giovedì 30 novembre 2017

VOGOGNA-IL VASO DI PANDORA





La storia della discarica infinita depositata su terreni in parte artigianali, ma in parte agricoli del Comune di Vogogna si arricchisce di un altro capitolo. Finito, per ora, il giro delle consultazioni che abbiamo intrapreso con i soggetti pubblici in qualche modo interessati al caso, crediamo di essere riusciti ad inquadrare un po' meglio il problema e, man mano che lo abbiamo inquadrato abbiamo trovato nuovi e inediti scenari che non sembrano confermare le assicuranti dichiarazioni che il Sindaco, Onorevole Borghi, si era affrettato a rilasciare alla cronista della Stampa che lo aveva interrogato in merito alla nascita e crescita di questa incredibile collina artificiale, edificata sul suo territorio. Non è stata una ricerca facile, ma con un po' di pazienza crediamo di aver ricostruito il vero quadro normativo e autorizzativo che quella collina avrebbe dovuto avere. Ora la parola deve passare a tutta la lunga serie di soggetti con con la nota di oggi abbiamo coinvolto, consapevoli che più ne coinvolgiamo più è difficile per tutti sottrarsi ai propri doveri, ancorché il Comune sia governato da un Onorevole, cosa che potrebbe, a torto, intimorire qualcuno. Vedremo dunque quale risultato riusciremo a produrre e se la collina continuerà a crescere o incomincerà a decrescere. Buona lettura.

Ci scusiamo per il formato, ma al momento non è disponibile uno più grande.



lunedì 27 novembre 2017

UN COMITATO PRO DEVERO

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La storia della conquista turistico/industriale delle Alpi, si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa volta è un settore delle Alpi Lepontine in valle Ossola, quasi a ridosso del confine Svizzero, che in questi giorni è fatto oggetto della proposta di un progetto per la realizzazione di una nuova stazione turistica che attraverso l’ampliamento e la estensione di quella esistente nella zona dell’Alpe Ciamporino, colleghi con nuovi impianti le aree che si estendono dalla Valle Divedro alla Piana dell’Alpe Devero. E’ un progetto ambizioso, sicuramente un investimento previsto in molti milioni di euro che, con la costruzione di nuovi impianti funiviari, prevede di connettere in un unico grande comprensorio sciistico ambiti ora raggiungibili soltanto attraverso percorsi escursionistici di alta quota. 
Il progetto non si limita a prevedere l’utilizzo invernale dei nuovi impianti, ma li configura pure per la fruizione estiva, assicurandosi così, nelle intenzioni degli investitori, la redditività degli investimenti previsti. 
La questione è aperta proprio in questi giorni e assume una particolare valenza in quanto gli ambiti che potrebbero essere interessati, non solo solo in buona parte incontaminati, ma si situano negli immediati confini di due aree protette di indubbio fascino e richiamo: quella del Parco Regionale dell’Alpe Veglia e quella dell’Alpe Devero. 
Il dibattito coinvolge la Regione Piemonte, i Comuni, sono ben ben quattro quelli interessati dal progetto, l’Ente di gestione delle aree protette, le Organizzazioni ambientaliste, naturalmente la società che ha presentato il progetto. 
Gli interessi in campo, anche contrapposti tra loro, sono dunque molti. Gli scenari che le parti prefigurano, le filosofie che sostengono sono indubbiamente diverse e non sembra facile una loro conciliazione, peraltro sino ad ora non pare che neppure sia stata tentata. 
In questo quadro si inserisce la notizia della costituzione di un comitato per la difesa dei valori ambientali e culturali di quella porzione alpina. Questa sera c'è stata la presentazione nell'aula dell'Unione dei Comuni della Valle Ossola, con la diffusione del comunicato stampa che qui sotto postiamo.





