venerdì 22 dicembre 2023

NATALE 2023



NATALE 2023


 


Buone feste ai nostri soci e a chi ci segue e ci incoraggia nelle quotidiane azioni a difesa di questa terra poco rispettata, dei suoi beni dimenticati, delle sue identità smarrite. Ci ritroveremo ancora nel nuovo anno a ripercorrere questa strada in salita e faticosa, ma che crediamo giusta e buona.

Auguri a tutti

22/12/2023

Il Presidente e il Consiglio Direttivo di Italia Nostra VCO

domenica 17 dicembre 2023

MONTAGNE : AVVICINARLE E DEMOLIRLE- due facce dello stesso problema.


Il Presidente Cirio è stato ospite nei giorni scorsi al tavolo organizzato da Asso Graniti circa le prospettive del settore nell'ambito delle aree estrattive dell'Ossola. A leggere il comunicato dello stesso Asso Graniti, grande sarebbe la soddisfazione dell'Associazione per le rassicurazioni avute dal Presidente . In particolare  è stato annunciato, ma già se ne parlava nei corridoi del grattacielo, che dal "famigerato" Prae: Piano Regionale delle attività estrattive, verrà stralciato il settore estrattivo riferito alla pietre ornamentali e quindi via libera per tutti. In realtà il tanto famigerato Prae tutto poteva essere, ma di certo non era, nei fatti, uno strumento di regolazione e di pianificazione, quanto piuttosto un contenitore che avrebbe consentito di fare pressoché tutto: come e più di adesso. Ma allora dove stà il problema, dove sta la ragione che vede la Gentil Presidente di Asso Graniti, ringraziare tanto calorosamente e pubblicamente il Presidente Cirio, persona che di suo ha quello che non riuscirà mai a litigare con nessuno ?  Probabilmente, la ragione vera sta nel non detto, ossia nel timore che l'attuale Prae non possa arrivare al traguardo così come tanto generosamente confezionato (si pensi che in relazione alla vicenda della cava Lorgino di Crevoladossola, dove oggi sono in discussione 4 milioni, di mc., il Piano ne assegnerebbe 6 milioni). In altre parole, questo piano, tanto generoso, potrebbe aver trovato ostacoli poco superabili da parte di altre amministrazioni, in particolare quelle che presidiamo i beni culturali e del paesaggio. D'altra parte il riferimento al Piano Paesaggistico Regionale non manca nel comunicato di Asso Graniti. Quindi con tutta probabilità, il PRAE, così come era stato oggetto di stesura, sarebbe andato non solo bene, benissimo, ma il timore di un suo più che necessario ridimensionamento, avrebbe "imposto" un rinvio sine die, così che possano continuare a fare quello che hanno sempre fatto: demolire montagne con pochi e scarsi controlli. Perchè alla fine, anche questo è un punto fondamentale: i recuperi ambientali che dovrebbero seguire progressivamente le attività estrattive, molte volte vengono rinviati con la giustificazione che per le stesse attività viene chiesto il rinnovo estrattivo e così il tempo passa e il degrado ambientale prosegue. Anche di questo vorremmo che la Gentil Presidente ci parlasse, così come dell'eccessiva e forse inopportuna esposizione del suo settore industriale con i soggetti di Governo. Vero è che devono essere ascoltati, ma questo vale per tutti e poi a decidere bisognerebbe lasciare soli i decisori.                

