lunedì 27 febbraio 2017

CONSUNTIVO 2016

                        


CONSUNTIVO DELLE ATTIVITA' ANNO 2016

1. RAPPORTI CON LA SEZIONE REGIONALE

Anche nell'anno che si è chiuso non è mancato il rapporto, attivo e collaborativo, che questa Sezione ha cercato di mantenere con quella Regionale. In particolare essi sono serviti da supporto alle attività di maggior rilievo che la Sezione del VCO ha svolto durante l'intero anno. 
L'avvicendamento intervenuto alla Presidenza della Sezione è stata l'occasione per la presentazione, nella riunione Regionale del 11 novembre, del nuovo Presidente che ha così potuto avviare nuove relazioni con i Consiglieri e la Presidente Regionale.
Al Consiglio Regionale, al fine di migliorare i rapporti e rendere le relazioni più stabili e profique, è stato chiesto di aprire una sessione annuale dedicata all'audizione di tutte le Sezioni della Regione.

2. RINNOVO DEL DIRETTIVO

L'anno ha avuto inizio con il rinnovo delle cariche in seno al Direttivo Sezionale che ha poi svolto quattro riunioni alle date del 19 febbraio, 07 ottobre, 2 dicembre.
Già nella riunione del 19 febbraio il Presidente uscente aveva espresso il proprio desiderio a che venisse avvicendato nell'incarico, tuttavia il nuovo Direttivo aveva deciso di confermare, a scadenza, il mandato al Presidente Orsi che, a queste condizioni, aveva accettato, impegnando il Direttivo a provvedere comunque in successive riunioni al proprio avvicendamento.
Tale avvicendamento si è poi realizzato nella riunione del Direttivo del 07 ottobre che, confermando la carica del Vice Presidente in capo a D'Amico, eleggeva il nuovo nella persona del Consigliere Vallenzasca, mentre conferiva al Presidente uscente Italo Orsi quella onoraria.

3. L'ATTIVITA' DEL DIRETTIVO

RISARCIMENTI: Nella riunione 02 febbraio è stato dato mandato di sollecitare la definizione della richiesta risarcitoria avanzata nei confronti dello Studio Monti in relazione alla mancata notifica del ricorso promosso presso il Tar riferito alla variante del piano regolatore del Comune di Stresa. L'ufficio legale della Associazione centrale non ha mancato di riscontrare quanto fatto in proposito ed al medesimo è stata inoltrata nuova documentazione probatoria.

VINCOLO INDIRETTO : Sempre il Direttivo ha chiesto di sollecitare l'esito della istanza di applicazione di vincolo indiretto in ambito costiero del Comune di Stresa. Tale sollecitazione è stata fatta, ma ad oggi persiste il silenzio degli Organi del Ministero su di un problema che ad avviso dell'Associazione ha una notevole valenza e che quindi necessiterà nel prossimo imminente futuro di essere ripreso affinché vi sia una espressione di volontà o meno da parte dei soggetti chiamati a decidere.

RICORSO SIAV: Nella riunione del 07 ottobre si era espressa la volontà di poter costituire l'Associazione in relazione al ricorso Straordinario al Capo dello Stato prodotto dalla società SIAV srl avverso il parere preventivo negativo manifestato dalla Soprintendenza in relazione al progetto di grande albergo da realizzarsi sul lungo lago di Stresa.
Nonostante le istanze prodotte e dopo ben quasi quattro mesi di inutile attesa e di reiterati solleciti, la Direzione centrale del Ministero ha negato l'accesso agli atti, impedendo la conoscenza diretta del ricorso e vanificando il tentativo operato di poter, attraverso l'insinuazione nel ricorso, portare elementi importanti per la difesa dell'operato della Soprintendenza.
Sulla questione continua ora il monitoraggio al fine di verificare il corretto agire della Regione Piemonte che ad oggi, nonostante quel parere negativo, non chiude il procedimento autorizzatorio respingendo l'istanza come una corretta procedura richiederebbe.

