, dietro quel nome, si nasconde, o meglio c'è il concreto rischio che si nasconda qualche cosa di molto più rilevante. Insomma il vecchio Interconnector che, sotto altre spoglie, prenderebbe di nuova forma.

ITALIA NOSTRA SEZIONE VCO

11/04/2022

Prot. 25/22

Spett. Ministero della Transizione ecologica

Direzione Generale Valutazioni Ambientali

pec: VA@pec.mite.gov. it

OGG: Valutazione di impatto ambientale - Progetto razionalizzazione rete 220 Kv della Val Formazza .

Osservazioni.

In qualità di Sezione Locale Provinciale del VCO della Associazione Nazionale Italia Nostra onlus, inoltriamo le osservazioni relative al progetto in oggetto di cui all'avviso pubblico emesso da Codesto Ministero, progetto della Società Terna SpA denominato “Razionalizzazione Rete 220 kV della Val Formazza – EL 498” presentato all’esame per la Verifica di Impatto Ambientale (VIA) presso il Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) con prot. P20210097133 del 29/11/2021.

Premettiamo che i termini di presentazione delle osservazioni sono in scadenza in data odierna, ma la mancata piena funzionalità del sito Ministeriale, in corso da alcuni giorni, ci ha impedito l’accesso ad informazioni sul progetto senza le quali non risulta possibile completare il nostro esame.

Ci riserviamo quindi di integrare le presenti osservazioni ad avvenuta ripresa della funzionalità del sito ed entro i nuovi termini di scadenza che Codesto Ministero vorrà tempestivamente comunicare all’indirizzo della scrivente e pubblicare sul sito medesimo.

Premesso che:

Il progetto in esame dovrebbe trovare origine, motivo e scopo dal protocollo di intesa, stipulato, in data 28/05/2009 rep. 14442 tra Regione Piemonte e Terna S.P. A. , con riferimento alla realizzazione della linea in doppia terna a 380 KV Trino Vercellese ( VC) / La Chiarella ( MI).

Che in quella sede era stato stipulato l’accordo che impegnava Terna S.P.A. a procedere al riassetto delle linee esistenti della Val Formazza , mediante variante delle due linee a 222 KV Ponte /Verampio per una lunghezza totale di Km. 11 e l’interramento della linea a 132 KV Ponte V.F. /Fondovalle per una lunghezza di Km. 4,5.

Che la fonte di tale accordo veniva individuata nel fatto che nell’espletamento delle proprie funzioni di dispacciamento e di trasmissione, Terna S.P. A. deve perseguire l’obiettivo di tutela dell’ambiente e di sicurezza degli impianti, avendo cura che il proprio piano di interventi sia improntato ad un equilibrato sviluppo della rete elettrica nazionale , nel rispetto dei valori ambientali, territoriali e sociali.

Che l’accordo stipulato nel 2009 non ha trovato sino ad ora attuazione, ma era stato, inserito all’interno di un più ampio progetto di investimento, progetto finalizzato a implementare la connessione delle reti internazionali, in particolare meglio noto come : “Interconnector Italia/Svizzera”, finalizzato quindi a collegare la rete elettrica proveniente del Canton Vallese con quella Italiana, attraverso il Passo S. Giacomo, sul confine Italo/Elvetico, e il terminale da localizzare a Baggio, Ovest di Milano, con la realizzazione di una grande stazione di conversione elettrica, individuata nella media Valle Ossola.

Che iIl progetto “Interconnector”, pur pervenuto, per ben due volte alla fase pubblica di raccolta delle osservazioni, al termine della seconda fase di raccolta, non aveva più avuto apparente sviluppo in sede di procedura di VIA, e Terna S.P. A. aveva chiesto, prima, la sospensione del procedimento e, successivamente, l’archiviazione.

Che il progetto per il quale ora si apre la procedura di valutazione viene invece riferito, esclusivamente, all’attuazione dell’accordo Terna S.P.A./Regione Piemonte, ma non solo.

Che infatti, durante il lungo intervallo di tempo, segnato dalla non attuazione dell’accordo originario, la Società Terna, dopo aver apparentemente accantonato il progetto Interconnector e nell’intento di acquisire un preventivo assenso da parte degli Enti del territorio, ha sviluppato una nuova aggiuntiva intesa che nel corso del 2019 si è concretata in un documento nel quale venivano estese le cosi dette razionalizzazioni della rete, coinvolgendo altri Comuni, in particolare quelli di Crodo e Montecrestese.