venerdì 24 novembre 2017

STRESA: UNA STORIA INFINITA


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Continua, è il caso di dirlo, il braccio di ferro tra la proprietà e gli Organi di tutela sull'area vincolata di Villa Basile e Villa Marina. Nonostante la Soprintendenza abbia, secondo le voci raccolte, fornito delle indicazioni circa i limiti entro i quali dovrebbe potersi realizzare una nuova costruzione, tali limiti non paiono aver soddisfatto per nulla la proprietà che avrebbe riproposto, ma il condizionale è d'obbligo, il tutto o niente. Evidentemente il niente significa, nelle intenzioni proprietarie anche lasciare in abbandono i beni vincolati e ciò nonostante reiterate richieste formulate da parte della Soprintendenza perché venga presentato un progetto di conservazione delle due ville. A proposito ricordiamo che la conservazione dei beni vincolati sotto il profilo monumentale è un obbligo sancito da legge, non una libera scelta della proprietà. Comunque , non avendo sino ad ora più avuto notizie di quest'ultimo aspetto della questione tanto vale riproporlo. Invece in questo non edificante scenario, il soggetto assente o comunque non protagonista sembra il Comune, cui spetterebbe l'obbligo, anche questo di legge, di adeguare il piano regolatore alle prescrizioni di vincolo, ma sino ad oggi ha fatto il contrario e non da segni di ravvedimento operoso. Ultima questione il parcheggio di fatto per auto che occupa tutta l'area di ciò che era il parco delle ville. Sembra che di questo non si sia mai accorto nessuno, ma è giusto chiedersi, trattandosi di una modifica di fatto dell'uso del suolo chi mai lo abbia autorizzato. Da tutto ciò ecco la nuova lettera che l'Associazione ha inviato al Comune e alla Soprintendenza cui non mancheremo di farvi conoscere le risposte che speriamo di avere.




martedì 21 novembre 2017

L'ONOREVOLE RISPONDE



Risponde, ma non convince, o meglio c'è ancora qualcosa da scoprire. Un po' come le storie che vanno in rete con mille o più puntate, occorre avere un poco di pazienza e unire insieme i pezzi, sempre un po' dispersi e avere infine il quadro più chiaro possibile. Per ora sappiamo, lo dice l'Onorevole, che il monte formato dai detriti è, in parte, in suolo agricolo. Pur anche ora sappiamo che Valutazioni di impatto ambientale non ne sono state fatte e ciò a dispetto delle quantità oggi depositate, comunque è giacente una nostra richiesta presso l'Ufficio VIA della Provincia. L'Onorevole sostiene che tutto sia comunque in regola perché di regole il suo Comune non ne ha messe e questa è una giustificazione suggestiva forse, ma surreale certamente. Rimane il problema della temporaneità del deposito, cosa che, seguendo sempre il ragionamento dell'Onorevole, eliminerebbe ogni problema. La temporaneità è iniziata nel 2013 e continuata nel 2017, stando alle date degli atti emessi dal Comune di Vogogna, non sappiamo ancora quale dovrebbe essere il termine ultimo di questa temporaneità e se se ne prevede comunque  il rinnovo o viene escluso esplicitamente. Oggi postiamo la lettera che abbiamo ricevuto così che la trasparenza sia massima; da parte nostra abbiamo già inviato una richiesta di accesso agli atti per leggere i contenuti delle autorizzazioni rilasciate. Vi terremo informati.





   