VILLA BAVENO: La Sezione è intervenuta in relazione alla realizzazione di un progetto edilizio in Comune di Baveno, frazione Roncaro, rilevando la contraddizione presente negli atti progettuali che rappresentavano l'inserimento edilizio in maniera distorta rispetto alla effettiva realtà. Sono stati interessati tutti gli Organi e i soggetti decisori che avevano avvallato quel progetto anche sulla scorta di quella fasulla rappresentazione.
Nonostante tutto ciò e l'evidenza del fatto nessuno dei soggetti interessati ha ritenuto, non solo, modificare le decisioni prese, ma le hanno confermate e giustificate. 
La conseguenza è un ulteriore, legittimato e confermato, sfregio alla conservazione del paesaggio in uno degli ambiti più importanti della costa Piemontese del lago Maggiore. 

VERBANIA EX EDEN: Con una cortese, ma ferma nota indirizzata al Sindaco della Città di Verbania, l'Associazione ha voluto precisare alcune verità intorno alla vicenda dell'ex albergo Eden che il convegno organizzato dalla stessa Città nel mese di giugno, aveva sostanzialmente offuscato. Non è vero che il piano regolatore di Verbania consente progetti per nuove costruzioni nell'ambito dell'ex Albergo, come sostenuto in quell'occasione dal Sindaco, ma il piano è stato messo in quarantena con l'adozione, da parte Regionale, del PPR che in quell'ambito prescrive cose ben diverse. Questo il contenuto di alcune delle precisazioni che nella nostra lettera abbiamo voluto rimarcare. Così come rimarchiamo il silenzio del Sindaco di Verbania che non ha dato alcun riscontro a quella nota.

INTERCONNECTOR: Con la fine del 2016 riprende la procedura di valutazione di impatto ambientale in relazione al progetto Interconnector Italia /Svizzera. La Sezione è impegnata, relazionandosi con gli altri soggetti che sul territorio contrastano il progetto, vedi Salviamo Il Paesaggio Valdossola, fornendo la propria adesione alla comune attività di contrasto. L'impegno diventa ora quello di formulare nuove e aggiornate osservazioni alla riapertura del processo di valutazione . In tal senso l'Associazione è impegnata e i primi mesi del 2017 saranno dedicati alla formulazione di un dossier corposo e documentato capace di contrastare il progetto di Terna, così come continuerà e si rafforzerà l'intesa con le altre associazioni impegnate sul medesimo terreno. 

VISIBILITA': In coerenza con il nuovo programma, la fine del 2016 ha visto l'apertura di uno spazio mediatico dedicato sulla rete dei Blog da parte della Sezione VCO. ITALIA NOSTRA VCO è il titolo di questo spazio dove si intende dare visibilità massima a tutte le attività che vengono intraprese, consapevoli e certi che tale visibilità rafforzerà la loro l'efficacia.

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ITALIA NOSTRA

Sezione Verbano Cusio Ossola 



per Il Consiglio Direttivo

lunedì 20 febbraio 2017

GIORNATA NAZIONALE DEI BENI CULTURALI


Risultati immagini per VILLA PALAZZOLA STRESA



Italia Nostra propone la prima giornata nazionale dei beni culturali. Obiettivo dichiarato è quello di individuare beni pubblici in degrado che saranno oggetto nella giornata del 24 maggio prossimo di una iniziativa di sensibilizzazione attraverso attività di recupero/pulizia/informazione/tutela. La Sezione provinciale del VCO intende partecipare all'iniziativa promossa a livello nazionale e nel suo ultimo direttivo ha deciso di proporre Villa Palazzola di Stresa quale bene da farne oggetto della giornata nazionale. Nei prossimi giorni verrà formalizzata questa decisione producendo un dossier affinché gli Organi Nazionali approvino questa nostra indicazione. L'intento è dunque quello di riaccendere l'attenzione sulla questione del recupero di questo bene che da decenni versa in stato di abbandono,mentre i progetti di suo recupero si sono arenati per mancanza e perdita dei finanziamenti.
Un'iniziativa concreta quindi che ci auguriamo veda l'appoggio e la collaborazione della Fondazione Villa Pallazola e del Comune di Stresa, a diverso titolo interessati alle sorti e che possa non solo riaccendere l'interesse e l'attenzione per il recupero di uno dei beni tra i più significativi delle ville e dei parchi storici del lago, ma che anche richiamare la Regione Piemonte, partner nella Fondazione Villa Palazzola, a farsi carico del problema.

martedì 14 febbraio 2017

STRESA: BIG HOTEL-LA REPLICA


Non si fa attendere la replica che l'Associazione indirizza alla Regione. Non è piaciuta una risposta che solo parzialmente sembra aver accolto le osservazioni che erano state fatte sulla mancata chiusura del procedimento, mentre ha eluso diversi interrogativi che, sulla vicenda, hanno messo in discussione l'operato regionale. La replica la riportiamo qui sotto. Certo non possiamo sapere se vi sarà un seguito. Non a breve visti i tempi biblici con i quali l'Ente Regionale è solito rispondere, sicuramente impegnato in questione più urgenti. 






