giovedì 26 ottobre 2023

LORGINO: LE PAROLE E LA REALTA'


La vicenda della cava Lorgino si è arricchita,  qualche recente tempo fa della dichiarazione del Sindaco del Comune interessato che, tra l'altro aveva puntato il dito nei confronti del Comitato che contrasta il progetto e credo anche della nostra Associazione, colpevole quest'ultima, se abbiamo bene inteso, di fare il suo mestiere. Nulla di male dunque. Più recentemente la vicenda si arricchisce anche della dichiarazione, non a caso provocata dallo stesso Sindaco, di un new entry nell'area consiliare di opposizione, dichiarazione che, ai più, deve essere parsa più realista del re, dove il re, in questo caso, non ci pare sia il Sindaco, ma qualcun'altro. Sin qui dunque gli aggiornamenti mediatici, aggiornamenti che, per vero, non avrebbero bisogno di essere fatti se le cose stessero procedendo come Governo e Anti governo sembra, unitariamente,  auspicano, ossia verso il consenso alla ripresa massiva dell'attività di coltivazione, attività che a leggere le dichiarazioni sarebbe una manna per l'economia locale, (difficile in effetti trovare aziende con quei tassi di profitto, così come difficile trovare aziende così avanzate in tema di economia circolare) e quindi ogni diverso esito lo si vorrebbe addebitare agli indicati oppositori, salvo manifestare ogni fiducia nei confronti della Conferenza dei Servizi, organo decisorio, e quindi perché indicare preventivamente dei colpevoli diversi da quello nei cui confronti si esprime fiducia ? A questa  domanda solo Il Sindaco e qualcun'altro potrà fornire risposta, ma non lo farà. Questo attivismo mediatico, in realtà, potrebbe celare altro, ossia la fondata preoccupazione che quel progetto, così come inizialmente impostato, non potrà andare da nessuna parte, tanté che risulta in corso di revisione, almeno parziale, tantè che autorevoli soggetti si stanno adoperando, con scarso crediamo successo, di far modificare le norme del Piano Paesaggistico Regionale e proprio in relazione a quello di cui stiamo parlando, sostenendo, diversamente, l'improcedibilità del progetto. Altro dunque che essere preoccupati, persino ci sarebbe da allarmarsi, incominciando già da ora a cercare qualche capo espiatorio da indicare come colpevole di un possibile fallimento della Conferenza. Ma questa ricerca non avrebbe bisogno di andare lontano. Il Sindaco, quale garante della sua comunità tutta, dovrebbe cercare in casa propria gli eventuali responsabili, anzi puntare il dito accusatorio contro se stesso, proprio lui che, con il suo Consiglio, ha venduto strade e demani, certificando la conformità della variante urbanistica votata per consentire l'espansione massiva della cava, mentre immaginiamo sapesse che la conformità forse non c'era, nascondendo nelle carte gli imbarazzi dietro una formula che ricorre e che risuona con un "per quanto possibile", ossia impossibile. Crediamo che di questa vicenda, iniziata male: senza mediazione, senza confronto, senza che i diversi interessi (privati e pubblici) venissero con attenzione soppesati e vagliati, accogliendo invece ogni richiesta aziendale, se ne parlerà ancora a lungo. Per ora, al di là delle dichiarazioni mediatiche, la vicenda è a un punto morto in attesa di nuove soluzioni più accettabili. Sarebbe quindi meglio usare il tempo per trovarle e non per parlare un po' a vuoto come sembra che si stia facendo dalla parte di chi dovrebbe governare.     
     

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