venerdì 21 dicembre 2018

STRESA: IL DEGRADO FERROVIARIO


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Anche la voce di Italia Nostra vuole aggiungersi a quelle che da lungo tempo chiedono che l'attuale stato indecorso di quella che era stata la stazione della ferrovia in concessione Stresa/Mottarone, abbia fine, attraverso la individiazione di una soluzione possibile. Per questo motivo è stata redatta la lettera che qui sotto postiamo e che abbiamo creduto bene di inviare non solo a Comune di Stresa e RFI, ma anche a quella Fondazione di rete ferroviaria che si occupa del mantenimento delle linee storiche e non più attive. Vedremo se anche la nostra richiesta non avrà alcuna risposta o se, invece, si aprirà uno spiraglio di soluzione.










mercoledì 19 dicembre 2018

AUGURI


VIGNONE: L'ATTENZIONE NON CAMBIA

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Chi ci segue su questo blog ricorderà il nostro impegno a proposito del complesso monumentale di S. Martino di Vignone. Ebbene, la richiesta di ottenere una zona di ampia tutela intorno a quell'ambito, formulata ben oltre un anno fa, non è andata a buon segno perchè la Commissione ex art. 136 del Codice dei beni culturali non si è espressa conformemente. Tuttavia la stessa Commissione ha ritenuto invece che in quell'ambito, seppur più ristretto, sarebbe congruo applicare una cornice di tutela facendo riferimento alla previsione dell'articolo 45 dello stesso Codice. Da qui la nota che, congiuntamente con la locale Associazione Degana, abbamo formulato nei confronti della Soprimtemdenza affinché dia avvio ad una istruttoria finalizzata allo scopo. Vedremo se la nostra richiesta avrà ora un positivo esito.

Altro argomento di rilievo che sempre interessa il Comune di Vignone è se e come vi siano stati sviluppi sul caso Willbau, la convezione urbanistica la cui parziale mancata osservanza ha, sino ad oggi, causato un danno grave allo stesso Comune. Da qui la nostra richiesta per conoscere se i termini prescrizionali, di prossima decorrenza, siano o no stati formalmente interrotti. Nella nota che indirizziamo al Sindaco di Vignone gli ricordiamo pure che avendo da tenpo avviato una variante al Piano Regolatore, corre ora l'obbligo di verificare le coerenze delle previsioni di quella variante con gli intervenuti disposti del Piano Paesaggistico Regionale anche e sopratutto, per quanto a noi rilevi, in relazione agli ambiti prossimi al complesso monumentale di S. Martino, ambito quest'ultimo interessato anche dalla convenzione Willbau. Da qui la nota che pure pubblichiamo qui appresso. caso,





















lunedì 3 dicembre 2018

STRESA: UN VINCOLO SPECIALE SU UN'AREA SPECIALE





E' quella del titolo la richiesta che la nostra Sezione, in unione con un'associazione locale, ha formalmente rivolto alla Commissione Regionale deputata ad istruire i vincoli previsti dall'articolo 136 del Codice dei Beni cultura e del Paesaggio. Si vorrebbe così evitare che una sconsiderata programmazioine urbanistica, anzichè porre un freno al degrado in atto con regole certe e stabili coerenti al contesto, ne possa snaturare i connati essenziali. La domanda sarà istruita nel tempo medio di un anno dalla data del suo odierno ricevimento. Vedremo dunque quale sarà l'orientamento della Commissione cui abbiamo ricordato come, in sde di controdeduzioni al PPR, la Giunta Regionale aveva dato alla nostra proposta una positiva valutazione, invitando a percorre la strada dell'articolo 136, così come oggi abbiamo fatto. Qui sotto postiamo la documentazione trasmessa a supporto della domanda.










Sezione Verbano Cusio Ossola



03/12/2018


Prot. 3518




Spett.le Commissione Regionale art. 136 del D. lgs 42/2004
c/o REGIONE PIEMONTE
Direzione Ambiente, Governo e Tutela del territorio
Settore Territorio e paesaggio
C.so Bolzano, 44
10121 TORINO
territorio-ambiente@cert.regione.piemonte.it

e p. c.