14/02/2017
Prot. 1017

Spett. Regione Piemonte 
Direzione Ambiente Governo e Tutela del Territorio 
Settore Territorio e paesaggio 
C.so Bolzano 44 
10121 T O R I N O 

e p.c. Spett. Ministero dei Beni e delle 
attività culturali e del turismo 
Soprintendenza Archeologica, belle arti e 
paesaggio per le Province di Biella, 
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli 
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2 
10122 TORINO 


OGG: Codice dei beni culturali e del paesaggio. 
Comune di Stresa VB Fg. 13 mapp. 46-66-67-68-71-72-73-74-99-100-166-625 
Realizzazione di nuovo impianto a destinazione turistico ricettiva alberghiera " Hotel Le Ville" Istanza SIAV srl. 
Mancata chiusura del procedimento. 


Codesta Direzione, con nota ricevuta in data 13/02, senza protocollo e data, ha dato riscontro alla richiesta di chiarimenti che l'Associazione che rappresento aveva formulato. Di questo ringraziamo. 
L'attenta lettura della nota, se dissipa alcune perplessità che erano state sollevate, non ci pare tuttavia esaustiva rispetto alle questione da noi poste. 
Prendiamo atto della giusta precisazione riguardo la valenza e la portata del parere preventivo formulato dalla Soprintendenza competente, così come osserviamo che la questione dell'intervenuto ricorso straordinario al Capo dello Stato non trova più menzione quale causa ostativa alla chiusura del procedimento. 
Quanto premesso, su cui si concorda, permangono però pregnanti perplessità circa il non concluso iter procedurale legato alla istanza della SIAV srl. 
Osserviamo infatti che il preventivo parere reso dalla Soprintendenza, è stato assunto, ben quattro mesi e ventidue giorni dalla sua conoscenza, quale motivazione a sostegno del provvedimento sospensivo del procedimento, di cui peraltro non c'è traccia che segua a una qualche formale istanza di parte, e ciò palesemente in contrasto con le stesse affermazioni contenute nel medesimo provvedimento di sospensione che, ripercorrendo l'iter svolto, richiamava la necessaria conoscenza del preventivo parere quale condizione per la formulazione della proposta in esito all'istruttoria paesaggistica. 
Ora si sostiene che le integrazioni richieste non siano state ancora prodotte, o meglio non lo siano state rispetto alle indicazioni formulate in sede istruttoria. 
Ci chiediamo se per le richieste integrazioni siano state indicate delle date entro cui provvedere e se sì come risulterebbe da una remota ( 29/10/2014) richiesta di proroga formulata dalla SIAV srl, alla inevasa scadenza perché mai il giusto procedimento non sia stato ripreso. 
Aggiungiamo che la lettura del preventivo parere della Soprintendenza, peraltro formulato sulla base di un progetto che si ha modo di ritenere fosse quello oggetto delle "inevase" modifiche e integrazioni, da solo avrebbe dovuto giustificare un diverso orientamento istruttorio, considerata la valenza e la portata delle valutazioni critiche poste a sostegno del contrario parere. 
Sono tutte domande che richiederebbero una spiegazione e che sottopongono l'attività istruttoria svolta ad una critica puntuale. 
Aggiungiamo ancora, se mai ve ne fosse bisogno, che sempre la stessa Soprintendenza, nel corpo della formulazione del proprio preventivo parere, sottoponeva ad una implicita dura critica la variante urbanistica ad hoc approvata dal Comune di Stresa e ciò in quanto, aggiungiamo noi, l'adeguamento alle prescrizioni del vincolo indiretto cui l'area interessata è sottoposto, veniva apertamente violato con l'introduzione di indici edilizi "fuori scala".  
Aggiungiamo che anche alcuni Servizi Regionali erano stati coinvolti nel procedimento di variante ma senza che mai sollevassero alcuna riserva di questo tipo, seppur più volte sollecitati a farlo. 
Da quanto delineato sussistono, a nostro avviso, elementi di forte opacità del procedimento che se letti nella loro continuità aggiungono e non dissolvono nessuno dei dubbi e delle preoccupazioni gravi che l'Associazione ha sollevato. 
Ribadiamo dunque che, a nostro giudizio, esistono da tempo tutte le condizioni perché l'istruttoria sia chiusa; considerato il lungo tempo trascorso dal suo inizio e la mancata produzione delle integrazioni richieste, integrazioni che, peraltro, oggi, alla luce del parere della Soprintendenza, dovrebbero configurarsi in ben altro, ossia in un nuovo progetto e quindi in una nuova istanza. 
Alla luce anche delle considerazioni richiamate circa la legittimità della normativa di variante che ancor oggi regola l'intervento edilizio, ci pare che senza più incertezze e ritardi, il Settore Regionale competente dovrebbe chiudere la vicenda, ripristinando quelle garanzie di trasparenza e di legalità di cui l'intera vicenda ci pare abbia, sin dal suo esordio, sofferto e non poco. 
Confidiamo che le considerazioni svolte abbiano ad essere prese in attento e debito esame. 




