domenica 22 dicembre 2019

AUGURI



ll Direttivo della Sezione VCO
di Italia Nostra augura ai suoi
iscritti, agli amici e a tutti
quanti condividono l’ impegno 
per la tutela della qualità dei 
territori e dei beni paesaggistici
e culturali che racchiudono, 
ogni bene in occasione
delle prossime festività.


Il Presidente











venerdì 13 dicembre 2019

PIANTE IN PERICOLO





E' sempre più diffuso da parte dei Comuni,. l'utilizzo dell'ordinanza d'urgenza emessa dal Sindaco con la quale, anche in ambiti soggetti a particolari vincoli paesaggistici, si dispone l'abbattimento di piante di alto fusto sulla scorta di una perizia tecnica che ne "certifica"la pericolosità. Che siano beni pubblici o privati non cambia nulla, nel caso di beni privati sono spesso e volentieri i privati che chiedono l'emanazione della stessa ordinanza, risparmiando tempo e denaro, Difficile che i tecnici chiamati dai Comuni emettano un verdetto di sopravvivenza per la sventurata pianta. Vuoi un diffuso clima di paura per tutti i pericoli presunti o reali, vuoi l' eccesso del criterio di prudenza, vuoi perché il patrimonio arboreo che storicamente conosciamo ha effettivamente raggiunto una certa maturità critica, vuoi alcuni fenomeni meteo estremi che lo hanno colpito e indebolito, vuoi infine una certa propensione dei tecnici a sottoscrivere ciò che gli chiedono, il risultato è un continuo stilicidio di esemplari arborei su parte dei quali si sarebbe potuto magari diversamente intervenire o anche evitare ogni intervento. Mai e poi mai, nel caso degli abbattimenti disposti, si provvede alla sostituzione dell'esemplare abbattuto. Come Associazione abbiamo pertanto posto la questione all'attenzione degli Organi di tutela e vi postiamo qui sotto la lettera . Vedremo. 



Prot. 2319
09/12/2019 

Spett. Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio 
per le Province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2
10122 TORINO

Spett. Regione Piemonte 
Direzione ambiente tutele e governo del territorio
Settore territorio e paesaggio
C.so Bolzano 44 
TORINO


Ogg: Patrimonio arboreo in ambiti di vincolo. Ordinanze urgenti di abbattimento.


Da più parti ci viene segnalato e registriamo un diffuso utilizzo da parte dei Sindaci dell’ordinanza quale strumento normale per procedere ad abbattimenti di piante di alto fusto, sia radicate su proprietà pubbliche che su proprietà privata.
Tali abbattimenti, peraltro nel caso di proprietà private, richiesti dagli stessi proprietari, vengono generalmente disposti previa acquisizione di una perizia tecnica, nella generalità dei casi infausta, che attesta lo stato di vulnerabilità dell’esemplare arboreo.
Inutile aggiungere che non crediamo si abbiano poi a registrare casi di inottemperanza alle ordinanze emesse che, sempre nella generalità dei casi, pensiamo vengano emesse al di fuori della ordinaria procedura autorizzatoria prevista in ambiti soggetti a vincoli culturali o di paesaggio.
Per quanto poi a noi risulti, non vengono dettate prescrizioni particolari riguardo la sostituzione degli esemplari oggetto di ordinanza di abbattimento.
Se la prassi non si fosse patologicamente diffusa non la segnaleremmo, ma vuoi perché il patrimonio arboreo storico ha raggiunto effettivamente e quasi contemporaneamente una maturità critica, sia perché alcuni fenomeni metereologici estremi lo hanno pesantemente colpito, il problema si pone e si pone ben oltre i casi che effettivamente potrebbero essere oggetto di un intervento derogatorio quale quello dell’ordinanza comporta. 
Preoccupa poi l’ assenza o quasi di interventi di ripiantumazione che le ordinanze non crediamo contemplino e il risultato è e sarà una modifica della percezione del quadro paesaggistico identitario e originario che, specie le coste dei laghi, presentano o presentavano.
In sintesi nella maggior parte dei casi di abbattimento arboreo uno strumento eccezionale è diventato normale e una procedura normale è diventata eccezionale e a nessuno può sfuggire l’anomalia di tale prassi e gli effetti che essa comporta.
Quale Associazione dobbiamo pertanto segnalare la situazione che abbiano qui rappresentato, confidando che un’azione di sensibilizzazione e di responsabilizzazione possa essere avviata nei confronti degli Enti Locali ed in particolare dei Sindaci, loro rappresentanti, cui va ascritta la responsabilità ultima di tale intervenuta prassi. 


