sabato 23 gennaio 2021

DEVERO-"AVVICINARE LE MONTAGNE" ITALIA NOSTRA SPIEGA IL TEMA DELLA VAS

 







INTERVENTO DI ITALIA NOSTRA VCO ALL’EVENTO FACE BOOK ORGANIZZATO DAL COMITATO TUTELA DEVERO IN OCCASIONE DEL RAGGIUNGIMENTO DELLA RACCOLTA DI 100.000 FIRME DI SOSTEGNO.

“AVVICINARE LE MONTAGNE” - UNA PROCEDURA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA CHE NON HA FINE. RELATORE IL PRESIDENTE ITALIA NOSTRA SEZIONE VCO


Che cosa è l’accordo territoriale ?
 

E’ innanzitutto uno strumento amministrativo, legislativamente previsto, frutto di un’intesa siglata tra gli enti locali: Provincia del VCO e Comuni di Varzo/Trasquera/Crodo e Baceno, finalizzato a realizzare obiettivi comuni di programmazione territoriale di area intercomunale, nella fattispecie la realizzazione di un vasto comprensorio turistico montano integrato, attraverso investimenti pubblici e privati.
L’accordo è denominato: “ Avvicinare le montagne “ ed è stato concluso definitivamente tra gli enti promotori nel febbraio del 2018.
Esso contiene il programma territoriale, che costituisce il contenuto concreto dell’intesa, documento redatto, a seguito di un protocollo del 2017, da un attore economico, la S. Domenico Ski srl , soggetto portatore di buona parte dei contenuti del programma.
Il programma è uno strumento di pianificazione strategica di area intercomunale e, se supererà ogni ostacolo, costituirà la cornice entro la quale i singoli partecipanti, dovranno agire per il raggiungimento di fini comuni e condivisi: adeguamenti urbanistici, cofinanziamenti, attuazione di opere pubbliche, infrastrutture e quant’altro previsto nei singoli progetti che l’accordo prevede di sviluppare successivamente alla sua approvazione.
Dopo la data del febbraio 2018 è stato consegnato alla struttura tecnica della Provincia del VCO, individuata quale soggetto competente e procedente per il suo esame nell’ambito di una procedura d VAS.

Che cosa è dunque la VAS ?

E’ la Valutazione Ambientale Strategica, ossia un esame, previsto da norme di derivazione comunitaria, che costituisce il modo con cui verificare gli impatti significativi che piani e programmi possono avere sull’ambiente, garantendo così un elevato grado di protezione dell’ambiente stesso, assicurando che tali piani e programmi siano coerenti con le finalità di protezione.
E’ una procedura complessa, alla quale più soggetti partecipano in quanto ognuno è portatore di un interesse specifico; così ad esempio: il Servizio tutela del paesaggio della Regione interverrà in quanto competente in materia di vincoli paesaggistici e così via.
Questa procedura complessa è regolata nei suoi momenti e nei suoi tempi di svolgimento ed uno dei suoi primi passaggi è quello della stesura del “ rapporto ambientale”.
La sua stesura, da parte del soggetto proponente, è il risultato di una “consultazione” da attuare con i vari attori del processo decisionale di VAS e dovrebbe concludersi entro 90 giorni dal suo avvio.
Una volta conclusa la stesura, il rapporto ambientale ed una sua sintesi non tecnica sono a disposizione dell’autorità procedente, in questo caso la struttura tecnica della Provincia, e da quel momento deve avviarsi anche la fase di consultazione pubblica, di partecipazione; ossia il rapporto ambientale e tutta la documentazione del piano/programma, sono pubblicati e chiunque , entro i 60 giorni successivi, potrà presentare osservazioni.
Terminata questa fase, acquisita l’intera documentazione, l’autorità procedente avrà altri 90 giorni a disposizione per compiere tutta la fase istruttoria e pervenire alla stesura del parere motivato che costituirà il documento per l’approvazione finale delle risultanze della VAS.
Quindi, in sintesi: 90 giorni per la formazione del rapporto ambientale, 60 di pubblicazione del piano/programma, altri 90 per le conclusioni. In otto mesi massimi di tempo una procedura di VAS dovrebbe concludersi.