Si ringrazia 
Il Presidente 
Vallenzasca Piero

lunedì 13 febbraio 2017

STRESA: LA REGIONE RISPONDE MA NON CONVINCE


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Dopo un'attesa lunga e paziente, oggi è arrivata la risposta che la Direzione Regionale ambiente ha dato alle contestazioni mosse da questa Associazione riguardo la mancata chiusura del procedimento relativo alla richiesta di autorizzazione del progetto di nuovo grande albergo in Stresa. Oggi pubblichiamo integralmente la risposta, ma domani potrete leggere le nuove e puntuali repliche che l'Associazione ha elaborato. Insomma, la trasparenza non c'è ancora, 








IL MUSEO DEL PAESAGGIO INFORMA


Stiamo ricevendo numerose donazioni tramite Art-Bonus, in seguito alla lettera del Presidente Massimo Terzi, per le quali ringraziamo sentitamente. Tuttavia alcune di esse non contengono il codice fiscale o la P.Iva del donatore. Vi ricordiamo che devono essere presenti i seguenti campi.


Il versamento può essere effettuato tramite bonifico bancario alle seguenti coordinate:
IBAN: IT05X0569622400000002401X06
specificando nella causale
“Art-Bonus – Erogazione Liberale per Città di Verbania, il Cortile di Palazzo Viani del Museo del Paesaggio: uno spazio per la città (Codice fiscale o P.Iva del donatore)”
Il Comune di Verbania, in quanto Ente Pubblico proprietario del bene, raccoglierà le donazioni versandole al Museo.
Sarà nostra cura rendere merito anche pubblicamente ai donatori che ci sosterranno in questo progetto


sabato 11 febbraio 2017

INTERCONNECTOR


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11/02/2017

Prot. 0917

Al Presidente dell'Amministrazione P/le del VCO

Ai Signori Sindaci dei Comuni interessati 
dal progetto Interconnector Italia/Svizzera:

Formazza/Premia/Crodo/Montecrestese/Crevoladossola/Masera/Trontano/Villadossola/Pallanzeno/Piedimulera/PieveVergonte/BeuraCardezza/PremoselloChiovenda/Vogogna/Ornavasso/AnzolaD'Ossola/GravellonaToce/Mergozzo/Verbania/Stresa/Baveno/Gignese/Brovello Carpugnino.

Loro Sedi

OGG: Progetto Inteconnector Italia Svizzera. Prossima ripresa del procedimento di valutazione. Necessità di coordinamento e condivisione solidale.

