mercoledì 30 novembre 2016

STRESA: SOAP OPERA


Risultati immagini per ALBERGO LE VILLE STRESA



Sembra una storia senza fine quella che caratterizza la vicenda del progetto del mega albergo che avrebbe dovuto sorgere sul lungo lago di Stresa in ambito sottoposto a ben altra tutela. La Soprintendenza aveva espresso il suo chiarissimo convincimento riguardo la impossibilità che quel progetto potesse realizzarsi. La Regione, cui la legge demanda l'obbligo di uniformarsi al parere della stessa Soprintendenza, non ha invece assunto alcun obbligatorio provvedimento, ma ha sospeso il tutto. Un comportamento irrituale per non dire di peggio. L'Associazione si è pertanto rivolta alla Direzione Ambiente della Regione chiedendo conto di tale anomalo comportamento. Al momento tutto tace, ma insisteremo e vedremo che cosa ci risponderanno. 







Sezione Verbano Cusio Ossola 
Domodossola 08/11/2016 
Prot. 4016 

Spett. Regione Piemonte 
Direzione Ambiente Governo e Tutela del Territorio 
Settore Territorio e paesaggio 
C.so Bolzano 44 
territorioambiente@certregionepiemonte.it 
valutazionepaesaggio@regionepiemonte.it 

10121 T O R I N O 


e p.c. Spett. Ministero dei Beni e delle 
attività culturali e del turismo 
Soprintendenza Archeologica, belle arti e 
paesaggio per le Province di Biella, 
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli 
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2 
mbac-sabap-no@mailcert.beniculturali.it 


10122 TORINO 


OGG: Codice dei beni culturali e del paesaggio. 
Comune di Stresa VB Fg. 13 mapp. 46-66-67-68-71-72-73-74-99-100-166-625 
Realizzazione di nuovo impianto a destinazione turistico ricettiva alberghiera " Hotel Le Ville"Istanza SIAV srl. 
Mancata chiusura del procedimento. 



Con provvedimento di Codesto Settore datato 22/03/2016 prot. 9326, in relazione all'istanza in oggetto, è stato sospeso il procedimento autorizzativo.
Tale sospensione è stata assunta nonostante che la Soprintendenza competente avesse con nota datata ben quasi cinque mesi prima, espresso il proprio vincolante ed obbligatorio parere, nel caso motivando ampiamente le ragioni del suo diniego.
A fronte di tale espressione di vincolante parere, motivando con l' intervenuto ricorso straordinario al Capo dello Stato promosso dalla proprietà istante e notificato a Codesto Settore oltre i quattro mesi successivi il già citato parere, è stata assunto il provvedimento sospensivo, anziché l'atto dovuto di diniego.
Risulta a questa Associazione l'irritualità e la singolarità del procedimento svolto.
Non si comprendono a quale scopo siano trascorsi senza esito ampi termini, ben oltre quelli che la norma prevede, senza che sia stato assunto il dovuto atto conclusivo del procedimento, né sembra giustificarsi poi l'intervenuta sospensione per effetto del deposito di un ricorso straordinario al Capo dello Stato che, come noto, non sospende l'efficacia dell'atto avverso il quale viene prodotto ricorso.
Nel merito il parere espresso dalla Soprintendenza é sorretto da ampie e più che condivisibili motivazioni da apparire di difficile demolizione, sempre che un parere possa essere oggetto di ricorso straordinario, non essendo atto definitivo.
Quanto premesso, sia per il ritardo con cui si è operato, sia per le motivazioni formali che sono state assunte, a questa Associazione pare possa essere stato violato un principio di trasparenza e di certezza nel procedimento. 
La pendenza di un ricorso ed il suo esito, qualunque ne sia il segno, avrebbe un automatico effetto sul provvedimento finale correttamente assunto; confermandolo in un caso o travolgendolo in altro caso. A fronte di questi unici possibili esiti ci sfugge ancora una volta l'esitazione ed il ritardo con cui si è operato senza peraltro chiudere la vicenda procedimentale.
Ribadiamo la manifesta irritualità e singolarità del procedimento che, peraltro, segue un tormentato iter urbanistico ed edilizio, ben noto a questa Associazione, iter anche in questa occasione segnato da anomalie procedimentali e non solo, che hanno accompagnato, pesantemente, tutta la vicenda. 
Confidiamo che Codesto Settore vorrà fornirci ampie assicurazioni in merito.


Si ringrazia 

Il Presidente 
Vallenzasca Piero





lunedì 28 novembre 2016

BILANCIO 2017 - LA PREVISIONE

Risultati immagini per ITALIA NOSTRA ONLUS

ITALIA NOSTRA ONLUS – VIALE LIEGI 33 – 00198 ROMA – C.F. 80078410588 1

ITALIA NOSTRA ONLUS – BILANCIO DI PREVISIONE 2017

BILANCIO DI PREVISIONE ANNUALITA’ 2017

SEDE CENTRALE

Premesse

Per una sempre più trasparente rappresentazione dei dati previsionali, il BILANCIO DI

PREVISIONE 2017, viene presentato con una ripartizione interna divisa da un lato in “Sede

Centrale”, intesa come insieme dell’attività degli Uffici per il funzionamento degli Organi Direttivi

statutari, e, dall’altro, in “Territorio e Progetti”, che aggrega i dati dell’attività svolta in supporto alle

strutture territoriali dell’Associazione o per lo sviluppo di progetti destinati a rendere più visibile la

presenza di Italia Nostra in un determinato ambito territoriale.

Con questa modalità di presentazione è immediatamente percepibile e misurabile l’impegno che la

Sede Centrale dedica allo sviluppo della rete territoriale dell’Associazione e alla progettualità che

viene svolta per adempiere il preciso dettato statutario.

∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞∞

Considerate le premesse dunque il BILANCIO DI PREVISIONE 2017 – SEDE CENTRALE e’

stato articolato suddividendo per AREE DI GESTIONE e cioe’:

- STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA SEDE CENTRALE

- TERRITORIO E PROGETTI

Analogamente quindi ONERI e PROVENTI sono stati imputati alle diverse AREE DI GESTIONE

in relazione alla loro COMPETENZA ed INERENZA;

tale SCHEMA DI BILANCIO DI PREVISIONE, si ritiene rispondere in maniera piu’ consona

all’obiettivo di un BILANCIO DI PREVISIONE e cioe’:

- Informare sull’attivita’ posta in essere nell’adempimento della missione istituzionale avendo

come oggetto le modalita’ attraverso le quali ha acquisito ed impiegato le risorse nello

svolgimento delle attivita’.

In definitiva si propone uno schema che tenga conto:

- Classificazione dei proventi in base alla loro origine

- Classificazione degli oneri in base alla loro destinazione




DETTAGLIO ONERI

La ripartizione di alcuni ONERI tra le due gestioni si e’ ritenuto consono, considerato che la

struttura organizzativa della SEDE CENTRALE svolge un’intenza attivita’ di supporto al

TERRITORIO.

ONERI PER CONSUMI per € 14.700 complessivi imputati nella seguente misura:

80% Struttura organizzativa per euro 11.760

20% Territorio e Progetti per euro 2.940

ONERI PER PERSONALE DIPENDENTE E DIRETTORE GENERALE per complessivi €

336.000, considerata l’intensa attivita’ di supporto svolta dal personale dipendente della sede

centrale associativa, sono stati imputati nella seguente misura

60% Struttura organizzativa per complessivi euro 201.600

40% Territorio e Progetti per euro 134.400

ONERI PER SERVIZI DI TERZI per complessivi € 75.500

Alcune tipologie di Oneri sono state ripartite in diversa misura tra le due aree; in particolare:

- Consulenza Ufficio Legale per complessivi euro 18.000

50% Struttura organizzativa per complessivi euro 9.000

50% Territorio e Progetti per euro 9.000

- Consulenza ed Assistenza Progetti per complessivi € 20.000

Struttura organizzativa per complessivi euro 0

100% Territorio e Progetti per euro 20.000

- Gestione sito Web per complessivi € 4.000

50% Struttura organizzativa per complessivi euro 2.000

50% Territorio e Progetti per euro 2.000

- Consulenza contabile e fiscale per complessivi € 23.000

80% Struttura organizzativa per complessivi euro 18.400




20% Territorio e Progetti per euro 4.600

Tutti gli altri ONERI sono stati interamente imputati alla STRUTTURA ORGANIZZATIVA ad

eccezione di:

- Oneri per attivita’ giud. di tutela territorio (Consulenze legali esterne) per complessivi €

30.000 interamente imputati all’AREA TERRITORIO E PROGETTI;

Si rileva che e’ estremamente difficile una esatta previsione delle spese legali – oneri straordinari

per spese processuali in caso di soccombenza a motivo dei numerosi contenziosi in essere,

considerato inoltre che spesso si tratta di “contenziosi datati” di cui a volte non si ha cognizione;

- Oneri per contributi per funzionamento CR e quota – contributo 5 per mille ordinario a

Sezioni per un importo complessivo pari a € 44.500 – interamente imputato all’AREA

TERRITORIO E PROGETTI

- Tutti gli altri ONERI connessi all’attivita’ progettuale sul territorio sono stati interamente

imputati all’area TERRITORIO E PROGETTI

- Sono stati inoltre imputati alla predetta area gli ONERI relativi ai singoli PROGETTI in

itinere alla data del presente BILANCIO DI PREVISIONE, come da dettaglio riportato nello

stesso.

DETTAGLIO PROVENTI

All’AREA STRUTTURA ORGANIZZATIVA sono stati interamente imputati:

- Proventi per quote associative

- Abbonamenti

- Liberalita’ da imprese e privati

- Proventi da Contributi Pubblici

- Proventi da investimenti

All’AREA TERRITORIO E PROGETTI sono stati interamente imputati i PROVENTI

DERIVANTI dai singoli PROGETTI in itinere.