Confidando nell’attenzione che potrà essere prestata nei confronti della presente segnalazione distintamente si saluta 


Il Presidente
Piero Vallenzasca



















martedì 3 dicembre 2019





PROGETTARE e/o PROTEGGERE? IL PAESAGGIO FRA TUTELA E LEGISLAZIONE

Giornata di studi sulla valorizzazione e la tutela del patrimonio paesaggistico promossa dal Centro Studi del Museo del Paesaggio
GIOVEDÌ 5 DICEMBRE ore 15:00 - Casa Ceretti Via Roma 42 - Verbania Intra


Michael Jakob
Docente di Storia e Teoria del Paesaggio a Hepia Ginevra e al Politecnico di Milano
ARCHITETTURA DEL PAESAGGIO NEL CONTESTO DELLE (SVARIATE) POLITICHE
DEL PAESAGGIO
Esiste una via - un metodo - per meglio proteggere il paesaggio? Come le diverse discipline del progetto (architettura, urbanistica, architettura del paesaggio) lavorano - o dovrebbero lavorare insieme? Riflessioni intorno al ruolo del paesaggio in un mondo sempre più
complesso.

Giovanni Paludi
Dirigente Settore Territorio e Paesaggio della Regione Piemonte
GOVERNO DEL TERRITORIO E TUTELA DEL PAESAGGIO
La ricerca di equilibrio tra la necessità di sviluppo delle comunità e delle economie e la conservazione dei valori identitari del territorio. Il ruolo del paesaggio come fattore
della qualità della vita.

Sara Lyla Mantica
MIBACT Soprintendenza Archeologia belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
ELEMENTI PER LA VALUTAZIONE DELLA COMPATIBILITÀ PAESAGGISTICA IN AREE TUTELATE
Orientamenti ed approcci metodologici per la lettura del contesto paesaggistico. Modalità di valutazione degli interventi fra complessità, criticità e valenze.

Mauro Vergerio
Presidente Federazione Interregionale degli Ordini degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori del Piemonte e della Valle d’Aosta
IL MESTIERE DEL PROGETTISTA AI TEMPI DEL PIANO PAESAGGISTICO
Il Piano Paesaggistico Regionale del Piemonte: un nuovo paradigma per gli interventi sul territorio; la responsabilità professionale e la salvaguardia della libertà espressiva

domenica 24 novembre 2019

UN SITO UNESCO PER LE ISOLE





Le sezioni di Novara e VCO rilanciano il tema che già fu oggetto di un proprio convego tenuto nel maggio 2018. Ci pare che tempi siano maturi per la ripresa di questo tema dopo il fallimento del primo tentativo, certamente più ambizioso, ma ora probabilmente improponibile, tentato, con a capo la Provincia del VCO, nel corso del 2006. Vedremo se tutti saranno concordi a perseguire questo obiettivo che ci pare doveroso oltre che realistico. Vi terremo informati




23/11/2019

ITALIA NOSTRA onlus


Sezioni Novara e Verbano Cusio Ossola


Prot. n. 2219
Spett. Regione Piemonte
Direzione Cultura
10122 TORINO

Spett. Ente Provincia del Verbano Cusio Ossola
All’attenzione del Presidente
Sede

Spett. Ente Provincia di Novara
All’attenzione del Presidente
Sede
Pre.mo Sig. Sindaco del Comune di
Stresa
Sede

Preg. mo Sig. Sindaco del Comune di
Orta S.Giulio
Sede


Ogg: Giornata nazionale dei beni comuni 13 maggio 2018. Proposta di candidatura a sito UNESCO delle Isole dei laghi Maggiore e Orta: prospettive.