La prossima ripresa del processo di valutazione del progetto Inter connector Italia Svizzera, ripropone il problema dell'impatto che i territori interessati dalla realizzazione di tale progetto saranno chiamati a sostenere.
Il periodo di dieci mesi di moratoria chiesto da Terna, ora scaduto, non sembra abbia portato sostanziali novità sul piano della proposta progettuale; ritocchi a nostro avviso, che pur non ancora tradotti in progetto, ma solo in alternative possibili, non hanno spostato la questione dell'impatto dell'opera.
Il protocollo d' intesa che alcuni Comuni hanno sottoscritto per iniziativa della Regione Piemonte, se ha soddisfatto alcuni singoli Enti che possono apparire beneficiari di ricadute migliorative, ha invece evitato la questione di fondo e cioé che, ad avviso di questa Associazione, il parere sull'opera avrebbe dovuto essere trattato e gestito dai Comuni in forma unitaria, a prescindere dalle singole situazioni, ma con una visione solidale e condivisa.
Sin qui ciò non è avvenuto e questa mancanza ha impedito la espressione di un parere, perché tale è l'ambito che compete agli Enti, che riuscisse a coniugare, in una sintesi coerente, tutte le posizioni, rafforzando il peso che esso avrebbe potuto avere presso l'autorità decisoria del Ministero Ambiente.
La stessa questione della razionalizzazione della rete esistente in Alta Formazza, cosa che doveva ritenersi acquisita per pregressi accordi Regione/Terna, è stata utilizzata strumentalmente, con una visione distorta della questione, diventando motivo di divisione tra Comuni sottoscrittori o no del protocollo d'intesa sopracitato proposto da Regione. 
Quali siano ancora i margini di intervento nell'ambito del processo di valutazione, che presto riprenderà il suo percorso, non è dato sapere con certezza, comunque in data 06 u.s. il Ministero Ambiente ha pubblicato il nuovo avviso di deposito delle proposte alternative elaborate da Terna e nulla vieta che possa, auspicabilmente, essere compiuto un tentativo di ricucitura di una posizione unitaria degli Enti in indirizzo. 
Coordinati dall'Ente Provincia, che già ha manifestato tale intenzione, i Comuni interessati potrebbero ancora esprimersi, anche in relazione alle modifiche e integrazioni di soluzioni sviluppate da Terna, rispetto ad un progetto che, pur godendo di una normativa privilegiata, capace cioè di superare singoli vincoli locali, dovrebbe però confrontarsi con un fronte più coeso e solidale.
Nell'ambito dell'auspicato coordinamento, il progetto Interconnector sarebbe da valutarsi non tanto e non solo rispetto alle singole criticità cui ciascun ente è chiamato a pronunciarsi, ma in un esame che privilegi l'attenzione alle ricadute complessive; sia in termini di impatto sul paesaggio, sia di nuove servitù imposte, di ricadute economiche, di impoverimento del valore di beni comuni, di ricorso o mancato ricorso a soluzioni tecnologiche di minor, nullo o sostenibile impatto e di ammodernamento o mancato ammodernamento, sempre in termini di minor impatto, degli impianti già esistenti.
Il recupero dunque di un approccio comune dovrebbe essere l'obiettivo da cogliere, lo strumento che rafforza il peso dei territori attraversati dal progetto, potenziando altresì le richieste dei singoli Enti.
La volontà di raggiungere tale obiettivo diventa, ad avviso di questa Associazione, la misura della capacità di governare, a livello di area, i processi che soluzioni nazionali impongono, ma che sta poi ai territori, nelle loro articolazioni amministrative, non subire passivamente, esprimendo una capacità critica e negoziale, ben oltre la visione di ogni singolo ente, con una capacità di modificare i processi, indirizzandoli verso soluzioni più coerenti, non esclusa, nel caso, l'opzione zero, sempre nella primaria attenzione, tutela e valorizzazione dei beni comuni.
Con l'auspicio che la metodologia di approccio qui delineata possa trovare concreta attuazione, distintamente salutiamo. 
Il Presidente

Piero Vallenzasca

venerdì 10 febbraio 2017


A Lanzo un convegno sul “Turismo degli elicotteri o turismo del rispetto”


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LANZO, Torino – Un evento per fare il punto della situazione su “Turismo degli elicotteri o turismo del rispetto”, questo il titolo della manifestazione di apertura del Progetto BalmExperience – La montagna possibile, promosso dall’Associazione Mountain Wilderness con la collaborazione del Comune di Balme, che si terrà a Lanzo sabato 11 febbraio alle ore 15.


Durante l’incontro si affronterà il tema del turismo in montagna prendendo spunto dalla delibera approvata il 30 novembre 2016 dal Comune di Balme, nella quale si stabilisce “Di ritenere inopportuna, impropria e dunque di esprimere la propria contrarietà alla pratica di qualsiasi tipologia di accesso e di fruizione motorizzata a scopo ludico del proprio territorio, sia estiva, quando preveda la percorrenza di sentieri e piste con motocicli, mezzi fuoristrada e quad, sia nel periodo invernale quando ciò avvenga per mezzo di motoslitte e di elicotteri per il trasporto turistico”.