Assessore all’Ambiente, Urbanistica,
Programmazione territoriale e paesaggistica,
Sviluppo della Montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile della
REGIONE PIEMONTE
C.so Bolzano, 44
10121 TORINO
assessorato.valmaggia@regione.piemonte.it

Segretariato Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo per il Piemonte
Piazza San Giovanni, 2
10122 TORINO
mbac-sr-pie@mailcert.beniculturali.it

Spett. Ministero dei Beni e delle
attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e
paesaggio per le Province di Biella,
Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
P.zo Chiablese P. za S.Giovanni 2
10122 TORINO




OGGETTO: Proposta di avvio della procedura per la "Dichiarazione di notevole interesse pubblico, ex artt. 136/140 del DLgs. 22/1/2004 n. 42 e s.m. e i.
Comune di Stresa – Ambito di fascia costiera limitrofa al compendio di vincolo monumentale di Villa “La Palazzola” indicato cartograficamente e descritto nell'allegata relazione informativa.



Le sottoscritte associazioni “Stresa 20 20”, associazione culturale locale per la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici e “Italia Nostra” – Sezione per il VCO;
Visti gli artt. 136, 137, 138, 139, 140 del D. Lgs. n.42/2004 e s. m. e i;
Visto il memorandum relativo alla documentazione di riferimento per la presentazione delle richieste di “Dichiarazione di notevole interesse pubblico”;
Presentano a codesta spett.le Commissione Regionale, e per conoscenza all’Assessore Regionale competente e agli altri enti in indirizzo, la proposta di "Dichiarazione di notevole interesse pubblico" dell’area indicata in oggetto e descritta nella allegata relazione informativa.
Auspicando che possa attivarsi la procedura necessaria, si pongono a disposizione per ogni ulteriore forma di collaborazione e porgono distinti saluti.




Italia Nostra Sezione

 Associazione Stresa 20 20
Verbano Cusio Ossola Il Presidente
Il Presidente






RELAZIONE INFORMATIVA

Comune di Stresa – Ambito di fascia costiera limitrofa al compendio di vincolo monumentale di Villa “La Palazzola”.
Proposta di vincolo ex art. 136 del Codice dei beni culturali.


In data 25/07/2006 è stato emessa dichiarazione di interesse culturale dell’edificio e parco pertinenziale costituente il compendio di Villa “La Palazzola”, proprietà pubblica oggi in capo alla Fondazione Villa La Palazzola, compartecipata da Comune di Stresa e Regione
Piemonte.
Si riproduce qui di seguito il dettaglio degli elementi del vincolo, così come ricavati dal sito della Soprintendenza regionale.