I P R O G E T T I

S E T T O R E E D U C A Z I O N E A L P A T R I M O N I O C U L T U R A L E

ANNO 2017 - PREVENTIVO SETTORE EDUCAZIONE AL

PATRIMONIO CULTURALE

BIBLIOTECA

Acquisto di nuove opere da mettere in catalogo e restauro/rilegatura dei volumi che necessitano di

intervento di restauro

Assegnazione prevista € 200,00

PARTECIPAZIONE CONVEGNI CONFERENZE

Assegnazione prevista € 500,00

PUBBLICAZIONE

In collaborazione con l’Università de L’Aquila pubblicazione del libro dal titolo (provvisorio):

“Censimento e modello di utilizzo dei progetti educativi di Italia Nostra dal 1975”

Assegnazione prevista € 2.800,00

CONCORSO FOTOGRAFICO

“Occhia aperti sulla città”

Assegnazione prevista € 500,00

Progetto le Pietre e i Cittadini

• SEMINARIO DI FORMAZIONE DEI REFERENTI IN € 5.000,00

• SEMINARI DOCENTI € 6.000,00

• CONCORSO ANNO SCOLASTICO 2016_17 € 5.000,00

ASSEGNAZIONE PREVISTA € 16.000,00

TOTALE SETTORE EDUCAZIONE AL PATRIMONIO CULTURALE €

20.000,00




P R O G E T T I E T E R R I TO R I O




1. PROGETTO: Contributi annuali per il funzionamento e l’attività di biblioteche

non statali che ne facciano richiesta, si sensi della circolare 138/2002;

ENTE EROGANTE: MiBACT - Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali

TITOLO: Biblioteca - Centro di Documentazione sul Paesaggio “Umberto Zanotti

Bianco” - Catalogazione e inserimento dati nella rete SBN delle collezioni e delle

raccolte del settore “Tutela dei beni storico-artistici, architettonici, paesaggistici e

ambientali”

TIPO DI FINANZIAMENTO: contributo

DATA DELLA RICHIESTA: febbraio 2017

IMPORTO RICHIESTO: € 10.000,00

ASSEGNAZIONE PREVISTA: € 3.000,00

2. e 3. PROGETTO: Richiesta di contributo per pubblicazione di rilevante

interesse culturale ai sensi della circolare 27 dicembre 2012 , n. 108 per la

realizzazione del volume dal titolo

ENTE EROGANTE: MiBACT - Direzione Generale Biblioteche e Istituti Culturali

TITOLO: “Accessibilità universale ai beni culturali - Indirizzi di ricerca, nuove

tecnologie e buone pratiche”

TIPO DI FINANZIAMENTO: contributo

DATA DELLA RICHIESTA: gennaio 2017

IMPORTO RICHIESTO: € 13.000,00

ASSEGNAZIONE PREVISTA: € 3000,00

PROGETTO: Richiesta di contributo per ammissione a finanziamenti di

progetti di ricerca destinati a censimento, riordino, inventariazione di fonti

archivistiche

ENTE EROGANTE: MiBACT - Direzione Generale Archivi

TITOLO: “Archivio storico di Italia Nostra”

TIPO DI FINANZIAMENTO: contributo

DATA DELLA RICHIESTA: gennaio 2017

IMPORTO RICHIESTO: € 30.000,00

ASSEGNAZIONE PREVISTA: € 10.000,00

3. PROGETTO: Direttiva 55/2016 del Mibact - Programma Operativo Nazionale

Cultura e Sviluppo (PON 2014-2020) - Domanda di ammissione alle

agevolazioni CULTURA CREA – per il terzo settore nell’industria culturale –

titolo IV (sostegno ai soggetti del terzo settore che operano nell'industria

culturale).

Per la concessione delle agevolazioni le risorse finanziarie disponibili ammontano a € 106.933.000,00 e sono a valere sulla dotazione finanziaria assegnata all'Asse Prioritario II «Attivazione dei potenziali territoriali di asviluppo legati alla cultura» del Programma Operativo Nazionale «Cultura e sviluppo» (PON) FESR 2014-

2020. Per il Titolo IV l’ammontare del finanziamento è di € 27.422.000,00.

OBIETTIVI: sostenere la filiera culturale e creativa, rafforzare la competitività delle micro, piccole e

medie imprese, e sviluppare il settore produttivo collegato al patrimonio culturale italiano in Basilicata,

Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Possono essere finanziati i progetti fino a 400mila euro in gestione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio, fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio, animazione e partecipazione culturale. In questi casi sono previsti un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.

ENTE EROGANTE: MiBACT – INVITALIA (soggetto gestore) - Per conto della

Sezione di Trebisacce

TITOLO: BUSIN – servizio culturale che consente trasporto con guida turistica in

ambito del territorio tra Basso e Alto Jonio (Sibaritide) per il turismo esterno

(soprattutto turismo estivo) e interno (soprattutto invernale) riservato a scuole, centri

anziani, associazioni locali, cittadinanza in genere.

TIPO DI FINANZIAMENTO: contributo a fondo perduto dell’80% sul totale

dell’investimento

DATA DELLA RICHIESTA: 6 ottobre 2016 (consegna)

IMPORTO RICHIESTO: totale contributo richiesto € 314.240,00

ASSEGNAZIONE: in itinere




5. PROGETTO: convenzione con il Segretariato generale della Presidenza

della Repubblica per favorire la diffusione della conoscenza del patrimonio

naturalistico e paesaggistico della Tenuta di Castelporziano e a promuovere

l’educazione ambientale;

ENTE EROGANTE: Segretariato generale della Presidenza della Repubblica

TITOLO: Assistenza Volontaria finalizzata all’apertura al pubblico della Tenuta

Presidenziale di Castelporziano - Roma

TIPO DI FINANZIAMENTO: contributo

DATA DELLA RICHIESTA: convenzione stipulata il 4 ottobre 2016 con valenza di

2 anni rinnovabili

IMPORTO RICHIESTO : il Segretariato corrisponde, su base annua,

all’Associazione una somma forfettaria complessiva pari a € 3.000,00

ASSEGNAZIONE: assegnato per 2017

6. PROGETTO: Linee di indirizzo per la presentazione ed il sostegno di

iniziative formative e di informatizzazione e di progetti sperimentali ai sensi

dell’articolo 12, comma 3, lettere d) ed f) della legge 7 dicembre 2000, n. 383

- annualità 2016;

ENTE EROGANTE: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – Direzione

Generale per il Terzo Settore

TITOLO: IN formazione

La legge 7 dicembre 2000, n. 383, all’articolo 12, comma 3, lettere d) ed f) prevede

rispettivamente:

- il sostegno delle iniziative di formazione e di aggiornamento per lo

svolgimento delle attività associative, nonché di progetti di informatizzazione e

di banche dati in materia di associazionismo sociale (comma 3, lett. d);

- l’approvazione di progetti sperimentali elaborati, anche in collaborazione con

gli enti locali, dalle associazioni iscritte negli appositi registri di cui all’articolo

7 della medesima legge n. 383 del 2000, per far fronte a particolari emergenze

sociali e per favorire l’applicazione di metodologie di intervento particolarmente

avanzate (comma 3, lett. f).




TIPO DI FINANZIAMENTO: contributo dell’80% sul totale – 20% partecipazione

DATA DELLA RICHIESTA: scadenza bando 5 dicembre 2016

IMPORTO RICHIESTO: Totale contributo richiesto € 120.000,00

ASSEGNAZIONE: prevista maggio 2017

T E R R I T O R I O

B A G N I D I P E T R I O L O

Le attività previste per il 2017 afferiscono alla realizzazione del restauro delle mura, dei bagni e della

locanda. Nel 2016 il progetto definitivo svolto con la supervisione di Italia Nostra e la prima fase

delle ricerche saranno completate e vi è una manifestata intenzione da parte dell’Unipol-Sai di

continuare nel percorso avviato.

Il ruolo di IN sarà simile a quello svolto nell’anno in corso: supporto all’attuazione del master plan,

verifica della qualità dei progetti, cura della partecipazione delle comunità e delle amministrazioni,

definizione e promozione dei circuiti turistici in Val di Mersa, approfondimento delle ricerche

storiche e archeologiche (con l’Università di Siena e di Firenze).

E R E M I

Le attività previste per il 2017 afferiscono alla opportunità condivisa dal Parco Nazionale della

Majella e dai comuni dell’area di promuovere la fruizione dei beni culturali presenti nel territorio a

partire dai numerosi eremi presenti.

L’azione è quella di coordinamento e supporto alle attività già svolte dai numerosi soggetti gestori

dei beni componendo un programma di visite organico e la partecipazione delle comunità.

Inoltre è in definizione e allestimento di una mostra permanente, con l’Università di Pescara, avente

oggetto i rilievi degli eremi.




