venerdì 22 dicembre 2023

NATALE 2023



NATALE 2023


 


Buone feste ai nostri soci e a chi ci segue e ci incoraggia nelle quotidiane azioni a difesa di questa terra poco rispettata, dei suoi beni dimenticati, delle sue identità smarrite. Ci ritroveremo ancora nel nuovo anno a ripercorrere questa strada in salita e faticosa, ma che crediamo giusta e buona.

Auguri a tutti

22/12/2023

Il Presidente e il Consiglio Direttivo di Italia Nostra VCO

domenica 17 dicembre 2023

MONTAGNE : AVVICINARLE E DEMOLIRLE- due facce dello stesso problema.


Il Presidente Cirio è stato ospite nei giorni scorsi al tavolo organizzato da Asso Graniti circa le prospettive del settore nell'ambito delle aree estrattive dell'Ossola. A leggere il comunicato dello stesso Asso Graniti, grande sarebbe la soddisfazione dell'Associazione per le rassicurazioni avute dal Presidente . In particolare  è stato annunciato, ma già se ne parlava nei corridoi del grattacielo, che dal "famigerato" Prae: Piano Regionale delle attività estrattive, verrà stralciato il settore estrattivo riferito alla pietre ornamentali e quindi via libera per tutti. In realtà il tanto famigerato Prae tutto poteva essere, ma di certo non era, nei fatti, uno strumento di regolazione e di pianificazione, quanto piuttosto un contenitore che avrebbe consentito di fare pressoché tutto: come e più di adesso. Ma allora dove stà il problema, dove sta la ragione che vede la Gentil Presidente di Asso Graniti, ringraziare tanto calorosamente e pubblicamente il Presidente Cirio, persona che di suo ha quello che non riuscirà mai a litigare con nessuno ?  Probabilmente, la ragione vera sta nel non detto, ossia nel timore che l'attuale Prae non possa arrivare al traguardo così come tanto generosamente confezionato (si pensi che in relazione alla vicenda della cava Lorgino di Crevoladossola, dove oggi sono in discussione 4 milioni, di mc., il Piano ne assegnerebbe 6 milioni). In altre parole, questo piano, tanto generoso, potrebbe aver trovato ostacoli poco superabili da parte di altre amministrazioni, in particolare quelle che presidiamo i beni culturali e del paesaggio. D'altra parte il riferimento al Piano Paesaggistico Regionale non manca nel comunicato di Asso Graniti. Quindi con tutta probabilità, il PRAE, così come era stato oggetto di stesura, sarebbe andato non solo bene, benissimo, ma il timore di un suo più che necessario ridimensionamento, avrebbe "imposto" un rinvio sine die, così che possano continuare a fare quello che hanno sempre fatto: demolire montagne con pochi e scarsi controlli. Perchè alla fine, anche questo è un punto fondamentale: i recuperi ambientali che dovrebbero seguire progressivamente le attività estrattive, molte volte vengono rinviati con la giustificazione che per le stesse attività viene chiesto il rinnovo estrattivo e così il tempo passa e il degrado ambientale prosegue. Anche di questo vorremmo che la Gentil Presidente ci parlasse, così come dell'eccessiva e forse inopportuna esposizione del suo settore industriale con i soggetti di Governo. Vero è che devono essere ascoltati, ma questo vale per tutti e poi a decidere bisognerebbe lasciare soli i decisori.                

venerdì 15 dicembre 2023

TURISMO: LAGO MAGGIORE - UNA RIFLESSIONE



Come un mantra, il territorio viene declinato quasi in continuazione dagli attori che agiscono sulla scena dei Governi locali , di quelli intermedi e di quelli nazionali, ossia come un oggetto capace di suo di spingere il motore del PIL verso traguardi sempre più alti . In questa narrazione ci stanno verità e esagerazioni, ci sta un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, comunque nessuno sembra prendere le distanze per un giudizio un po' più critico. Non sfuggono certamente a questa rincorsa gli attori locali, inclusi quelli economici che, giustamente, guardano ai risultati di bilancio come ad uno degli loro obiettivi più importanti. Il lago Maggiore non sfugge per nulla a questa narrazione e non c'è attore politico o economico che non ripeta le stesse cose. A leggere neanche tra le righe si capisce che si vorrebbe spostare più avanti il traguardo turistico, raggiungendo numeri che, in qualche modo, li si invidiano a realtà per certi aspetti simili e per certi aspetti no: vedi i laghi di Como e Garda. Bisognerebbe riuscire quindi fare il pieno, saturare e possibilmente superare la capacità di accoglienza che il lago avrebbe. Pare quasi di cogliere l'auspicio di un nuovo rinascimento che, dopo gli anni della crisi del Covid, rilanci e superi di gran lunga i traguardi precedenti ad esso, intercettando nuovi mercati e nuove domande. Turismo quindi soluzione di ogni male, garanzia di assicurata ricchezza un po' per tutti e il territorio, parola magica, luogo da usare per raggiungere il risultato: una specie di materia prima, un mezzo di produzione inesauribile, libero da utilizzarsi comunque e a prescindere. In questo contesto vengono avanti anche le richieste di nuove infrastrutturazioni e strutture che riescano a soddisfare nuove domande (vedi ad esempio la ciclovia del Lago Maggiore, vedi  le proposte per un nuovo grande porto turistico a Pallanza, vedi gli ambiti ambiti del Piano Grande, vedi nuovi grandi investimenti alberghieri e non solo). E' evidente che dal punto di vista dal quale noi Associazione dobbiamo guardare le trasformazioni ventilate e in corso, ci deve essere un occhio critico e attento che sostituisca il sì a prescindere con un sì ma o con un no punto. 