Come sta procedendo la VAS ?
 

Se oggi si entra nel sito istituzionale della Provincia del VCO, alla voce VAS, non si trova nulla. Nessun procedimento risulta incardinato.
Questo significa che il rapporto ambientale, a distanza di tre anni dell’avvio del procedimento, sempre che ciò sia avvenuto, sarebbe ancora nella fase di consultazione, ossia sui tavoli tecnici ogni tanto evocati.
Sono passati 35 mesi, contro i 3 previsti.
Questo fatto porta alla conclusione certa che “Avvicinare le Montagne” è un programma in stallo, o meglio è in stallo evidente la procedura della sua Valutazione Strategica.


Quale può esserne la causa ?

Questo è un interrogativo la cui risposta, probabilmente, va ricercata in più di un motivo che vanno ben oltre le difficoltà di redazione del rapporto ambientale.
Quali essi siano, sicuramente non eranostati appieno previsti dagli enti proponenti che avevano investito tanta parte della loro credibilità locale in quel progetto.
I fattori sono preesistenti ed altri, forse, sopravvenuti.
Le difficoltà a superare i vincoli di tutela derivanti da norme diverse, siano statali, regionali e anche di derivazione europea è un fatto che il Comitato per la tutela Devero aveva indicato sin dalle prime battute di questa vicenda e il lungo tempo, ormai trascorso, dall’inizio della valutazione è il segno delle criticità che faticano ad essere superate.
Probabilmente sarebbero necessari interventi normativi e legislativi: vedi la correzione del Piano Paesaggistico Regionale, vedi la ridefinizione dei confini delle aree di protezione europea, quali le ZPS, vedi la rimodulazione dell’adottato piano di gestione delle aree protette.
Vi è una griglia normativa entro la quale il programma di “Avvicinare le Montagne” parrebbe essersi arenato. Certo il condizionale è d’obbligo, ma l’ipotesi è assolutamente plausibile.
Tra i fattori sopravvenuti citerei anche la crisi del Covid 19, variabile non prevista, che può avere indotto l’attore privato messo in campo, a riflettere sul permanere delle convenienze economiche del progetto o comunque suggerire un rallentamento dei tempi, al fine di valutare le prospettive post Covid.
Lo stallo è comunque un fatto innegabile e anche in contrasto con le aspettative create al momento del “lancio” propagandistico di Avvicinare le Montagne e con gli entusiasmi allora manifestati da parte degli attori pubblici.
Ove persistesse ancora a lungo, diventerebbe difficile giustificarlo, senza rischiare la perdita della credibilità“politica” da parte degli attori dell’accordo.

Come potrebbero uscire dalla situazione di stallo ?

Certo è che il ritardo fa ritenere che un qualche segnale di ripresa della valutazione di Vas dovrà, più prima che poi, avvenire .
Si può allora ipotizzare che, tardando oltremodo le aspettative riguardo modifiche normative e legislative, niente affatto facili, si ritenga di “semplicemente” adeguare i contenuti del programma, apportando una serie di rimodulazioni che possono in qualche modo attutirne alcuni impatti e poi su queste basi affrontare il nodo della VAS.
Non si tratterebbe dunque soltanto di una rimodulazione del rapporto ambientale in relazione ai contenuti conosciuti del piano, ma di una modifica di alcuni dei contenuti stessi e, in questa direzione, alcune indiscrezioni sembrano indirizzare.
Quello che comunque diventa difficile ipotizzare è un prolungarsi dello stallo, salvo che le aspettative abbiano cambiato così radicalmente di segno che lo stesso attore economico, unilateralmente, ritenga recedere, ma questa è un’ipotesi che al momento non ha alcun riscontro.