Con la presente nota si vuole riprendere il tema che era stato oggetto di interesse durante le giornate del beni culturali tenute, per iniziativa delle Sezioni scriventi, nel maggio 2018.
Il tema era quello della possibilità di avviare una candidatura congiunta quale sito UNESCO delle Isole: Bella – Pescatori- Madre del Lago Maggiore e dell’Isola di S. Giulio sul lago d’Orta.
Gli approfondimenti che erano stati da noi svolti presso il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo - Segretariato Generale – Servizio I - Coordinamento - Ufficio UNESCO, avevano confermato l’improcedibilità di fatto del dossier prodotto, con il coordinamento della Provincia del VCO, nel corso del 2006, per la iscrizione nella “tentative liste” dei territori dei laghi Maggiore e Orta.
Modifiche regolamentari intervenute nelle procedure di accesso alle candidature UNESCO, comporterebbero un’ integrale modifica del dossier prodotto che, anche a motivo della vastità del territorio coinvolto, incontrerebbe probabilmente non poche difficoltà ad essere condiviso.
La stessa candidatura, avviata nel 2006, senza che poi nessun Ente istituzionale abbia, in concreto, preso in carico l’onere di curarne il percorso presso il Ministero, costituisce un precedente di una, quanto meno, scarsa volontà di perseguire quel progetto che, verosimilmente, dovrà essere abbandonato.
Aggiungiamo che le nuove Linee Guida Operative e anche il maggior numero di Paesi che aderiscono alla “Convenzione Unesco 1972” rispetto all’anno 2006 e quindi un maggior numero di istanze depositate, pongono forti limitazioni alla presentazioni di nuove complesse candidature, come evidenzia la stessa nota Ministeriale.
Alla luce delle considerazioni espresse assume però maggior forza e rilevanza l’ipotesi che la giornata del beni comuni aveva formulato, ossia il restringimento, quanto meno in una prima fase, della proposta di candidatura rivolta ai soli territori isolani, accomunando nel medesimo ambito le maggiori isole del golfo Borromeo sul Lago Maggiore con quella di S. Giulio sul lago D’Orta, proposta che dovrebbe essere capace di superare le criticità e le forti difficoltà che un territorio più complesso incontrerebbe.
Sotto questo profilo ci permettiamo ribadire, ancora una volta, la richiesta rivolta, in primis, agli Enti destinatari della presente, affinché questa ipotesi minimale possa essere comunque considerata ed ad essa venga data una qualche risposta.
Come sopra fatto cenno, i nuovi obblighi e impegni che la “Convenzione Unesco” richiede non lasciano ipotizzare la possibilità di una positiva conclusione della proposta 2006, mentre la considerazione di territori molto particolari e ristretti, ma estremamente singolari, anche se ognuno con specificità propria, quali sono quelli isolani, lascerebbe immaginare un percorso di candidatura più agevole e veloce, non mancano al proposito recenti precedenti incoraggianti.
Con queste convinzioni ci permettiamo insistere nuovamente a che la questione candidatura venga riaperta, proponendo tuttavia la definizione di un percorso istituzionale certo nei modi e nei tempi, anche attraverso la istituzione di un comitato che comprenda gli Enti Istituzionali interessati e la rappresentanza delle associazioni ambientali che operano sul territorio, affinché una cabina di regia possa seguire la vicenda, evitando i rischi di oblio che nel passato si sono puntualmente verificati.


Ringraziamo moltissimo per l’attenzione che vorrà essere data alla presente cui ci auguriamo possano seguire manifestazioni di consenso da parte degli Enti qui coinvolti.




Distintamente

Il Presidente
della Sezione I. N. VCO

Piero Vallenzasca


Il Presidente
della Sezione I. N. NOVARA

Donatella Depaoli











mercoledì 13 novembre 2019

ALPE DEVERO: UN LUOGO SCELTO


L’Alpe Devero scelto tra i “Luoghi del cuore” del Fai

Tre i luoghi selezionati nel Piemonte

mercoledì 6 novembre 2019

UNA PROPOSTA A DIFESA DEI BENI PUBBLICI




A margine del convegno tenuto a Borgomanero il 19 ottobre scorso sui temi dei parchi di proprietà o gestione pubblica dei laghi e non solo, le Sezioni congiunte di Italia Nostra di Novara e del VCO hanno elaborato il documento propositivo che è stato inoltrato a tutti i soggetti in indirizzo. Vedremo se qualcunotra loro vorrà raccoglierla e farla propria.


Prot.. 2019
04/11/2019

Ai Signori Sindaci dei Comuni di :

BAVENO
baveno@pec.it

BELGIRATE
belgirate@pec.it

BORGOMANERO
protocollo@pec.comune.borgomanero.no.it

LESA

MASERA
municipio@pec.comune.masera.vb.it

MEINA


PREMENO




STRESA



VERBANIA



LORO SEDI


Al Presidente della Fondazione Villa Palazzola

c.o. Municipio

Stresa

protocollo@cert.comunestresa.it


Al Presidente della Camera di Commercio del VCO

c.o. Villa Fedora

Baveno



Al Presidente del Consorzio

Giardino Alpinia

Omegna

consorzioalpinia@gcpec.it


Al Presidente della Provincia di Novara

Sede

protocollo@provincia.novara.sistemapiemonte.it


Al Presidente della Provincia del VCO

Sede

protocollo@cert.provincia.verbania.it


Alla Regione Piemonte

Sig. Presidente della Giunta Regionale

Sede



Alla Regione Piemonte

Sig. Assessore alla cultura e turismo

Sede

culturaturismocommercio@cert.regione.piemonte.it


Alla Regione Piemonte

Sig. Assessore al Patrimonio

Sede

assessore.tronzano@cert.regione.piemonte.it


Alla Regione Piemonte

Sig. Assessore alla pianificazione paesaggistica

Sede

vicepresideza@cert.regione.piemonte.it


e p.c.


