mercoledì 31 gennaio 2018

"COMMISSARIAMENTI"







La costante attività' dell'Associazione ha prodotto questo nuovo risultato riferito ad una della tante criticità che riguardano territorio e paesaggio del Comune di Stresa. La lettera della Soprintendenza ci svela la completa assenza di iniziativa dello stesso Comune, seppur sollecitato ad agire. La con vocazione di un tavolo ad hoc non potrà ora essere l'occasione per ancora sfuggire alle responsabilità del medesimo che noi abbiamo più volte indicato insieme a quelle della proprietà, responsabilità queste ultime che non solo e genericamente possono riferirsi ad un disinteresse rispetto ai doveri sociali di un'azienda, ma a puntali e precisi obblighi di legge che, nel caso, attengono la conservazione di beni vincolati e l'utilizzo degli stessi in conformità a norme. Vedremo più in là nel tempo quale sarà l'esito dell'iniziativa ora assunta dalla Soprintendenza che non possiamo non ringraziare.

lunedì 29 gennaio 2018

UN' ARMA IN PIU'


Risultati immagini per arma carabinieri a cavallo


Vi postiamo qui sotto la prima pagina della convenzione di collaborazione sottoscritta tra la nostra Associazione e il Comando Generale dell'arma dei carabinieri che, come noto, dispongono del NOE, nucleo che se richiesto, ci fanno sapere, in genere è desideroso di scendere in battaglia. Pensiamo anche di sperimentare non lontano da noi questa inedita forma di collaborazione e di vederne gli effetti. Chi ci segue credo abbia già capito dover vogliamo andare a parare. 




martedì 23 gennaio 2018

FONDOTOCE: LA CASCINA SCOMODA



Questo articolo che riproduciamo qui sotto è la sintesi giornalistica delle mire espansioniste della società Malù, in capo a Tranquillo Manoni che, a dispetto del nome e forse anche dell'anagrafe, vorrebbe si attuassero in quel lembo di terre agricole che ancora rimangono lungo la sponda sinistra del fiume in quel di Fondotoce. Non è male, c'è di tutto; residenze turistiche, attività ludico sportive, divertimenti vari e quant'altro, un catalogo di tutto rispetto che con il vicino campeggio trasformerebbe la zona in un vero e proprio eldorado delle vacanze. Che c'è di male dunque; in fondo il turismo è una vera e propria industria e chi investe in esso dovrebbe essere agevolato in tutti i modi e non ostacolato.   Il caso della "Fu Cascina" come la intitola l'articolo, rischia invece di suscitare più dissensi che consensi. Non sappiamo se di questo i Governanti di turno ne abbiano piena consapevolezza o se invece, presi tra due fuochi, preferiscano comunque stare dietro il fuoco nemico anziché stare dalla parte del fuoco amico; sin qui sembra che più che esprimersi con chiarezza e pubblicamente, privilegino altre forme di relazioni o di comunicazioni, forse in attesa di capire dove alla fine tirerà il vento. Certo è che la previsione che il tutto si possa concludere nel 2018, seppur messo sotto il punto interrogativo anche dall'articolista, sembra una previsione irrealistica. La via della variante semplificata che pareva essere stata, forse con troppa leggerezza, intrapresa , non pare possa concludersi,ostacoli di non conformità giuridica, e non è poco, ne precluderebbero l'avanzamento. Dovrebbe quindi tornarsi a percorrere un iter ordinario di variante, ma la strada sembra sia accidentata da mille ostacoli: il PPR, il PTR, il PAI, il vincolo dell'area del Montorfono, tutte robe che richiedono uno sforzo enorme per essere superate e che solo l'ostinazione e la perseveranza, questo glielo dobbiamo riconoscere, di un imprenditore come Tranquillo Manoni può pensare di riuscire a superare. Certo che altrettanta ostinazione e forza nel difendere un territorio ancorché imbrigliato in una maglia normativa di tutela invidiabile, non la possiamo riconoscere ai Governati, abituati a parlar non chiaro, forse a promettere l'impossibile e poi quando alla fine non riescono a mantenerle arrampicarsi dietro la sempre note  responsabilità degli ostacoli burocratici.        