Prendiamo la ciclovia del Lago Maggiore, opera che in apparenza dovrebbe trovare un ampio consenso anche sul versante ambientalista, però abbiamo visto alcune anticipazioni redatte a livello di fattibilità che lasciano perplessi. Poiché realizzare l'opera nella suo integrale previsione di sviluppo non è assolutamente facile, ne sono già uscite soluzioni che, se attuate, modificheranno, anche pesantemente, il quadro paesaggistico, ossia il contenitore di quel turismo che tanto attrae, ma che proprio per questo non solo non dovrebbe essere stravolto, ma qualificato anche ambientalmente, laddove lo sviluppo o il degrado, due facce della stessa medaglia, l' hanno svilito. Quindi?  Quindi ci vuole una riflessione prima di una decisione.  Senza contare che esiste, è sempre esistita, una infrastruttura per la mobilità sostenibile sull'intero bacino del lago, a costo zero. E' l'acqua, tutt'altro che razionalmente "sfruttata", ma con ampi spazi di potenziale crescita in termini di linee e di orari.

Al proposito, si è ascoltata nei giorni scorsi, l'intervista ad un noto imprenditore alberghiero, rilasciata  in occasione  dei 150 anni di vita della sua azienda. Ebbene questi lamentava una scarsa cultura turistica da parte degli operatori e non solo. Al  proposito della relazione del turista con il territorio, lamentava infatti che, ad esempio, nella località in cui opera, storicamente nota per la estrazione di granito (rosa), nessuno avesse mai pensato alla realizzazione di " piccoli ricordi" in granito appunto destinati al turista. Viene da chiedersi se questo operatore importante non abbia mai guardato fuori dalle finestre dei suoi Hotel e non si sia mai chiesto se non fosse arrivato il tempo che la miniera di sabbia e non di granito, che sovrasta la sua cittadella venga almeno gradualmente bonificata e rinaturalizzata. Conoscendo poi molto bene da parte di chi qui scrive l'ignobile vicenda autorizzativa di quell' attività in corso, il fronte imprenditoriale alberghiero dovrebbe schierarsi unito per una richiesta di tal contenuto, altro che oggettistica a ricordo. E' solo un esempio, ma pensiamo in qualche modo significativo di una mancanza di sensibilità, almeno, turistica, paradossalmente, lamentata dal medesimo imprenditore.

Lo stesso assalto al Piano Grande, una specie di guerra dei cent'anni condotta dall'invincibile Manoni Tranquillo, la dice lunga tra la relazione: turismo/territorio, inteso quest'ultimo come contenitore di valenze ambientali, paesaggistiche, ecologiche, ma anche culturali nel segno identitario e di appartenenza di una comunità allargata e coesa. Salvaguardare quei luoghi superstiti e pregiati, ma circondati dal turismo non alberghiero e di massa, dovrebbe essere un obiettivo "politico" di chi governa, non quello di assecondarne l'espansione ulteriore e  totale, diversamente anche lo sbandierato traguardo dell'allargamento del Parco Val Grande, mostrerebbe soltanto di essere una bandiera da sventolare appunto e non un segnale di un cambio di passo.

Quanto alla richiesta di un nuovo grande porto turistico sul lungo lago di Pallanza, l' infrastruttura che il progetto presenta è fortemente in contrasto con l'attuale e storicamente sedimentata immagine della linea di costa, sicuramente invasiva e fuori scala rispetto alle attuali esistenti infrastrutture costiere e, in prospettiva, certamente fattore di saturazione del traffico da diporto nell'ambito di un'area di lago oggi abbastanza preservata da questa influenza. Spicca dunque l'assenza pianificatoria di un Governo che dopo la perdita, per eccezionali eventi meteo, del proprio porto pubblico, si affida a tutte le "improvvisazioni" imprenditoriali, rischiando il nulla o il peggio. Ma se mai esista una rotta di un turismo virtuoso, anche sul lago,  spetta al Governo locale e a tutti gli altri ambiti di governo tenere la barra diritta e non sbandare.

Tacciamo, per amor di patria, le continue richieste, spesso assecondate (vedi Due Palme ), a volte ancora al palo (vedi Eden), di quantità edilizie nuove o aggiuntive, a volte massive, che l'imprenditoria alberghiera storica e recente reclama e, prima o poi ottiene. Tacciamo le soluzioni che vengono individuate, di fatto sono elementi della  progressiva  alterazione "antropologica" di un territorio che dice e diceva di fare di quella sua caratterizzazione storicizzata  l'elemento di forza, anche economica, e che progressivamente invece massifica e banalizza. Eppure si potrebbe crescere anche in altro modo: riempiendo il tempo vuoto del turismo stagionale perché diventi tempo pieno di un turismo alternativo. 

C'è quindi materia per una riflessione, per togliere la discussione sul turismo in generale da una semplificazione eccessiva che contrappone schieramenti asimmetrici: quello ambientale, sicuramente minoritario nei numeri, e quello ampiamente maggioritario costituito dai poteri imprenditoriali, rappresentato quasi sempre dai governi locali e non solo locali, ma anche diffuso a livello di opinione comune. 

E' evidente che le difficoltà di un' Associazione ambientale come questa, sono enormi, ma questo è il nostro compito e vorremmo che, almeno a livello di riflessione e di pianificazione, comunque venissimo ascoltati. Non sempre succede.                  

mercoledì 13 dicembre 2023

VERBANIA : UN PORTO ?