Spett. Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo

Direzione Generale Archelogia, belle arti e paesaggio

Sede

mbac-dg-abap@mailcert.beniculturali.it


Spett. Soprintendenza ai beni artistici culturali e del paesaggio

per le Provincie di Novara -Vercelli- Biella e VCO

Sede

sabap-no@mailcert.beniculturali.it


Spett. Italia Nostra

Sede Centrale

Roma

segreteria@italianostra.org




OGG: Campagna nazionale di Italia Nostra: "Paesaggi sensibili" 2019 – "Il paesaggio dell'acqua". Parchi e giardini del Piemonte di proprietà e gestione pubblica sui laghi Maggiore e d’Orta.

Una proposta di progetto e di gestione.



Le Sezioni di Novara e del VCO hanno congiuntamente partecipato anche quest'anno alla campagna "I Paesaggi Sensibili", indetta a livello nazionale dalla Associazione Nazionale.

Il tema di quest'anno è stato quello dell'acqua, nelle sue diverse declinazioni possibili, e le due Sezioni locali l'hanno focalizzato sul paesaggio dei laghi e dei fiumi, soffermandosi su di un aspetto, quello dei parchi di proprietà o di gestione pubblica che concorrono a conformare l'ambiente della costa nord del lago Maggiore e della costa occidentale del lago d'Orta, ma non solo.

Nella giornata di sabato 19 ottobre un convegno organizzato a Villa Zanetta di Borgomanero ha cercato di fare il punto sullo stato di questo patrimonio pubblico, assolutamente non marginale nel panorama del paesaggio dei laghi subalpini, mettendone in evidenza le tante zone d'ombra che pongono una seria ipoteca sulla sopravvivenza di questi beni così come sono stati, nel tempo, trasferiti dalle proprietà private a quelle pubbliche.

L'elenco è lungo; non comprende – come ricordato – soltanto beni che interessano le coste dei laghi ma riguardano altre aree collinari e anche montane delle due province: Villa Conelli a Belgirate, Villa San Remigio a Verbania, La Palazzola di Stresa, ancora a Stresa il giardino Alpinia, Villa Nigra a Miasino, sempre a Miasino il Castello Solaroli, la Villa Fedora di Baveno, sempre a Baveno il giardino di Villa Mussi, la Villa Cavallini a Lesa, il museo e le serre di Villa Faraggiana a Meina e ancora: Villa Giulia e Villa Maioni a Verbania, Villa Bernocchi a Premeno, per finire a Villa Caselli a Masera.

Un panorama di proprietà pubbliche tutt'altro, come ricordato poc'anzi, che irrilevante, la cui cifra comune è però quella dello stato di precarietà in cui versa: da situazioni oltremodo compromesse ad altre mediamente accettabili, a singoli casi maggiormente virtuosi, ad altri dove si prospetta, finalmente, un concreto recupero: vedi Villa San Remigio.

Il già precario stato dei parchi è stato ulteriormente compromesso in questi ultimi anni da avversità atmosferiche estreme che lo hanno duramente colpito.

Se poi a questi eventi eccezionali, si aggiunge lo scarso livello manutentivo e che la loro cura attenta e professionale non sembra essere una priorità delle amministrazioni proprietarie, il quadro complessivo è tutt'altro che incoraggiante, anzi deprimente.

Non senza ragione si può affermare che vi sia una vera e propria emergenza riguardo questi beni, la cui sopravvivenza botanica, ma non solo, è seriamente messa a rischio se non già pesantemente compromessa.

In alcuni casi poi anche lo stato degli immobili presenti nei siti non è dissimile da quello dei parchi che li ospitano.

Tuttavia molto spesso sono proprio le situazioni estreme che dovrebbero suggerire soluzioni, stimolare innovazioni, spingere i soggetti pubblici proprietari ad un maggiore e rinnovato impegno o a un nuovo interesse verso questo problema.

