Questo articolo che riproduciamo qui sotto è la sintesi giornalistica delle mire espansioniste della società Malù, in capo a Tranquillo Manoni che, a dispetto del nome e forse anche dell'anagrafe, vorrebbe si attuassero in quel lembo di terre agricole che ancora rimangono lungo la sponda sinistra del fiume in quel di Fondotoce. Non è male, c'è di tutto; residenze turistiche, attività ludico sportive, divertimenti vari e quant'altro, un catalogo di tutto rispetto che con il vicino campeggio trasformerebbe la zona in un vero e proprio eldorado delle vacanze. Che c'è di male dunque; in fondo il turismo è una vera e propria industria e chi investe in esso dovrebbe essere agevolato in tutti i modi e non ostacolato. Il caso della "Fu Cascina" come la intitola l'articolo, rischia invece di suscitare più dissensi che consensi. Non sappiamo se di questo i Governanti di turno ne abbiano piena consapevolezza o se invece, presi tra due fuochi, preferiscano comunque stare dietro il fuoco nemico anziché stare dalla parte del fuoco amico; sin qui sembra che più che esprimersi con chiarezza e pubblicamente, privilegino altre forme di relazioni o di comunicazioni, forse in attesa di capire dove alla fine tirerà il vento. Certo è che la previsione che il tutto si possa concludere nel 2018, seppur messo sotto il punto interrogativo anche dall'articolista, sembra una previsione irrealistica. La via della variante semplificata che pareva essere stata, forse con troppa leggerezza, intrapresa , non pare possa concludersi,ostacoli di non conformità giuridica, e non è poco, ne precluderebbero l'avanzamento. Dovrebbe quindi tornarsi a percorrere un iter ordinario di variante, ma la strada sembra sia accidentata da mille ostacoli: il PPR, il PTR, il PAI, il vincolo dell'area del Montorfono, tutte robe che richiedono uno sforzo enorme per essere superate e che solo l'ostinazione e la perseveranza, questo glielo dobbiamo riconoscere, di un imprenditore come Tranquillo Manoni può pensare di riuscire a superare. Certo che altrettanta ostinazione e forza nel difendere un territorio ancorché imbrigliato in una maglia normativa di tutela invidiabile, non la possiamo riconoscere ai Governati, abituati a parlar non chiaro, forse a promettere l'impossibile e poi quando alla fine non riescono a mantenerle arrampicarsi dietro la sempre note responsabilità degli ostacoli burocratici.
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