venerdì 15 dicembre 2023

TURISMO: LAGO MAGGIORE - UNA RIFLESSIONE



Come un mantra, il territorio viene declinato quasi in continuazione dagli attori che agiscono sulla scena dei Governi locali , di quelli intermedi e di quelli nazionali, ossia come un oggetto capace di suo di spingere il motore del PIL verso traguardi sempre più alti . In questa narrazione ci stanno verità e esagerazioni, ci sta un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto, comunque nessuno sembra prendere le distanze per un giudizio un po' più critico. Non sfuggono certamente a questa rincorsa gli attori locali, inclusi quelli economici che, giustamente, guardano ai risultati di bilancio come ad uno degli loro obiettivi più importanti. Il lago Maggiore non sfugge per nulla a questa narrazione e non c'è attore politico o economico che non ripeta le stesse cose. A leggere neanche tra le righe si capisce che si vorrebbe spostare più avanti il traguardo turistico, raggiungendo numeri che, in qualche modo, li si invidiano a realtà per certi aspetti simili e per certi aspetti no: vedi i laghi di Como e Garda. Bisognerebbe riuscire quindi fare il pieno, saturare e possibilmente superare la capacità di accoglienza che il lago avrebbe. Pare quasi di cogliere l'auspicio di un nuovo rinascimento che, dopo gli anni della crisi del Covid, rilanci e superi di gran lunga i traguardi precedenti ad esso, intercettando nuovi mercati e nuove domande. Turismo quindi soluzione di ogni male, garanzia di assicurata ricchezza un po' per tutti e il territorio, parola magica, luogo da usare per raggiungere il risultato: una specie di materia prima, un mezzo di produzione inesauribile, libero da utilizzarsi comunque e a prescindere. In questo contesto vengono avanti anche le richieste di nuove infrastrutturazioni e strutture che riescano a soddisfare nuove domande (vedi ad esempio la ciclovia del Lago Maggiore, vedi  le proposte per un nuovo grande porto turistico a Pallanza, vedi gli ambiti ambiti del Piano Grande, vedi nuovi grandi investimenti alberghieri e non solo). E' evidente che dal punto di vista dal quale noi Associazione dobbiamo guardare le trasformazioni ventilate e in corso, ci deve essere un occhio critico e attento che sostituisca il sì a prescindere con un sì ma o con un no punto. 

Prendiamo la ciclovia del Lago Maggiore, opera che in apparenza dovrebbe trovare un ampio consenso anche sul versante ambientalista, però abbiamo visto alcune anticipazioni redatte a livello di fattibilità che lasciano perplessi. Poiché realizzare l'opera nella suo integrale previsione di sviluppo non è assolutamente facile, ne sono già uscite soluzioni che, se attuate, modificheranno, anche pesantemente, il quadro paesaggistico, ossia il contenitore di quel turismo che tanto attrae, ma che proprio per questo non solo non dovrebbe essere stravolto, ma qualificato anche ambientalmente, laddove lo sviluppo o il degrado, due facce della stessa medaglia, l' hanno svilito. Quindi?  Quindi ci vuole una riflessione prima di una decisione.  Senza contare che esiste, è sempre esistita, una infrastruttura per la mobilità sostenibile sull'intero bacino del lago, a costo zero. E' l'acqua, tutt'altro che razionalmente "sfruttata", ma con ampi spazi di potenziale crescita in termini di linee e di orari.

Al proposito, si è ascoltata nei giorni scorsi, l'intervista ad un noto imprenditore alberghiero, rilasciata  in occasione  dei 150 anni di vita della sua azienda. Ebbene questi lamentava una scarsa cultura turistica da parte degli operatori e non solo. Al  proposito della relazione del turista con il territorio, lamentava infatti che, ad esempio, nella località in cui opera, storicamente nota per la estrazione di granito (rosa), nessuno avesse mai pensato alla realizzazione di " piccoli ricordi" in granito appunto destinati al turista. Viene da chiedersi se questo operatore importante non abbia mai guardato fuori dalle finestre dei suoi Hotel e non si sia mai chiesto se non fosse arrivato il tempo che la miniera di sabbia e non di granito, che sovrasta la sua cittadella venga almeno gradualmente bonificata e rinaturalizzata. Conoscendo poi molto bene da parte di chi qui scrive l'ignobile vicenda autorizzativa di quell' attività in corso, il fronte imprenditoriale alberghiero dovrebbe schierarsi unito per una richiesta di tal contenuto, altro che oggettistica a ricordo. E' solo un esempio, ma pensiamo in qualche modo significativo di una mancanza di sensibilità, almeno, turistica, paradossalmente, lamentata dal medesimo imprenditore.