venerdì 17 novembre 2017

COSTA RISPONDE





Avevamo posto la domanda, per quel che a noi interessa riguardo ai temi ambientali, dove mai fosse finito il Piano Territoriale Provinciale, uno strumento previsto dalla legge urbanistica e sul quale si erano cimentate quasi tutte le amministrazioni che hanno governato l'Ente dalla sua nascita ad oggi. Sapevamo che ciascuna si era "divertita" a disfare quello che la precedente aveva costruito, ma sapevamo anche che, alla fine, almeno una era riuscita ad adottare un Piano. Adottarlo appunto, non approvarlo; per arrivare a questo definitivo passo ci sarebbe voluto il placet della Regione. Eppure era l'anno 2009 e da quella data l'ultimo dei Piani rimaneggiati dall'Ente Provincia era finito sul tavolo della Regione, producendo i suoi effetti di salvaguardia. Da quella data in poi però ogni notizia pubblica è scomparsa, sino a sapere che anche le salvaguardie, passati tre anni, erano cessate. Per quel tanto o poco che possa servire a ben governare un territorio, noi ci siamo posti la domanda cosa mai fosse successo, trascorsi ormai ben 21, da quando iniziarono a parlarne. Nel frattempo ci risulta che tutte le altre Provincie della Regione un loro Piano se lo sono fatto approvare, mentre a leggere ora la risposta che l'attuale Presidente Costa ci da, non solo il Piano non è stato approvato, ma ben lungi appare la conclusione di quell'infinito rito cui sembra sia stato sottoposto. Bontà Sua, il Presidente non ci da indicazioni riguardo al futuro che, quindi, non pare sia dietro l'angolo. Se questo è il quadro, chiudiamo parentesi; una Provincia, prima con la pretesa di ottenere un'autonomia speciale, oggi più propensa a cambiare Regione, dimostra che forse l'autonomia, sia essa Piemontese o Lombarda, non sarà quella che cambierà le cose se, dopo 21 anni, è ancora ferma come fosse il primo giorno. Comunque, se avete voglia e un po' di pazienza, leggete qui sotto. 





giovedì 16 novembre 2017

DEVERO / S.DOMENICO / CIAMPORINO

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Il progetto Devero/ Ciamporino/ S. Domenico ritorna in evidenza sulla" Stampa" locale che riempie un intero, o quasi, foglio locale di ieri e come un necrologio mette a centro pagina la nostra posizione. Schiacciati così rischiamo di essere triturati, non solo mediaticamente. Grande spazio dunque ai legittimi governatori locali, in primis l'ormai destinato all'immortalità politica Presidente /Sindaco Stefano Costa che si guadagna crediti di fronte al proprio elettorato originario e non solo; meno premiato, almeno in questo momento, l'Ente Regione che avrebbe, il condizionale è ancora d'obbligo ma per poco, espresso una valutazione, marginalmente, critica sul progetto, ma che potrebbe metterne in forse l'intera realizzazione. Vorrei tranquillizzare qui quelli eventualmente preoccupati; nel caso una qualche soluzione, tecnica o giuridica la troveranno certamente e il progetto intero troverà, presto o tardi, ma penso più presto che tardi, la sua piena legittimazione da parte di tutti i soggetti del governo locale cui, alla fine, spetta il quasi insindacabile giudizio. Quindi... quindi, se queste sono le premesse, se lo spirito critico diventa uno scarto della storia; se la capacità di governo si riduce alla capacità di accogliere acriticamente le proposte, o meglio le decisioni fatte da altri; se tutte le procedure diventano soltanto una formalità architettonica dove far scorrere le carte prima di una firma finale; se più si sale nella gerarchia dei governi dei territori e meno poteri reali si contano in nome dei principi teorizzati e difesi di essere padroni a casa propria; se tutto un sistema che ha impiegato 21 anni della nostra vita per manco essere capace di dotarsi di un Piano Territoriale Provinciale dove, magari, una decisione come quella di cui discutiamo avrebbe dovuto/potuto trovare una ponderata risposta; se tutto si traduce in risorse, investimenti, capitali, ritorni economici, occasioni, opportunità; se questo è, credo che poco o nullo spazio rimanga alla discussione, all'esame approfondito di un progetto che avrà anche un qualche aspetto positivo, ma che quel tutto o niente che trapela dalla pagina della Stampa, ha il sapore di un prendere o lasciare e non discutere. I nostri governanti credo siano maestri insuperabili di quest'arte, dove manco devono metterci la fatica di pensare, ma solo quella di metterci una firma; al resto pensano gli altri.