Solo i prossimi mesi ci daranno una risposta.



giovedì 21 gennaio 2021

DEVERO: SABATO 23 DALLE ORE 17 EVENTO LIVE FACEBOOK 23






“La carica dei Centomila”:

Sabato 23 gennaio, l’evento live Facebook del Comitato Tutela Devero

Si terrà Sabato 23 gennaio dalle ore 17 l’evento live Facebook organizzato dal Comitato Tutela Devero a seguito del raggiungimento delle centomila firme a sostegno della petizione “Salviamo l'Alpe Devero!”.
L'evento online sarà l'occasione per informare e riflettere su “Avvicinare le Montagne”, il progetto di comprensorio turistico e sciistico infrastrutturato che minaccia l'integrità delle aree protette del Parco Alpe Veglia e Devero e del relativo Sito europeo Natura 2000.
Sono numerosi e autorevoli gli ospiti chiamati a raccolta dal Comitato, non solo per illustrare i motivi di contrarietà ad “Avvicinare le Montagne”, ma anche per ragionare su proposte alternative di sviluppo e fruizione degli spazi alpini, in un'epoca di allarmanti cambiamenti climatici ed economici che non possono più essere ignorati.

Parteciperanno all'evento:
Vincenzo Torti, Presidente del CAI;
Vittorio Cogliati Dezza, già Presidente Nazionale di Legambiente;
Andrea Ratti, imprenditore;
Domenico Finiguerra, del Forum Nazionale Salviamo il Paesaggio;
Rossella Muroni, Deputata, Vicepresidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera;
Piero Vallenzasca, Presidente di Italia Nostra VCO;
Sarah di Sabato, Consigliera Regionale presso la Regione Piemonte;
Federico Nogara, già funzionario dell’Unione Europea - Progetti LIFE;
Emanuela Beacco, Avvocato;
Vanda Bonardo, Presidente della CIPRA;
Marzio Marzorati, Presidente del Parco Nord Milano;
Giorgio Daidola, docente dell'Università di Trento e maestro di sci;
Enrico Camanni, giornalista, scrittore e alpinista;
Claudio Cavalli, scrittore e regista;
Gigi Bellaria, bioarchitetto;
Lorenzo Cremonesi, giornalista del Corriere della Sera;
Paolo Paci, direttore della rivista Meridiani Montagne;
Susanne Mayer, guida escursionistica;
Iris Kürschner, scrittrice e giornalista;
Andrea Bocchiola, psicanalista e alpinista emerito del CAI;
Michele Galmarini, gestore del rifugio CAI “Enrico Castiglioni” presso l'Alpe Devero
Introdurrà gli interventi Matteo Castella, del Comitato Tutela Devero.


Per assistere all'evento, sarà sufficiente collegarsi al sito https://www.facebook.com/comitatotuteladevero/

La registrazione integrale del live Facebook rimarrà disponibile per la visione in differita anche a evento concluso.

Per ulteriori informazioni:
Filippo Pirazzi, Comitato Tutela Devero – Cell: 338 613 2825 – Email: filopirazzi@gmail.com

Alpe Devero, 20 gennaio 2021

sabato 16 gennaio 2021

LA PANORAMICA DI LEVO: UNA NUOVA NOSTRA NOTA FA CHIAREZZA

 Via Fonte Purissima, Stresa | Mapio.net




ITALIA NOSTRA
Sezione Verbano Cusio Ossola


16/01/2021

Prot.02/21

Spett. Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e paesaggio per le Province di Biella,
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
Cso Cavallotti 27
28110 NOVARA

e p.c.

Al Sig. Sindaco della città di Stresa
Sede Municipale
STRESA


OGG: Comune di Stresa: Deliberazione Giunta Municipale n. 184 del 30/12/2020 avente per oggetto: Verifica delle condizioni statiche e fitosanitarie dei faggi posti lungo la strada panoramica in Fraz. Levo. Approvazione progetto.
Richiesta di esame. Integrazione


