giovedì 29 dicembre 2022

CAVA LORGINO : LA SOPRINTENDENZA AVVERTE IL COMUNE




Non rimangono senza esito i rilievi che questa Associazione e il Comitato Locale avevano avanzato riguardo la paventata ulteriore espansione delle attività estrattive della cava di marmo di Crevoladossola, espansione che comprometterebbe una consistente porzione del versante, a ridosso delle aree  occupate dai nuclei frazionali di Villa Dell'Oro e Enso, con la soppressione del reticolo sentieristico storico. Nella nota che pubblichiamo, la Soprintendente richiama il Comune al rispetto della normativa che vieta  l' alienazione, senza che via sia la sua autorizzazione, dei beni immobili, ed anche quelli occupati da viabilità lo sono, nel caso abbiano oltre 70 anni di vita. Il richiamo è risultato d'obbligo, anche a seguito delle nostre segnalazioni poichè non una, ma ben due sono le volte in cui, sulla stessa questione il Comune è stato preso in fallo e questo, dal tono della nota, non è piaciuto alla Soprintendenza che ha ritenuto quindi inviare una nota precisa e argomentata, chiedendo al Comune di conformarsi. Vedremo poi il seguito quali sviluppi avrà. 



 

mercoledì 28 dicembre 2022

DEVERO: LE MONTAGNE RIMANGONO AL LORO POSTO

 


La Stampa di questa mattina, nella sua pagina locale, ci informa che l'accordo strategico, enfaticamente denominato: Devero-Avvicinare le montagne", non ci sarebbe più, ossia i suoi proponenti che ricordiamo erano gli Enti locali di quel territorio e la società italiana con capitali stranieri: la " S. Domenico Sky" , avrebbero gettato la spugna, stanchi di aspettare e, a leggere il titolo dell'articolo, vittime della (mai una volta a proposito citata) burocrazia. Per quanto abbiamo seguito il percorso di quell'accordo, non crediamo che le cose sia andate proprio come descritte. In realtà la San. Domenico, a cui gli Enti locali avevano dato carta bianca, in tutto il tempo trascorso, non ha mai presentato al tavolo della Valutazione Strategica, il rapporto ambientale e, senza di quello, non si poteva andare da nessuna parte. Perché poi non l'abbia presentato, è verosimile che la redazione di quel documento sia incappata in troppi problemi non risolvibili con la semplice invocazione alla volontà politica che qualcuno può aver pensato sarebbe stata sufficiente a rimuove gli ostacoli ( ricordiamo i famosi tavoli tecnici). No, non è stata sufficiente; l'apparato normativo posto a presidio di quelle aree: vuoi le prescrizioni del Piano Paesaggistico Regionale, vuoi le regole di derivazione europee per le zone natura 2000 hanno sin qui retto. Poco importa che il portavoce della S. Domenico minimizzi circa il ruolo avuto dall'opposizione ambientalista. L'opposizione, nella campagna svolta a difesa di quelle aree ha sempre richiamato il rispetto di normative vigenti, quelle stesse normative che, ben conosciute, avrebbero dovuto, sin dall'inizio, far desistere o quanto meno rendere molto più prudenti i Comuni e la Provincia a stringere accordi per un fine impossibile, accordi stipulati senza magari neppure conoscere la natura dei reali soggetti proprietari di quella società privata a cui si era stato affidato il compito di portare a casa i consensi. Detto questo, non è neppure escluso che anche altre ragioni abbiano concorso alla dichiarata, per ora, resa. I costi energetici andati alle stelle, la variabilità climatica sempre più accentuata, sono elementi che porranno tutta l'economia turistico/invernale/industriale dell'arco alpino in seria difficoltà e, in questo scenario, i piani industriali dovranno essere riscritti e ridimensionati, pena un fallimento. Un investimento della dimensioni di " Avvicinare le Montagne" , in questo scenario, può diventare un azzardo, ma meglio prendersela con la burocrazia , anche se non è quella che non fa nevicare. Comunque, sempre a leggere l'articolista, uno spiraglio esisterebbe ancora, spiraglio che, da un noto propugnatore politico dell'accordo strategico, viene indicato come possibile. Si tratterrebbe di procedere per gradi, ossia di abbandonare, o far finta di abbandonare il progetto complessivo e portare a casa singoli consensi. Non è ben chiaro dove il politico pari. Lo spezzatino, se così fosse è una tecnica che la giurisprudenza ha chiaramente bollato come illegittima, meglio lasciar stare, o meglio se si vuole cambiare lo si deve dire e ripartire con un nuovo progetto alternativo e/o ridimensionato. Ogni altra via è preclusa, quindi anche il politico si aggiorni. In realtà, dalla vicenda finita male o bene, a seconda da che parte si sta, gli Enti del territorio dovrebbero trarre una lezione molto diversa che significherebbe investire in natura e in conservazione e riscoprire il valore del bene comune di cui ne tengono nelle loro malferme mani le sorti. Lo faranno ? Non lo sappiamo.       