Ora forte di tale intesa, Terna S.P.A. ha presentato il suo nuovo progetto con un investimento di 120 milioni di euro, che prevede la demolizione di circa 60 km di elettrodotti aerei esistenti in alta tensione per un totale di 225 sostegni, da realizzarsi al completamento di 76 km di nuove linee elettriche aeree e 10 km in cavo interrato.

Terna, nella presentazione del progetto afferma che:

L’opera garantirà una maggiore efficienza del servizio di trasmissione dell’energia dell’area e, per effetto del riassetto della rete esistente, consentirà di ridurre l’impatto sul territorio dovuto a elettrodotti risalenti agli anni ‘40-’50 che attraversano aree interessate da una forte presenza di edificato”.

Inoltre aggiunge che :

l’intervento, frutto di un intenso e proficuo percorso di confronto con il territorio, rientra nel più ampio piano di riassetto della rete elettrica piemontese come previsto dal Protocollo di Intesa sottoscritto nel 2009 da Terna, Regione Piemonte e gli Enti Locali, a valle della realizzazione dell’elettrodotto Trino – Lacchiarella. Nell’area del Verbano-Cusio-Ossola e, nello specifico in Val Formazza, l’obiettivo di tale accordo era quello di risolvere criticità legate alla convivenza tra le infrastrutture elettriche e il fondovalle”.

Se questa dunque è la premessa di inquadramento della presentazione del progetto, uno degli elementi, dal punto di vista dell’interesse di cui l’Associazione scrivente è portatrice, che occorre osservare è che il progetto sia, necessariamente, finalizzato alla tutela dell’ambiente, dove, anche nella nuova eccezione costituzionale di questo termine, il paesaggio e gli ambiti protetti, devono costituire un fattore qualificante per la verifica della coerenza progettuale rispetto ai fini e agli scopi che, dichiaratamente, deve perseguire.

Seppur formalmente non ricompreso nella categoria degli interventi compensativi, proprio la fonte del protocollo di intesa, stipulato tra Regione Piemonte e Terna S.P.A. del 2009, così come successivamente integrato con l’accordo territoriale sopra richiamato, con l’espresso rinvio al perseguire l’obiettivo della tutela dell’ambiente, fa sì che il criterio di valutazione non possa prescindere da questa dichiarata finalità, così che non possano e non debbano essere individuate soluzioni progettuali che si scostino da questo obiettivo.

Sotto questo profilo, alcuni dati quantitativi del progetto risultano, apparentemente, incoerenti e peraltro molto discostanti rispetto al protocollo originario: Terna S.P.A./Regione Piemonte.

L’elemento che più colpisce non è tanto l’aumento della consistenza progettuale, quanto piuttosto il rapporto tra soluzioni aeree e soluzioni interrate.

Nell’iniziale accordo, il cui ambito di intervento era limitato a quello della Valle Formazza, e in particolare della sua parte alta e terminale, a fronte di varianti di linee a 222 KV per una lunghezza di 11 km, si prevedeva un interramento della linea a 132 KV per una estensione di 4,5 Km.: tratta Ponte/Fondovalle.

Sostanzialmente veniva coinvolta la parte dell’ alta valle, interamente occupata dal Comune di Formazza, il cui territorio, interessato dalla presenza di numerosi nuclei abitativi, veniva liberato dalle servitù, dai vincoli e dalle interferenze che le linee aeree determinavano, sia con il paesaggio che con la qualità ambientale.

Una previsione di razionalizzazione, strettamente intesa, che con un investimento relativamente limitato, aveva il merito di intervenire sulle linee elettriche di quell’ambito di valle, pervenendo ad una soluzione di relativo miglioramento qualitativo rispetto all’assetto che quelle infrastrutture ancor oggi presentano.

Sotto questo profilo, il ritardo nell’attuazione del protocollo, datato 2009, non trova giustificazione e rappresenta, semmai, una tutt’ora mancata attuazione, tutta riconducibile alla responsabilità di Terna S.P. A. .

Nel progetto, ora presentato, che non può essere ricondotto ad una semplice razionalizzazione, ma quanto piuttosto a un radicale rinnovamento e rifacimento strutturale delle linee dell’intera Valle Formazza, di parte della Valle Antigorio, sino al suo innesco con l’alta Valle Ossola, a fronte di nuove linee aeree per uno sviluppo di 76 Km., si prevede un interramento di soli 10 km., con un saldo attivo di tracciati aerei di + Km. 16, rispetto alla previsione di smantellamenti per Km. 60.