Con precedente nota n. 01/21 di ieri 15/01, questa Associazione si è rivolta a Codesta Soprintendenza in merito alla questione in oggetto.
Con la presente si vuole fornire un urgente approfondimento ulteriore e un nuovo contributo anche alla luce della più attenta lettura della deliberazione assunta dal Comune e richiamata in oggetto.
Premesso che occorre osservare che la tempistica seguita nella vicenda da parte del Comune di Stresa mal si concilia con la classe di cedimento estremo attribuita agli esemplari arborei, laddove si osserva che risultano trascorsi quasi quattro anni dalla data di conferimento di incarico e ben due dalla consegna delle risultanze progettuali; quanto richiamato, quel che più preme è che, mentre la delibera esclude l’intervento dalla necessità di autorizzazione paesaggistica in forza dell’allegato A del DPR 31/2017, nulla dice e osserva riguardo l’iscrizione del bene medesimo tra quelli sottoposti a tutela culturale.
A questo proposito giova invece ricordare che l’immobile pubblico: la panoramica di Levo, per il combinato disposto degli articoli 10-12 del Codice dei beni culturali, essendo opera che risale a ben oltre 70 anni, deve ritenersi, ope legis sottoposta, sino a verifica, ai disposti alla parte II del Codice dei beni culturali e quindi è richiesta l’autorizzazione della Soprintendenza competente.
Non abbiamo elementi per sapere se la accennata verifica sia mai stata fatta, ma con tutta probabilità no e qualora venisse fatta riteniamo che dovrebbe confermare la tutela in atto.
Alla luce di queste considerazioni oggettive, riteniamo che il Comune che ci legge in copia debba avviare, prima di ogni altra azione attuativa del deliberato, la procedura per la richiesta di autorizzazione, prendendo atto di quanto indicato in questa nostra nota, sapendo che già in altra occasione a noi nota, Codesta Soprintendenza aveva ritenuto corretta la lettura normativa qui data.



Si ringrazia per l’attenzione

venerdì 15 gennaio 2021

STRESA: LEVO- SI CHIEDE ATTTENZIONE

ITALIA NOSTRA
Sezione Verbano Cusio Ossola

 

15/01/2021

Prot.01/21

Spett. Ministero dei Beni e delle  attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e  paesaggio per le Province di Biella,
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
Cso Cavallotti 27
28110 NOVARA

e p.c. Al Sig. Sindaco della città di Stresa
Sede Municipale
STRESA


OGG: Comune di Stresa: Deliberazione Giunta Municipale n. 184 del 30/12/2020 avente per oggetto: Verifica delle condizioni statiche e fitosanitarie dei faggi posti lungo la strada panoramica in Fraz. Levo. Approvazione progetto.
Richiesta di esame.

Con atto in oggetto e che si allega, il Comune di Stresa ha approvato un progetto di intervento sul patrimonio pubblico arboreo che prevede l’abbattimento, in contemporanea, di 14 piante di alto fusto di faggio radicate lungo la strada panoramica nei pressi della frazione Levo.
Come riteniamo sia noto alla Soprintendenza in indirizzo, quello della panoramica di Levo è un quadro paesaggistico radicato e consolidato che conferisce all’ambito una caratterizzazione unica e non fungibile.
Le ragioni della decisione stanno nelle dichiarate verificate condizioni statiche degli esemplari arborei che avrebbero tutti un’ accentuata propensione al cedimento.
E’ un fatto tuttavia che un intervento così radicale e simultaneo creerà un indubbio vulnus paesaggistico e che la previsione di piantumazione di nuovi esemplari non potrà portare benefici solo che a distanza di molti anni.
Vero è che tale situazione si è determinata nel tempo per effetto di scarse o nulle manutenzioni del patrimonio arboreo ed in assenza di una programmata sostituzione di singoli esemplari ammalorati, cosa che, se fosse stata perseguita non avrebbe condotto all’attuale situazione.
Se queste sono le premesse, al di là della giusta o invece eccessiva prudenza adoperata per valutare lo stato di pericolosità dei singoli esemplari, stupisce che una dichiarazione di propensione al cedimento ne colpisca simultaneamente un numero tanto elevato rispetto alla popolazione radicata in quel luogo.
Certamente non sfugge alla scrivente associazione il fatto che la specie in discussione, ove non controllata, molte volte schianta al suolo a seguito di eventi meteo avversi, ma è vero anche che esistono molte modalità di “controllo“ della pericolosità dei singoli esemplari, modalità che se applicate potrebbero ridurre, se non annullare del tutto,il rischio.
Riteniamo che il progetto ora approvato dall’organo Giunta municipale, debba essere portato alla valutazione della CLP, augurandoci che non vengano adottate procedure d’urgenza, bypassando i pareri di competenza.
Il relativo parere dovrà quindi pervenire al vaglio successivo di Codesta Soprintendenza a cui chiediamo un’ attenzione particolare al fine di esaminare tutte le possibili soluzioni alternative che, nel rispetto delle condizioni di sicurezza pubblica, possano evitare un danno gravissimo portato entro un quadro di paesaggio storicamente consolidato e fortemente identitario.
Confidiamo perciò nell’attenzione che vorrà essere posta alla presente affinché situazioni come questa e lo stilicidio continuo di ordinanze sindacali in deroga per l’abbattimento di piante di alto fusto, pubbliche e private, sempre più all’ordine del giorno nei comuni rivieraschi, possa trovare un contenimento attraverso l’assunzione di linee guida più rigorose e certe.