venerdì 23 dicembre 2022

AUGURI



Il Presidente e il Consiglio Direttivo della Sezione VCO indirizza a tutti i soci e agli amici gli auguri per la miglior felicità di tutti nell’auspicio che le buone pratiche ambientali diventino patrimonio condiviso e collettivo per il bene nostro e del mondo in cui viviamo.



giovedì 22 dicembre 2022

PIANO GRANDE: CONTINUA LA DIVULGAZIONE DEL PROGETTO PORTALE VAL GRANDE

 


Nuova tappa delle Associazioni nell'intento di veicolare il messaggio riguardo la tutela del Piano Grande e il riuso della Cascina in abbandono in funzione di un centro di servizi a beneficio dei territori del Parco Nazionale Val Grande. La tappa di ieri era l'Assemblea dei componenti la Comunità del Parco, l'organismo che raccoglie i Sindaci dei Comuni il cui territorio è sito dentro i Confini del Parco medesimo, l'Ente Provincia, quello Regionale e, naturalmente, l'Ente Parco medesimo. Ospitati dunque dal Presidente dell'Assemblea, Renzo Viscardi, Sindaco del Comune di Trontano ed introdotti al tema, esso è stato svolto dal Presidente della Sezione VCO di Italia Nostra e dal vice Presidente. L'Assemblea si è tenuta sia in modalità in presenza che in remoto, ma non tutti i componenti erano o presenti o collegati. Ci è stato data la possibilità di esporre i contenuti e le finalità del nostro progetto e abbiamo potuto dare una risposta alle obiezioni e alle domande che ci sono state poste. L'incontro aveva uno scopo informativo, un primo approccio, senza pretesa alcuna che, in quella sede si traessero conclusioni, nè tanto meno decisioni. Nei prossimi giorni continueremo l'opera di divulgazione del progetto, contattando individualmente i componenti dell'organismo che ieri sera non sono risultati presenti e i sindaci dei comuni prossimi ad entrare nei confini del Parco, come già avvenuto con la Sindaco di Verbania. Ve ne daremo conto e informazione.

sabato 17 dicembre 2022

 



Convocazione Assemblea Generale straordinaria ad referendum dei Soci di Italia Nostra

Ai sensi degli articoli 10 e 11 dello Statuto è convocata per il giorno 21 novembre 2022 l’Assemblea Generale straordinaria dei Soci per la votazione “ad referendum” con il seguente ordine del giorno:

· Adeguamento dello Statuto alla riforma del Terzo Settore (d.lgs. 117/2017)

La scheda di votazione, già preaffrancata per il ritorno a casella postale, verrà recapitata ai soci aventi diritto al voto (iscritti o rinnovati entro il 31 dicembre 2021) tramite POSTE ITALIANE.

La scheda dovrà essere rispedita entro il 31 dicembre 2022. Lo scrutinio delle schede sarà eseguito il giorno 10 gennaio 2023 dalle ore 10.00, presso la sede sociale in Roma, viale Liegi n.33.

Si avvisa che tutta la documentazione riguardante le materie comprese nell’ordine del giorno è regolarmente depositata presso la sede sociale ed è a disposizione dei soci sul sito www.italianostra.org al link diretto: https://www.italianostra.org/archivio/assemblea-straordinaria-2022

Il Presidente f.f. di Italia Nostra

Edoardo Croci


NOTA BENE

· Si ricorda che non esiste un duplicato della scheda. L’eventuale sostituzione avverrà solo in caso sia rovinata previa restituzione della stessa.
· Dopo aver votato, ripiegare la scheda – incollandone i lati – e rispedirla senza affrancatura (infatti è già predisposta per il ritorno alla casella postale).
· Si avvisa che, qualora il socio sia nell’impossibilità di reperire il testo dello Statuto pubblicato sul sito www.italianostra.org, l’Associazione si rende disponibile a trasmetterlo o fornirlo in modalità concordate.