venerdì 10 novembre 2017

LA GRANDE SETE

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L'elenco è lungo, direi lunghissimo e forse, o certamente, è destinato ad allungarsi,  la lista è anche  incompleta in quanto mancano le pratiche più vecchie, quelle ante 2010; comunque basta e avanza per farsi un po' un'idea di quale sia la corsa che in questi anni si è innestata per avere le concessioni che trasformano l'acqua in oro o meglio in denaro. E' un po' una macchinetta che fa soldi; da un lato entra l'acqua, dall'altro escono le monete. Per carità tutto è lecito e va bene, ma pure sembra lecito porre la domanda a chi giova, o meglio a chi non giova. Non giova certo all'ambiente quando lunghe tratte di corsi d'acqua vengono in gran parte prosciugate per alimentare la miriade di centrali idroelettriche che sono state disseminate un po' ovunque, basta ci sia dell'acqua da prelevare; non giova neppure alle casse pubbliche perché a fronte dei considerevoli incassi assicurati dalla vendita delle produzioni di energia, poco o anche nulla sono i canoni annuali dovuti; non giova a noi utenti che in bolletta ci vediamo gravati dagli oneri che vengono, o venivano, utilizzati per incentivare con denaro pubblico queste attività in quanto energie rinnovabili. Insomma, a leggere la lista che vi postiamo, sembra di vivere non tanto in un paese moderno quanto in un far west ai tempi della corsa all'oro, dove la parte pubblica risulta impegnatissima a regolare questo grande flusso di carta, o di falies, che arriva sul suo tavolo, o sul suo video, priva però di una disciplina che dia veramente ordine a questa corsa. Non credo che sarebbe facile trovare in questo lungo elenco qualcuno che non sia riuscito a portarsi a casa la sua bella concessione, forse uno o due al massimo. Se 35 MW era il limite che era stato fissato per concedere nuovi prelievi, com'è possibile che, improvvisamente, diventi 350 MW ? Evidentemente non tutto funziona a dovere, il sistema è sfuggito al controllo o meglio lo si è lasciato fuggire. Insomma la sete è tanta e chi, più o meno localmente, ci governa ha pensato di dare a tutti da bere, ma il risultato è che rimarremo all'asciutto. Una qualche soluzione urge e va trovata. 