S T R U T T U R A O R G A N I Z Z A T I V A

ONERI PROVENTI




Oneri per consumi € 11.760,00 Proventi per quote e contrib.privati € 336.600,00

Energia elettrica € 2.960,00 Quote Associative € 320.000,00

Spese telef. Ed internet € 5.280,00 Abbonamenti Bollettino € 1.600,00

Spese per cancelleria € 2.720,00 Liberalita' da imprese e privati € 15.000,00

Spese per consegne € 800,00

Oneri pers.dipen./Dirett.Gen. € 201.600,00 Proventi da Contrib. Pubblici € 241.000,00

Oneri lordi Personale Dipen. € 177.600,00 Contributo Ministero Beni e Att. € 118.000,00

Compenso lordo Segretario Gen. € 24.000,00 Fondi 5per mille ordinari (100%) € 65.000,00

MIBACT - contrib.beni librari € 3.000,00

Oneri per Servizi di Terzi € 39.900,00 MIBACT - contrib.fondi 5 per mille 2016 € 55.000,00

Consulenze notarili € 1.500,00

Consul. ed ademp.D.Lgs.81 € 1.500,00 Proventi Settore Educaz.al Patrimonio € 1.000,00

Consulenza Ufficio Legale € 9.000,00 Proventi € 1.000,00

Consul.ed elab.cedolini paga € 6.000,00

Consulenza cont.e fiscale € 18.400,00 Proventi da investimenti € 10.000,00

Consulenza e ass.Progetti € - Proventi da investimenti € 10.000,00

Manut./Ass.hardware e soft. € 1.500,00

Gestione sito web - SMTP € 2.000,00 Proventi da Promozione attivita' sociale € 30.000,00

Proventi da promozione attivita' sociale € 30.000,00

Oneri Godimento beni di terzi € 18.700,00

Canoni noleggio Fotoc. € 2.700,00

Oneri cond. Viale Liegi € 15.000,00

Oneri cond. Diversi € 1.000,00

Oneri Diversi di Gestione € 52.550,00

Assicuraz.INF/RCO/RCT/Tut. € 6.000,00

Spese postali e casella € 1.500,00

Stampa schede ed imb. € 1.250,00

Spese generali € 3.000,00

Oneri bancari e postali € 800,00

Imposte e tasse (IRES/IRAP € 20.000,00

IMU - TASI - TARSU)

Oneri straordinari € 20.000,00







Segue S T R U T T U R A O R G A N I Z Z A T I V A

Strumenti di Comunicazione € 70.111,00

Bollettino (grafica/stampa/allest) € 30.000,00

Postali invio bollettino € 12.500,00

Consulenza Direzione Bollettino € 3.111,00

Abbonamento rassegna stampa € 4.500,00

Consulenza Ufficio Stampa € 20.000,00

Settore Educazione al Patrimonio € 20.000,00

Paesaggi terrazzati - Concorso Paes. € 10.000,00

Oneri vari € 10.000,00

Gruppi di Lavoro e Convegni € 9.700,00

Oneri complessivi Gruppi di Lavoro € 3.000,00

(Ferr.storiche/Orti Urb/Paesaggi)

Convegni e Conferenze € 5.000,00

Contributi e quote assoc. € 1.700,00

Europa Nostra € 3.000,00

Quota Assoc. E Oneri € 3.000,00

Oneri per Attivita' Promozionale € 5.000,00

Campagna Soci e Promoz.5permille € 5.000,00

Oneri per Funzion. Organi Ass. € 40.000,00

Rimborsi Organi Istituz.CD/Giunta € 28.000,00

Rimborsi per partecip.convegni/conf. € 10.000,00

Oneri catering riunioni Organi € 2.000,00

Oneri 50% quote associative € 160.000,00

Ammortamenti € 20.000,00

TOTALE ONERI STRUTT.ORGANIZZ. € 672.321,00 TOTALE PROVENTI STRUTTURA ORGANIZZ. € 618.600,00

DISAVANZO STRUTTURA ORGANIZZATIVA € 53.721,00




T E R R I T O R I O E P R O G E T T I

ONERI PROVENTI

TERRITORIO E PROGETTI TERRITORIO E PROGETTI

Oneri per Consumi € 2.940,00 Progetti

Oneri per Personale dip.e Direttore G. € 134.400,00 Petriolo - Val di Merse € 250.000,00

Oneri per Servizi di Terzi € 15.600,00 Unipol per assist.e Consul. € 150.000,00

Oneri per Attivita' giud.di Tutela terr. € 30.000,00 Unipol per indagini € 50.000,00

Oneri per Contributi: € 74.500,00 Soprintenza per indagini e restauro € 50.000,00

Contributi funzionamento CR € 12.000,00

Contrib.Sezioni (quota 5permille ord.) € 32.500,00 Eremo Majella - sentiero € 20.000,00

Assicurazione Soci € 30.000,00 Parco Majella - Museo sentiero € 20.000,00

Oneri per Promoz.ed Esec.Progetti € 68.000,00

Consulenza ed Ass.Progetti € 20.000,00 Pubblicazioni € 13.000,00

Oneri per attivita' c/progetti € 38.000,00 Contributo MIBACT € 13.000,00

Oneri c/progetti € 10.000,00

Promoz.Educ.Amb. - Tenuta Castelporziano € 3.000,00

Oneri per Progetti Contributo Segretariato Gen.Presidenza Repubblica € 3.000,00

Petriolo - Val di Merse € 135.000,00

Unipol per assist.e Consul. € 55.000,00 Progetto informatizz.e banche dati associazioni € 120.000,00

Unipol per indagini € 40.000,00 Contributo Ministero del Lavoro e Politiche Sociali € 120.000,00

Soprintenza per indagini e restauro € 40.000,00

Progetto Cultura CREA € 314.000,00

Eremo Majella - sentiero € 18.000,00 Contributo Progetto € 314.000,00

Parco Majella - Museo sentiero € 18.000,00

Proventi da Sponsorizzazioni € 140.000,00

Pubblicazioni € 10.000,00 Proventi da Sponsorizzazioni € 140.000,00

Oneri per realizz. Volume € 10.000,00

Promoz.Educ.Amb -Tenuta Castelporziano € 2.500,00

Oneri per realizzazione progetto € 2.500,00

Progetto inform.e banche dati assoc. € 100.000,00

Oneri realizz.Progetto € 100.000,00

Progetto Cultura CREA € 290.000,00

Oneri realizz.Progetto € 290.000,00

TOT.ONERI TERRITORIO E PROG. € 880.940,00 TOT. PROVENTI TERRITORIO E PROGETTI € 860.000,00

DISAVANZO TERRITORIO E PROGETTI € 20.940,00




R I E P I L O G O:

S T R U T T U R A O R G A N I Z Z A T I V A

Totale Oneri € 672.321,00

Totale Proventi € 618.600,00

DISAVANZO STRUTTURA ORGANIZZATIVA € 53.721,00

T E R R I T O R I O E P R O G E T T I

Totale Oneri € 880.940,00

Totale Proventi € 860.000,00

DISAVANZO TERRITORIO E PROGETTI € 20.940,00

DISAVANZO TOTALE € 74.661,00

venerdì 25 novembre 2016

INTERCONNECTOR ON LINE



Risultati immagini per INTERCONNECTOR ITALIA SVIZZERA



Domodossola, 25 novembre 2016 
Gentilissimi, trasmetto articolo di Eco Risveglio del 10,11,2016 a firma Antonio Ciurleo con la cronaca degli ultimi avvenimenti concernenti Terna e Interconnector Svizzera/Italia. Il polverone sollevato dalla Società monopolista davvero enorme e non accenna a sedimentare. Di conseguenza impossibile fare un punto fermo della situazione. Mi proverò, tuttavia, a fare la cronistoria dell'intricatissima vicenda, resa ancora più confusa e incomprensibile dal modus operandi di Terna.