Roma, 21 novembre 2022

giovedì 15 dicembre 2022

VERBANIA: LE POTATURE SECONDO IL COMUNE

Questa che postiamo qui sotto è la foto di alcune potature in corso presso lo stadio Comunale di Verbania, così almeno a leggere la Determinazione della struttura tecnica che ne ha disposto l'esecuzione e le relativa spesa, manco poco. Non conosciamo per vero la perizia tecnica a cui la determinazione fa riferimento e può darsi che nella trasposizione dei termini qualche cosa sia andato perso e non si sia prestata troppa attenzione alle differenze tra potare e tagliare al piede. Ma se questo sarebbe un errore scusabile, la domanda che ci poniamo è se si sia prestata attenzione al fatto che lo stadio dovrebbe essere, ci scusiamo se sbagliamo, un'opera di oltre 70 anni, e gli alberi oggetto di taglio, d'altronde, non sembrano molto giovani. Se ciò fosse lo stadio e tutto quanto ne è pertinente sarebbe soggetto a tutela per legge come bene storico culturale, salva verifica. Ecco, se così fosse, questi tagli sono stati autorizzati o no ? Una domanda legittima che attende una risposta, altrettando legittima.


lunedì 12 dicembre 2022

PARCO VAL GRANDE: L' AUDIZIONE DELLE ASSOCIAZIONI




Coerenti con l'attività intrapresa per sensibilizzare gli enti interessati nei confronti della proposta progettuale di salvaguardia del Piano Grande di Fondo Toce e del riuso funzionale della cascina in abbandono perché possa diventare luogo di promozione e di servizi logistici, educatici ed ambientali a servizio del Parco Nazionale, le Associazioni proponenti cercano di proseguire e perseguire questo loro impegno. Prossima tappa, dopo l'incontro avuto il settembre scorso con il Sindaco di Verbania, è quello con l'intera Comunità del Parco: l'Organismo dell'Ente che raccoglie tutti i Sindaci il cui territorio è compreso nei confini tutelati e il Presidente della Giunta Regionale. L'appuntamento è fissato per la serata del 21 dicembre prossimo, quando si riunirà l'Assemblea della Comunità. Vogliamo qui ringraziare il Presidente dell'Organismo, Sindaco del Comune di Trontano che, prontamente, ha risposto positivamente alla nostra richiesta di audizione, iscrivendola all'ordine del giorno della seduta più prossima. Daremo poi riscontro su questa pagina dell'esito dell'incontro.

domenica 4 dicembre 2022

LEVO di STRESA: UNA TUTELA ATTIVA PER LA PANORAMICA

 



Sono passati diversi mesi da quando il problema dei faggi di Levo era stato sollevato. Avevamo chiesto, motivando caso per caso, che gli abbattimenti dei 14 esemplari venissero limitati, ma non abbiamo avuto soddisfazione. A fronte di 1000 quintali di legna abbattuta e oggi , probabilmente, sul mercato ad un prezzo ben superiore a quello stimato allora, erano stati messi a dimora una serie di pianticelle di faggio che, ahinoi, per il maggior numero, non hanno resistito alle siccità della successiva stagione e alla poca attenzione di chi doveva. Ora, avvalendoci della facoltà che ci è concessa presentiamo alla Commissione Regionale per la tutela del paesaggio, la proposta di vincolo paesaggistico che riguarda la panoramica di Levo, faggi inclusi, e una fascia a valle di almeno mt. 100. Trovate l'integrale proposta, per la parte grafica,  nel seguito di questo post e lì potete leggere le motivazioni e le indicazioni prescrizionali che abbiamo formulato. Una tutela che vorremmo chiamare "attiva" , in quanto si prefigge non solo il congelamento dello stato dei luoghi così come ora si trovano, ma il loro miglioramento, sia arboreo che viario, per una fruizione comune e collettiva di circa un chilometro di strada che merita di essere conservata e valorizzata. Non saremmo certo noi a trarne beneficio, ma tutti coloro che potranno fruirne. Confidiamo dunque nel buon esito.



ASSOCIAZIONE ITALIA NOSTRA
SEZIONE LOCALE DEL VERBANO CUSIO OSSOLA
RELAZIONE INFORMATIVA
Comune di STRESA VB
– Strada Provinciale SP n.40
Località “ Levo” F. 19 CT
Proposta di vincolo paesaggistico: Codice dei beni culturali Capo II
art. 136 comma 1 lett. a/d e artt . seguenti