        1. Autorizz DR e contestuale Dichiarazione di interesse culturale n. 13099 del 25/07/2006

        1. Particelle catastali interessate :
        1. NCEU F. 37 part. nn. 30-169;
        2. NCT F. 37 part. nn. 29-30-26










La Villa e il suo parco sono posti in uno dei luoghi più caratterizzanti quelle “unità di paesaggio” o ambiti paesaggistici omogenei della fascia costiera nord del Lago Maggiore, così come definiti negli strumenti di pianificazione sovraordinati già approvati e vigenti.
Essi si affacciano sul golfo delle Isole Borromeo, in posizione paesaggisticamente unica, irriproducibile e non fungibile.
La dichiarazione d’interesse culturale, cui il compendio è stato sottoposto, risponde piena mente all’esigenza di salvaguardare un bene che, forse meglio d’altri, è testimonianza, non ancora compromessa, delle trasformazioni cui la fascia costiera del Lago Maggiore è stata soggetta con l’insediamento, prevalentemente durante il XX secolo, di grandi dimore signorili.
La letteratura offre una gran massa di documentazione a riguardo e, come accennato, gli strumenti sovra comunali, in specie il PPR, individuano comuni linee di azione mirate a obiettivi di salvaguardia e valorizzazione di un patrimonio storico / architettonico che, nel caso del contesto costiero entro cui Stresa è collocata, sono dirette alla: “conservazione integrata delle ville, anche novecentesche, con i relativi giardini e parchi, evitando la separazione del rapporto villa / giardino, promuovendo la loro fruizione pubblica, nonché salvaguardando le pause del costruito sul lungolago del Golfo Borromeo.”
Gli indirizzi che la pianificazione sovra comunale assegna, per tale ambito, alla pianificazione locale sono, in particolare, quelli che chiedono la salvaguardia della massima percezione dello specchio lacustre e dei circostanti scenari montuosi e ancora la difesa e valorizzazione del paesaggio antropizzato, in particolare delle ville e parchi storici.
Più precisamente ancora le prescrizioni assegnate, sempre alla pianificazione locale, sono quelle di assicurare la tutela e la compatibilità degli interventi per tutti gli elementi riconosciuti di specifico e intrinseco valore evitando ogni ulteriore alterazione degli elementi contestuali che ne possono pregiudicare le leggibilità o il significativo interesse.
L'avvenuta dichiarazione d'interesse culturale di Villa "La Palazzola" risponde, pienamente, agli indirizzi che ha assunto anche la pianificazione sovra comunale e garantisce non solo la tutela, ma anche il corretto recupero di quei beni ora sottoposti a un'attenta disciplina autorizzativa.
Villa "La Palazzola", tuttavia, non è avulsa dal suo immediato contesto, ma si trova inserita in un ambito più vasto e ad essa pienamente coerente sotto il profilo paesaggistico e del costruito.
Limitrofa a essa vi è una porzione dell'originario unitario parco che, per ragioni legate alla successione testamentaria dei beni, pur essendo, per quanto riguarda la sola nuda proprietà, assegnata al Comune di Stresa, é tutt'ora gravata da diritti di superficie a favore di soggetti terzi, diritti pur contestati dal Comune nell'ambito di un contenzioso giurisdizionale in corso che, peraltro, ha già visto nei due primi gradi di giudizio, riconoscere al Comune la piena proprietà del bene.
Tale porzione d'area, posta sul confine est attuale del parco, é occupata da un edificio, architettonicamente coerente e coevo alla stessa Villa, residenza di servizio con annesse serre invernali e magazzini, ora in disuso e in grave stato di abbandono.
Per il resto quest'area, confinante per tre lati con strade pubbliche, è occupata dalla residua porzione del Parco che da esso è stata staccata per le accennate vicende successorie, confinando per il restante lato.
Vi è quindi una coerenza, non solo paesaggistica e architettonica tra le due aree, ma vi è una loro unitaria origine storica che ne giustificherebbe una tutela integrata, considerata peraltro anche la giacitura di tale residua porzione, una sorta di enclave che, ove venisse sottoposta ad una diversa disciplina, anche urbanistica, altererebbe l'originaria composizione del parco, e la sua intuitiva originaria appartenenza con il parco della Villa.
Sul lato ovest di Villa "La Palazzola", separato da una tratta di strada pubblica, peraltro preclusa al traffico veicolare, e per un'altra tratta dalla presenza di un edificio residenziale di epoca recente e dalla sua pertinenza a parco, confina invece il parco di "Villa Castelli".
Esso si stende su di una superficie di circa 12.500 mq. che, sul lato nord è delimitato dalla passeggiata pubblica a lago posta lungo il sedime del demanio lacuale, a ovest dal corso torrentizio del rio Roddo e dai restanti lati con vie pubbliche comunali.
La villa, d'impianto risalente ai primi anni del 900, ha una consistenza pari a circa 5.000 mc., si sviluppa su tre piani di altezza ed è, da molti anni, lasciata in stato di totale e grave degrado per determinata volontà proprietaria che ne vedrebbe con favore la sostituzione con l’inserimento di un nuovo edificio alberghiero di ben più consistente volumetria. In tal senso si è anche espressa una variante strutturale urbanistica, al momento sospesa nel suo iter, ma non revocata.
Le altre costruzioni presenti nel medesimo parco di Villa Castelli sono costituite da un piccolo edificio, già residenza di servizio, assolutamente coerente con l'architettura della villa e da immobili minori adibiti a serre invernali e magazzini.
Il parco, pur contenendo ancora alcuni importanti singoli esemplari di alto fusto tipici degli impianti presenti nei giardini storici del Lago, è stato spogliato, negli ultimi decenni, da numerosi grandi arbusti storici di acidofile che lo ornavano e soffre di un generalizzato abbandono, specie la parte a lago, strettamente pertinente la villa.
Villa Palazzola e villa Castelli, residenze private sino alla metà degli anni '70 del secolo scorso, erano, sia per l'omogeneità del contesto in cui giacevano, sia per l'invidiabile posizione in cui erano collocate, sia per la cura con cui i parchi e le ville erano tenuti, un inimitabile intatto esempio di quell'unità di paesaggio di cui gli strumenti sovra comunali parlano e un 'ampia letteratura tratta.
Pur essendo tutta la fascia costiera del Comune di Stresa interessata dal vincolo paesaggistico posto nel 1953 e dalla dichiarazione d'interesse culturale, già intervenuta nel corso dell'anno 2006 nei confronti di Villa "La Palazzola", richiede, ad avviso di queste Associazioni, che il processo vincolistico si completi attraverso un’ adeguata, coerente e necessaria individuazione di un ambito di tutela puntuale e più ampio che con i suoi precetti, immediatamente operativi, valga a scongiurare l'irrimediabile perdita di un'unità paesaggistica non fungibile, perdita niente affatto da escludersi considerati i progetti urbanistici, a dir poco avventurosi, che l'Amministrazione Comunale aveva in corso di pianificazione e i non dissimili intendimenti delle proprietà private interessate.