Oggi " La Stampa" pagina locale, da risalto a notizie sul progetto del porto di Pallanza , in qualche modo incolpando il CNR di aver sollevato tardive osservazioni. Non si comprende  se quindi, in qualche modo, si accusi l'Istituto di ricerche di scarsa attenzione o se invece  lo si accusi di un eccesso di attenzione. A onore del vero di questo progetto ora abbastanza noto, sino a poche settimane fa se ne sapeva poco o nulla. Il procedimento di Valutazione ambientale è presso il Ministero Ambiente e l'avviso indicante la facoltà per chiunque di presentare osservazioni, pubblicato durante le ferie di agosto, era passato inosservato, né tanto meno qualcuno aveva provveduto a rilanciare l'avviso: né 2 La Stampa" che oggi scrive, nè il Comune a cui, evidentemente va bene così. In ogni caso nessuno aveva fatto osservazioni, ma stante le modalità, questo non significa che tutti siano contenti o non abbiano nulla da dire. Possiamo comunque anticipare, avendone avuta informazione dallo stesso Ministero, che il progetto con le relative integrazioni, sarà oggetto di una nuova pubblicazione e quindi la possibilità di presentare osservazioni sarà, in qualche modo replicata. Nessuno è dunque in ritardo, semplicemente le cose sono andate così, ignorate dai più, ma certo non per colpa di chi avrebbe avuto interesse ad osservare o a esprimere parere. Lo stesso Commissariato Italo/Elvetico per la pesca, Ente che deve esprimersi, non è stato interpellato dal Ministero (evidentemente dimenticato) e ora dovrà farlo. Quindi non è uno scandalo se qualcuno si sveglia, suo malgrado, in ritardo, semmai qualcun altro avrebbe dovuto avvertirlo. Ciò detto non sarà quello di questo porto, un progetto facilmente condiviso da tutti, Tutt'altro, anche perché mentre avanza questo, l'altro sembra incagliato, privando la città del progetto più ragionevole, ossia la ricostruzione, con un po' più di senno di quello di Intra andato a pezzi, porto che dopo i soliti annunci iniziali e semi trionfali è piombato nel più assoluto oblio. In tutto questo, a prescindere dal merito di questo ultimo progetto che ci auguriamo debba subire una drastica revisione, quella che manca  sembra sempre una accorta mano pubblica regolatrice che guidi le cose e non si faccia invece prendere per mano, appunto, dal primo che passa con un progetto nella borsa.   

                    

Nuovo porto di Pallanza: il Cnr (in ritardo) dice no

Marina di Verbella ora dovrà dimostrare che non si interferisce con l’attività di ricerca











venerdì 1 dicembre 2023

CREVOLADOSSOLA CAVA LORGINO : LA REPLICA AD UNA REPLICA


Con una nota indirizzata al quotidiano on line Ossola News, L'Ente Provincia replica ad un post che pubblicato su questo Blog era stato ripreso dalla medesima testata on line. Nulla questio sul fatto che le Associazioni non possano partecipare ai lavori delle conferenze di VIA, ma intervenire sì, quanto meno a leggere la stessa Provincia che a nostra richiesta l'aveva accolta. Il punto è però un altro. La legge, non noi, il D.lgs 152/2006 prevede che gli atti delle conferenze siano tempestivamente pubblicati sul sito dell'Ente perchè chiunque ne possa avere conoscenza. Se qualcuno apre la pagina del Ministero dell'Ambiente alla pagina delle VIA in corso, scoprirà che tutta la documentazione riferita alla procedura in corso di valutazione del progetto del porto di Pallanza, è pubblicata. Di questo ce ne da conto lo stesso Ministero che interpellato al proposito, con una sua nota di risposta, ci ha garantito che detta tutta documentazione, siano esse richieste integrative, osservazioni pervenute e quant'altro, sono e verranno integralmente e tempestivamente pubblicate, anticipandoci anche la prossima riapertura dei termini per le osservazioni a seguito delle integrazioni progettuali che saranno prodotte. L'Ente Provincia del VCO non lo fa e ci nega l'accesso a tutti i documenti che non sono pubblicati, vanificando nei fatti l'accoglimento alla richiesta di intervento. Per le osservazioni pervenute si comporta in maniera ancora più incomprensibile, ammettendo la possibilità di prenderne diretta visione, ma non di acquisirle. Le motivazioni addotte non fanno riferimento a norme , ma a questioni di opportunità, ritenendo chi ha la responsabilità del procedimento di VIA che la mancata o parziale pubblicazione di documenti garantisca meglio la riservatezza del procedimento stesso. Abbiamo replicato che le norme sulla trasparenza amministrativa e che, come in questo caso, impongono la pubblicazione degli atti, comunque intesi, sono poste proprio per garantire i procedimenti dal pericolo di infiltrazioni indebite. Evidentemente l'ente Provincia del VCO ha una visione diversa della realtà. Per questi motivi ora abbiamo aperto una richiesta di intervento presso il Responsabile del servizio trasparenza dello stesso Ente che con una nota pervenuta ieri, ci ha assicurato una tempestiva prossima risposta. Vedremo

OSSOLA NEWS

''E' la normativa che non permette a Italia Nostra di partecipare alla conferenza dei servizi''

Cava Lorgino, la replica della Provincia dopo l'articolo che riprendeva l'attacco di Italia Nostra per il ''mancato accesso agli atti''


martedì 28 novembre 2023

CAMBI CLIMATICI

 Per partecipare, a partire dalle ore 18:00 di giovedi 30 novembre, ciliccare sul LINK


GIOVEDI 30 NOVEMBRE 2023 

ore 18:00

"DISASTRI IDROGEOLOGICI E CAMBIAMENTI CLIMATICI"

Perchè l'entità dei disastri si è andata progressivamente ampliando ?



I cambiamenti climatici fanno vacillare le nostre "certezze" sul nostro modello di sviluppo e di vita.

webinar tenuto da:

                                            LUCA MERCALLI                                            Climatologo e divulgatore scientifico

MICHELE MUNAFO'

Ricercatore ISPRA, esperto sul consumo di suolo.

GIOVANNI DAMIANI

Biologo, gia' direttore ANPA e presidente GUFI (Gruppo unitario foreste italiane)

PAOLO BERDINI

Urbanista

A cura di

ENRICO DEL VESCOVO

Consigliere nazionale di Italia Nostra e presidente della sezione Castelli Romani. 

martedì 21 novembre 2023

UNA PROVINCIA OPACA

 




E' finito in un niente di fatto l'incontro che la nostra Sezione ha avuto nei giorni scorsi con la Responsabile del procedimento di VIA di Cava Lorgino. Moderatore il Capo Gabinetto del Presidente, le posizioni delle parti non si sono schiodate di un millimetro. Italia Nostra ferma e convinta della sua posizione che chiede accesso ai documenti della Conferenza, forte di norme di legge che lo prevedono. La Provincia ferma a negarlo o comunque a differirlo sine die, per ragioni che, se abbiamo bene inteso sarebbero di opportunità e non tanto di legittimità. Tradotto diversamente , si temerebbe che atti soggetti a pubblicazione siano da noi divulgati e quindi nè li si pubblica, nè si consente di vederli. Ogni commento è superfluo. Italia Nostra non demorde, oggi ha formalmente chiesto al Responsabile della trasparenza dell'Ente Provincia di pronunciarsi in merito. Se le porte rimarranno chiuse, si andrà altrove. Qui sotto postiamo la richiesta.