Un atto di grande significato e carica simbolica, ma soprattutto una scelta precisa, confermata dalle parole di Gianni Castagneri, assessore del Comune di Balme: “Amministrare significa fare delle scelte e queste, se possibile, devono essere coerenti per risultare anche credibili. Adottare la pratica invernale di mezzi motorizzati sarebbe stato uno schiaffo ai molti fruitori che in questi ultimi anni hanno apprezzato l’ambiente ben conservato di queste montagne. Ciaspolatori, sci alpinisti, praticanti dello sci di fondo, sono gli appassionati di queste attività che hanno rivitalizzato l’economia invernale balmese. Ed è su di loro che contiamo anche in futuro”.


Turismo del rispetto, quindi. La delibera di Balme è servita anche come riferimento per un’interrogazione parlamentare firmata dai deputati Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente della Camera ed Enrico Borghi, Presidente UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani).

La loro presenza al convegno di Lanzo conferma l’importanza del tema anche in sede nazionale.


Programma

Turismo degli elicotteri o turismo del rispetto?

Lanzo, Sabato 11 febbraio, ore 15, presso il salone LanzoIncontra


Tina Assalto, Sindaco di Lanzo, Presidente dell’Unione montana Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone. Saluti e apertura convegno.

Carlo Alberto Pinelli, presidente di Mountain Wilderness Italia, L’impegno di Mountain Wilderness.

Vincenzo Torti, presidente generale del CAI. Il Club Alpino Italiano e le Terre Alte.

Annibale Salsa, past president del CAI. La montagna maestra del limite.

Gianni Castagneri, assessore del Comune di Balme. La scelta di Balme.

Filippo Di Donato, responsabile nazionale TAM (Tutela Ambiente Montano).

Il CAI e l’ambiente.

Roberto Colombero, presidente dell’Unione Comuni Valle Maira. Il caso valle Maira

Toni Farina, Mountain Wilderness, Il programma 2017 BalmExperience.

Silvana Accossato, presidente della Commissione Ambiente del Consiglio regionale del Piemonte. Le scelte della Regione Piemonte.

Enrico Borghi, deputato, presidente UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani). L’UNCEM e il turismo ambientale.

Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente della Camera dei Deputati. Che si fa in Italia?


Moderatore: Alessandro Gogna, alpinista, garante di Mountain Wilderness.


Segue buffet con prodotti locali

martedì 7 febbraio 2017

LA MINIERA D'ORO


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Crediamo che la cosa che oggi abbiamo messo in evidenza nel titolo, sia una di quelle che più di altre colpiscano il visitatore o il turista, ma anche chi risiede stabilmente sulle sponde del lago Maggiore. La miniera, perché tale è e non affatto una cava di granito rosa, del monte Camoscio, colpisce innanzitutto per la sua dimensione, occupa direttamente o indirettamente un'area di 54 ettari. Colpisce inoltre per l'evidente impatto che essa genera sulla porzione di territorio in cui insiste e colpisce o forse incuriosisce l'osservatore disinformato in quanto non si comprende bene dove vada mai a finire questo eterno scavo, da sempre, di fronte alla nostra vista. Chiarito però che di miniera si tratta e non di cava, la sua presenza assume ancor di più una dimensione ingombrante. Il materiale estratto appartiene alla categoria dei felspati; una volta asportato dal versante del Monte Camoscio dove giace residuo delle precedenti attività di coltivazione del granito, esso viene trattato in un impianto di trasformazione sito ai piedi della miniera e, depurato da alcune componenti, spedito altrove dove costituirà la materia prima per la realizzazione dei prodotti dell'industria delle piastrelle. E' evidente che strada facendo la sua origine si perderà del tutto e nulla rimarrà a segnare la sua provenienza. Insomma, sgombriamo il campo dall'idea che questa attività mineraria abbia un qualche cosa da condividere con la storia e la storica estrazione dell'altro materiale che è il granito rosa a cui è associato il nome di Baveno. Niente, è sabbia o poco più, ma che probabilmente ha un valore economico interessante per chi esercita l'attività e se non è proprio oro, come il titolo suggerirebbe, forse poco ci manca. Ma quando finirà? Questa è una bella domanda. In teoria la concessione mineraria, dopo 20 anni di scavi, scadrà nel mese di febbraio del prossimo anno. In teoria appunto, come pure in teoria, scadendo la concessione, dovrebbero essere attuate le opere di rinaturalizzazione ambientale che dovrebbero interessare 12 ettari dell'area. Questo tutto in teoria, perché a leggere la relazione ambientale, ad ottobre 2015, vi erano ancora 900.000 metri cubi di felpati che "meritavano" di essere estratti, mentre l'azienda estrattiva avrebbe la capacità di lavorarne solo 40.000 ogni anno. Quindi se tutto andrà bene, per chi però non sappiamo, vedremo un rinnovo della concessione per altri 19 anni. Perfetto, le opere di recupero ambientale slitteranno di almeno altri pure venti anni, anche se ciò, ma sempre in teoria non parrebbe possibile. Insomma, sembrerebbe che il pil di questa miniera sia più importante di quello del turismo, l'unica miniera vera di cui il lago Maggiore dispone, altro che felspati.