Vi è dunque, a prima vista, un evidente sbilanciamento, di cui si chiede che il proponente ne giustifichi le ragioni, individuando in maniera dettagliata i motivi ostativi di un’ alternativa possibile, quale l’interramento, ancorchè parziale della attuale linea di fondo valle , sbilanciamento tra soppressione di vecchie linee e costruzione di nuove, poco compensato dall’incremento di quelle in interrato, e da ricondursi al fatto, già evidenziato, che non si tratta di una semplice razionalizzazione, ma di qualche cosa di più e di diverso e che, aggiungiamo, mantiene un’ impressionante somiglianza tecnica e progettuale, come meglio in seguito verrà evidenziato, nella scelta dei tracciati e delle soluzioni, con quanto era stato presentato nel progetto: “ Interconnector” , formalmente fatto archiviare.

Se questo è vero, le osservazioni che erano state sollevate in quella sede con riferimento alla costruzione delle linee aeree, mantengono tutta la loro validità e si potranno riproporre anche in questa sede, con motivazione eventualmente aggiunte da far seguire dopo la ripresa operatività del sistema del sito Ministeriale, con l’aggravante però che il progetto ora presentato dovrebbe, come già ricordato:

perseguire l’obiettivo di tutela dell’ambiente e di sicurezza degli impianti, avendo cura che il proprio piano di interventi sia improntato ad un equilibrato sviluppo della rete elettrica nazionale , nel rispetto dei valori ambientali, territoriali e sociali.”

Apparentemente, Terna, con questo progetto, da un lato da una risposta alla propria esigenza di sostituzione, per obsolescenza, della linea di fondovalle, localizzandola sui versanti di sponda sx e in alta quota, con la costruzione di un nuovo impianto a doppia terna, ricalcando sostanzialmente il tracciato dell’Interconnector per gli ambiti vallivi comuni, non dichiara l’intenzione di aver accantonato definitivamente quel progetto, anzi ne rimarca il non essere venuto meno l’onere di attuarlo, riproduce per tali tratte comuni le stesse criticità già fatte oggetto di puntuali osservazioni e che potranno essere riproposte, ribadisce l’impraticabilità, sia tecnica o economica, o entrambe, di ogni soluzione razionale e non invasiva che si traduca in un interramento sostanziale della veccia linea di fondovalle, ancorché rinnovabile per le parti aeree non interferenti con ambiti antropizzati e/o di non particolare valore paesaggistico/ambientale, cosa che, se attuata sarebbe coerente con quanto Terna medesima afferma di perseguire.:

significativi interventi di razionalizzazione della Rete piemontese in Alta Tensione” che “porteranno al riequilibrio territoriale di porzioni di rete esistenti, soprattutto nelle aree contraddistinte da forti criticità nella convivenza tra infrastrutture elettriche e territorio / popolazione mediante la previsione sia di interventi di mitigazione del carico territoriale ed ambientale esistente in alcune tratte (NdR: Valli dell’Ossola comprese?), sia di interventi di mitigazione degli impatti attesi su interventi di sviluppo previsti”

così come specificato al paragrafo “Considerazioni inerenti il quadro programmatico e progettuale” del D.G.R. Piemonte n°60-11982 del 4 agosto 2009”, che deve però trovare piena rispondenza nelle modalità progettuali per la quale si è aperta la procedura di valutazione in attuale osservazione.

Gli interventi dovrebbero, nelle intenzioni dichiarate, migliorare le condizioni ambientali e paesaggistiche della Valle Formazza in provincia del Verbano-Cusio-Ossola, in particolar modo quelli necessari a tutelare e salvaguardare la salute pubblica dei suoi abitanti, i quali sopportano il passaggio di vecchie linee elettriche in alta (220 kV) e media tensione (132 kV) sopra i tetti delle case da circa 70 anni (vedi fotografia 1).

Nello stesso modo dovrebbe curarsi l’inserimento delle nuove linee proposte al fine di evitare che il tracciato progettuale “Razionalizzazione Rete 220 kV della Val Formazza – EL 498” in esame, non arrechi nuovi danni ambientali e paesaggistici al territorio alpino attraversato, ottemperando a quanto dichiarato dalla stessa relazione Tecnica Generale (RGAR10019B2179543 pag.6):

Minimizzare l’interferenza con le zone di pregio naturalistico, paesaggistico e archeologico”

mentre invece la trasformazione permanente del paesaggio sarà palese e radicale, ma assolutamente mai minima (vedi fotografie 2-3-4).