Quanto premesso, vogliamo ricordare che, per i parchi prossimi alle coste dei due laghi, è lo stesso Piano Paesaggisto Regionale che individua obiettivi di salvaguardia e valorizzazione, nonché linee di azione dirette alla conservazione integrata del patrimonio edilizio delle ville storiche con i relativi giardini e parchi, promuovendo la fruizione pubblica dei luoghi.

Una missione chiara che dovrebbe quindi coinvolgere anche i beni pubblici riconducibili alle categorie di quelli citati dal Piano; una missione che dovrebbe essere quindi condivisa e perseguita, senza riserve, da parte delle amministrazioni pubbliche proprietarie. Non è purtroppo così.

L'obiezione che a questo punto ci potrebbe venir mossa è quella della mancanze di risorse disponibili. L'obiezione, pur fondata, non sarebbe però, a nostro giudizio, sufficiente e adeguata a chiudere la discussione, ma sarebbe semmai la ragione prima per aprirla.

A parere delle Sezioni scriventi la questione dovrebbe poter trovare una soluzione complessiva e condivisa all'interno di un ambizioso progetto che veda tutti i soggetti proprietari fare sistema.

Riconoscere la valenza paesaggistica, culturale e storica dei beni; ricondurli alle categorie meritevoli di quella protezione particolare che lo stesso Piano Paesaggistico detta quale missione della programmazione pubblica sarebbe il primo dei passi utili e necessari.

Accordi di programma, convenzionamenti multilaterali, coordinamenti adeguati, qualsiasi altro strumento oggi la normativa mette a disposizione degli Enti pubblici, dovrebbe essere mobilitato per raccogliere intorno allo stesso obiettivo i soggetti proprietari.

Altro successivo momento dovrebbe essere, una volta riconosciuto il valore identitario di tali beni, la costruzione di un unico ambizioso progetto messo sotto un titolo che sia il denominatore comune rivolto alla possibile futura fruizione culturale/sociale e turistica dei beni e la costruzione di un dossier di candidatura, rivolto ai futuri bandi europei di sviluppo ed ad altre fonti di risorse.

Entro questa cornice ogni ente dovrebbe inserire i suoi beni, fotografarne lo stato di conservazione, individuare le necessità di intervento, quantificare le risorse stimabili necessarie, quelle proprie che ritiene di potere mettere a disposizione, indicare, all'interno di quello più generale, il progetto più specifico cui voglia che il proprio bene sia destinato.

Ci sembra una soluzione percorribile, superando l'inerzia che oggi, salvo singoli casi, accomuna le amministrazioni pubbliche in una sorta di paralisi decisoria e programmatica.

La valenza sinergica del progetto che proponiamo, e che ben potrebbe comprendere altri analoghi siti ove identificati, è evidente, inserendosi in un ben definito disegno pianificatorio sovracomunale, riscattando la stasi che regna diffusa, nobilitando i beni ora negletti, riammettendoli in un circuito virtuoso che, una volta valorizzati, possa diventare elemento dell'offerta culturale e turistica di un territorio che trae una parte rilevante delle proprie risorse economiche da questo comparto.

L'alternativa è il presente proiettato in un futuro ancora peggiore.

Singole situazioni potrebbero anche trovare soluzioni, ma mancherebbe quella organica, la impossibilità di fare sistema, condannando i siti meno fortunati ad un declino non più recuperabile.

In conclusione, occorre che la questione della sopravvivenza del patrimonio pubblico verde che questi beni ancora racchiudono, parte fondamentale del paesaggio consolidato, ma gravemente compromesso, debba diventare ragione fondante di un accordo tra enti che miri al riscatto dell'intero patrimonio, includendovi i fabbricati, le opere d'arte e tutte le loro pertiinenze .

Deve nascere anche la consapevolezza che la manutenzione corretta deve accompagnare i possibili investimenti. Anche su questo fronte, quella della manutenzione, deve compiersi un salto di qualità che, facendo sistema, potrebbe essere meglio raggiunta, mobilitando le professionalità migliori, seguendo protocolli ben definiti, agendo secondo buone altrove consolidate pratiche, nulla lasciando al caso, alla trascuatezza, al disinteresse.

Vi è una ragione che non sta solo nell'obbligo che le amministrazioni pubbliche dovrebbero avere a conservare i propri beni, evitando la loro negligente perdita e quindi il danno erariale, ma anche quella, prima accennata, di una loro virtuosa valorizzazione, finalizzata a farli parte di quel sistema economico/sociale culturale e turistico che è vitale nell'economia dei territori dentro i quali questi beni sono presenti.

Questo è il contributo di idee che, in questo momento, le Sezioni di Italia Nostra di Novara e del VCO credono di poter dare, auspicando che coloro a cui la presente è indirizzata possano prenderlo in attento esame e condividerlo.