Un ampio vincolo puntuale è in questo caso lo strumento funzionale a evitare che sia messa in pericolo l'integrità del bene culturale già vincolato, ne sia danneggiata la prospettiva, la visione che si gode dal bacino lacuale, ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro anche attraverso un'adeguata azione di sollecitazione nei confronti delle proprietà inadempienti.
Si chiede quindi di porre un'adeguata cornice di sicurezza e di protezione a servizio di Villa "La Palazzola" .
Tale cornice, che non può limitarsi a quella prevedibile ex art. 45 del Codice, si chiede sia individuata con il ricorso allo strumento dell’articolo 136 del Codice, individuandone i suoi confini all’interno del compendio, paesaggisticamente e culturalmente coerente,che abbiamo indicato e cioè la residua parte del parco della stessa villa "La Palazzola" ora da essa separata per vicende successorie, l'intero parco di villa Castelli, la porzione di area a residenza condominiale interposta tra le aree delle due ville, necessariamente, la porzione di terra demaniale compresa tra i confini dei parchi e il lago stesso.
Si aggiunge che per organicità e al fine di offrire più ampia e completa tutela, si ritiene che siano individuate, quale oggetto del medesimo vincolo anche tutte le restanti aree comprese tra la Strada Statale n. 33 del Sempione dall’incrocio con via Senatore Borromeo all’incrocio con viale Lido, il corso del torrente Roddo nella tratta da Via Sempione allo sbocco a lago, la tratta costiera dalla foce del rio Roddo alla darsena di Villa Pozzani.
In tal modo non solo villa l’intera originaria "Palazzola" risulterebbe racchiusa entro un' ampia cornice di tutela compresa tra il lago, la strada statale di cui si è fatto cenno e il corso terminale del torrente Roddo, ma una intera porzione costiera e il suo immediato retroterra, raro esempio residuo dell’impianto delle residenze storiche, verrebbe conservato, il tutto come meglio rappresentato in planimetria di Prgc allegata e in sotto riportata carta tecnica regionale.
Ricordiamo che l’esigenza di tutela è stata già riconosciuta dalla stessa Giunta Regionale che nelle controdeduzioni alle osservazioni formulate dalla Associazione Italia Nostra in ambito di formazione di PPR, indirizzava gli osservanti a percorrere questo stesso processo vincolistico che, dunque, coerentemente vogliamo percorrere.
Per queste ragioni, così sommariamente esposte, Italia Nostra, sezione del VCO e l’Associazione Culturale locale Stresa 20 20 chiedono che i soggetti pubblici deputati possano aprire un'istruttoria volta a verificare l'esistenza delle condizioni per l'imposizione, su tutte le aree indicate, del vincolo puntuale ex art. 136 del codice dei beni culturali, dando completa e adeguata risposta all'esigenza di tutela qui espressa.
Confidando che la segnalazione di queste Organizzazioni possa consentire l'avvio di un'istruttoria mirata allo scopo richiesto, manifestiamo comunque la più ampia disponibilità ad offrire ulteriori utili contributi e rimaniamo in attesa di essere informati in merito alle decisioni che saranno a riguardo assunte.
Alleghiamo alla presente relazione file di estratto di PRG con le indicazioni dei limiti del vincolo proposto.
Distintamente
Italia Nostra Sezione VCO