venerdì 30 aprile 2021

VAL GRANDE: UNA POLTRONA CONTESA


 


Assistiamo in questi giorni ad una battaglia mediatica sulla prossima nomina del nuovo Presidente del Parco Nazionale Val Grande. Il primo risultato di questa polemica è quello che ci fa scoprire, come se non fosse cosa nota e arcinota, che le cariche di vertice di Enti pubblici, piccoli o grandi che siano, sono al centro di una contesa, più che tra la politica, tra i partiti che si muovono nella politica. La distinzione non è senza un qualche significato perché se la contesa fosse tra la politica, al suo centro, auspicabilmente pubblica, ci sarebbe non tanto la scelta di questo o quel nome perché appoggiato da una parte o dall’altra, ma il confronto tra diversi programmi di governo di un ente che, intorno ai nomi proposti, dovrebbe nascere, concludendosi con la designazione della persona che più di altri mostra di essere portatore di un programma coerente con i fini e gli scopi dell’ente al cui vertice dovrà essere nominato e più coerenti con le direttive generali in materia che il Ministero che lo dovrà nominare, esprime. Avete visto o letto qualche cosa di tutto ciò attorno alla querelle di questi giorni ? Io non ho letto e sentito nulla, salvo le solite polemiche partitiche e un po’ provinciali di cui, onestamente, siamo un po’ stanchi. Non sappiamo nulla di come la terna di nomi indicati dal Ministero dell’Ambiente sia stata formata, non sappiamo se i designati abbiamo prodotto un qualche loro programma di governo dell’Ente, non sappiamo se il Presidente uscente sia stato escluso per demeriti riconosciuti durante la sua gestione e se quello indicato, per ora dalla Stampa, quale nominando, abbia un qualche titolo, di più o di meno, per sostituire l’uscente o scavalcare le altre candidature indicate. Tutto dunque verrebbe rimesso alla discrezionalità, ampia e illimitata della politica: nazionale e regionale che, alla fine, nomina chi vuole sulla base di patti, di intese, di accordi, di spartizioni o che altro e il merito non avrà spazio, è sempre andata così e andrà sempre così. Non si inerpichi dunque il deputato locale che si vede scavalcato nel suo feudo; egli partecipa a quel gioco della politica, non può ignorarla e non difende il Presidente uscente rivendicando un astratto diritto di designazione, ma piuttosto entri nel merito della qualità dei proposti e degli esclusi e rivendichi il principio del “merito” e non quello della spartizione. Comunque andrà a finire questa piccola storia locale, già sin qui ha mostrato di non essere una bella pagina. Non abbiamo difficoltà a non nascondere che il Presidente uscente, con noi, non è stato leale, non mantenendo fede alla sua parola, così come non abbiamo difficoltà a non nascondere che abbiamo una qualche difficoltà ad individuare titoli di merito del designato nominando. Forse a questo punto sarebbe meglio per tutti che la scelta cada altrove e che, almeno una volta, prevalga il merito.

giovedì 29 aprile 2021

VERBANIA: AVVISO AI NAVIGANTI

 

Pur a tarda ora, il Consiglio Comunale di Verbania, ieri notte, ha respinto a maggioranza, le osservazioni di Italia Nostra riguardo la variante urbanistica 37 e ha approvato il rapporto ambientale che, fra pochi giorni, sarà pubblicato per la raccolta di nuovi contributi da parte del pubblico. Mi pare che la maggioranza abbia votato compatta, anche se non è agevole seguire le operazioni di voto in una seduta come quella di ieri che non era in presenza. Due soli consiglieri, per la verità  due Consigliere, hanno votato contro, si è astenuta la Presidente dell’Assemblea, dopo aver fatto un piccolo pasticcio con il proprio voto, mentre non hanno partecipato al voto 6 Consiglieri, tra i quali il capo gruppo Albertella e il 5 * Campana. Nessuno poteva farsi illusione che sarebbe andata molto diversamente. La questione rimane aperta e ci sarà ancora spazio per intervenire. Significative sono però le defezioni dal voto in quanto sintomatiche di una prudenza che pare abbia contagiato più di un Consigliere. D’altra parte l’avviso ai naviganti, che questa Associazione aveva dato, sembra sia stato pienamente colto dallo stesso Albertella che, navigante di lungo corso, non poteva non capire. Nel suo intervento ha infatti toccato il punto delicato degli abusi edilizi condonati solo dopo l’approvazione del piano regolatore, dicendo chiaramente che la questione è scivolosa in quanto una interpretazione o l’altra fa passare, o no, dei tunnel di plastica a un palazzo di 10 metri di altezza. Chi ha orecchie per intendere intenda dunque, ma il delegato Margaroli non è parso all’altezza della serata, sarà stata l’ora tarda, presentando molto male la proposta e non ha poi dato alcun segno di comprendere l’avviso. L’onesto Campana ha portato in aula la voce, inascoltata, del sindaco emerito, Prof. Zanotti, voce che, sulla questione Piano Grande, il governo cittadino attuale, non pare proprio volerlo seguire. Se ne parlerà ancora più in là di questa storia e nel frattempo stiamo a vedere cosa succederà l’ undici di maggio: un altro avviso ai naviganti. .