Si auspica inoltre che uno o più dei tanti soggetti sempre in indirizzo possano assumere un ruolo propulsivo e di traino verso il raggiungimento degli obiettivi indicati.

L'impegno che da parte nostra possiamo assumerci è quello di non esaurire qui l''azione, ma di continuare con attività di sensibilizzazione della pubblica opinione e delle amministrazioni locali coinvolte.

A disposizione per ogni approfondimento, è comunque gradito ricevere note di riscontro e commenti.

Nell'occasione distintamente si saluta

I Presidenti delle Sezioni di Novara e del VCO

Antonella Depaoli

Piero Vallenzasca


domenica 20 ottobre 2019

PAESAGGI SENSIBILI 2019-LA SINTESI DI UN CONVEGNO:BORGOMANERO 19/10/2019intesi







Le Sezioni del VCO e di Novara della Associazione Italia Nostra Onlus hanno riunito ieri pomeriggio in una sala di Villa Zanetta di Borgomanero, quanto di meglio si poteva, per ragionare insieme sulla storia e sullo stato dei beni di proprietà e/o di gestione pubblica che costituiscono una parte assolutamente non irrilevante di quel sistema di parchi storici che sono la caratterizzazione dell'unità di paesaggio che qualifica la costa nord del Lago Maggiore e la costa occidentale del lago D'Orta. Nella panoramica che è stata illustrata, si è inserito anche un parco urbano fluviale, quello di Borgomanero che ospitava il convegno. L'iniziativa rientrava nella manifestazione promossa a livello nazionale dall'Associazione che quest'anno ha voluto coniugare il tema dei Paesaggi Sensibili con quello dell'acqua, nelle sue diverse declinazioni possibili e che le Sezioni organizzatrici hanno voluto focalizzare sul tema del paesaggio dei laghi e del fiume.

Il Presidente della sezione del VCO ha illustrato, attraverso un itinerario fotografico e descrittivo, l'insieme di tutti i siti che costituiscono il panorama delle proprietà e gestione pubbliche: dalle serre di Villa Faraggiana a Meina, al parco di Villa Cavallini di Meina, a quello di Villa Conelli a Belgirate, per continuare con il parco di Villa Palazzola a Stresa, quello di Villa Fedora di Baveno, per continuare ancora in quelli di Villa Giulia e Maioni a Verbania, i due Sacri Monti di Ghiffa e Orta e terminare a Villa Nigra di Miasino. Un itinerario con molte ombre e qualche luce che pone con urgenza il problema del recupero, della valorizzazione e della corretta gestione di questi siti. L'esperienza di gestione dei Sacri Monti, è stata illustrata quale esempio virtuoso che si contrappone a tutti gli altri.

Carola Lodari, appassionata botanica, ha portato il pubblico presente, dentro la realtà degli esemplari arborei presenti nei tanti siti illustrati, mostrando quale sia ancora il valore delle essenze presenti, ma anche quanto grave sia stata, in questi ultimi tempi, la perdita di tanti esemplari importanti, mai poi sostituiti e quindi come attuale sia l'allarme per la qualità e varietà botanica che i siti racchiudevano. Renzo Bizioli, Presidente del Consorzio dei fiori tipici del Verbano, ha voluto aprire una finestra di speranza, illustrando il progetto della "biblioteca delle camelie", una proposta da realizzare all'interno del parco di Villa Maioni di Verbania, già duramente colpito dal fortunale del 2008 e che con il contributo del Consorzio ritroverebbe nuova vita e funzione.

In anteprima assoluta, l'Ingegner Donna e l'Agronomo Merlo,professionisti della Associazione di Imprese incaricata dalla Regione del progetto di recupero del parco di Villa S. Remigio, hanno illustrato le linee guida che hanno informato il lavoro di progettazione. Nel dettaglio sono state esposte le complesse problematiche che sono state affrontate nel corso del lungo lavoro di progettazione che, peraltro, nel suo percorso ha dovuto confrontarsi con gli ulteriori e nuovo danni che il parco ha subito per effetto del violento fortunale che lo aveva colpito insieme a Villa Taranto. Un progetto complesso e importante che trova un finanziamento di oltre 5 milioni di Euro nei fondi Europei di sviluppo e che ora deve avere un'accelerazione per rispettare i tempi che il bando aveva fissato. Un esempio quindi positivo e concreto che lascia sperare in un'inversione di tendenza.