Nello specifico ci si riferisce alle seguenti nuove opere:

  • Nuova linea elettrica aerea EL. 220 kV “All’Acqua-Ponte e “All’Acqua-Verampio” tratto in DT dal sostegno ACP1 al sostegno ACP 19 (km 6,5).

  • Nuova linea elettrica aerea EL. 220 kV “All’Acqua-Verampio” tratto in ST dal sostegno CP20 al sostegno CP 85 (km 26).

  • Nuova linea elettrica aerea EL. 220 kV “All’Acqua-Ponte” tratto in ST dal sostegno AP20 al sostegno AP 32 (km 4).

  • Nuova linea elettrica aerea EL. ST 220 kV “Ponte-Verampio” dal sostegno BP1 al sostegno BP68 (km 27).

  • Nuova linea elettrica aerea EL. 220 kV “All’Acqua-Verampio” e T.225 in DT “Verampio-Pallanzeno” dal sostegno CrP3 al sostegno CrP6 (km 2 circa).

  • Nuova linea elettrica aerea EL. 220 kV T.225 “Verampio-Pallanzeno” in DT dal sostegno CrP6 al sostegno CrP20 (km 5 circa) e dal sostegno MoP23 al sostegno MoP35 (km 5 circa).

Si osserva che queste nuove linee elettriche aeree in Alta Tensione, sono progettate per essere realizzate “opportunamente dimensionate”, ovvero con conduttori singoli in alluminio-acciaio di diametro pari a 56,26 mm (sezione 1656 mm2) in numero di 6 cavi per i tratti in doppia terna, sostenuti su piloni alti da terra fino a 48 metri ad Alto Sovraccarico e armati con isolatori verosimilmente maggiorati, data la massa del cavo da 1656 mm2), come si evince dalla Relazione Tecnica Generale, documento elaborato n°RGAR10019B2179543 alla pag. 14 e seguenti .

A tal proposito si osserva ancora che nella Relazione Tecnica Generale (RGAR10019BGL00011- pag.6) del precedente simil-progetto di Terna Spa “Razionalizzazione Rete AT nella Val Formazza” dell’anno 2012, il cui procedimento di VIA risulta concluso, a seguito di comunicazione di Archiviazione istanza emessa dalla Direzione Generale per la crescita sostenibile e la qualità dello sviluppo del Ministero della Transizione Ecologica (ID_1897 del 9 dicembre2021), si prevedeva per gli interventi sulla rete a 220 kV “materiali di classe 380 kV”, ovvero sia:

  • conduttore in singolo alluminio-acciaio diametro 56,26 mm (sezione 1656 mm2);

  • sostegni del tipo 380 kV serie “Alto Sovraccarico” (caratteristici delle zone alpine);

  • armature con isolamento caratteristico della tensione 380 kV.

Esaminando ora i due progetti di Terna denominati nello stesso modo “Razionalizzazione Rete AT nella Val Formazza, sottoposti entrambi a VIA il primo nel 2012 presso il MATTM, il secondo nel 2022 presso il pari Ministero MiTE, ci si accorge di notevoli e importanti analogie progettuali, dove anche i sostegni delle nuove linee da costruire sono posizionati pressoché negli stessi punti topografici. Nello specifico, conduttori, sostegni e armature hanno le stesse caratteristiche elettrotecniche previste per l’altissima tensione (AAT), però nella seconda versione, quella attualmente in fase di verifica VIA (2022) non compare più la dizione “380 kV”.

Si chiede pertanto di voler giustificare all’estensore della presente osservazione il motivo per il quale si dichiara di voler costruire una linea in AT (220 kV), o meglio di voler “delocalizzare gli elettrodotti esistenti”, oggetto di razionalizzazione, al “fine di limitare l’interferenza con le aree abitate”, quando in realtà tutto lascia presupporre che verrà invece realizzata una nuova linea elettrica in grado di trasmettere via cavo aereo una tensione in AAT (380 kV). Si noti bene che le stesse caratteristiche elettrotecniche sopracitate per i conduttori, i sostegni e le armature con isolatori furono in seguito previste anche per il progetto di Terna SpA del 2014 “Interconnector Italia-Svizzera 380 kV”, il cui procedimento di Verifica di Impatto Ambientale presentato nell’anno 2014, non ha mai ottenuto l’autorizzazione ministeriale a tutto il 2021, ed è stato ritirato dalla Terna dopo 7 anni di valutazione, senza esito positivo (allegato: ID_1897_Val_Formazza_Nota_Prot_MATTM_129548_del_22-11 021_Richiesta_Archiviazione).