Pratica n. 600L.R. 40/1998 e s.m.i. - FASE DI VALUTAZIONE DI VIA PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE D'ACQUA DA RIO ORASSO NEI COMUNI DI CAVAGLIO SPOCCIA E CURSOLO ORASSO (VB). PROPONENTE : GARBANI FABIO.
Pratica n. 597L.R. 40/1998 e s.m.i. - FASE DI VALUTAZIONE DI VIA PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE MELEZZO OCCIDENTALE, IN COMUNE DI DRUOGNO (VB). PROPONENTE : EDIFICA S.R.L..
Pratica n. 596L.R. 40/1998 e s.m.i. - FASE DI VALUTAZIONE DI VIA PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON CAPTAZIONE D'ACQUA DI ACQUE SORGIVE LOC. PINEZZO, IN COMUNE DI CREVOLADOSSOLA (VB). PROPONENTE : TANTARDINI YURI.
Pratica n. 595L.R. 40/1998 e s.m.i. - FASE DI VALUTAZIONE DI VIA PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO (COCLEA) CON DERIVAZIONE DAL TORRENTE SAN BERNARDINO IN LOC. TROBASO, IN COMUNE DI VERBANIA (VB). PROPONENTE : RAMONI GABRIELE E SFOLZINI CLAUDIO.Pratica n. 590L.R. 40/1998 e s.m.i. - FASE DI VALUTAZIONE DI VIA PER LA REALIZZAZIONE DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE DAL TORRENTE CANNOBINO, NEI COMUNI DI CAVAGLIO SPOCCIA E CANNOBIO (VB). PROPONENTE : SANT'ANNA S.RL.Pratica n. 588 D.P.G.R. 10/R/2003 e s.m.i., L.R. 40/1998 e s.m.i. e DLgs 387/2003 e s.m.i. - Domanda in data 17/11/2016 di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico a coclea con derivazione d’acqua dal torrente Bogna, in Comune di Bognanco (VB). Richiedente: Vescio Carlo.
Pratica n. 589
L.R. 40/98 e D.Lgs. 387/2003 e s.m.i. - Autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto idroelettrico con derivazione dal fiume Toce nel Comune di Montecrestese (VB). - Proponente : Edifica srl.
Pratica n. 582
L.R. 40/98 E SMI E D.LGS 387/2003 E SMI - AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO A COCLEA CON DERIVAZIONE DA 2 CANALI DI SCARICO DI IMPIANTI IDROELETTRICI ESISTENTI SUL RIO ARSA IN COMUNE DI PIEVE VERGONTE (VB). PROPONENTE : EDIFICA SRL
Pratica n. 581
L.R. 40/98 E SMI E D.LGS 387/2003 E SMI - AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO A COCLEA CON DERIVAZIONE DAL TORRENTE BOGNA IN COMUNE DI BOGNANCO (VB). PROPONENTE : POSSETTI MASSIMO
Pratica n. 580
L.R. 40/98 e D.Lgs. 387/2003 e s.m.i. - Autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto idroelettrico con derivazione dal rio Ragno nel Comune di Druogno (VB). - Proponente : Caretti Adamo
Pratica n. 578
D.P.G.R. 29/07/2003 N. 10/R E S.M.I. , L.R. 19/2009 , L.R. 40/98 E S.M.I. E D.LGS. 387/2003 E S.M.I.- RICHIESTA AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE DELL'IMPIANTO IDROELETTRICO DENOMINATO 'ACQUABUONA' CON DERIVAZIONE DA 3 SORGENTI IN COMUNE DI ANTRONA SCHIERANCO - RICHIEDENTE : ZANA WALTER
Pratica n. 577
L.R. 40/98 E SMI E D.LGS 387/2003 E SMI - AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE DAL RIO ACQUAMORTA, IN COMUNE DI BOGNANCO (VB). PROPONENTE : IMPRESA EDIFICA SRL
Pratica n. 575
L.R. 40/98 E SMI E D.LGS 387/2003 E SMI - AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO A COCLEA CON DERIVAZIONE DA 3 SCARICHI DI IMPIANTI IDROELETTRICI ESISTENTI SUL RIO ARSA IN COMUNE DI PIEVE VERGONTE (VB). PROPONENTE : OFFICINE LORENZINA
Pratica n. 574
L.R. 40/98 E SMI E D.LGS 387/2003 E SMI - AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE DAL RIO BURRA, IN COMUNE DI CREVOLADOSSOLA (VB). PROPONENTE : IMPRESA ROLANDI ALBERTO
Pratica n. 569
L.R. 40/98 E S.M.I. E D.LGS. 387/2003 E S.M.I. - AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO A COCLEA CON DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE S.GIOVANNI, NEL COMUNE DI VERBANIA(VB)- PROPONENTE : PESCINI FRANCESCA