mercoledì 1 febbraio 2017

INTERCONNECTOR

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Mentre si aspettano novità dal sito del Ministero Ambiente che gestisce la procedura di VIA di Interconnector, l'attenzione è diretta, ancora una volta, alle intenzioni dei Sindaci dei Comuni Ossolani, ma non solo, che oltre che essere interessati dal passaggio della grande opera, possiedono anche una parte delle chiavi che dovrebbero, o almeno potrebbero, aprire o chiudere definitivamente la questione. Anche l'Ente Provincia, rinsaldato dall'esito referendario, sembra ora interessato ad assumere un ruolo di maggior protagonismo, almeno a livello di coordinamento degli Enti Locali del Territorio, questo a sentire o meglio a leggere alcune considerazioni che il Presidente del VCO ha, recentemente, reso. Si profila dunque una nuova stagione di interesse per la vicenda, cui il Comitato costituito nelle valli interessate al passaggio, non manca di dare nuovo stimolo, programmando nuove azioni e incontri sul tema.Mentre dunque a livello locale si riaccende la discussione, si incominciano ad esaminare le controdeduzioni che Terna ha prodotto a fronte delle tante osservazioni da più parte prodotte. Nel complesso le controdeduzioni non sembra che spostino di molto, anzi molto poco il problema, ossia non introducono quelle modifiche sostanziali al progetto che avrebbero potuto attenuare l'opposizione che sta avendo . La centrale di smistamento magari troverà una diversa collocazione, ma non certo una diversa soluzione realizzativa, cosa che invece è stata fatta su di un altro impianto transfrontaliere; gli interramenti verranno limitati a poca cosa, mentre in val di Susa saranno 150 chilometri di linea quelli interrati. Si potrebbe continuare così per capire che i 10 mesi di di sospensione chiesti da Terna, non sono serviti a cambiare il quadro strutturale del progetto, semmai a cercare, con i buoni uffici della Regione, di strappare un assenso preventivo ai Comuni dei territori interessati. Poca cosa anche questa se è vero che i più non hanno firmato quel protocollo di intesa, ma nel frattempo dagli altri Comuni, i non firmatari, ci si sarebbe aspettato qualche cosa di più. Ora si muoveranno e come ? Lo vedremo presto, ma il dubbio è che la politica abbia già fatto una sua scelta e che l'attivismo regionale in proposito non si stato vano. Si vedrà anche se il neo attivismo prospettato dal Presidente Provinciale non sarà vano. Giustamente egli ha posto l'accento sulla questione della razionalizzazione delle linee esistenti dell' alta Formazza. Era questo un impegno di Terna assunto con la Regionale Piemonte già nel 2012, a prescindere dall'Interconnector, ma con l'avvento di quest'ultimo progetto, Terna ha fatto confluire la razionalizzazione dentro un unico grande progetto, quasi a voler legare la realizzazione del primo impegno al secondo. Con la stessa moneta non è possibile pagare la stessa merce; bisognerebbe essere chiari su questo punto. Gli impegni precedenti andavano e vanno rispettati e fatti rispettare comunque. Se poi l'avvento dell'Interconnector avesse comportato modifiche anche alla razionalizzazione, questo sarebbe stata un'altra questione che avrebbe avuto modo di essere risolta a suo tempo. Il fatto è che con l'avvento dell'Interconnector Terna ha rinviato o subordinato i suoi impegni precedenti e su questo fatto occorrerebbe che la Regione dicesse qualche cosa di chiaro e definito. Questo dunque sembra essere ora il punto della questione, vedremo le prossime tappe quali novità ci offriranno.