ITALIA NOSTRA VCO


21/11/2023

Prot. 37/23

Spett. Provincia del

Verbano/Cusio /Ossola

Al Responsabile del Servizio Trasparenza

V.LE INDUSTRIA 25

VERBANIA – FONDO TOCE

Tramite Pec

Ogg: Trasperanza atti dei procedimenti di VIA.

In relazione alla procedura di VIA in corso riferita al progetto estrattivo denominato Cava Lorgino, questa Associazione, a seguito di richiesta, è stata ammessa ad intervenire ai lavori della Conferenza.

Il sito di Codesto Ente, a differenza invece di quanto opera lo stesso Ministero dell’Ambiente per i procedimenti di sua competenza, non ha mai provveduto ad assicurare la tempesitiva pubblicazione degli atti di Conferenza, ma solo dei progetti e, a seguito di nostra recente sollecitazione, anche dei soli pareri dichiarati definitivi. Quanto alle osservazioni pervenute, si assiste al singolare comporamento per cui vengono citate sul sito, ma non rese estensibili se non attraverso accesso diretto presso gli uffici dell’Ente.

Al fine di sopperire alla mancanza di conoscenza pubblica degli atti di Conferenza, la scrivente Associazione ha chiesto la possibilità di accedervi.

A tale richiesta è stato opposto un rifiuto, o meglio preannunciato un differimento sine die, ossia sino alla conclusione del procedimento.

E ‘ evidente che questi fatti ostacolano e impediscono che l’Associazione possa intervenire in Conferenza con piena conoscenza della documentazione, vanificando in gran parte la possibilità di portare un contributo positivo.

Tutto ciò, a nostro avviso, contrasta con le disposizioni normative contenute sia nella legge generale sul procedimento e nel regolamento attuativo, sia nelle disposizioni di VIA contenute nel D. Lgs. 152/2006.

Ci è parso capire che l’opposizione alla estensione degli atti non tanto sia sorretta da riferimenti normativi, quanto piuttosto da ragioni di opportunità, ossia dall’esigenza di garantire un clima della Conferenza tale per cui siano escluse interferenze esterne. Abbiamo, ma inutilmente, replicato che una delle ragioni che sorreggono l’esigenza della trasparenza è proprio quella, attraverso un’ ampia e diffusa conoscenza del procedimento, di poter evitare interferenze indebite.

A nulla sono valse le nostre rimostranze e le nostre richieste, che riteniamo legittime, rimangono disattese.

Inutile risulta quindi l’ammissione alla Conferenza, una concessione senza effetti se non vengono rimossi gli ostacoli alla conoscenza piena dei suoi atti.

Per le ragioni tutte esposte, chiediamo che il Responsabile della Trasparenza degli atti di Codesto Ente si esprima in merito e possa rimuovere gli ostacoli all’estensione pubblica degli atti delle Conferenze di VIA.

In attesa di riscontro, si ringrazia per l’attenzione .

Il Presidente


mercoledì 8 novembre 2023

COSSOGNO: COMUNE "DISTRATTO" e tante altre " distrazioni"

 

La notizia ci era nota, ora anche La Stampa l'ha pubblicata e la vicenda dell'edificio di proprietà comunale, trasformato senza autorizzazione in zona Parco soggetta a tutela paesaggistica, è finito sotto ordinanza di demolizione. La vicenda avrà, naturalmente, un lungo percorso: ricorsi, appelli al loro esito, richieste di sanatorie, risvolti penali e altro, difficile che dall'oggi al domani l'edificio verrà demolito, ma forse non è questo il punto, quanto piuttosto quello che ci fa porre una riflessione, più d'una per verità, sull'operato dei Comuni in materia urbanistico/edilizia. Sono stati molti i casi che sono stati portati alla nostra attenzione in questi ultimi casi e quando siamo andati a vedere le carte, sempre o quasi , ci siamo trovati di fronte a comportamenti amministrativi dove le regole ci sono parse più una variabile indipendente, cui facilmente non prestare attenzione e non invece un obbligo cui la pubblica amministrazione deve osservarle. Se facciamo un elenco delle vicende a noi note esso è relativamente lungo e lo possiamo anche stendere e commentare, al netto del caso che già è oggetto di questo post:

Vogogna: autorizza in aree a destinazione esclusivamente agricola depositi di ingenti materiali di scarti provenienti da scavi di cave. Sono passati più di 10 anni e i depositi sono ancora lì, passando da illegittimi a illegali .

Verbania : Autorizza sul Piano Grande l'impianto ludico/sportivo per la pratica della bici cross, con relativi edifici di servizi. Al netto delle prescrizioni del Piano Paesaggistico regionale che lo avrebbe impedito, gli edifici vengono concessi in violazione delle norme del PRG della città che indica le zone come inedificabili in assoluto per rischio esondazione.

Stresa: Autorizza in area cimiteriale, la trasformazione, previo abbattimento di edifici ad uso artigianali, in un edificio residenziale con un incremento volumetrico inammissibile dalla norma. Di più, dopo qualche anno, consente il cumulo, non ammesso, di altri bonus e l'edificio cresce ancora.