Il Presidente
Piero Vallenzasca






STRESA: LEVO CONDANNA A MORTE DI UN PAESAGGIO

 


 

 

Sono quattordici i faggi che presto cadranno per mano umana e non per evento naturale lungo il belvedere di Levo. Il decreto di morte per abbattimento è venuto dal solito giudice inappellabile che ha definito le condizioni di sopravvivenza degli esemplari estremanente rischiose.Insomma la vita è un rischio e la morte una soluzione. Per altri esemplari la condanna a morte è stata differita a tempi peggiori; per ora si interverrà con altre soluzioni quali la riduzione de rami e l'imbracatura. Per amore di verità bisogna aggiungere che si prevede la ripiantumazione degli esemplari abbattuti, non sappiamo se tutti o solo in parte, comunque, per noi, campa cavallo. Non sappiamo più di tanto non avendo, ancora, visionato il progetto che comunque prevede na spesa di quasi 30 mila euro. Certo che d'un sol colpo si da un bel botto al paesaggio storicamente percepito, la cui ricostruzione impiegherà alzmeno una trentina di anni. L'esempio è dunque un classico della cattiva, anzi pessima, gestione che gli enti pubblici riservano al loro patrimonio: in questo caso a quello arboreo. E' questa infatti una morte annunciata già da anni, cui l'incuria e la distrazione dei governi nostri ha portato a queste "indifferibili" decisioni. Una pianta di alto fusto, non è un'automobile. Quest' ultima quando ha finito il suo ciclo vitale la rottamo e me ne compro un'altra, una pianta invece no. Essa, in genere ci impiega molti anni a morire, moltissimi a crescere e diventare un gigante, quindi non si può e non si deve arrivare all'ultimo giorno utile, ma programmare in tempo utile gli interventi di manutenzione e di sostituzione. Ora si dice che le piante da abbattere con urgenza sono ben 14; andiamoci piano; possibile che ben 14 siano tutte a rischio estremo? I tecnici vogliono pararsi dalla responsabilità e quindi, in genere, stanno sul buono: per loro. Ma a loro invece si chiede di più, ossia di compiere una valutazione che va oltre il senso comune e considera, anche nei casi apparentemente estremi, la possibilità di interventi alternativi. Si dirà: troppo tardi; d'accordo , ma magari programmare e differire un po' nel tempo queste 14 condanne a morte e intanto provvedere alle sostituzioni di modo che il vulnus al paesaggio venga attenuato, forse potrebbe essere una soluzione senza che poi si rischi più di tanto. Ma una cosa l'abbiamo capita da tempo: nella cittadella il verde non è una priorità e queste sono le conseguenze.