Verso la conclusione del convegno, l'Architetto Ingaramo di Italia Nostra ha illustrato il master plan fatto redigere dal Comune di Borgomanero riguardo la valorizzazione del percorso fluviale che attraversa la città, valutato con favore. Più critica è risultata invece la proposta progettuale che vedrebbe proprio il parco di Villa Zanetta e quello attiguo della Resistenza, subire una pesante ristrutturazione con la perdita di buona parte del patrimonio arboreo ora presente.

In conclusione di convegno, il Presidente della Sezione del VCO, ha rinnovato l'impegno dell'Associazione ha portare nelle sedi opportune il problema della sopravvivenza dei parchi di proprietà pubblica, auspicando che i soggetti proprietari possano trovare forme di intese e collaborazione tra loro, in concreto fare sistema, per raggiungere l'obiettivo di un integrale recupero di questo grande patrimonio culturale e paesaggistico, attingendo, nel futuro prossimo, le risorse possibili all'interno dei bandi europei di sviluppo che saranno emanati e migliorando in maniera decisiva la qualità della conservazione e manutenzione di tali beni.

Un obiettivo che in un territorio dove l'economia turistica ha un peso rilevante se non determinante, anche sotto il profilo più strettamente economico, non guasterebbe.

lunedì 14 ottobre 2019

PAESAGGI SENSIBILI 2019

Risultati immagini per LOGO ITALIA NOSTRA




Associazione nazionale per la tutela del patrimonio storico, artistico e naturale della Nazione
                                             Sezioni del Verbano Cusio Ossola e di Novara

VII CAMPAGNA NAZIONALE SUI PAESAGGI SENSIBILI PAESAGGI D'ACQUA LAGHI E FIUMI DEI TERRITORI SOTTO LE ALPI. PARCHI E GIARDINI DEL PIEMONTE DI PROPRIETÀ E GESTIONE PUBBLICA SUI LAGHI MAGGIORE E D’ ORTA
UN PARCO URBANO FLUVIALE.


                                       LA LORO STORIA E IL LORO PRESENTE
                                    UNA PROPOSTA DI PROGETTO E DI GESTIONE.


        Sabato 19 ottobre 2019, ore 16,30 Borgomanero Corso Sempione 1 Sala di Villa Zanetta

I parchi rappresentano un elemento fortemente caratterizzante il paesaggio, storicamente trasformato, dei laghi sub alpini del Maggiore e dell’Orta. Essi appartengono all’identità dei luoghi e informano con la loro presenza tratte costiere e collinari. In questo quadro le proprietà e le gestioni pubbliche non sono un' eccezione, ma rappresentano un' importante consistenza. Tuttavia, salvo casi virtuosi, molti di questi beni hanno sofferto sino ad oggi per scarsi investimenti, per cattive gestioni manutentive, per poco interesse e scarsa priorità data loro da parte dei soggetti pubblici proprietari e gestori. Queste negatività rischiano di cancellare la memoria identitaria dei luoghi cui questi beni avevano dato e danno un contributo importante.

Villa Conelli a Belgirate, il Sacro Monte di Orta e quello di Ghiffa, Villa S. Remigio, Villa Giulia e Villa Maioni a Verbania, La Palazzola di Stresa, Villa Nigra a Miasino, la Villa Fedora di Baveno, Il parco della Villa Cavallini a Lesa,e il museo e le serre di Villa Faraggiana a Meina, sono i luoghi scelti dalle Sezioni di Italia Nostra del VCO e di Novara, per un percorso dentro questi beni pubblici..

Villa Zanetta a Borgomanero accosta il paesaggio dei laghi con un esempio di parco urbano fluviale, ora oggetto di un progetto di ampia ristrutturazione.

Un momento di riflessione e di proposta perché questi beni possano continuare o tornino ad avere quella funzione identitaria dei luoghi e del paesaggio è il contributo che, nella giornata nazionale dei paesaggi sensibili, le due Sezioni del nostro sodalizio vogliono offrire al pubblico interessato, ai

propri aderenti, ai responsabili di questi beni.