Pratica n. 568
L.R. 40/98 E S.M.I. E D.LGS. 387/2003 E S.M.I. - AUTORIZZAZIONE UNICA E VALUTAZIONE DI INCIDENZA PER LA COSTRUZIONE E L'ESERCIZIO DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZONE D'ACQUA DEL FIUME TOCE (PONTE MIGIANDONE), NEI COMUNI DI PREMOSELLO CHIOVENDA E ORNAVASSO (VB)- PROPONENTE : EDISON S.P.A.
Pratica n. 567
D.LGS. 387/2003 E L.R. 40/98 E SMI - AUTORIZZAZIONE UNICA PER LA COSTRUZIONE DI UN IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE DAL FIUME TOCE (PONTE MIGIANDONE). DITTA :SUPEROSSOLA S.R.L.
Pratica n. 566
DLgs 387/2003 e s.m.i. e LR 40/1998 e s.m.i. - Domanda di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dai rio Rii, nel Comune di Varzo - ditta: Edifica Srl
Pratica n. 561
Richiesta di Autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di impianto idroelettrico su fiume Toce - Ponte di Migiandone nei Comuni di Ornavasso e Premosello Chiovenda (VB). Proponente : Valbianca Srl
Pratica n. 546 - Avvio procedimento : 10/06/2015
L.R. 40/98 - DPGR 10/R/2003 E SMI E D.LGS. 387/2003 E SMI – COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DI IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE D'ACQUA DAL TORRENTE DIVERIA, IN COMUNE DI VARZO (VB). PROPONENTE : RIGOTTI GIANLUCA
Pratica n. 544 - AVVIO PROCEDIMENTO :19/05/2015
L.R. 40/98 - DPGR 10/R/2003 E SMI - D.Lgs. 387/2003 E SMI – COSTRUZIONE ED ESERCIZIO IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE D'ACQUA DAL T. FALMENTA, IN COMUNE DI FALMENTA (VB). RICHIEDENTE : DITTA OFFICINA LORENZINA SRL.
Pratica n. 543 - AVVIO PROCEDIMENTO :16/04/2015
L.R. 40/98 - DPGR 10/R/2003 E SMI E D.LGS. 387/2003 E SMI – COSTRUZIONE ED ESERCIZIO DI IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE D'ACQUA DALLO SCARICO DELLA CENTRALE "PESENTI ENERGIA BOGNANCO SRL" SUL T. BOGNA, IN COMUNE DI BOGNANCO, AD USO ENERGETICO. RICHIEDENTE : DITTA UNISYSTEM SRL
Pratica n. 542 - AVVIO PROCEDIMENTO 16/04/2015
L.R. 40/98 B- DPGR 10/R/2003 e smi e D.Lgs. 387/2003 e smi - Domanda di nuova concessione di piccola derivazione di acque superficiali dal fiume Bogna, in Comune Domodossola, ad uso energetico. Richiedente: Ferraris Paolo.
Pratica n. 538 - Avvio procedimento : 06/02/2015
D.Lgs. 387/2003 e smi e L.R. 40/1998 e smi - Domanda di autorizzazione unica per costruzione e l'esercizio di impianto idroelettrico con derivazione dal Fiume Toce, in Comune di Crodo - proponente: sig. Dalla Pozza Fabio
Pratica n. 535 - Avvio procedimento :23/12/2014
D.LGS. 387/2003 E L.R. 40/98 AUTORIZZAZIONE UNICA DI VARIANTE AL PROGETTO RELATIVO ALL'IMPIANTO IDROELETTRICO CON DERIVAZIONE DAL RIO CURZALMA IN COMUNE DI FORMAZZA (VB) - RICHIEDENTE : VANNINO ENERGIA S.R.L.
Pratica n. 528
L.R. 40/98 E DLGS. 387/2003 - COSTRUZIONE ED ESERCIZIO IMPIANTO IDROELETTRICO CON DRIVAZIONE D'ACQUA DALLE SORGENTI DI CALANTAGGINE E VARUGGINE IN COMUNE DI VARZO - RICHIEDENTE : COMUNE DI VARZO (VB)
Pratica n. 522
D.Lgs. 387/2003 e smi e L.R. 40/1998 e smi - Domanda di autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di impianto idroelettrico “Valfatta” con derivazione dal Torrente Pescone, nei Comuni di Omegna e Pettenasco - Richiedente: Idroenergy Srl
Pratica n. 520 - Avvio procedimento: 30/05/2014
D.Lgs 387/2003 e s.m.i. - Domanda per autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di impianto idroelettrico con derivazione dal torrente Isornino, nei Comuni di Craveggia e Malesco - Richiedente: Idroweld S.r.l.
Pratica n. 518 - Avvio procedimento: 30/05/2014