Stresa: In area boscata concede la trasformazione di un capanno esistente in un edificio residenziale. Il piccolo capanno viene abbattuto e al suo posto nasce una villa con piscina e autorimesse non conteggiate nell'incremento volumetrico ammesso. L'attuatore ci mette poi di suo e costruisce anche di più. L'area boscata sparisce e l'ambito viene urbanizzato da strada di accesso e quant'altro.

Mergozzo: Consente la trasformazione ( ammessa ) di edificio esistente presso la spiaggia della Rustica, in edificio residenziale turistico. Lo fa intendendo a suo modo le regole e l'edificio cresce ben oltre l'ammissibile per forma e volumi.

Stresa: Autorizza la trasformazione di una Villa in una struttura alberghiera, cosa ammessa. L'obbligo inderogabile di realizzare e cedere posti auto pubblici, non normativamente monetizzabili, non lo fa rispettare, anzi dichiara di non volerlo rispettare e , senza neanche pubblicare la relativa delibera, monetizza il tutto a prezzi di saldo.

Qualcuno dirà che le norme sono sempre difficili e richiedono un'attività interpretativa. Certo , sarà anche vero, peccato che la Pubblica Amministrazione non è la Cassazione e non gli spetta interpretare, ma applicare e poi come mai tutte le "interpretazioni" finiscono in cavalleria , cioè sempre a favore della parte non pubblica ? Si dirà che l'Amministrazione ha paura dell'abuso d'atti di ufficio, tema attuale per la sua abolizione, ma mi pare che di paura dimostra non non averne, anzi firma e controfirma, incurante dell'abuso d'atti, ma anche delle attestazioni di conformità che sottoscrive con assoluta incuranza del falso.

Cossogno, la Sovrintendenza ordina di demolire il nuovo mini albergo di Cicogna

Lo stop ai lavori perché non c’erano tutti i permessi è arrivato che i cantieri erano finiti. Ora Il Comune fa ricorso al Tar

Il mini albergo di Cicogna è finito ma per ora resta chiuso

giovedì 2 novembre 2023

VERBANIA PALLANZA: IL PORTO CHE AVANZA

Dopo il collasso del porto galleggiante di fronte a Villa Taranto, colpevole una tempesta tipo Vaia, con conseguente perdita di soldi pubblici, dopo diversi annunci di ricostruzione di quel porto per opera di investitori privati, progetto di cui si è persa traccia, adesso arrivano altri volenterosi privati disposti a investire circa 7 milioni di euro, giusto quanto speso ad oggi per quello inutilizzabile di Stresa, per farne uno nuovo di fronte al lido di Suna, una specie di isola galleggiante  con una capacità di circa 160 posti barca. Il progetto è in questi mesi all'attenzione della Conferenza di VIA preso il Ministero dell'Ambiente. Non se ne sapeva molto o quasi niente, tanto che il relativo avviso per raccogliere osservazioni, in scadenza il giorno 06 dello scorso ottobre, è andato deserto. Sappiamo che sono state chieste molte integrazioni al progetto in esame ( sono scaricabili sul sito del Ministero) , progetto che, a prima vista, suscita una qualche fondata perplessità : la dimensione, la collocazione, gli effetti conseguenti alla sua modalità di gestione, la soluzione tecnica prevista ( il galleggiamento), la mancata presentazione di alternative possibili, quali la ricostruzione del porto collassato e non impossibili : Feriolo/Fondotoce, sono tutte questioni sulle quali la nostra Associazione dovrà fare qualche riflessione e, nel caso, una qualche azione per evitare la costruzione di un'opera che certamente andrebbe a modificare fortemente i caratteri identitari della costa di Pallanza: da riva e da lago. Questo non significa  essere contrari a priori, ma c'è un modo nelle cose e bisogna approfondire perché questo criterio latino venga rispettato. Come prima azione chiederemo l'ammissione della Associazione nella conferenza in corso così che l'incidente dell'avviso che nessuna ha visto non si ripeta un'altra volta.  


giovedì 26 ottobre 2023

LORGINO: LE PAROLE E LA REALTA'


La vicenda della cava Lorgino si è arricchita,  qualche recente tempo fa della dichiarazione del Sindaco del Comune interessato che, tra l'altro aveva puntato il dito nei confronti del Comitato che contrasta il progetto e credo anche della nostra Associazione, colpevole quest'ultima, se abbiamo bene inteso, di fare il suo mestiere. Nulla di male dunque. Più recentemente la vicenda si arricchisce anche della dichiarazione, non a caso provocata dallo stesso Sindaco, di un new entry nell'area consiliare di opposizione, dichiarazione che, ai più, deve essere parsa più realista del re, dove il re, in questo caso, non ci pare sia il Sindaco, ma qualcun'altro. Sin qui dunque gli aggiornamenti mediatici, aggiornamenti che, per vero, non avrebbero bisogno di essere fatti se le cose stessero procedendo come Governo e Anti governo sembra, unitariamente,  auspicano, ossia verso il consenso alla ripresa massiva dell'attività di coltivazione, attività che a leggere le dichiarazioni sarebbe una manna per l'economia locale, (difficile in effetti trovare aziende con quei tassi di profitto, così come difficile trovare aziende così avanzate in tema di economia circolare) e quindi ogni diverso esito lo si vorrebbe addebitare agli indicati oppositori, salvo manifestare ogni fiducia nei confronti della Conferenza dei Servizi, organo decisorio, e quindi perché indicare preventivamente dei colpevoli diversi da quello nei cui confronti si esprime fiducia ? A questa  domanda solo Il Sindaco e qualcun'altro potrà fornire risposta, ma non lo farà. Questo attivismo mediatico, in realtà, potrebbe celare altro, ossia la fondata preoccupazione che quel progetto, così come inizialmente impostato, non potrà andare da nessuna parte, tanté che risulta in corso di revisione, almeno parziale, tantè che autorevoli soggetti si stanno adoperando, con scarso crediamo successo, di far modificare le norme del Piano Paesaggistico Regionale e proprio in relazione a quello di cui stiamo parlando, sostenendo, diversamente, l'improcedibilità del progetto. Altro dunque che essere preoccupati, persino ci sarebbe da allarmarsi, incominciando già da ora a cercare qualche capo espiatorio da indicare come colpevole di un possibile fallimento della Conferenza. Ma questa ricerca non avrebbe bisogno di andare lontano. Il Sindaco, quale garante della sua comunità tutta, dovrebbe cercare in casa propria gli eventuali responsabili, anzi puntare il dito accusatorio contro se stesso, proprio lui che, con il suo Consiglio, ha venduto strade e demani, certificando la conformità della variante urbanistica votata per consentire l'espansione massiva della cava, mentre immaginiamo sapesse che la conformità forse non c'era, nascondendo nelle carte gli imbarazzi dietro una formula che ricorre e che risuona con un "per quanto possibile", ossia impossibile. Crediamo che di questa vicenda, iniziata male: senza mediazione, senza confronto, senza che i diversi interessi (privati e pubblici) venissero con attenzione soppesati e vagliati, accogliendo invece ogni richiesta aziendale, se ne parlerà ancora a lungo. Per ora, al di là delle dichiarazioni mediatiche, la vicenda è a un punto morto in attesa di nuove soluzioni più accettabili. Sarebbe quindi meglio usare il tempo per trovarle e non per parlare un po' a vuoto come sembra che si stia facendo dalla parte di chi dovrebbe governare.     
     