        Sabato 19 ottobre 2019, ore 16,30 Borgomanero Corso Sempione 1 Sala di Villa Zanetta


                                         CONVEGNO PUBBLICO PROGRAMMA


DONATELLA DEPAOLI, presidente della Sezione di Novara di Italia Nostra:

saluti e presentazione

PIERO VALLENZASCA, presidente della Sezione del Verbano-Cusio-Ossola di Italia Nostra:

viaggio nei parchi pubblici dei nostri laghi

CAROLA LODARI, botanica:

il patrimonio arboreo nei parchi del Verbano

RENZO BIZIOLI, Consorzio Fiori del Lago:

la biblioteca delle camelie nel parco di Villa Maioni di Verbania

I PROGETTISTI:

Villa san Remigio di Verbania, il progetto di recupero del parco

GIORGIO INGARAMO, architetto, Italia Nostra

La villa Zapelloni-Zanetta e il parco della Resistenza di

Borgomanero. Storia e prospettive future

Segue dibattito

mercoledì 2 ottobre 2019

DEVERO: BATTAGLIA LEGALE

 














COMUNICATO PER LA STAMPA
comitatotuteladevero@gmail.com
“Avvicinare le montagne”, un’ingiuria contro il patrimonio comune Veglia Devero Il territorio che stiamo difendendo ha un valore inestimabile: il 27 settembre 2019 l’Europa ha consegnato ai presidenti dei parchi Veglia-Devero (Piemonte nord-orientale) e Binntal (cantone Vallese) il riconoscimento di Parco Transfrontaliero, il secondo in Italia (sono 11 in tutta Europa) ed il primo tra Italia e Svizzera. Un’attestazione importante che ci conferma quanto questo territorio sia unico e da salvaguardare.
Ecco perché il Comitato Tutela Devero e le Associazioni nazionali Legambiente e Lipu hanno deciso di intraprendere tutte le vie legali per impedire che il piano di sviluppo turistico “Avvicinare le Montagne” possa intaccare questo patrimonio, che è protetto e appartiene a tutti: in data 26.9.19 hanno avviato un ricorso al TAR nei confronti di Regione Piemonte, Provincia VCO, Comune di Varzo e Società San Domenico Ski. Ai confini del Parco Veglia-Devero si estendono magnifiche aree montane, in gran parte protette da norme di tutela e riconosciute di importanza comunitaria dall’Unione Europea come sito Natura 2000, di estremo valore naturalistico e paesaggistico. “Avvicinare le Montagne” è il Piano Strategico di un Accordo
Territoriale che prevede più di cinquanta interventi di infrastrutturazione ad elevato impatto ambientale, con l’ampliamento e creazione di nuove costruzioni, impianti a fune, piste da sci e percorsi per mountain bike, bacini idrici, strade di accesso, parcheggi a raso terra e in silos. Il costo totale è stimato in più di 170 milioni di euro, ripartito tra investimenti privati della società che gestisce gli impianti di San Domenico e una quota pubblica di quasi 43 milioni di euro.
Il Comitato Tutela Devero ha reso pubblica la propria opposizione al Piano Strategico con l’appello “Salviamo l’Alpe Devero” che ha raccolto ad oggi l’adesione di oltre 87.000 firme. Sono le sottoscrizioni di persone e di associazioni che, come noi, ritengono “Avvicinare le montagne” insostenibile economicamente e ai sensi delle leggi regionali, nazionali ed europee vigenti. Nel maggio 2018 la Provincia del VCO ha avviato l’iter procedurale di VAS (Valutazione Ambientale Strategica) di “Avvicinare le Montagne”, procedura necessaria per valutare l’impatto del Piano Strategico sul territorio. Il percorso della VAS non è concluso: si attende la pubblicazione del Rapporto Ambientale che dovrà essere sottoposto a osservazioni aperte a tutti i cittadini


Nel frattempo, in data 27.5.2019, la Giunta Regionale ha dato via libera alla realizzazione
dell'intervento relativo a miglioramenti della strada di accesso alla stazione sciistica San Domenico, inserito come opera a carico del bilancio pubblico nel quadro degli interventi del Piano Strategico “Avvicinare le Montagne”.
Si evidenzia che dette opere stradali sono contestate dal ricorso in quanto, come detto,
“costituiscono uno <<stralcio funzionale>> del più ampio progetto di interventi, il cui iter approvativo è ancora in corso, giacché è in fase di espletamento la procedura di Valutazione Ambientale Strategica”. I ricorrenti non sono aprioristicamente contrari ad interventi di miglioramento dell’asse stradale di collegamento Varzo – Gebbo – San Domenico. Dichiarano tuttavia, nel ricorso, che tale “obiettivo debba essere perseguito garantendo adeguati livelli di tutela dell’ambiente (…) previa valutazione degli obiettivi e degli impatti ambientali degli interventi, senza acconsentire al ricorso ad artificiose frammentazioni dei progetti”.
A oggi stanno giungendo le sottoscrizioni di altre Associazioni che condividono questa azione legale.


Alpe Devero, 2 ottobre 2019
comitatotuteladevero@gmail.com
(redatto e sottoscritto in proprio)