domenica 21 gennaio 2018

VOGOGNA PASSA IL TEMPO







Ci tocca tornare sul tema della montagna artificiale di Vogogna, vuoi per il ritardo con cui quel Comune risponde o meglio non risponde ad una elementare richiesta di accesso agli atti, sia per formulare precisazioni riguardo una questione che, per vero, non pare nascondere complessi problemi di interpretazione di diritto urbanistico o chissà cosa altro. Lo facciamo con la nota che inoltriamo oggi, sperando in un qualche prossimo esito. 







venerdì 19 gennaio 2018

GIRONE INFERNALE







Certamente la foto che oggi postiamo, seppur tratta dal calendario promozionale 2018 della ditta che ha in corso le attività di coltivazione, lascia, perlomeno, perplessi. Un' attività storica, condotta ormai da diversi decenni che però negli ultimi anni ha subito un'accelerazione ha portato alla attuale configurazione del sito di cava. L'estrazione di palissandro, il marmo di cui è presente un filone in valle Ossola all'imbocco della Valle Divedro, ha un prezzo ambientale, un impatto sul paesaggio difficile da negarsi.Vi è una compromissione definitiva di una porzione del territorio Ossolano caratterizzato dalla presenza di una pluralità di borgate che seppur in gran parte abbandonate dall'inizio della seconda metà del secolo passato, conservano intatta la loro originaria impronta, l'architettura tipica è ancora ben visibile; la felice esposizione e l'esistenza di coltivi ne faceva luoghi di residenza di parte degli abitanti del Comune di Crevoladossola e ne farebbe oggi luoghi da recuperarsi per un nuovo turismo emergente. Tra un modello di recupero come quest'ultimo e un'attività impattante come quella documentata dalla foto però non ci può essere compatibilità. La domanda è se invece ci sarebbe potuta essere e forse sì se il modello industriale adottato non fosse stato così massivo, dilatando nel tempo anziché nello spazio un prelievo che ha portato a questo documentato risultato. Conferenze di VIA, piani pubblici di attività di coltivazione, pareri, vincoli e quant'altro, chi più ne ha più ne metta, un apparato normativo e amministrativo corposo e impressionante si rivela un gigante burocratico con i piedi di argilla.

lunedì 15 gennaio 2018

ACQUA CORRENTE


Lettera del Comitato difesa torrente San Bernardino 
Riceviamo e pubblichiamo le considerazioni del “Comitato per la Salvaguardia e la Valorizzazione del torrente San Bernardino” in vista della Conferenza dei Servizi provinciale della prossima settimana. 

Come Comitato per la Salvaguardia e la Valorizzazione del torrente San Bernardino, chiediamo la sua cortese disponibilità per esprimere viva soddisfazione per l’esito della votazione alla quasi unanimità dell’ordine del giorno contrario alla costruzione della centralina idroelettrica in sede di Consiglio Comunale del 18 dicembre scorso. La stessa soddisfazione è estesa per analogo parere nettamente negativo espresso dalla Commissione Locale del Paesaggio, che ritiene l’impianto incompatibile col Piano Paesaggistico Regionale e con la valenza naturalistica dei luoghi, e dal Consiglio del Quartiere Nord.

Il nostro Comitato prende volentieri atto nel contempo di altre importanti azioni che si sono sviluppate sul nostro territorio in tempi recenti mirate a contrastare il dilagante fenomeno del mini idroelettrico.
Il Consiglio Provinciale ha deliberato all’unanimità un ordine del giorno teso a sollecitare una revisione del quadro normativo attuale sulla questione centraline divenuta estremamente problematica dal punto di vista gestionale e ambientale. 

L’unione dei Comuni del Lago Maggiore ha sottoscritto le Linee guida per l’esame dei progetti di centraline idroelettriche, redatte dalla Commissione Locale del Paesaggio, al fine di tutelare le bellezze paesaggistiche della Valle Cannobina. 

Il Sindaco di Crevoladossola ha inoltrato un documento alla Provincia del Vco denunciando quello del mini idroelettrico in Ossola come un fenomeno fuori controllo e negativo per luoghi naturalistici di pregio. 
Il Consiglio Comunale di Craveggia, su proposta del Sindaco Paolo Giovanola, ha votato contro il progetto della centralina sul Rio Vasca. 

