sabato 15 ottobre 2022

POMERIGGIO NEL PARCO

Come preannunciato, si è svolta ieri pomeriggio la visita al parco di casa Lorella a Vacciago di Ameno. Ricevuto dalla padrona di casa che ha introdotto la visita con una breve narrazione della storia della proprietà risalente al 1600, guidati con esperienza e professionalità del " Capo Giardiniere" Giustina Gianfranco, il gruppo dei convenuti ha percorso l'intero parco che gode di una non comune prospettiva sul sottostante lago e, più oltre, ma ieri non era giornata, gode della vista del monte Rosa. La visita guidata ha consentito di affrontare il tema dei tanti giardini e parchi che vivono in sofferenza sia sulle sponde del Lago d'Orta che del lago Maggiore, mostrando un esempio virtuoso di recupero e valorizzazione di una proprietà privata che ora è messa anche a disposizione del pubblico. Un modo nuovo di affrontare il problema della conservazione del patrimonio paesaggistico e botanico che, complice anche il mutamento climatico, rischia, nel giro di pochi decenni di vedere modificato radicalmente il paesaggio delle coste lacustri. Un tema che dovrà essere quindi ripreso anche in altri momenti di partecipazione pubblica e che l'Associazione segue con costanza e tenacia d alcuni anni. L'esperienza positiva di ieri è la prima di una serie di altre visite guidate che la Sezione cercherà di organizzare a beni del territorio non sempre conosciuti dal pubblico, ma rilevanti e preziosi.













domenica 9 ottobre 2022

CREVOLADOSSOLA: ECONOMIA e AMBIENTE




La prossima presentazione del nuovo progetto di ampliamento ulteriore dell'area di coltivazione della cava Lorgino di Crevoladossola, da dove si estrae il "prezioso" marmo palissandro, pone ulteriori e nuovi problemi di sostenibilità ambientale, sin qui forse sottovalutati a favore dell'interesse economico, a prescindere. Un filone di marmo che attraversa solo la zona dove è insediata la coltivazione, un bene quindi scarso se si vuole fare un paragone con altri materiali di pietre ornamentali, quali il serizzo, ma proprio perché scarso verrebbe da pensare che il suo sfruttamento non debba essere intensivo, ma limitato e semmai spalmato su un periodo di tempo molto lungo, così da preservarne la durata estrattiva e esaltarne il valore economico. Al contrario, in questi ultimi anni, la coltivazione è stata intensiva se è vero che l'ultimo progetto approvato misurava circa due milioni di mc. da estrarre e il risultato è stata una pesante "erosione" del crinale montano posto in sponda sinistra dell'imboccatura della valle del Diveria, spingendosi molto a ridosso dei nuclei abitativi esistenti. La nuova convenzione approvata dal Consiglio Comunale di Crevoladossola, fa ragionevolmente ritenere che l'avanzamento dei fronti di cava potrà massicciamente proseguire anche nel futuro prossimo, o almeno queste sono le intenzioni che dovranno andare al vaglio della conferenza dei servizi. Al momento ostano a tale progetto alcune irrisolte questioni che riguardano la rete di viabilità storica e minore, di natura pubblica, che interessa la zona, questioni che, anche, o forse meglio dire soltanto per effetto dei ripetuti interventi di questa Associazione, sono ora al vaglio della Soprintendenza che dovrà esprimersi. Intanto il progetto di allargamento ulteriore ha suscitato una certa preoccupazione tra residenti e proprietari dei nuclei abitati " minacciati" dall'avanzamento programmato dei fronti, tanto da valutare la possibilità di costituirsi in comitato a difesa dei beni comuni. Accanto a questo aspetto c'è però anche una vecchia questione sulla quale da anni l'Associazione conduce una tenace campagna di contrasto. Una buona parte dei materiali di scarto, provenienti dal processo di coltivazione, giacciono sui terreni agricoli in Comune di Vogogna, illegittimamente autorizzati in via temporanea e poi mai rimossi, ancorché le relative autorizzazione sono ampiamente scadute. La verità è che, nonostante le ordinanze di rimozione, nessuno sa dove portali e nessuno, anche lo sapesse, ha i soldi per rimuoverli, salvo chi li ha portati. L'Associazione ha chiesto e chiederà che le due questioni non siano scisse: nuovo progetto e rimozione dei materiali di scarto debbono trovare insieme la soluzione. Vedremo.



sabato 1 ottobre 2022

PARCO NAZIONALE VAL GRANDE : L'ALLARGAMENTO IN DIRITTURA DI ARRIVO


Il Parco Valgrande verso l’ampliamento atteso da 3 anni

Approvato il decreto dalla Conferenza Unificata. La richiesta di allargamento avanzata dal Parco e dai Comuni di Vogogna, Mergozzo, Ornavasso, Cossogno, Caprezzo e Verbania


Dopo oltre 25 anni dalla sua istituzione e a più di venti anni dal primo ampliamento, nelle scorse ore la Conferenza Unificata ha approvato il decreto di ampliamento del Parco della Valgrande. Giunge dunque a conclusione il lungo iter avviato dall’ente nel 2019 in accordo con i sindaci del territorio interessati all’ampliamento dell’area protetta. Presente in Conferenza Unificata il vicepresidente di Anci Piemonte con delega alla montagna, il vice sindaco di Baceno Stefano Costa.
“La Conferenza unificata – spiega Costa – ha sancito la condivisione tra Mite, Mef, Regione Piemonte e ANCI della richiesta di allargamento avanzata tre anni fa dallo stesso parco e dai Comuni di Vogogna, Mergozzo, Ornavasso, Cossogno, Caprezzo e Verbania. Dopo un breve passaggio tecnico in CU il prossimo 18 ottobre l’iter passerà alla Presidenza del Consiglio e poi alla Presidenza della Repubblica che presumibilmente entro fine anno firmerà il Decreto. L’ampliamento – prosegue Costa – si pone l’obiettivo di dare continuità ecologica a diversi ambienti naturali e seminaturali presenti all’interno del Parco. Una seconda finalità, non meno importante – aggiunge – riguarda la necessità di inserire nel Parco alcune parti di siti Natura 2000 precedentemente esclusi. Infine, tra le finalità vi è quella di rafforzare l’unitarietà della matrice storico-culturale consolidando, in un unico contesto, le unità di paesaggio del territorio interessato”.
La proposta di ampliamento è il risultato di un processo di sviluppo economico e sociale avviato nel corso negli anni. Con il voto della Conferenza Unificata e l’imminente ridefinizione dei confini, si aprono dunque nuove prospettive .