sabato 21 ottobre 2023

20 OTTOBRE 2023: IL CONVEGNO

 

 




Ritenuto fosse importante dare un segnale, rivolto in primis alle istituzioni sulla situazione di sostanziale stallo in cui giace il Piano Paesaggistico Regionale, ieri, venti ottobre, presso la sede dell'archivio di Stato di Torino, è arrivato il giorno promesso e la riuscita dell'incontro, non certo scontata visti i temi, non facili, in locandina, è andata forse anche oltre le previsioni, sia per il numeroso pubblico presente, sia per l'interesse degli argomenti trattati. Un impegno durato il tempo di un'intera giornata, con un breve intervallo ristoratore. E' toccato alla nostra Presidente Regionale, Prof.sa Adriana My, fare gli onori di casa, introducendo con i saluti ai presenti e con la relazione di apertura. Alla tenace Teresa Roli, figura storica dell'ambientalismo Torinese legata, da sempre, a Italia Nostra e Consigliera Nazionale dell'Associazione , è toccato svolgere il ruolo di conduttore e moderatore del convegno, presentando, via via, i singoli interventi e interfacciandosi con i relatori. Quanto allo svolgimento, "l'onore" di aprire le relazioni è spettato all'Architetto Giovanni Paludi, Responsabile del Settore Paesaggio, in rappresentanza della Regione Piemonte, il quale ha disegnato. a tinte chiaro/scure, il momento di attuazione del Piano, evidenziandone i nodi critici, ma esprimendo anche un giudizio moderatamente ottimista circa il suo stato. Non poteva essere diverso, considerato il ruolo rivestito dal relatore che certamente non aveva delegata ad esprimersi per conto della parte politica dell'Ente, verso la quale si è impegnato a riportare le sollecitazioni che il Convegno voleva esprime affinché un nuovo impulso e stimolo sia data all'attuazione di quel Piano. L' Architetto Cristina Lucca, della Soprintendenza di Torino, ha centrato la Sua relazione sulle vicende storiche del sistema delle tutele che, da inizio del secolo passato, sino ad oggi, si non succedute, con particolare riferimento al contesto della città di Torino e del suo intorno. Una rivisitazione del passato per arrivare all'attualità di oggi ed al tema del Convegno. Il Dott. Giovanni Lovasio già Presidente Nazionale di Italia Nostra e magistrato a riposo, ha svolto il tema, già criticamente sottolineato nel titolo del suo intervento, della novazione Costituzionale che ha introdotto la nuova formulazione dell'articolo 9. E stato un intervento che, attraverso una lettura critica del testo riformulato di quell'articolo, ne ha messo in evidenza non gli aspetti in apparenza positivi, ma quelli fortemente negativi che rischiano di minare la tutela del paesaggio, subordinandola, sempre e ovunque alla preminenza di una tutela ambientale, contenitrice di altre spinte e esigenze. Fiorenzo Ferlaino, già dirigente dell'IRES, ha svolto il tema del consumo del suolo, colpevole dell'avvenuto spopolamento e abbandono dei borghi d'Italia, non solo di quelli montani, invocando l'esigenza di porre fine a questa distruzione antropica e di valore, anche patrimoniale, fissando da oggi e subito il consumo 0 non come obiettivo lontano, ma come norma urgente e cogente. E' toccato poi ai rappresentanti delle istituzioni locali prendere la parola. Il Dott. Eugenio Gambretta nel ruolo di Vice Presidente Regionale della Associazione Nazionale dei Comuni d'Italia, è entrato nel vivo dei problemi che "affliggono" quegli Enti, specie nelle loro realtà più frammentate e marginali, ricordando le difficoltà oggettive che possono incontrare nell'affrontare una revisione dei loro strumenti urbanistici, non fosse per l'impegno di risorse finanziarie che richiede e di cui non dispongono. Un intervento franco e aperto dove il tema della tutela dei territori è stato però apertamente condiviso. Più sofferto l'intervento del Dott. Roberto Colombero, Vice Presidente Regionale dell'UNCEM, testimone dell'abbandono alpino, delle realtà che, giorno dopo giorno si spegnano e dove il tema della tutela sembra quindi dover essere messo in subordine rispetto a quello della sopravvivenza. Alla Prof. sa Angioletta Voghera dell'Università di Torino l'onere di un intervento legato alla pianificazione, o meglio ai tanti livelli della pianificazione che stanno alla base di una corretta tutela. Il Dott. Gabriele Bovo, della città Metropolitana, anticipando il suo intervento inizialmente previsto per il pomeriggio, ha illustrato, in concreto, gli esempi, con tutte le difficoltà incontrate e superate, in corso di realizzazione di interventi di tutela e di rinaturalizzazione di territori demaniali, legati anche all'utilizzo dei fondi europei del PNRR.
Dopo brevi interventi del pubblico, una meritata sosta ha aggiornato i lavori del Convegno per le ore 14:30. Puntuale la ripresa nel pomeriggio con l'avvio dei lavori affidati al Dott. Roberto Saini, Presidente dell'Ente di gestione dell'area protetta del Po e Ticino. A lui l'onere di illustrare la vita operativa di un Ente impegnato nella protezione di un'area vasta quale l'intera asta fluviale del Pò, dall'origine sino ai confini Lombardi. Il tema della pianficazione torna anche in questo intervento, unitamente agli esempi concreti di gestione operativa quali sono stati quelli che hanno visto l'Ente proporre e ottenere i recuperi ambientali dei siti di estrazione di sabbie fluviali. Il Prof. Marco Devecchi, Presidente dell'Accademia dell'Agricoltura di Torino, ha accompagnato i presenti lungo i paesaggi agrari Piemontesi, con le loro particolarità e tipicità, valori infungibili e, auspicabilmente, intoccabili. Il Dott. Pier Giorgio Terzuolo, responsabile d'area dell'IPLA, ha disegnato lo stato dell'arte del patrimonio arboreo regionale, l'entità boschiva, le sue diversità; un patrimonio quantitativamente molto importante, niente affatto ridimensionato, sempre in crescita assoluta con luci e ombre circa la sua gestione e il suo stato. Un ulteriore intervento sul tema costituzionale è stato affidato alla Professoressa Alessandra Algostino. Una difesa dei valori originari della Costituzione, un inscindibile nesso tra tutele del paesaggio e democrazia. Il paesaggio è di tutti, non ha classi o ceti, non vuole essere patrimonio solo di alcuni e con questa difesa " Costituzionale " dei principi intangibili di essa, non senza un voluto richiamo critico alle introdotte modifiche dell'articolo 9, il Convegno è andato verso le sue conclusioni, affidate ad un intervento più "leggero". La Sezione locale del Verbano/Cusio/Ossola ha illustrato con un video un esempio concreto di applicazione o forse distorta applicazione delle regole del PPR. Un richiamo perché via sia vigilanza e attenzione nella applicazione delle sue normative, specie quando sono cogenti e non fungibili. Comunque un segno di allarme che non deve essere sottovalutato e taciuto. Le conclusione finali sono state affidate alla nostra moderatrice, Architetto Roli, che ha interloquito con gli ultimi interventi del pubblico. La Presidente My, ha poi chiuso definitivamente il convegno con un ringraziamento esteso a tutti e manifestando la propria soddisfazione per la sua buona riuscita. La registra audio/video del convegno sarà a giorni disponibile sui social.

