sabato 11 febbraio 2017

INTERCONNECTOR


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11/02/2017

Prot. 0917

Al Presidente dell'Amministrazione P/le del VCO

Ai Signori Sindaci dei Comuni interessati 
dal progetto Interconnector Italia/Svizzera:

Formazza/Premia/Crodo/Montecrestese/Crevoladossola/Masera/Trontano/Villadossola/Pallanzeno/Piedimulera/PieveVergonte/BeuraCardezza/PremoselloChiovenda/Vogogna/Ornavasso/AnzolaD'Ossola/GravellonaToce/Mergozzo/Verbania/Stresa/Baveno/Gignese/Brovello Carpugnino.

Loro Sedi

OGG: Progetto Inteconnector Italia Svizzera. Prossima ripresa del procedimento di valutazione. Necessità di coordinamento e condivisione solidale.

La prossima ripresa del processo di valutazione del progetto Inter connector Italia Svizzera, ripropone il problema dell'impatto che i territori interessati dalla realizzazione di tale progetto saranno chiamati a sostenere.
Il periodo di dieci mesi di moratoria chiesto da Terna, ora scaduto, non sembra abbia portato sostanziali novità sul piano della proposta progettuale; ritocchi a nostro avviso, che pur non ancora tradotti in progetto, ma solo in alternative possibili, non hanno spostato la questione dell'impatto dell'opera.
Il protocollo d' intesa che alcuni Comuni hanno sottoscritto per iniziativa della Regione Piemonte, se ha soddisfatto alcuni singoli Enti che possono apparire beneficiari di ricadute migliorative, ha invece evitato la questione di fondo e cioé che, ad avviso di questa Associazione, il parere sull'opera avrebbe dovuto essere trattato e gestito dai Comuni in forma unitaria, a prescindere dalle singole situazioni, ma con una visione solidale e condivisa.
Sin qui ciò non è avvenuto e questa mancanza ha impedito la espressione di un parere, perché tale è l'ambito che compete agli Enti, che riuscisse a coniugare, in una sintesi coerente, tutte le posizioni, rafforzando il peso che esso avrebbe potuto avere presso l'autorità decisoria del Ministero Ambiente.
La stessa questione della razionalizzazione della rete esistente in Alta Formazza, cosa che doveva ritenersi acquisita per pregressi accordi Regione/Terna, è stata utilizzata strumentalmente, con una visione distorta della questione, diventando motivo di divisione tra Comuni sottoscrittori o no del protocollo d'intesa sopracitato proposto da Regione. 
Quali siano ancora i margini di intervento nell'ambito del processo di valutazione, che presto riprenderà il suo percorso, non è dato sapere con certezza, comunque in data 06 u.s. il Ministero Ambiente ha pubblicato il nuovo avviso di deposito delle proposte alternative elaborate da Terna e nulla vieta che possa, auspicabilmente, essere compiuto un tentativo di ricucitura di una posizione unitaria degli Enti in indirizzo. 
Coordinati dall'Ente Provincia, che già ha manifestato tale intenzione, i Comuni interessati potrebbero ancora esprimersi, anche in relazione alle modifiche e integrazioni di soluzioni sviluppate da Terna, rispetto ad un progetto che, pur godendo di una normativa privilegiata, capace cioè di superare singoli vincoli locali, dovrebbe però confrontarsi con un fronte più coeso e solidale.
Nell'ambito dell'auspicato coordinamento, il progetto Interconnector sarebbe da valutarsi non tanto e non solo rispetto alle singole criticità cui ciascun ente è chiamato a pronunciarsi, ma in un esame che privilegi l'attenzione alle ricadute complessive; sia in termini di impatto sul paesaggio, sia di nuove servitù imposte, di ricadute economiche, di impoverimento del valore di beni comuni, di ricorso o mancato ricorso a soluzioni tecnologiche di minor, nullo o sostenibile impatto e di ammodernamento o mancato ammodernamento, sempre in termini di minor impatto, degli impianti già esistenti.
Il recupero dunque di un approccio comune dovrebbe essere l'obiettivo da cogliere, lo strumento che rafforza il peso dei territori attraversati dal progetto, potenziando altresì le richieste dei singoli Enti.
La volontà di raggiungere tale obiettivo diventa, ad avviso di questa Associazione, la misura della capacità di governare, a livello di area, i processi che soluzioni nazionali impongono, ma che sta poi ai territori, nelle loro articolazioni amministrative, non subire passivamente, esprimendo una capacità critica e negoziale, ben oltre la visione di ogni singolo ente, con una capacità di modificare i processi, indirizzandoli verso soluzioni più coerenti, non esclusa, nel caso, l'opzione zero, sempre nella primaria attenzione, tutela e valorizzazione dei beni comuni.
Con l'auspicio che la metodologia di approccio qui delineata possa trovare concreta attuazione, distintamente salutiamo. 
Il Presidente

Piero Vallenzasca

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