venerdì 8 gennaio 2021

ALPE DEVERO: 100 MILA FIRME RACCOLTE PER UN APPELLO

Il comitato per la tutela dell'Alpe Devero che sta contrastando l'accordo territoriale: " Avvicinare le montagne" finalizzato alla realizzazione di un grande progetto di sviluppo turistico industriale delle aree protette, ha raggiunto la cifra di 100.000 firme raccolte a sostegno della sua azione. Il comunicato stampa che ha emesso lo annuncia e lo vuole anche " festeggiare" con un evento on line nella giornata del 22 prossimo." La Stampa" di stamani, nella sua pagina locale non ha mancato di riportare la notizia, accompagnandola con la dichiarazione del Consigliere Regionale Ossolano Preioni, che ricorda come invece sia intenzione della Regione vedere l'approvazione dell'accordo, ma non solo, egli anticipa la volontà dell'Ente Regionale di entrare a pieno titolo, quale partecipante, nell' accordo territoriale. Nulla di più divergente tra le volontà che dunque continuano a contrastarsi senza, al momento, nessuna possibilità di trovare un'intesa, sempre che intesa ci possa essere tra opzioni così divergenti e lontane tra loro. Ancora il consigliere Preioni ricorda che le strutture regionali stanno lavorando per arrivare ad una definizione di quell'accordo che possa portare alla sua approvazione, ricordando però che ci vuole ancora tempo. Se a queste dichiarazioni affianchiamo quelle di alcuni giorni fa del Presidente della Provincia Arturo Lincio che ha sparato a zero contro burocrazie e leggi di ogni sorta, colpevoli, a suo dire, della marginalizzazione delle terre di montagna e quindi delle popolazioni che vi vivono, crediamo si possa già intravvedere quale possa essere lo sbocco di questa empasse entro la quale il progetto " Avvicinare le Montagne " si trova arenato. Meglio per ora non aggiungere altro e stare a vedere quali saranno i prossimi passi.

COMUNICATO STAMPA

L'appello “Salviamo l'Alpe Devero!” ha superato le centomila firme!
 

"Vogliamo consegnare ai nostri figli un ambiente unico nelle Alpi: l’incanto del Devero che è giunto fino a noi."
Centomila. Mille volte cento. Sono le firme a sostegno della petizione “Salviamo l'Alpe Devero!” lanciata dal Comitato Tutela Devero per contrastare “Avvicinare le Montagne”, il progetto di comprensorio turistico e di infrastrutture, recepito da un Accordo Territoriale, che minaccia l'integrità di un'area alpina di inestimabile valore, bene comune sottoposto a norme di tutela europee, nazionali e regionali.
L’appello, lanciato nell’estate del 2018 dal Comitato Tutela Devero, ha avuto ampia e duratura risonanza grazie a un travolgente passaparola tra gli amanti dell’Alpe Devero, alle decine di migliaia di cittadini che vi hanno aderito e all’impegno delle sezioni del CAI. Numerose le firme provenienti dall'estero, a dimostrazione del rilievo anche europeo, che travalica il contesto locale, della tutela di un’area così rara e preziosa.
Il grande risultato raggiunto dimostra la sensibilità di un numero sempre maggiore di amanti della montagna, consapevoli della necessità di proteggerla dallo sfruttamento indiscriminato e favorevoli a modelli alternativi di fruizione degli spazi alpini, realmente compatibili con la tutela di un patrimonio naturale costantemente minacciato.
Nell'esprimere gratitudine ai centomila firmatari dell'appello, il Comitato Tutela Devero ribadisce l'impegno a contrastare i progetti che mettono a rischio l'unicità e la conservazione dell'Alpe Devero e delle limitrofe aree protette e a proporre modalità “dolci” di sviluppo locale, pienamente in armonia con la conservazione della biodiversità e con il benessere economico delle popolazioni residenti.
Il Comitato vigilerà sui futuri sviluppi di “Avvicinare le Montagne”, con uno sguardo attento anche al possibile impiego delle ingenti risorse che saranno disponibili grazie al “Next Generation UE”, e al rischio che speculazioni e distruzioni del paesaggio vengano camuffate nel quadro delle possibilità offerte dal “Green deal” europeo.
Per festeggiare le centomila firme, il Comitato Tutela Devero realizzerà un evento on-line in diretta Facebook, il giorno venerdì 22 gennaio 2021 a partire dalle ore 18. Seguiranno indicazioni dettagliate per la partecipazione all’evento, a cui tutti sono invitati a partecipare.
La petizione è ancora viva e vi si può aderire a questo link: “Salviamo l'Alpe Devero!”

Alpe Devero, 7 gennaio 2021

Al Comitato Tutela Devero aderiscono numerosi sostenitori, oltre a Mountain Wilderness, Salviamo il Paesaggio Valdossola, Italia Nostra VCO, Italia Nostra Piemonte, Legambiente VCO, Pro Natura Piemonte, Compagnia dei Cammini; riceve il sostegno di Lipu e di Legambiente Nazionale.