Lo stesso assalto al Piano Grande, una specie di guerra dei cent'anni condotta dall'invincibile Manoni Tranquillo, la dice lunga tra la relazione: turismo/territorio, inteso quest'ultimo come contenitore di valenze ambientali, paesaggistiche, ecologiche, ma anche culturali nel segno identitario e di appartenenza di una comunità allargata e coesa. Salvaguardare quei luoghi superstiti e pregiati, ma circondati dal turismo non alberghiero e di massa, dovrebbe essere un obiettivo "politico" di chi governa, non quello di assecondarne l'espansione ulteriore e  totale, diversamente anche lo sbandierato traguardo dell'allargamento del Parco Val Grande, mostrerebbe soltanto di essere una bandiera da sventolare appunto e non un segnale di un cambio di passo.

Quanto alla richiesta di un nuovo grande porto turistico sul lungo lago di Pallanza, l' infrastruttura che il progetto presenta è fortemente in contrasto con l'attuale e storicamente sedimentata immagine della linea di costa, sicuramente invasiva e fuori scala rispetto alle attuali esistenti infrastrutture costiere e, in prospettiva, certamente fattore di saturazione del traffico da diporto nell'ambito di un'area di lago oggi abbastanza preservata da questa influenza. Spicca dunque l'assenza pianificatoria di un Governo che dopo la perdita, per eccezionali eventi meteo, del proprio porto pubblico, si affida a tutte le "improvvisazioni" imprenditoriali, rischiando il nulla o il peggio. Ma se mai esista una rotta di un turismo virtuoso, anche sul lago,  spetta al Governo locale e a tutti gli altri ambiti di governo tenere la barra diritta e non sbandare.

Tacciamo, per amor di patria, le continue richieste, spesso assecondate (vedi Due Palme ), a volte ancora al palo (vedi Eden), di quantità edilizie nuove o aggiuntive, a volte massive, che l'imprenditoria alberghiera storica e recente reclama e, prima o poi ottiene. Tacciamo le soluzioni che vengono individuate, di fatto sono elementi della  progressiva  alterazione "antropologica" di un territorio che dice e diceva di fare di quella sua caratterizzazione storicizzata  l'elemento di forza, anche economica, e che progressivamente invece massifica e banalizza. Eppure si potrebbe crescere anche in altro modo: riempiendo il tempo vuoto del turismo stagionale perché diventi tempo pieno di un turismo alternativo. 

C'è quindi materia per una riflessione, per togliere la discussione sul turismo in generale da una semplificazione eccessiva che contrappone schieramenti asimmetrici: quello ambientale, sicuramente minoritario nei numeri, e quello ampiamente maggioritario costituito dai poteri imprenditoriali, rappresentato quasi sempre dai governi locali e non solo locali, ma anche diffuso a livello di opinione comune. 

E' evidente che le difficoltà di un' Associazione ambientale come questa, sono enormi, ma questo è il nostro compito e vorremmo che, almeno a livello di riflessione e di pianificazione, comunque venissimo ascoltati. Non sempre succede.                  

mercoledì 13 dicembre 2023

VERBANIA : UN PORTO ?

Oggi " La Stampa" pagina locale, da risalto a notizie sul progetto del porto di Pallanza , in qualche modo incolpando il CNR di aver sollevato tardive osservazioni. Non si comprende  se quindi, in qualche modo, si accusi l'Istituto di ricerche di scarsa attenzione o se invece  lo si accusi di un eccesso di attenzione. A onore del vero di questo progetto ora abbastanza noto, sino a poche settimane fa se ne sapeva poco o nulla. Il procedimento di Valutazione ambientale è presso il Ministero Ambiente e l'avviso indicante la facoltà per chiunque di presentare osservazioni, pubblicato durante le ferie di agosto, era passato inosservato, né tanto meno qualcuno aveva provveduto a rilanciare l'avviso: né 2 La Stampa" che oggi scrive, nè il Comune a cui, evidentemente va bene così. In ogni caso nessuno aveva fatto osservazioni, ma stante le modalità, questo non significa che tutti siano contenti o non abbiano nulla da dire. Possiamo comunque anticipare, avendone avuta informazione dallo stesso Ministero, che il progetto con le relative integrazioni, sarà oggetto di una nuova pubblicazione e quindi la possibilità di presentare osservazioni sarà, in qualche modo replicata. Nessuno è dunque in ritardo, semplicemente le cose sono andate così, ignorate dai più, ma certo non per colpa di chi avrebbe avuto interesse ad osservare o a esprimere parere. Lo stesso Commissariato Italo/Elvetico per la pesca, Ente che deve esprimersi, non è stato interpellato dal Ministero (evidentemente dimenticato) e ora dovrà farlo. Quindi non è uno scandalo se qualcuno si sveglia, suo malgrado, in ritardo, semmai qualcun altro avrebbe dovuto avvertirlo. Ciò detto non sarà quello di questo porto, un progetto facilmente condiviso da tutti, Tutt'altro, anche perché mentre avanza questo, l'altro sembra incagliato, privando la città del progetto più ragionevole, ossia la ricostruzione, con un po' più di senno di quello di Intra andato a pezzi, porto che dopo i soliti annunci iniziali e semi trionfali è piombato nel più assoluto oblio. In tutto questo, a prescindere dal merito di questo ultimo progetto che ci auguriamo debba subire una drastica revisione, quella che manca  sembra sempre una accorta mano pubblica regolatrice che guidi le cose e non si faccia invece prendere per mano, appunto, dal primo che passa con un progetto nella borsa.   