4.11.2016 A mio avviso una data spartiacque, quella in cui sette sindaci di importanti comuni della Media Ossola prendono finalmente atto di essere, e di essere sempre stati, presi in giro da Terna e da alcuni ascari della Regione Piemonte. Per quel giorno Terna aveva indetto un incontro nel quale i predetti Sindaci avrebbero dovuto firmare, ubbidienti, unVerbale di Intesa predisposto e comunicato agli interessati il giorno o pochissimi giorni prima. Dalla titolazione "Razionalizzazione della Rete AT nella Val Formazza" emergono elementi contraddittori. Invero, i progetti sul tappeto sono due: quello concernente la Val Formazza reca la sigla EL-275 quello di Interconnector EL-330. Il primo riguarda in primis l'interramento di circa quattro km di cavi aerei che affliggono il Comune di Formazza che Terna obbligata a realizzare quale opera di compensazione per la costruzione del tratto 380 Kv Trino- Lacchiarella. Su questa circostanza certa e incontrovertibile, l'unica in tutto il contesto, sono tutti d'accordo e il sindaco di Formazza quando recita la giaculatoria che senza Interconnector l'interramento non si può, fare rivela di essere male informato. Qualcuno glielo dovrebbe spiegare. Il modo di procedere di Terna, inaudito per insensibilità e scarsa considerazione nei confronti di coloro che chiedono risposte a molti dubbi e perplessità rifiutando quindi, giustamente, di firmare il verbale d Intesa e di presenziare all'incontro. Ma quale é il contenuto del predetto Verbale di Intesa. Esso riguarda un segmento limitato seppure importante della grande opera lunga 160 km e precisamente il sito dove collocare la mastodontica stazione di conversione alta 20 metri e occupante un'area pari a undici campi di calcio. Terna sciorina tre possibili ubicazioni e dopo una sommaria disamina dei pro e dei contro ne propone una che a suo avviso é idonea. Vediamole insieme: 
1) Scalo ferroviario Domo 2. E te pareva, direbbero a Roma. In quella area sventurata, già devastata da un'opera faraonica nata morta, sulla scorta di un ingannevole progetto (ottocentocinquanta posti di lavoro promessi, non uno in meno, a fronte dei centocinquanta a malapena creati) volevano stiparci un altro disastro che si annuncia epocale, quello di Interconnector. Uno studente della prima geometri o un nonnetto molto avanti con l'età, se preventivamente interpellati, avrebbero subito giudicato la costosissima e devastante intrapresa tecnicamente superata. Ora lo scenario, mutatis mutandis, si ripresenta pari, pari. Al posto del sindacalista che volle fortissimamente lo scalo, da lui considerato strategico e ora un influente, un assessore regionale. Per fortuna le Ferrovie hanno risposto picche evidenziando assoluta inidoneità del sito sotto il profilo della fattibilità tecnica e Terna ha abbozzato.
2) Comune di Vogogna. Qui Terna dovrebbe camminare sul velluto dacché un raro esemplare di sindaco favorevolissimo ad accogliere un incomodo ma sfortunatamente per lui e fortunatamente per i suoi concittadini la cosa non é fattibile poiché l'inediamento del mostro é impossibile in una vallata larga all'incirca 1,5/2 km su cui insistono un fiume, un canale, due strade provinciali, una superstrada, due ferrovie, un metanodotto internazionale di prima specie e diversi di seconda specie, un grande collettore fognario, centri abitati, zone industriali e un ingombrante sindaco/deputato. Sul tutto aleggiano stringenti e ineliminabili vincoli idrogeologici. Per farci entrare= anche la stazione di conversione sarebbero necessari sconvolgimenti = apocalittici. Quindi, nisba.
3) Comune di Piedimulera. Ed ecco spuntare l'ipotesi Piedimulera. Qui doveva sorgere l'ospedale= unico del Verbano Cusio Ossola che ancora oggi l'attuale sindaco di Domodossola considera un'ottima scelta. A Torino, però hanno deciso che la sede del nuovo nosocomio sarà ubicata in quel di Ornavasso tra l'altro in zona allagabile, ma questo é un altro discorso, onde ragion per cui l'area diverrebbe disponibile per l'installazione della mega stazione di conversione di Interconnector. Pare che la presenza di alcune criticità sia facilmente risolvibile sicché l'ultimo e unico ostacolo rimarrebbe, per l'appunto, la fiera opposizione del sindaco di Domodossola. Facile prevedere chi la spunterà.
Ed ora che sono state esposte le ragioni di Terna vediamo di riassumere quelle portate avanti da Italia Nostra sin dal primo giorno dell'annuncio di Interconnector con ferma e inequivocabile opposizione. L'esperto del settore energia della nostra Sede Centrale Ing. Giovanni Zenucchini, preminente funzionario di Enel, in uno studio recente, ha in seguito dimostrato e documentato che la serie di Interconnector in esercizio o già in fase avanzata di progettazione/autorizzazione supera di ben tre volte la soglia massima prevista ed approvata in sede di programmazione nazionale, tra altro varata in tempo di "vacche grasse". Nel frattempo la delocalizzazione di industrie energivore, le nuove tecnologie riduttive dei consumi, la produzione da fonti rinnovabili, hanno ulteriormente ridotto la domanda, in modo strutturale. Il preteso risparmio per l'acquisto di energia all'estero una bufala in quanto fondato su volatili congiunture di mercato suscettibili di repentini cambiamenti. L'altra favoletta riguarda la possibilità di invertire il flusso di energia dall'Italia all'estero (come back) in presenza di particolarissime e sporadiche eccedenze di produzione nazionale da fonti rinnovabili. Tutto questo dimostra, ce ne fosse bisogno, che la politica di Terna una specie di gioco illusionistico delle tre carte in cui il vero obiettivo é la costruzione dell'opera fine a se stessa. Logico e prevedibile corollario sarà Il tentativo di tacitare i comuni contrari con generosi esborsi che Terna può permettersi attingendo ai pingui utili annuali, in vorticosa crescita: L'ultimo di 595,5 mn di euro, al netto delle tasse. Sulla tenuta dei sindaci questo é di un motivo per preoccuparsi. Tutto perduto, dunque? Molto dipende dalle sorti del presente governo, convinto assertore delle grandi opere, almeno negli annunci, e dal grado di indipendenza ed efficienza della Magistratura, ora più che mai sotto schiaffo e posta nelle condizioni di non poter operare.
Dr. Italo Orsi Presidente Onorario di Italia Nostra Sezione Verbano Cusio Ossola

giovedì 24 novembre 2016

BUONE INTENZIONI...


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La Regione ora ci prova, ed era ora. Una nuova legge di disciplina delle attività di coltivazione di cave è stata promulgata negli scorsi giorni; la potete trovare sul sito della Regione Piemonte nello spazio dedicato all'archivio delle leggi in vigore, con il n.23/2016. Dunque era ora poiché la vecchia disciplina faceva acqua da più parti e le sue falle erano evidenti. Il settore, oggi non più forse così " prepotente" per effetto della crisi che in questi anni non lo ha risparmiato, meritava un'attenzione da parte del regolatore regionale. Ci è riuscito con questa legge ? Qui la risposta è ardua perché le intenzioni, almeno alcune sono buone, ma la pratica la vedremo più avanti, quella del passato non ci è parsa abbia puntato alla tutela dell'ambiente, anzi. ma anche allora magari le intenzioni erano buone. Cosa cambia ? Tante cose, forse la più rilevante è quella della programmazione delle attività che la Regione si riporta in casa propria con un piano che entro 12 mesi dovrà dire dove si potrà coltivare e dove no. Insomma, dovrebbe aver fine la pratica, tutta inventata dai Comuni, delle varianti urbanistiche "automatiche", tanto automatiche che nessuno faceva. Si istituisce un servizio regionale di vigilanza sulle attività. Certo il lassismo comunale negli anni passati deve essere stato diffuso se la Regione ha ritenuto dover affiancare un proprio servizio, ma anche qui se le intenzioni sono buone, bisognerà verificare nei fatti la reale bontà della intenzioni. Intanto e per ancora non poco le cose andranno avanti come prima, manca un regolamento regionale di applicazione della nuova legge, manca il piano che sarà difficile vederlo varare nei tempi previsti, comunque in quella fase la pubblicità e poi la possibilità di avere accesso alle consultazione sarà garantito. Dulcis in fundo; le sanzioni sembrano appesantite; sino a ieri erano proprio ridicole, ma tutto è relativo, se gli interessi sono forti vale giocarsi il rischio, così è sempre stato, poi disposti a chiudere non un occhio, ma anche tutte e due se ne trovano tanti.

mercoledì 23 novembre 2016

IL BEL PAESE



Risultati immagini per bel paese formaggio


Con la nota la cui bozza vi pubblichiamo, Italia Nostra interviene a livello nazionale per denunciare a tutte le Soprintendenze la prassi con cui ci si sarebbe dimenticati di una precisa norma contenuta nel Codice dei Beni culturali che prevede la necessità di dotare tutte le aree oggetto dei così detti Galassini, di norme specifiche per interventi su quelle aree. Le norme insomma non sarebbero il più delle volte mai state emanate, mentre non risulta che gli interventi di modifica significativa dei luoghi siano stati impediti. Troppe norme insomma rischiano che alla fine vengano dimenticate, specie quelle che non si vogliono ricordare.     

Al Direttore
della SOPRINTENDENZA ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO DI
_______________ dott. _______________ via ________________
Preg.mo Direttore,
fax n. ______________

è constatazione diffusa che negli ambiti fatti oggetto dei decreti
ministeriali del 1° agosto 1985 (i cosiddetti *galassini, *allora
*non è in pratica fatta valere la disposizione di salvaguardia dettata
introdotti*)
(secondo la revisione del 2008) e perciò vengono autorizzati ai sensi
dall'art. 159, comma 7, del Codice dei beni culturali e del paesaggio
Soprintendenza, interventi di trasformazione dell'assetto dei luoghi,
dell’art. 146, con formale provvedimento del Comune su parere della invece preclusi.
che valga a conseguire l’osservanza del divieto di ogni intervento che incida
Italia Nostra ritiene perciò doverosa un’attenta verifica al riguardo sulla configurazione fisica del paesaggio negli ambiti dei *galassini*,
dell'art. 141*bis* del “codice”.
fino all’integrazione della disciplina specifica di tutela a norma
sostitutiva il Ministero su iniziativa della Soprintendenza in indirizzo.
Un adempimento dalla Regione disatteso, cui dovrà quindi provvedere in via
Il Presidente nazionale di Italia Nostra onlus Avv. Marco Parini

sabato 19 novembre 2016

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mercoledì 16 novembre 2016

LA STAMPA


“I sindaci dicano no all’elettrodotto”
Ambientalisti e 5 stelle contro il maxi progetto di Terna: “Benefici solo per i privati”


Una delle manifestazioni degli ambientalisti all’alpe Matogno, nel comune di Montecrestese





Pubblicato il 13/11/2016
Ultima modifica il 13/11/2016 alle ore 18:09
CINZIA ATTINÀ
DOMODOSSOLA


Divide le opinioni - e anche i sindaci - la costruzione del maxi elettrodotto che, partendo dalla Svizzera, attraverserebbe l’Ossola e il Novarese, per arrivare nell’hinterland di Milano. Molti amministratori, chiamati la scorsa settimana dalla Regione a sottoscrivere un protocollo d’intesa, hanno rimandato la firma del verbale, non presentandosi alla riunione, che darebbe a Terna la possibilità di aggiornare il prospetto da presentare entro fine anno al ministero dello Sviluppo economico. 



Il progetto ribattezzato Interconnector prevede di scavalcare il confine nel passo di San Giacomo in alta Val Formazza per proseguire con il reticolato di tralicci per molti chilometri su montagne e valli. Luoghi che, in particolare per i comitati ambientalisti, sono definiti incontaminati. Nei piani di Terna c’è poi la costruzione di due grandi centrali di conversione di energia elettrica dalla superficie di circa 12 campi da calcio, una a Settimo Milanese e l’altra in Ossola. Per il comitato «Salviamo il paesaggio Valdossola» si tratterebbe di «un impatto ambientale non di poco conto che violerebbe per sempre il nostro paesaggio alpino». Ad aver già dato l’assenso al protocollo sono però quei comuni delle valli Formazza e Antigorio che vedranno anche la razionalizzazione della rete di alta tensione sul loro territorio. Ad accendere gli animi è anche la realizzazione della centrale di conversione da collocare nel fondovalle a Sud di Domodossola: tramontata l’ipotesi tra Villadossola e Piedimulera, le opzioni prese in considerazione sono quelle dell’area industriale di Vogogna e quella oltre dieci anni fa indicata come localizzazione del nuovo ospedale unico del Vco a Piedimulera. 