D.Lgs. 387/2003 e smi e L.R. 40/1998 e smi - Domanda di autorizzazione unica per la costruzione e l'esercizio di impianto idroelettrico con derivazione dal Fiume Toce - Comune di Crevoladossola - Richiedente: Edifica s.r.l.
Pratica n. 516
D.Lgs. 387/2003 e s.m.i. - Domanda di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal Torrente Anza, in Comune di Piedimulera - Richiedente: SOLVALORE 3 s.a.s.
Pratica n. 509 - Avvio procedimento: 20/01/2014
Costruzione ed esercizio di impianto idroelettrico con derivazione d'acqua daltorrente Devero, in Comune di Baceno (VB). Richiedenti :Acque Dolci Immobiliare S.r.l.
Pratica n. 508 - Avvio procedimento: 18/12/2013
DLgs 387/2003 e smi e L.R. 40/1998 e smi - Domanda di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico con derivazione dal torrente Devero in Comune di Baceno – Richiedente: Vicini Giovanni.
Pratica n. 507 L.R. 40/1998 e smi e DLgs 387/2003 e smi - Impianto idroelettrico con derivazione dal torrente Melezzo Orientale, nei Comuni di Malesco e Villette (Giudizio di Compatibilità ambientale D.D. n. 1138 del 29/05/2014) – Proponente : Ecoenergy srl
Pratica n. 506 - Avvio procedimento: 20/12/2013
DLgs 387/2003 - L.R. 40/1998 - Domanda in data 20/12/2013 di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal canale di scarico di una centrale esistente in loc. Grovella, in Comune di Formazza (VB) - Richiedente : Alcotec srl e Ciga sas
Pratica n. 504 - Avvio procedimento :13/12/2013
DLgs 387/2003 - L.R. 40/1998 - Domanda in data 13/12/2013 di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal t. Devero, in Comune di Baceno (VB). Richiedente : Prina Pietro
Pratica n. 502 - Avvio procedimento : 06/12/2013
DLgs 387/2003 - L.R. 40/1998 - Domanda in data 06/12/2013 di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal t. Quarazza, in Comune di Macugnaga (VB). Richiedente: ditta Frua cav. Mario S.p.A.
Pratica n. 485
Domanda in data 23/11/2011 di autorizzazione unica per modifiche all'impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal rio Valle degli Orti, in Comune di Re - Richiedente: Società Elettrica Vigezzina S.r.l.
Pratica n. 478
Progetto per la costruzione e l’esercizio di un impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal Torrente Diveria, nei Comuni di Trasquera e Varzo (VB) - Proponenete: Società Elettrica Vigezzina.
Pratica n. 467 - Avvio procedimento : 26/07/2012
Progetto per la costruzione e l'esercizio di un impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal Rio Maggiore nel Comune di Valstrona (VB). Proponente: ditta Enell S.r.l.
Pratica n. 454 - Avvio procedimento 15/02/2012
Progetto per la costruzione e l’esercizio di un impianto idroelettrico denominato "Picchetta" con derivazione d’acqua dal rio Arsa nel Comune di Pieve Vergonte (VB). Proponente : Spadone Osvaldo
Pratica n. 407 L.R. 40/1998 e smi e DLgs 387/2003 e smi - Impianto idroelettrico con derivazione dal torrente Melezzo Orientale, nei Comuni di Malesco e Villette (Giudizio di Compatibilità ambientale D.D. n. 2407 del 05/11/2013) – Proponente : ECA SpA
Pratica n. 396 - Avvio procedimento: 17/06/2010
Progetto di realizzazione di un impianto idroelettrico sul Torrente Anza, nel Comune di Macugnaga (VB) - Soc. Luisin S.r.l.
Pratica n. 233
D.Lgs. 387/2003 e L.R. 40/1998 loro s.m.i. - Domanda di autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio di impianto idroelettrico con derivazione d’acqua dal Rio Arnascio e dal Rio Cavaglio, in Comune di Cavaglio Spoccia - Richiedente: Idroelettrica Cavaglio Srl.