In sintesi si ipotizza da parte di chi osserva che, sotto il profilo sostanziale, che è quello che rileva, sia in atto uno “ spacchettamento” dell’iniziale progetto : “ Interconnector”, finalizzato ad acquisire, in questa fase, una prima autorizzazione, utile per un segmento di linea che possa ugualmente essere funzionale ad uno sviluppo futuro, in particolare ad essere utilizzata in prospettiva di una ripresa del progetto “ Interconnector”.

Ora è pacifico che lo spacchettamento progettuale, ai fini di valutazione, non è né ammesso, né ammissibile e quindi si chiede che Terna chiarisca i reali intendimenti dell’investimento per il quale ora chiede l’approvazione della valutazione di impatto.

Se infatti, sul piano tecnico, questo intendimento è assolutamente lecito, finalizzandolo ad una riduzione dei costi, esso non si giustifica sul piano della valutazione di impatto, poiché in assenza di una esplicita dichiarazione contraria a perseguire nel futuro prossimo venturo il progetto “Interconnector”, dovrebbe Terna giustificare le ragioni di un investimento tanto importante a fronte di iniziali richieste molto più limitate e comunque dovrebbe giustificare le ragioni che rendono il progetto presentato l’unico in grado di rispondere a tutti i requisiti di sostenibilità che vengono astrattamente dichiarati, dimostrando invece e contestualmente la impraticabilità di altre soluzioni meno impattanti e più coerenti con la dichiarata : “ razionalizzazione” .

Con riserva di far seguire ulteriori osservazioni e approfondimenti entro i nuovi termini che il Mite vorrà indicare.


Il Presidente


mercoledì 6 aprile 2022

PARCO VAL GRANDE : DECISIVO LO SPOIL SYSTEM



Dopo infinita attesa, il Ministro Cingolani si è determinato a colmare uno dei buchi che c’erano negli organi di Governo del Parco Val Grande; l’altro: quello del Consiglio, ora non avrebbe più alibi per l’attesa e vogliamo confidare verrà colmato al più presto, ancorché sia anche tardi. Non è stata una vicenda molto edificante, dove tutto il provincialismo locale è sceso in campo per accaparrarsi una nomina, piuttosto che un’altra, mostrando come la logica dello spoil system, ancorché non codificata, sia quella che ormai regge ovunque: enti piccoli o grandi che siano, importanti o meno e, certamente, il posto vacante al Parco Val Grande non poteva essere considerato dei più importanti, tanto che non avrebbe dovuto giustificare le difficoltà che sono state messe di traverso per arrivare alla nomina. Comunque sia, la logica dell’appartenenza è quella che comanda, la fedeltà agli orientamenti maggioritari che dominano è quella che alla fine vince, senza che a nessuno dei decisori possa venire in mente che, forse, una qualche volta, la scelta potrebbe benissimo prescindere dalla fedeltà politica e privilegiare un minimo di competenza, fors’anche acquisita sul campo. Comunque è già tanto che la cosa si sia conclusa perché il rischio, concreto, era che tra mancata intesa Regione /Stato e pareri contrari di commissioni parlamentari non se ne sarebbe fatto nulla neanche in questa occasione, mentre il Ministro ha deciso anche se ha dovuto piegarsi alla logica spartitoria. Chi ne ha un po’ fatto le spese è stato il precedente Presidente, ma in qualche modo risarcito con una prorogatio commissariale non prevista. Se così è stato, tanto vale rassegnarsi e mettere subito alla prova il nuovo Presidente, saggiandone le doti istituzionali, con cui ora dovrebbe agire, indipendentemente dall’appartenenza . Le questioni non mancano: dal portarsi a casa, in fretta e bene, l’allargamento del Parco; all’uso delle risorse del PNRR; alla gestione delle risorse già acquisite; ad un’attenzione particolare per i territori più marginali che si aspettano benefici non irrisori dall’aver dato la loro adesione all’allargamento. Per parte nostra metteremo sul suo tavolo la questione del Piano Grande che, se non è territorio entro i confini, ne rappresenta il vero portale di accesso e dove ancora pensiamo che il nostro progetto abbia una validità più che attuale e che oggi potrebbe trovare nei fondi del PNRR, destinati al recupero dell’edilizia rurale, l’ occasione per la sua attuazione ( Manoni permettendo) .