Il Consiglio Comunale di Madonna del Sasso (Vb) ha votato all’unanimità la richiesta rivolta alla Conferenza dei Servizi di respingere il progetto di una centralina sul torrente Pellesina.

Tralasciando le numerose altre iniziative che anche a livello nazionale si stanno attivando ad opera di associazioni, comitati e amministrazioni comunali, il nostro comitato auspica che anche il Sindaco di Verbania, Silvia Marchionini, corrisponda all’appello di nove associazioni e 250 cittadini, al parere negativo del Consiglio Comunale, al parere negativo del Consiglio di Quartiere Nord, al parere negativo della Commissione Locale del Paesaggio. 

Ciò anche in coerenza con quanto espresso nel Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile, approvato dal Consiglio Comunale il 30 luglio 2015, come diretta conseguenza dell’adesione del Comune di Verbania al Patto dei Sindaci europei per contrastare i cambiamenti climatici e come importante strumento di pianificazione del Comune di Verbania. Nella scheda n. 8 del PAES si afferma inequivocabilmente che “con riferimento al piano di energia idroelettrica, dato l’attuale ampio sfruttamento dei torrenti, permangono possibilità di posizionare impianti solo su acquedotti e su salti presenti”.

Del resto anche nel D.lgs 387/2003 dir CE 2001/77, art 12 comma 3, gli impianti idroelettrici vengono ritenuti opere di pubblica utilità indifferibili e urgenti, ma la loro realizzazione deve avvenire “nel rispetto delle normative vigenti in materia di tutela dell’ambiente e del paesaggio”. 

Consapevoli da sempre che quella idroelettrica è energia pulita e incentivata, ricordiamo però che essa è già largamente sfruttata, raggiungendo ormai nella Provincia del VCO i limiti delle residue potenzialità.

Circa la centralina di Trobaso, il comitato ribadisce che una struttura cementificata con nuovo sbarramento artificiale di 4 metri e con alterazione del naturale regime del torrente non può essere compatibile qualitativamente con un territorio a parco, la cui intrinseca peculiarità dovrebbe essere l’integrità naturalistica e paesaggistica che renda accattivante la fruizione di tutti coloro che amano il contatto con l’ambiente e le sue bellezze.

D’altro canto ritiene che non ci siano compensazioni proporzionate di fronte alla contaminazione ambientale e paesaggistica di un torrente con vocazione ad uso collettivo, che costituisce una risorsa del nostro territorio, tantomeno se si tratta di un impianto di illuminazione da realizzarsi su un tratto di pista ciclabile di tipo campestre e di specifico utilizzo diurno che risulta addirittura contrastante col contesto ambientale. 

Siamo certi che il Comune di Verbania nella prossima Conferenza dei Servizi, in qualità di Amministrazione che partecipa al percorso autorizzativo, sosterrà tutti gli importanti elementi di contrasto emersi a livello istituzionale ed espressione della collettività. 

Comitato per la Salvaguardia e la valorizzazione 
del torrente San Bernardino

martedì 2 gennaio 2018

RIPENSAMENTI ?








Ci perviene questa nuova nota da parte del Sindaco di Vogogna, Onorevole Borghi. Le certezze espresse in quella precedente che trovate pubblicata in un qualche nostro blog, sembrano ora lasciar spazio ad un ripensamento. Ci auguriamo che possa essere positivo e sincero. Quanto a noi, non pare che ci possono essere molti dubbi sul fatto che sia non possibile realizzare una montagna di sassi su di un'area classificata di alta produttività agricola e quanto alla sua temporaneità siamo sempre in attesa che ci mettano in condizioni di visionare gli atti che hanno consentito la realizzazione di così pregevole opera, atti la cui visione ancora oggi abbiamo sollecitato. Vediamo dunque a quale risultato porterà la promessa verifica che l'Onorevole ha scritto di voler far compiere; speriamo altresì che i tempi siano brevi e le conclusioni condivisibili. Attendiamo dunque; l'anno è appena iniziato, ma passa in fretta.