giovedì 19 ottobre 2023

ENTE PROVINCIA VCO: UNA RICHIESTA DI TRASPARENZA


 La nostra Sezione ha rilevato che l'Ente Provincia, nei procedimenti di valutazione di impatto ambientale da essa condotti, omette la pubblicazione integrale degli atti acquisiti durante i lavori delle stesse conferenze. Questo fatto contrasta con un preciso dettato normativo che, invece, chiede la tempestiva pubblicità di quegli atti. Non avendo ottenuto, sino ad ora, una soddisfacente risposta da parte della Struttura deputata, ha ritenuto rivolgersi direttamente al Presidente dell'Ente, chiedendo che si attivi per adeguare l'Ente a quel livello di trasparenza richiesto. Nel caso non si ottenesse soddisfazione, si adiranno altre autorità. Pubblichiamo il testo della nota inviata.


    ITALIA NOSTRA

SEZIONE LOCALE del VERBANO/CUSIO/OSSOLA

18/13/2023

Prot. 36/23

Preg.mo Presidente della Provincia del VCO

V.le Industria 25

VERBANIA FONDOTOCE

SEDE

OGG: Conferenze di valutazione di impatto ambientale. Trasparenza e pubblicazione degli atti.

Gentilissimo Presidente,

questa Associazione, portatrice di interessi diffusi, tra i propri scopi statutari, ha quello di contribuire alla salvaguardia del paesaggio inteso quale bene collettivo.

Alcune trasformazioni del paesaggio sono il risultato di progetti che vengono vagliati da Codesto Ente attraverso le Conferenze di Valutazione di Impatto Ambientale ed è quindi interesse dell’Associazione poterne seguire le vicende attraverso l’accesso a quella pagina del sito, dedicata alle VAS e alle V.I.A.

Questa pagina, ai sensi di un chiaro e preciso disposto della normativa nazionale che regola lo svolgimento delle Conferenze: D. Lgs 152/2006, dovrebbe consentire il tempestivo accesso a tutti gli atti di conferenza, via via, che si svolgono.

L’Ente da Lei Presieduto, nonostante affermazioni contrarie, sino ad oggi è venuto meno a quest’obbligo di pubblicazione e di trasparenza, omettendo la pubblicazione degli atti acquisiti in corso di conferenza e prodotti dai partecipanti.

Più recentemente, come le sarà noto, una nostra richiesta di partecipazione ai lavori di una conferenza, è stata positivamente accolta, ma senza la conoscenza piena degli atti in corso, ora anche formalmente richiesti, la nostra partecipazione non potrà essere piena e paritaria rispetto agli altri partecipanti. Confidiamo quindi che la richiesta venga accolta, tempestivamente.

Rimane tuttavia il vulnus della mancata pubblicazione degli atti di tutte le conferenze in corso, vulnus che non ci pare la Struttura deputata allo svolgimento intenda sanare sin tanto che non disporrà nel portale regionale.

La cosa non è giustificabile, tanto che vi sono Province, citiamo ad esempio Alessandria, che pubblicano sul sito tutti gli atti, conformandosi così ai disposti di legge.

E’ nostra richiesta che tale vulnus venga colmato tempestivamente, allineando Codesto Ente ai disposti normativi in tema di trasparenza.