La firma del protocollo è stato fissata venerdì 25. Nel frattempo però i sindaci ossolani si ritroveranno per valutare una decisione condivisa. «Riconvochiamo il tavolo per permettere loro di capire cosa stanno firmando» ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo economico Giuseppina De Santis. Rimane però ferma la condizione che vede Inteconnector un intervento di politica industriale per le imprese energivore che beneficerebbero di condizioni di approvvigionamento elettrico a costi più concorrenziali. 



«E’ un’opera inutile» 

Per questo il neonato Coordinamento «No Interconnector Svizzera-Italia» si dice «per l’opzione zero. È un’opera inutile. I sindaci dovranno assumersi la responsabilità di ciò che firmano davanti ai cittadini». Parole di diniego anche dal Movimento 5 stelle che in un comunicato, a firma del consigliere regionale Giampaolo Andrissi e del deputato Davide Crippa, rimarcano come sia «irresponsabile l’atteggiamento di alcuni sindaci. È illogico portare l’elettricità nucleare dalla Svizzera all’Italia, così come è folle che i cittadini paghino 500 milioni di euro in bolletta per un’opera i cui benefici sono solo per i privati».

lunedì 14 novembre 2016

INTERCONNECTOR: VERSO LA SCADENZA DELLA MORATORIA


Risultati immagini per interconnector italia svizzera ambiente



A proposito di Interconnector si incominciano a conoscere le bozze di nuove intese che la Regione, attraverso una serie di tavoli concertativi, sta cercando di far sottoscrivere ai Comuni che più di altri sono interessati dal progetto della nuova linea ad altissima tensione. Queste bozze introducono alcune soluzioni alternative che Terna ha, durante il periodo di moratoria richiesto, sviluppato ed ora, con il sostegno attivo della Regione, sta portando all'attenzione e possibilmente alla firma dei Sindaci. Vengono affrontati alcuni dei nodi più critici della nuova linea quali l'attraversamento dell'alta Valle Formazza , le direttrici di discesa lungo i percorsi vallivi, la Cravariola, la zona del lago Matogno, la localizzazione della grande centrale di smistamento elettrico nel progetto originario situata a Pallanzeno. Nel documento vengono esaminate diverse soluzioni rispetto al progetto originario, comparando costi e benefici e, per ognuno dei punti critici viene individuata quella che per Terna sarebbe la soluzione migliore. Per quanto abbiamo avuto modo di vedere, al momento, non siamo in grado di apprezzare una grande svolta rispetto al primo progetto. Tutte le soluzioni prescelte avrebbero criticità non molto diverse da quelle originarie, salvo forse la centrale di smistamento che verrebbe collocata a Piedimulera, nel sito che era stato prescelto per l'ospedale. In verità tale centrale ovunque la si metta sarà comunque un problema occupando uno spazio di circa 20 campi di calcio. Per il resto ci sembra che permangono le criticità dell'alta valle Formazza, di parte dei percorsi di valle e delle zone più sensibili della Cravariola e del lago Mattogno, mentre il livello delle opere di compensazione non ci pare adeguato all'investimento che la nuova opera comporta e, per lo più, limitato alla zona di Formazza. Insomma ancora un percorso tutto in salita che le parti interessate, Terna in primis e la Regione poi, ma il suo attivismo in questa fase non ci pare molto comprensibile, sembrano desiderose di superare per far riaprire il processo di valutazione del progetto presso il Ministero dell'Ambiente. C'è da aggiungere che nessuna delle nuove soluzioni proposte ha l'avvallo dei soggetti che poi dovranno decidere e quindi anche le firme dei Sindaci che si stanno raccogliendo sulle bozze del nuovo documento valgono per quel che valgono; il consiglio che ci sentiamo di dare a loro è quello di non firmare.

giovedì 10 novembre 2016

STRESA: TERREMOTO IN VILLE



Queste sono le condizioni in cui alcuni beni anche vincolati, vengono conservati dai loro proprietari che, in verità, hanno a cuore ben altri progetti. Aprite questo link che si trova in rete e giudicate voi.


Non tutto però è perduto, l'Associazione proprio nei giorni scorsi e in relazione ai medesimi beni ha inoltrato alla Soprintendenza la lettera che vi postiamo. Domodossola 04/110/2016








Prot.2016 

Spett. Ministero dei Beni e delle 
attività culturali e del turismo 
Soprintendenza Archeologica, belle arti e 
paesaggio per le Province di Biella, 
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli 
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2 

10122 TORINO 


OGG: Comune di Stresa: Edifici tutelati in modo diretto: Villa Marina e Villa Basile di San Rizzo. Stato di conservazione-artt. 21-22 D. Lgs. 42/2004 e s.m.i., progetto di messa in sicurezza e conservazione degli edifici. 


E' noto alla scrivente Associazione che Codesta Soprintendenza, in relazione allo stato di conservazione dei beni in oggetto, aveva disposto che la proprietà presentasse un progetto di conservazione e messa in sicurezza dei beni affinché la stessa procedesse poi agli interventi necessari. 
Valutato il tempo trascorso dalla richiamata richiesta, é interesse di questa Associazione, considerato il perdurare delle condizioni di degrado dei beni medesimi, poter disporre di notizie certe in merito all'esito che il richiamo all'obbligo conservativo ha poi avuto. 
Saremo pertanto grati se una Vs. nota ci aggiornasse sullo stato della procedura di conservazione intrapresa. 

Si ringrazia Cordialità 

Il Presidente 
Piero Vallenzasca 
Piazza Cavour, 14 
28845 Domodossola 
T. 0324.44106 
F. 0324.248901 
verbanocusioossola@italianostra.org 
www.italianostra.org italianostra_vco@pec.it 

mercoledì 9 novembre 2016

TERNA: L'ENERGIA BASTA E AVANZA, MA NON CAMBIA

Risultati immagini per TERNA ENERGIA


Riparte la questione, ferma da circa un anno, che riguarda la nuova linea ad altissima tensione che, secondo le intenzioni di Terna, il gestore della rete nazionale, dovrebbe attraversare il territorio, dal confine Italo/Svizzero del passo S. Giacomo alla stazione di rete di Baggio in Comune di Settimo Milanese. Un grosso investimento richiesto da Terna in un momento non certo di scarsità energetica nazionale, semmai in surplus, ma motivata dalla opportunità di acquistare energia elettrica a costo vantaggioso; insomma quella prodotta dalle centrali nucleari Elvetiche che l'Italia denuclearizzata fa finta di non sapere che esistono. Il processo di valutazione ambientale é ora fermo presso il Ministero dell'Ambiente dove Terna ha chiesto una moratoria di 10 mesi. Questa moratoria finirà verso la fine dell'anno e poi il processo di valutazione dovrà riprendere, salvo che Terna presenti un nuovo progetto che, in tal caso, comporterà il rinnovo del procedimento di valutazione. In queste ultime settimane la Regione Piemonte sembra essersi attivata oltre misura per cercare di ottenere l'assenso al progetto dei tanti comuni interessati dalla nuova linea. I più rilevanti problemi riguardano i Comuni della alta Ossola, della Val Formazza in particolare e quelli dell'area di media valle interessati dall'insediamento su di un'area vastissima di una nuova grande centrale di conversione che dovrebbe occupare un'area di ben 115 mila mq. . La questione è quindi sin qui tutta aperta con le Associazioni ambientaliste e i comitati spontanei decisi a frapporsi alla realizzazione di un progetto che, così come previsto, inciderebbe pesantemente sul paesaggio di aree di alta quota ora incontaminate. Anche questa Associazione ha sin qui fatto la sua parte, depositando a suo tempo le osservazioni al progetto e preparandosi a future azioni di contrasto. Vi postiamo qui nel seguito il testo delle osservazioni che a suo tempo sono state presentate da Italia Nostra e giacciono per l'esame presso il tavolo di VIA del Ministero Ambiente. 






Autorizzazione, ai sensi dell'art 1 -sexies del decreto legge 29 agosto 2003, n.239, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 ottobre 2003, n.290, e successive modificazioni, alla costruzione ed all'esercizio della “Razionalizzazione della rete AT nella Val Formazza” in Provincia del Verbano Cusio Ossola

Nuovi elettrodotti nelle zone di grande interesse paesaggistico del Passo San Giacomo, dei Laghi Toggia, Boden, Kastel, del Lago Nero, dell'Alpe Cravariola e del Lago di Matogno.

La scrivente Associazione ITALIA NOSTRA Onlus, Sezione Verbano Cusio Ossola, con sede in Domodossola, Piazza Cavour, 14, (C.F. 80078410588), rappresentata dal Presidente pro-tempore Dr. Italo Orsi, nato a Beura Cardezza il 26.02.1935, portatrice di interessi diffusi, presenta le seguenti osservazioni.