                    

Nuovo porto di Pallanza: il Cnr (in ritardo) dice no

Marina di Verbella ora dovrà dimostrare che non si interferisce con l’attività di ricerca











venerdì 1 dicembre 2023

CREVOLADOSSOLA CAVA LORGINO : LA REPLICA AD UNA REPLICA


Con una nota indirizzata al quotidiano on line Ossola News, L'Ente Provincia replica ad un post che pubblicato su questo Blog era stato ripreso dalla medesima testata on line. Nulla questio sul fatto che le Associazioni non possano partecipare ai lavori delle conferenze di VIA, ma intervenire sì, quanto meno a leggere la stessa Provincia che a nostra richiesta l'aveva accolta. Il punto è però un altro. La legge, non noi, il D.lgs 152/2006 prevede che gli atti delle conferenze siano tempestivamente pubblicati sul sito dell'Ente perchè chiunque ne possa avere conoscenza. Se qualcuno apre la pagina del Ministero dell'Ambiente alla pagina delle VIA in corso, scoprirà che tutta la documentazione riferita alla procedura in corso di valutazione del progetto del porto di Pallanza, è pubblicata. Di questo ce ne da conto lo stesso Ministero che interpellato al proposito, con una sua nota di risposta, ci ha garantito che detta tutta documentazione, siano esse richieste integrative, osservazioni pervenute e quant'altro, sono e verranno integralmente e tempestivamente pubblicate, anticipandoci anche la prossima riapertura dei termini per le osservazioni a seguito delle integrazioni progettuali che saranno prodotte. L'Ente Provincia del VCO non lo fa e ci nega l'accesso a tutti i documenti che non sono pubblicati, vanificando nei fatti l'accoglimento alla richiesta di intervento. Per le osservazioni pervenute si comporta in maniera ancora più incomprensibile, ammettendo la possibilità di prenderne diretta visione, ma non di acquisirle. Le motivazioni addotte non fanno riferimento a norme , ma a questioni di opportunità, ritenendo chi ha la responsabilità del procedimento di VIA che la mancata o parziale pubblicazione di documenti garantisca meglio la riservatezza del procedimento stesso. Abbiamo replicato che le norme sulla trasparenza amministrativa e che, come in questo caso, impongono la pubblicazione degli atti, comunque intesi, sono poste proprio per garantire i procedimenti dal pericolo di infiltrazioni indebite. Evidentemente l'ente Provincia del VCO ha una visione diversa della realtà. Per questi motivi ora abbiamo aperto una richiesta di intervento presso il Responsabile del servizio trasparenza dello stesso Ente che con una nota pervenuta ieri, ci ha assicurato una tempestiva prossima risposta. Vedremo

OSSOLA NEWS

''E' la normativa che non permette a Italia Nostra di partecipare alla conferenza dei servizi''

Cava Lorgino, la replica della Provincia dopo l'articolo che riprendeva l'attacco di Italia Nostra per il ''mancato accesso agli atti''