Ci rivolgiamo quindi a Lei, Signor Presidente, perché eserciti quella funzione attiva di supervisione sullo svolgimento dell’attività delle Strutture dell’Ente affinché abbiano ad allineare le loro azioni agli obblighi di trasparenza a cui non possono sottrarsi.

Diversamente sarà cura di questa Associazione adire le autorità di garanzia e di controllo: vedi: ANAC- Difensore Civico Regionale- Ufficio Territoriale di Governo, al fine di ottenere un normale adempimento ad obbligo di legge .

Consapevoli della Sua sensibilità a riguardo, in attesa di leggerLa a riguardo, cordialmente salutiamo.

Il Presidente

Piero Vallenzasca

Il Vice Presidente

Filippo Pirazzi

mercoledì 18 ottobre 2023

STRESA: UNA SEGNALAZIONE

 


Sezione Verbano Cusio Ossola


Spett. Comune di Stresa

Servizio edilizia privata

SEDE

Spett. Comune di Stresa

Servizio vigilanza urbana

SEDE

Spett. Ministero dei Beni e delle

attività culturali e del turismo

Soprintendenza Archeologica, belle arti e

paesaggio per le Province di Biella,

Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli

Cso Cavallotti 27

28110 NOVARA

inoltrate via PEC

Prot.33/23

17/10/2023

OGG. Comune di Stresa – impianto Eni carburanti. Segnalazione.

L’impianto di distribuzioni carburanti sito Stresa via Sempione Nord, ambito di vincolo di tutela paesaggistica, impianto di competenza ENI, è fatto oggetto, da molti mesi, di interventi di bonifica, sostituzione serbatoi e altro.

Il lavori hanno comportato la rimozione degli impianti di erogazione e lo smantellamento totale della grande pensilina già esistente.

In questi giorni è in corso il montaggio di una nuova grande pensilina a protezione dell’area delle colonnine di erogazione. Si allegata documentazione fotografica per la Soprintendenza in indirizzo.

Per la natura dei lavori eseguiti e in corso di esecuzione, le opere risulterebbero, a giudizio della Associazione scrivente, ricondursi ad interventi di ristrutturazione edilizia, giusto il disposto dell’art. 3 del testo unico dell’edilizia che così recita:

“ Costituiscono inoltre ristrutturazione edilizia gli interventi volti al ripristino di edifici, o parti di essi, eventualmente crollati o demoliti, attraverso la loro ricostruzione, purché sia possibile accertarne la preesistente consistenza. Rimane fermo che, con riferimento agli immobili sottoposti a tutela ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, ad eccezione degli edifici situati in aree tutelate ai sensi degli articoli 136, comma 1, lettere c) e d), e 142 del medesimo decreto legislativo, nonché, fatte salve le previsioni legislative e degli strumenti urbanistici, a quelli ubicati nelle zone omogenee A di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444, o in zone a queste assimilabili in base alla normativa regionale e ai piani urbanistici comunali, nei centri e nuclei storici consolidati e negli ulteriori ambiti di particolare pregio storico e architettonico, gli interventi di demolizione e ricostruzione e gli interventi di ripristino di edifici crollati o demoliti costituiscono interventi di ristrutturazione edilizia soltanto ove siano mantenuti sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche dell’edificio preesistente e non siano previsti incrementi di volumetria”

Si ha ragione di ritenere che, giusto il disposto dell’art. 149 del codice dei beni culturali, che si riporta qui nel seguito, le opere eseguite e in corso, in quanto ascrivibili alla ristrutturazione edilizia siano assoggettabili ad autorizzazione paesaggistica.

Art. 149. Interventi non soggetti ad autorizzazione

1. Fatta salva l’applicazione dell’articolo 143, comma 4, lettera b) e dell’articolo 156, comma 4, non è comunque richiesta l’autorizzazione prescritta dall’articolo 146, dall’articolo 147 e dall’articolo 159:

a) per gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, di consolidamento statico e di restauro conservativo che non alterino lo stato dei luoghi e l’aspetto esteriore degli edifici;
b) per gli interventi inerenti l’esercizio dell’attività agro-silvo-pastorale che non comportino alterazione permanente dello stato dei luoghi con costruzioni edilizie ed altre opere civili, e sempre che si tratti di attività ed opere che non alterino l’assetto idrogeologico del territorio;
c) per il taglio colturale, la forestazione, la riforestazione, le opere di bonifica, antincendio e di conservazione da eseguirsi nei boschi e nelle foreste indicati dall’
articolo 142, comma 1, lettera g), purché previsti ed autorizzati in base alla normativa in materia.”
Questa Associazione non ha però mai individuato, in albo pretorio informatico del Comune di Stresa, alcun atto autorizzativo riconducibile ai lavori in corso.
Con la presente, sotto il profilo giuridico normativo, si segnala l’eventuale presunzione di abusività delle opere in corso, invitando il Comune di Stresa alle necessarie tempestive verifiche.
Nel merito poi di quanto in corso di esecuzione, si contesta la ricostruzione della grande pensilina, posta nell’ambito di un’ area di tutela del cimitero storico esistente e fortemente impattante la visuale verso e dal lago, in una zona dove la presenza, sullo sfondo visivo, delle isole imporrebbe la massima attenzione e cautela, anche alla luce del vigente PPR.
Crediamo che la ricostruzione imminente della pensilina nulla abbia a vedere con la funzionalità dell’impianto, generalmente frequentato da solo traffico automobilistico per il quale una protezione o anche più protezioni di minor impatto, in termini di altezza, superficie e forma, ne garantirebbero l’eguale utilizzabilità, mentre erogatori esterni ad esse, posti a servizio della residua scarsa utenza, supplirebbero alle necessità.
Tutto quanto premesso, chiediamo che gli Enti e i soggetti in indirizzo, ciascuno per la propria competenza, si attivino in merito, dando a questa Associazione notizia circa l’esito della segnalazione che, vogliamo sottolineare, assume carattere di estrema urgenza.