PRELIMINARMENTE

La Società Terna S.p.A. aveva ha presentato nell'anno 2012- Prot. EL-275 ' istanza per l'autorizzazione alla costruzione ed esercizio delle opere per la “Razionalizzazione della rete AT nella Val Formazza” in Provincia del Verbano Cusio Ossola..
La scrivente Associazione con RACCOMANDATA A.R. 6.7.2012 Prot. N. 1512 proponeva rituale tempestivo ricorso, che si trascrive integralmente in calce, formando parte integrante del presente nuovo ricorso..
Nonostante precisi obblighi di legge nessuno degli uffici interpellati ha ritenuto di rispondere.
Recentemente, in data 4.6.214 Terna S.p.a., rinnova la primitiva richiesta di autorizzazione integrandola ed estendendola a nuovo intervento denominato “interconnector Svizzera-Italia-All'Acqua(CH, Canton Ticino)- Pallanzeno – Baggio. (Prot. EL_330).
Si rammenta che tutto discende dalle “previsioni compensative nell'ambito del Protocollo d'Intesa intercorse tra la Regione Piemonte e Terna S.p.A. in data 28 maggio 2009 a valere sulla realizzazione del nuovo elettrodotto Trino-Lacchiiarella”. In altre e diverse parole Terna veniva autorizzata a costruire il predetto elettrodotto a 380 kv a patto che provvedesse a misure compensative in varie località fra cui, in Ossola, l'interramento di circa quattro chilometri di linee aeree interessanti il Comune di Formazza, liberandolo in tal modo da gravose storiche servitù di elettrodotto. Intervento sacrosanto e totalmente condivisibile sennonché in corso d'opera tale limitato intervento è lievitato in modo mostruoso arricchendosi di altri progetti e nuovi tracciati elencati in ben sette pagine dell'Avviso al Pubblico pubblicato il 4.6.2014. In tal modo la previsione di nuovi tracciati si è dilatata a dismisura passando dagli originari quattro chilometri a centinaia di chilometri.
I progetti antecedenti già impugnati con la nota riprodotta in calce, non degnata di riscontro, vengono riproposti tali e quali senza alcun tentativo di mitigazioni ambientali che nel frattempo sono state invocate da moltissimi soggetti, pubblici e privati.
Si tratta, è inutile sottolinearlo, di inaccettabile manifestazione di insensibilità ambientale e scorrettezza procedurale.
Ciò detto la scrivente Associazione insiste nella sua azione di contrasto e ripropone le sue osservazioni per quanto riguarda l'impatto paesaggistico e ambientale.
In aggiunta contesta i progetti di Terna S.p.a. anche sotto il profilo economico di un asserita improcrastinabile necessità ed urgenza delle opere programmate ai fini dell'approvvigionamento energetico della nazione. Terna S.p.a. o chi l'ha preceduta ha commesso in passato tragici errori di prospettiva. Negli anni è stato allestito un enorme parco di centrali termoelettriche a gas utilizzate a singhiozzo, ben al di sotto della loro potenzialità, con costi che non saranno mai ammortizzati e che graveranno sulla bolletta energetica dei consumatori.
Che dire poi delle erratissime previsioni circa la domanda di energia che anziché aumentare è drasticamente crollata negli ultimi anni?
Sarebbe onesto informare l'opinione pubblica che il complesso dei lavori programmati da Terna non incrementerà di un solo watt la produzione di elettricità. Il motivo addotto dalla Società è un'asserita “razionalizzazione” della rete vale a dire che la trasmissione avverrà ad altissimo voltaggio, tecnicamente con minori perdite dovute a dispersione.
Ma tutto questo che cosa c'entra, per esempio, con la lunga deviazione verso l'Alpe Cravariola, territorio pressoché incontaminato, geograficamente collocato sul versante svizzero ma assegnato all'Italia in seguito a una complessa vicenda storica?
Qui sono palesi intenti speculativi di basso profilo che vogliono aprire la splendida conca a nuovi impianti sciistici, centraline idroelettriche, seconde case e poi strade, strade e ancora strade, ipocritamente denominate agro-silvo-pastorali, costruite e manutenute con soldi della comunità ma usufruite da pochi privilegiati.
Quanto esposto consiglierebbe la massima prudenza e ponderazione ma Terna accelera sulla procedura di apposizione del “vincolo preordinato all'imposizione in via coattiva della servitù di elettrodotto” che potrebbe, secondo logica, essere vanificato dall'esito negativo del procedimento in itinere e senza porre attenzione ai nuovi scenari energetici internazionali in rapida evoluzione.
Per esempio, è stato sottoposto all'esame delle autorità politiche il progetto, tutt'altro che campato in aria, di un nuovo elettrodotto, Nord-Sud, Thusis (CH) – Lecco- Verderico che utilizzerebbe, per il passaggio interrato dei cavi, un vecchio oleodotto dismesso?
DI più, sono al corrente le Autorità italiane che esiste analoga possibilità in Ossola riesumando il vecchio metanodotto del Gries, ora dismesso dalla Snam? Corrispondono al vero le voci che riferiscono di una “cannibalizzazione” di lunghi tratti da parte di costruttori di centraline idroelettriche? Chi ne ha autorizzato la rimozione? Chi dovrebbe ripristinare lo status quo?
In conclusione, stiamo ancora pagando errori programmatici e negligenze del passato: li vogliamo perpetuare?

Allegati: 
articolo della Neue Zuercher Zeitung datato 24 maggio 2014

Da una prima lettura dei documenti si apprende che le opere andranno ad interessare, tra le altre, le zone comprese tra il Passo di San Giacomo ed i laghi Toggia, Boden e Kastel, del lago Nero, e tra l'Alpe Cravariola, il Lago di Matogno ed il Passo della Forcoletta.
Tutte queste aree sono situate nell'alta Val d'Ossola, in zone alpine di alta montagna, a quote costantemente superiori ai 2000 metri di altitudine e con la massima elevazione nell’area glaciale del Monte Basòdino (m 3273).
Le aree sono poste agli estremi confini nord-orientali del Piemonte, laddove la Provincia del Verbano Cusio Ossola (VCO) si incunea nella Confederazione Elvetica, tra il Cantone Vallese (Valliser land - di lingua tedesca) ad Ovest e il Cantone Ticino ad Est, di lingua italiana e storicamente legato al Ducato di Milano.
Italia Nostra, Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione, interviene con la presente per ribadire con forza, nel pubblico interesse, che le zone sopra citate costituiscono un’insieme di aree alpine di eccezionale interesse per i loro aspetti paesaggistici e naturali, e che per tale motivo è assolutamente necessario che vengano integralmente preservate!

LO STATO DEI LUOGHI. 

L’ELEVATO VALORE PAESAGGISTICO DELLE AREE DELL’ALTA VALLE FORMAZZA, DELL’ALPE CRAVARIOLA E DELL’ALTA VALLE ISORNO

Tra i documenti del progetto si nota una notevole carenza nell’analisi dello stato dei luoghi, sia nelle analisi sul terreno e sia nello studio dei documenti a stampa.
Si deve ricordare che:
Area dell’alta Valle Formazza
area, che comprende il territorio dal Passo San Giacomo a nord, al Lago Nero a sud, con le pendici del Monte Basòdino e della Punta del Kastel (entrambe oltre i 3.000 metri di altitudine), i due laghi Boden, il Lago del Toggia e “la zona carsica del Kastel, sita nel comune di Formazza, ha notevole interesse perché la zona è unica nelle Alpi Lepontine per l’estrema varietà di presenze geologiche. Sono presenti tutti i terreni geologici, dai gessi affioranti ai calcescisti agli gneiss.
Ugualmente unico è l’aspetto geo morfologico, di eccezionale varietà. Si nota il passaggio dal predeserto nivale al deserto nivale con un’ampia circolazione ipogea legata al fenomeno carsico e numerose sorgenti che caratterizzano il comprensorio come zona umida.
Di interesse rilevantissimo anche il chimismo del lago Kastel”.
La flora è ampia e correlata alla varietà geologica e allo sfruttamento pastorale del territorio nelle sue parti pianeggianti.
Le attività pastorali con la loro presenza perfettamente inserita nel territorio di mandrie di vacche e stalloni pregiati da centinaia di anni contribuiscono a un equilibrio ecologico difficilmente riscontrabile altrove”[1]
L'area si trova ad una quota molto elevata, tra i 2100 e i 3273 metri di altitudine, ed è pertanto praticamente inaccessibile, salvo che per i praticanti dello sci-alpinismo, per buona parte dell'anno, e come tale più facilmente tutelabile da ogni forma di trasformazione antropica che ne possa modificare le caratteristiche naturali.
Area dell’Alpe Cravariola e del Lago di Matogno 
Si trova in parte sullo spartiacque alpino, e in parte (Alpe Cravariola) oltre allo spartiacque stesso, e quindi geograficamente in territorio svizzero, costituendo la testata superiore di una delle valle laterali della ticinese Vallemaggia.
Le aree sono poste ad una quota posta tra i 2200 e i 2900 metri di altitudine, e sono pertanto praticamente inaccessibili per buona parte dell'anno.
Nella stagione estiva è stata frequentata sin dai tempi più antichi come alpeggio d'alta quota; l'accesso avviene tuttora unicamente attraverso sentieri alpini, dal fondovalle nel Canton Ticino oppure, provenendo dall'Italia, scavalcando lo spartiacque alpino al Passo della Fria (mt 2499), sul quale la neve persiste spesso sino al mese di giugno inoltrato, tanto che per far transitare le mandrie si sono scavate per secoli profonde trincee nella neve, mentre più di recente è stata scavata all’uopo una vera e propria galleria nella montagna.
Proprio grazie a questa particolare situazione geografica e geopolitica, oltre che alle oggettive difficoltà di accesso, l'area si è finora conservata integralmente nelle sue caratteristiche naturali e paesaggistiche.
Storicamente, “Cravariola è stato sempre considerato come uno dei migliori pascoli montani dell'Ossola per estensione, esposizione, qualità del cotico erboso, e quindi di singolare valore per l'economia antigoriana, che teneva a cardine non sostituibile le attività zootecniche.
Ancora a metà del XIX secolo la vallata ospita più del quindici per cento del patrimonio bovino dell'Ossola intera ed i suoi allevatori si mostrano, in tutti i tempi, capaci, risoluti e pieni di iniziativa. Cravariola originariamente fa parte del feudo de Rodis: Guido de Rodis ne riceve l'investitura da Ottone IV nel 1210; poi, con l'avvicendarsi delle generazioni, il feudo viene spartito tra gli eredi, che a poco a poco sono costretti ad alienare il patrimonio degli avi” alle comunità dell'alta Valle del Toce. 
A partire dal Cinquecento l'Alpe è teatro di ripetuti atti di violenza e abigeato tra alpigiani di Antigorio e uomini di Vallemaggia.
A metà Ottocento la storia di Cravariola registra lo snodo definitivo: un arbitrato internazionale pone fine alle contese, riconoscendo la sovranità italiana sul territorio nonostante l'appartenenza geografica all'area del Canton Ticino.”[2]