mercoledì 8 novembre 2017

SAN DOMENICO/DEVERO






L'Associazione Italia Nostra, Sezione Locale del VCO, assume una posizione ufficiale rispetto al progetto della San Domenico ski e che sintetizza in un suo comunicato in corso di diffusione e che qui nel seguito integralmente postiamo. Questa posizione costituirà la linea guida cui si atterrà nel confronto con i soggetti decisori e che cercherà di sviluppare anche in accordo con le altre Associazioni che sul territorio sono impegnate sui temi ambientali.

Italia Nostra a proposito del progetto della società San Domenico ski.
Le aree interessate dal progetto della San Domenico ski: il Monte Cazzola, la Valle Buscagna, l’alta Valle Bondolero, ma anche il Monte Teggiolo con l’Alpe Vallè fino a Ponte Campo, sono da tempo al centro di un condivisibile percorso di valorizzazione che considera la conservazione di questi paesaggi unici, di questi straordinari ambienti naturali, come la più grande risorsa, anche economica, del territorio.
La conservazione di vaste aree protette è da molti anni al centro della politica della Regione Piemonte che ne ha fatto un suo obiettivo importante.
La frequentazione assidua e sempre più in crescita da parte di un gran numero di visitatori, escursionisti e scialpinisti testimonia il favore con cui un vasto pubblico ha accolto tale politica.
Molti degli interventi previsti nel progetto della San Domenico ski sono destinati a infrastrutturare questa parte delle alpi Lepontine per l’accoglienza di un turismo di grandi masse e ciò non si concilia con i valori della conservazione dei territori, con la conseguenza inevitabile profonda alterazione di ambienti e paesaggi, vera ricchezza non fungibile.
La strada da percorrere è un’altra, come ben argomentato dal Presidente delle Aree protette dell’Ossola, da alcuni albergatori dell’Alpe Devero, dall'associazione di categoria degli Accompagnatori naturalistici e da altre Associazioni che si occupano della conservazione del territorio.
Il nostro appello è quello di salvare il nostro “grande nord”, preservarlo per le future generazioni e non comprometterlo irreparabilmente con un progetto presentato in modo accattivante, ma la cui attuazione si rivelerebbe devastante, portatore di ricchezza per pochi.
Un’economia diffusa, equa, legata culturalmente al territorio in cui si radica è un’alternativa possibile e credibile rispetto ai miraggi dei maxi investimenti di risorse che alterano lo stesso territorio nel momento stesso in cui affermano di valorizzarlo, ma in realtà lo sfruttano.
Occorre essere competitivi sul piano della qualità degli ambienti incontaminati da offrire ad una domanda crescente di turismo “lento” e consapevole e sviluppare servizi, anche innovativi, qualitativamente e quantitativamente adeguati.
Una tale visione dell’economia è quella che lega la gente alle sue radici, rendendola consapevole e orgogliosa della grande opportunità di cui dispone, che gli offre reddito e valore e che oggi una società sempre più connessa in rete rende possibile attuare ovunque ve ne siano le condizioni.
Non vediamo questo obiettivo nel complessivo progetto della San Domenico ski, ma a parte il modo accattivante di presentarlo, ci pare assistere ad una riproposizione di modelli non dissimili, per buona parte, da quelli che caratterizzano tante altre tradizionali stazioni turistiche alpine di massa.
La politica Regionale e locale, le Istituzioni preposte alla tutela del Paesaggio, le Istituzioni Europee dovrebbero avere il dovere di condividere una diversa visione della crescita economica dei territori incontaminati, opponendosi ad una loro inevitabile degradazione conseguente ad investimenti che ne provocano una diffusa omologazione.
Spetta dunque in questo momento ai soggetti di governo del territorio guardare lungo, indicare la rotta anziché essere guidati da miraggi di investimenti massicci e fors’anche troppo facili.
L’invito e l’auspicio sono di fermarsi, di riflettere a fondo e di aprire un confronto sui mondi possibili delle poche terre alte ancora rimaste.

sabato 4 novembre 2017

LA STAMPA






La questione del consumo di suolo assume una nuova attualità con l'esempio che anche La Stampa, con un suo articolo di oggi, mette sulla sua pagina locale. Il deposito di materiali di scarto di cava che è stato realizzato a Vogogna colpisce per le sue dimensioni e per il suo impatto sul paesaggio e pone diverse domande in ordine alla conservazione ed alla crescita della qualità dei territori. Ora che questa Associazione ha inoltrato a tutti i soggetti pubblici interessati una domanda di chiarimento e di informazione attendiamo che cosa ci risponderanno e a quel punto, con un quadro più aggiornato potremo tornare in argomento con maggior informazioni che ci consentiranno di trarre nuove considerazioni e valutazioni e, nel caso, intraprendere altre azioni a tutela del paesaggio.