lunedì 4 aprile 2022

ITALO ORSI SE NE è ANDATO

 


Italo Orsi, figura storica dell’ambientalismo, Presidente per un oltre 30 anni della nostra sezione, ha ultimato, non vinto, le sue tante battaglie, ingaggiate per la difesa dei beni comuni che il territorio del VCO racchiude. Lo ha fatto in silenzio, con quel silenzio e con quella discrezione con cui qualche anno fa aveva lasciato la guida dell’Associazione e indossato la divisa di Presidente Onorario. Era l’esempio di un ambientalismo roccioso, tenace e indomito, sempre attento alle aggressioni che il territorio subiva: dalla vicenda di Domo 2 con cui aveva esordito quale Presidente della Sezione nel 1982, a quella della strada di arroccamento all’Alpe Devero, ai tentativi di un altro arroccamento verso l’Alpe Veglia, alla tutela dei corsi d’acqua, sino ai più recenti imput che ci aveva voluto dare nel contrasto al progetto di: “ Avvicinare le Montagne”e a quello di “Interconnector”. Era una voce ferma che si era imposta anche nei confronti degli avversari”, di quegli ambienti delle amministrazioni pubbliche dei quali diffidava, perché giudicava deboli e non capaci di assolvere ai loro compiti quando la tutela di un bene primario avrebbe dovuto essere anche uno dei loro fini. Ha avuto però la fortuna di vivere l’esperienza dell’Associazione quando la voce di Italia Nostra era una voce autorevole e importante nel panorama nazionale. Oggi, l’ambientalismo rischia di essere offuscato dai richiami generici ad una economia green, in base alla quale altri valori dovrebbe declinare. A Italo Orsi questo non sarebbe piaciuto, il suo carattere roccioso, che abbiamo ricordato, non si sarebbe piegato e se il tempo non fosse giunto al suo termine, lo troveremmo ancora accanto a noi, che immeritatamente, ne abbiamo preso il testimone.

sabato 2 aprile 2022

NUOVO CONSIGLIO SEZIONALE: 2022/2025





E' avvenuto lo scrutinio delle elezioni, con voto postale, per il rinnovo del Consiglio della Sezione del VCO di Italia Nostra. Qui nel seguito postiamo le risultanze del verbale, con la indicazione dei nuovi Consiglieri e dei voti individuali ottenuti. Ha partecipato al voto il 94% degli iscritti. Con la prossima prima seduta del Consiglio si procederà alla elezione delle cariche di Presidente e Vice Presidente e degli altri incarichi. ELEZIONE DEL CONSIGLIO DELLA SEZIONE LOCALE DEL VCO DELLA ASSOCIAZIONE NAZIONALE ITALIA NOSTRA 2022/2025

PREFERENZE CONSEGUITE

Auguadro Tiziano 7
Berlusconi Carlo 6
Bertocchi Italo 4
Brossais Annie 6
Calligarich Uberto  rinunciatario
Casaroli Lucio 3
Cerutti Maria 11
Cortella Alessandro1
Diverio Giorgio 1
Diverio Susanna 1
Faretra Gian Piero1
Ferraris Marino 1
Ingaramo Giorgio 10
Moschini Ambrogio1
Pirazzi Filippo 18
Preioni Marco 6
Scalenghe Giorgio 6
Spazzapan Beatrice 2 rinunciataria
Turati Ranchet Carla 1
Vallenzasca Alberto 5
Vallenzasca Piero 27
Valli Roberto 3

Sulla base delle risultanze dello scrutinio effettuato il giorno 01/04 e sulla base del regolamento sulla disciplina del voto, nel rispetto delle norme sulla parità di genere, risultano eletti, salvo rinunce, i seguenti candidati:

Auguadro Tiziano, Brossais Annie, Cerutti Maria, Diverio Susanna ( per sorteggio con Turati Carla) Ingaramo Giorgio, Pirazzi Filippo e, Vallenzasca Piero.

Qualora taluno degli eletti non dovesse accettare, si procederà a scorrimento della graduatoria, sempre nel rispetto della regola di parità di genere che assegna 3 seggi, se disponibili, al genere meno rappresentato.