LE PREVISIONI DI UTILIZZO DEL TERRITORIO

Il Piano Paesaggistico Regionale Adottato dalla Regione Piemonte con D.G.R. n.53-11975 in data 4 agosto 2009.
Nelle norme tecniche di attuazione, all’art.13 Aree di Montagna – Prescrizioni, si prescrive che la progettazione degli interventi in tali aree per la produzione e la distribuzione dell’energia, dovrà garantire il rispetto dei fattori caratterizzanti la componente montagna quali crinali e vette di elevato valore scenico e panoramico, nonché l’assenza di interferenze rischiose o comunque negative.
Sempre nelle NTA all’art.15 Laghi e territori contermini, tra gli indirizzi, alla lettera a. si indica di preservare l’elevato grado di naturalità dello specchio lacustre e le differenti connotazioni ambientali e paesaggistiche delle aree contermini…, ed alla lettera d. di assicurare l’attenta localizzazione e la corretta contestualizzazione e mitigazione degli interventi sulle infrastrutture, gli impianti, le reti e le strutture per la produzione di energia …
Inoltre, nelle schede degli ambiti di paesaggio, il PPR prende in considerazione tutte le aree citate, in particolare nella scheda dell’ “ambito 1 – Alpe Veglia – Devero – Formazza” e nella scheda dell’ ”ambito 7 – Valle Isorno”.
Nella descrizione degli indirizzi di cui all' ”ambito 1 – Alpe Veglia – Devero – Formazza” il PPR afferma che “l’alta valle Formazza rappresenta una rilevante valenza paesaggistica strettamente connessa … alla potenziale valorizzazione delle attività caratterizzanti la vallata, con particolare attenzione alla presenza connotante della comunità Walser. Nella descrizione delle condizioni di cui all' ”ambito 1” individua la presenza di un “ambiente prevalentemente connotato da un elevato grado di integrità e rarità, con una ricchezza di habitat sensibilmente maggiore di quella riscontrabile in altre aree alpine della regione”.
Nella descrizione degli indirizzi di cui all' ”ambito 7 Valle Isorno” il PPR individua:
- le “emergenze fisico naturalistiche: le forme glaciali (dossi e morene) nei dintorni del lago naturale di Matogno” che “formano un evidente sistema di elevato valore paesaggistico”
- i “fattori caratterizzanti: sistema di pascoli, aree prative e alpeggi in quota storicamente consolidato nella valle”
- i “fattori qualificanti: lago di Matogno”
- le “dinamiche in atto: la presenza di sentieri per raggiungere l'alta valle ha mantenuto una integrità unica nel paesaggio locale, anche associata al fatto che quasi tutto il territorio è di proprietà comunale, e quindi meno soggetto a iniziative private non organiche”
- le “condizioni: la ricchezza degli habitat, insieme al paesaggio dai caratteri spiccatamente “alpini”, si unisce con elevati valori di integrità, rarità e buona stabilità, specialmente per le condizioni di scarsa accessibilità (manca la viabilità carrabile, caso quasi unico in Piemonte)”
- gli “indirizzi e orientamenti strategici: vista la contiguità con altre aree protette, considerato un basso livello di trasformazione sia in atto che previsto, considerata l'alta rilevanza ed integrità della situazione paesaggistico-ambientale, la valle per intero o in parte è adatta ad essere protetta come parco naturale al fine di costituire un importante polo di naturalità alpina, nell'insieme con i parchi degli ambiti limitrofi e transfrontalieri”.
Le nuove aree protette e le iniziative transnazionali: il Parco Nazionale del Locarnese 
Con riferimento all’alta Valle Isorno ed all’alpe Cravariola (ma il discorso può essere esteso a tutta l’alta Valle Formazza), il Piano Paesaggistico Regionale ha giustamente posto in evidenza che “la valle per intero o in parte è adatta ad essere protetta come parco naturale al fine di costituire un importante polo di naturalità alpina, nell'insieme con i parchi degli ambiti limitrofi e transfrontalieri”
A tal proposito va segnalato che il progetto del Parco Nazionale del Locarnese è attualmente in fase avanzata di elaborazione: comprende 14 comuni e 13 patriziati del cantone Ticino, ed è volto a valorizzare e tutelare un territorio definito “di straordinaria bellezza e unico nel suo genere, che si estende dalle isole di Brissago, sul Lago Maggiore, fino al villaggio di Bosco Gurin, l’unico insediamento Walser del Ticino”. Il progetto del Parco si pone come obiettivo di “valorizzare tutti i tesori racchiusi in questo territorio, in collaborazione con i vari enti, le associazioni e la popolazione, promuovendo il turismo e i prodotti tipici regionali, in modo da infondere nuovi impulsi allo sviluppo sostenibile di tutta la regione”
Obiettivi che peraltro si possono condividere integralmente anche per il territorio italiano.
Il progetto svizzero prevede la collaborazione con il territorio italiano confinante al fine di favorire la protezione dell’ambiente e del paesaggio.[3]
In questo ambito, in territorio svizzero sono anche in corso iniziative volte a favorire la valorizzazione dei settori agricoli e agrituristici, come il progetto dell’Associazione Paesaggio Bosco Gurin “Walserdorf Bosco Gurin 2011-2015”, iniziativa di interesse regionale che mira in particolare allo sviluppo e alla valorizzazione della filiera agro-alimentare ed alla creazione di attrattive agrituristiche.

Osservazioni Al progetto 
Visto quanto sopra accennato, oggetto di una prima lettura della documentazione di progetto, si formulano di seguito le seguenti osservazioni e richieste di modifica del progetto stesso.

Relazione tecnico illustrativa
Al punto 3 “Ubicazione dell’intervento e opere attraversate” (pagina 3), si sostiene che il tracciato in progetto è stato studiato cercando di “minimizzare l’interferenza con le zone di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico …”.
A tal proposito, si osserva invece che il progetto proposto, per le aree in argomento, offre delle soluzioni del tutto insoddisfacenti, o meglio ancora, si può dire che non offra soluzione alcuna!
Se il progetto venisse attuato così come proposto, la gran parte delle aree di pregio ambientale, naturalistico, paesaggistico dell’alta valle d’Ossola ne risulteranno fortemente ed irreparabilmente compromesse.
Se il progetto in corso si propone realmente l’obiettivo della “Razionalizzazione della rete AT nella Valle Formazza”, dovrà prendere in considerazione, in via assolutamente prioritaria, l’opera di ripristino di quei paesaggi, oggi riconosciuti di pregio, che vennero pesantemente compromessi all’epoca dell’”industrializzazione elettrica”, in anni in cui i valori paesaggistici e naturali venivano sostanzialmente sacrificati sull’altare del “progresso” della Nazione, rimuovendo nelle aree più sensibili gli impianti aerei di trasporto dell’energia elettrica, e sostituendoli con soluzioni più adeguate.

Relazione paesaggistica 
Al paragrafo 8.1.3
Il progetto e le alternative proposte non tengono conto dell’elevato valore paesaggistico dell’area.
A parere della presente Associazioni non è giustificabile, ad esempio, l’affermazione che un tale tracciato è “mascherato alla vista dall’abitato situato nella conca di Riale e dalla cascata del Toce”.
L’alta Valle Formazza è normalmente e fortemente frequentata tutto l’anno da praticanti l’escursionismo, l’alpinismo, lo scialpinismo, e la vista dei nuovi elettrodotti, così come previsti dal progetto, è di fortissimo impatto proprio nei luoghi di maggiore interesse degli itinerari dell’alta Valle Formazza e dell’alta Valle Isorno – Alpe Cravariola.

Sintesi non tecnica 
Al paragrafo 2.5 “Vincoli di legge”, si riportano (in parte) le descrizioni delle aree interessate, così come contenute nei Decreti di tutela del 1/8/85, riconoscendone quindi, almeno apparentemente, l’elevato valore paesaggistico.
Nel paragrafo 4.3.2 Valutazione degli impatti, si conclude che “l’elettrodotto in progetto …. risulta avere un impatto ambientale molto basso o quasi nullo, ciò in virtù del fatto che la progettazione e gli studi ed analisi ambientali hanno seguito un percorso parallelo ed in particolare le analisi ambientali hanno influenzato fin dall’inizio le scelte progettuali. In aggiunta va poi sottolineato come le opere di dismissioni vanno ad incidere positivamente sul bilancio e sulla valutazione finale di impatto soprattutto per i comparti ambientali delicati come quelli del Paesaggio e della Vegetazione, flora, fauna ed ecosistemi”.
La presente Associazione concorda pienamente sugli effetti positivi delle dismissioni, ma si dichiara totalmente contraria alle conclusioni che vengono tratte: le aree interessate vengono in realtà fortemente ed irreparabilmente compromesse dalle scelte progettuali proposte.