lunedì 26 aprile 2021

VERBANIA: VARIANTE 37: NUOVO ROUND

 

Con determinazione, o meglio ostinazione, il governo della città di Verbania procede nella sgangherata pianificazione del Piano Grande. Mercoledì 28 prossimo andrà in aula l’esame e la bocciatura delle osservazioni che questa Associazione aveva prodotto in relazione all’adozione della variante 37. Insieme a questa bocciatura, verrà approvato il “rapporto ambientale” , cioè la relazione che serve a verificare gli impatti della variante rispetto agli scenari ambientali che coinvolge. Non dubitiamo che verrà approvato, in quanto la variante non prefigura, a detta di quel rapporto, gravi compromissioni. Si aprirà però una nuova finestra temporale che consentirà di produrre nuove osservazioni da parte di chiunque. E’ un passo questo che nelle intenzioni originarie dei proponenti la variante non era previsto, ma che hanno dovuto “subire” per la richiesta, formulata da Soprintendenza e Arpa, di assoggettare la variante a Vas. Sin qui dunque tutto procede come da previsioni, o quasi. Nel merito della prevista bocciatura delle osservazioni, possiamo anticipare che spiccano le motivazioni sostenute dalla illogicità e persino dalla irrazionalità delle argomentazioni utilizzate dal Comune. Il diritto urbanistico viene coniugato spesso e volentieri con il suo esatto contrario, ossia con il rovescio e il risultato è che, anche davanti alle evidenze delle argomentazioni prodotte, si riesce a negare, pur di procedere secondo le indicazioni che la “politica” ha dato: qualunque cosa accada, qualunque sia l’ostacolo da superare. Quella cosa che può accadere, da qui al termine del percorso della variante 37, è però un fatto noto riguardo alla data in cui accadrà, meno noto quanto al suo risultato. Ci riferiamo alla sentenza che i giudici del Tar emetteranno il prossimo 11 maggio riguardo il ricorso avverso la pista bmx. Su quella vicenda, ormai, tutte le carte che dovevano essere calate, sono state calate. Le parti hanno prodotto tutta quanto poteva e doveva essere prodotto: memorie, repliche e controrepliche. Ora spetta ai giudici e a nessun altro decidere. Se l’esito dovesse dare ragione all’Associazione ricorrente, anche la politica del governo della città di Verbania riguardo il destino del Piano Grande, dovrà compiere una profonda riflessione e pensare agli errori commessi. Noi ce lo auguriamo.

PICCOLI PASSI CRESCONO


Il recupero della costa piemontese del Lago Maggiore incassa il sostegno del Ministero dei Beni Culturali

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Italia Nostra ha proposto un progetto da finanziare con il “Recovery fund” per valorizzare e mettere in rete parchi e giardini di proprietà pubblica



Un primo passo verso l'approvazione del recupero della costa piemontese del Lago Maggiore proposta da Italia Nostra Vco. L'iniziativa ha infatti incassato il sostegno del ministero dei beni culturali per la sua realizzazione e la richiesta dei finanziamenti.

Con l'appoggio del proprio Consiglio Regionale, l'associazione provinciale ha ipotizzato un progetto da finanziare con il “Recovery fund” per recuperare e valorizzare i parchi e giardini di proprietà pubblica della costa piemontese del Lago Maggiore, del Lago d'Orta e dell'Ossola. L'operazione coinvolgerebbe 13 proprietà per una superficie totale di quasi 40 ettari. L'obiettivo, spiegava Italia Nostra è quello di “vederle tornare a nuova vita , tutte unite in un progetto di recupero straordinario, finalizzandolo ad una loro messa a rete in un nuovo percorso turistico e culturale” .

Scrive il ministero: “Le aree interessate sono oggetto di un riconosciuto interesse paesaggistico e pubblico e gli immobili rientrano anche tra quelli tutelati dalla legge. Visto le previsioni del Piano paesaggistico regionale, la proposta trasmessa riveste particolare interesse per gli aspetti di competenza di questo Ministero, in quanto intende recuperare e mettere a sistema il patrimonio culturale e il paesaggio dei parchi e dei giardini presenti lungo le coste piemontesi del Lago Maggiore, del Lago d'Orta e dell'Ossola e, pertanto, si assicura a codesta Sezione locale Vco Consiglio Piemonte dl Italia Nostra Onlus l'attenzione in merito della scrivente. Si chiede alla competente Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di voler fornire ogni ulteriore informazione in merito alle qualità culturali e paesaggistiche delle aree e del beni interessati, tenendo informata questa direzione generale”.