Studio di impatto ambientale 
A pag. 42 si cita il PTR, art.29 “I territori montani”, in cui viene prescritto che “il governo dei territori montani … assume come obiettivi strategici la tutela e la salvaguardia degli aspetti paesaggistici e ambientali”, nonché “la valorizzazione e l’incentivazione delle risorse proprie del sistema montano rafforzando le sinergie tra ambiente naturale, patrimonio storico-culturale, attività agro-silvo-pastorali e turismo”.
Anche in questo caso, dopo una corretta enunciazione dei principi, segue un’affermazione in completa contraddizione con quanto prima enunciato: “l’intervento oggetto del presente studio intercetta aree di pregio individuate dal piano e vincolate dalle normativa vigente…. Il progetto risulta coerente con le strategie regionali e nel dettaglio con le strategie riportata di seguito: 

STRATEGIA 1 RIQUALIFICAZIONE TERRITORIALE, TUTELA E VALORIZZAZIONE DEL PAESAGGIO 1.2.3 Sviluppo delle attività antropiche e delle infrastrutture territoriali (insediative, produttive, energetiche, agricole, di allevamento, forestali) compatibile con la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturale, con particolare riferimento alle situazioni critiche o a rischio…”.
Di fatto, come detto sopra, le aree interessate vengono fortemente ed irreparabilmente compromesse dalle scelte progettuali proposte.
Particolarmente inaccettabile appare il testo riportato a pag. 44: “La compatibilità con gli obiettivi di piano legati agli aspetti paesistici e naturali viene verificata in modo dettagliato nella relazione paesaggistica e nello studio di incidenza. Si ritiene importante sottolineare come gli interventi oggetto del presente studio sono stati pensati per limitare l’impatto naturale e paesaggistico delle opere. Le dismissioni qualificano il territorio e le nuove opere data la loro posizione e le caratteristiche geomorfologiche dei luoghi sono percepibili limitatamente in alcune zone come evidente dalla TAV.29 - Carta dell'intervisibilità e dalla TAV.30- Fotoinserimenti-Punti visuale”.
Per quanto si condivida l’effetto positivo delle dismissioni, si rileva che non è stata fatta alcuna verifica dettagliata della compatibilità con gli obiettivi di piano legati agli aspetti paesistici e naturali delle linee di nuova costruzione, né per la zona Passo San Giacomo, Lago Toggia, Lago Kastel, Lago Nero, né per la zona Alpe Cravariola Lago di Matogno, pur essendo aree di riconosciuto elevato valore paesaggistico, e per questo sottoposte a particolare tutela.
Per queste aree di estrema delicatezza paesaggistica, le elaborazioni fotografiche sono riferite quasi esclusivamente alle dismissioni degli impianti esistenti; l’inserimento visivo dei nuovi impianti viene regolarmente tenuto sullo sfondo oppure, in determinati casi come nelle zone della Cravariola e Lago di Matogno, non viene neppure preso in considerazione!

Richieste DI MODIFICA AL PROGETTO 

Alta Formazza
Il progetto prevede un nuovo elettrodotto in doppia terna 220kV che dal Passo di San Giacomo attraversa le aree ubicate a est del Lago Toggia, Laghi Boden, Lago Kastel e Lago Nero, sui pendii sottostanti la punta di Kastel e il Monte Basòdino, in aree di eccezionale interesse paesaggistico, naturalistico, oggetto di studio per le particolari caratteristiche geologiche e naturali, e di forte richiamo per la pratica dell’escursionistico, dell’alpinismo e dello scialpinismo.
Trattandosi di un progetto di razionalizzazione delle linee esistenti, è atto dovuto tenere nel debito conto detti valori.
Devono quindi essere contemplate nel progetto le soluzioni tecniche e di tracciato che abbiano come obbiettivo la salvaguardia integrale dei valori stessi.
La presente Associazione ritiene assolutamente necessario prevedere l’interramento delle linee per tutto il tratto compreso nella perimetrazione del DM 1 agosto 1985, con la realizzazione del tracciato interrato stesso sul versante ovest del Lago del Toggia, al fine di limitare al massimo le interferenze con la circolazione ipogea legata ai fenomeni carsici.
Alpe Cravariola, Passo della Fria, Lago di Matogno, Passo della Forcoletta 
Il progetto prevede due nuovi elettrodotti in singola terna 220kV che attraversano l’Alpe Cravariola, il Passo della Fria, il Lago di Matogno ed il Passo della Forcoletta, in aree di eccezionale interesse paesaggistico, naturalistico e storico, ancora integre in quanto prive di infrastrutture di accesso, confinanti con il costituendo Parco Nazionale del Locarnese e quindi adatte ad una futura destinazione a parco naturale.
Anche in questo caso, trattandosi di un progetto di razionalizzazione delle linee esistenti, è doveroso che venga tenuta in debito conto la salvaguardia integrale dei suddetti valori, adottando soluzioni progettuali che non alterino minimamente le caratteristiche peculiari delle aree.
E’ dovuto anche in questo caso, a parere della presente Associazione, l’interramento completo delle linee almeno per tutto il tratto compreso nella perimetrazione del DM 1 agosto 1985, o l’adozione di un tracciato alternativo di minore impatto lungo il versante orientale della Valle Antigorio, prestando le necessarie cautele nell’attraversamento degli alpeggi e delle altre aree di particolare delicatezza, come ad esempio il Vallone del Lago del Cramec in cui si dovranno pure prevedere tratti di interramento degli elettrodotti; si dovranno peraltro adottare, per le rimanenti parti aeree degli elettrodotti, soluzioni a doppia terna invece che a singola terna il fine di limitare l’impatto anche visivo delle linee, e l’adozione per i sostegni di tipologie a bassissimo impatto visivo.

Con osservanza. 
p. Il CONSIGLIO DIRETTIVO
Il Presidente
Dr. Italo Orsi


lunedì 7 novembre 2016

BAVENO: LA VILLA IN 3D

Risultati immagini per 3D


E' la storia della costruzione ancora in corso, di una villa al posto di un edificio preesistente e demolito nei pressi dell'abitato di Roncaro, in ambito panoramico sul lago e sottoposto a vincolo paesaggistico. Iniziamo col dire che l'edificio demolito non aveva alcun pregio e che la sua demolizione era stata regolarmente consentita. Anche la costruzione del nuovo edificio è stata consentita e, apparentemente tutto si sarebbe svolto in piena regola. Tuttavia man mano che il nuovo edificio sorgeva esso appariva ben più consistente di quello demolito e apparentemente anche più grande di quanto la norma sembrava consentisse. A questo punto gli abitanti della vicina frazione di Roncaro cui la nuova costruzione toglieva parte della veduta del lago, hanno sottoscritto petizioni e chiesto spiegazioni. Essi si sono rivolti anche all'Associazione che ha avuto accesso agli atti autorizzativi. La sorpresa è stato un rendering che avrebbe dovuto rappresentare come la villa si sarebbe inserita nel contesto paesaggistico. Ebbene il rendering era palesemente sottodimensionato e l'impatto del nuovo edificio appariva fortemente ridimensionato rispetto a quella che é risultata la successiva realtà. A vedere quel rendering nessuno avrebbe mai esitato ad autorizzare la costruzione, ma il fatto che quel rendering fosse fasullo potrebbe aver generato una errato convincimento della commissione locale sul paesaggio ed anche della Soprintendenza che ha avvallato l'autorizzazione. E' iniziato così un carteggio tra questa Associazione e gli Enti preposti: Comune-Regione-Soprintendenza. Dobbiamo subito dire che non ne abbiamo ricavato un gran che, anzi nulla; probabilmente siamo arrivati troppo tardi; gli Enti preposti non hanno voluto ammettere di essere stati condizionati da quel documento fasullo e hanno difeso il loro operato. Noi ci abbiamo comunque provato e perché la cosa non passi invano e sia un monito per il futuro, vi proponiamo qua sotto il testo della ultima nota che, alla fine della vicenda abbiamo inoltrato alla Soprintendenza, nonché vi postiamo il rendering fasullo e quello reale: giudicate voi. 




Spett. Ministero dei Beni e delle 
attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e
paesaggio per le Province di Biella, 
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2
10122 TORINO

Prot. n. 916

Ogg: Comune di Baveno- Demolizione ricostruzione fabbricato via Prati Belli. Vs. prot.3191 3434401/107.2 del 20/09/2016. 

Prendiamo atto della nota in oggetto di Codesta Soprintendenza con la quale si conferma la valutazione di conformità dell'intervento edilizio in corso di realizzazione, con il piano paesaggistico nonché lo si ritiene paesaggisticamente compatibile.
La palese distorta rappresentazione, riduttivamente operata, con il rendering prodotto, nè la dichiarata, ma non veritiera non visibilità dell'edificio se non da "centro lago", affermata nella relazione di paesaggio, sembrano dunque non aver in alcun modo condizionato il giudizio di compatabilità paesaggistica e, visto il risultato concreto cui il progetto ha dato vita, non si comprende a che scopo vengano richiesti se non per rispondere ad un requisito formale normativamente necessario, ma sostanzialmente indifferente.
Il giudizio di compatibilità, a questo punto sembra sorretto unicamente dalla coerenza del progetto con le norme edilizie locali, implicitamente ammettendo una irrilevanza di altri elementi che, nel caso in specie, paiono invece aver pesato e consentito di dar vita ad un'opera molto diversa da quella renderizzata. 
La valutazione espressa dalla Commissione locale sul paesaggio intorno al proprio operato non poteva forse essere diverso, eccessivamente se non esclusivamente auto referenziale e, come tale, non ci sembra abbia prodotto alcunché di positivo, men che meno un approfondimento nel merito del giudizio, a suo tempo, espresso, ma unicamente una rivisitazione della procedura svolta, concludendo con la sua approvazione, procedura cui peraltro nessuno ha mai messo in alcun dubbio la correttezza. 
A conclusione di questo scambio di note conseguenti l'esposto rimane la constatazione di un risultato edilizio che, a giudizio, dell'Associazione è fortemente impattante, sicuramente fuori scala rispetto il vicino nucleo abitato di Roncaro e che prescrizioni anche elementari quali una diversa impostazione dell'edificio rispetto alle quote del terreno, una diversa collocazione all'interno del lotto edificatorio, più scostato rispetto l'abitato, e prescrizioni edilizie che, ferma restando la volumetria concedibile, avrebbero potuto intervenire su altri elementi edilizi contribuendo ad un ridimensionamento del fabbricato ed ad un suo minor impatto e miglior inserimento.


Cordialità
Il Presidente
Piero Vallenzasca
Piazza Cavour, 14
28845 Domodossola
Tel. 0324.44106
F. 0324.248901
verbanocusioossola@italianostra.org
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