La proposta si riferisce ad una limitata tratta della strada Provinciale SP n. 40, denominata: Baveno
– Levo – Panorama, della lunghezza complessiva di KM. 7,757, indicata in toponomastica del
Comune di Stresa: Via per Levo, delimitata, nella proposta, in direzione est, da poco oltre l’abitato
della frazione omonima, per una estensione di poco più di km. 1, sino al confine territoriale del
Comune di Stresa con quello del Comune di Gignese.
La strada si sviluppa mantenendosi alla medesima quota altimetrica, seguendo nel suo percorso la
naturale giacitura del versante che percorre, in Comune di Stresa, ad un’ altezza di circa 600 metri
s.l.m., la medesima della frazione, sino al limite del foglio mappale 19 del CT, che segna il confine
territoriale comunale, per poi proseguire in direzione del Comune di Gignese.
Trattasi di una strada con una sezione media di metri 6, contrassegnata in buona parte della sua
lunghezza dalla presenza di muri di ripa, a sostegno del versante di monte, realizzati in pietra a
vista, di altezze variabili, massime poco maggiori di mt. 2.
La tratta attraversa, con opere d’arte, costituite da ponticelli, due “fossi” denominati: Roddo e
Selva Spessa, corsi d’acqua a prevalente portata torrentizia, ampiamente celati dalla vegetazione.
Per il resto non si segnala la presenza di altre opere d’arte di un qualche rilievo, salvo alcuni muri,
abbastanza elevati, di controripa, nella tratta iniziale in uscita dalla frazione.
Dal punto di vista della destinazione d’uso dei terreni che interseca, rappresentata nel piano
regolatore comunale, essa varia tra: “ l’agricolo, il boscato, il verde pubblico per servizi e la tutela
ambientale”. Al proposito si produce l’estratto della documentazione di piano: azzonamento e
relativa legenda.
Due sono le caratteristiche in evidenza che giustificano la presente proposta di istituzione di un
vincolo puntuale:
a) il valore panoramico dell’affaccio sull’intero principale ramo italiano del Lago Maggiore,
il che riconduce l’ambito proposto alla definizione dell’articolo 136 comma 1 lettera d) del
Codice dei beni culturali .
b) La presenza, lungo buona parte del percorso, di numerosi (48) esemplari di faggi silvestri,
alcuni dei quali ultra secolari, (per inciso seguirà una proposta di classificazione di alberi
monumentali per alcuni esemplari) di dimensioni anche imponenti, che delimitato, verso
valle, il sedime stradale, radicati, per lo più, all’interno della banchina o nelle immediate
vicinanze. Il che riconduce sempre l’ambito oggetto di proposta, anche alla definizione
dell’articolo 136 comma 1 lett. a) del codice dei beni culturali, ricorrendo così ben due delle
definizioni che qualificano i beni per essere meritevoli di tutela.
La concomitante presenza di questi due elementi giustifica pienamente l’interesse che
l’Associazione manifesta riguardo la necessità di una tutela attiva dell’ambito fatto oggetto di
proposta, sia in quanto l’attuale stato della banchina stradale, sedime delle alberature, non valorizza
e non garantisce, ma sacrifica l’esigenza di conservazione di esemplari arborei tanto importanti, sia
perché la fruizione pedonale è resa difficile dalla presenza vincoli quali guard rail metallici, non
coerenti al contesto, posti anche immediatamente a ridosso e a contatto dei fusti arborei, tanto da
impedire l’agevole transito pedonale e anche il corretto sviluppo vegetazionale, infine e sopratutto
perché il grado di maturità raggiunto dagli esemplari arborei, li espone ad una serie di criticità che
devono essere fronteggiate in maniera costante e professionale, al fine di eliminare il rischio che,
nell’arco di alcuni anni, l’intero patrimonio possa subire una degradazione e una perdita tale da
comprometterne la stessa esistenza.
Al proposito si segnala che le alberature son state oggetto di un recente intervento che ha portato
all’abbattimento di 14 grandi esemplari, non tutti a nostro giudizio sacrificabili, e ad opere di messa
in sicurezza di un’altra serie di esemplari, residuandone ora nel numero di 54.
Il percorso è comunque intervallato da due aree di sosta, sommariamente attrezzate con alcune
panchine in pietra, aree da cui è possibile traguardare in direzione dello specchio lacustre posto più
in basso, con un dislivello di oltre 300 mt. rispetto alla sua superficie.
Da una di queste aree si stacca un prolungamento laterale del viale alberato, costituto sempre da
faggi, ma di più recente impianto che si estende, nella direzione di valle, verso un punto, un tempo
panoramico, ora coperto da vegetazione, distanziato un centinaio di metri dalla strada.
Sotto il profilo dell’inquadramento dell’area nell’ambito degli strumenti di pianificazione
sovraordinata, rileva il PPR .
L’area si individua nell’ambito di paesaggio 12: fascia costiera nord del Lago Maggiore.
In particolare, nell’elencazione dei fattori qualificanti contenuti nel documento del Piano
Paesaggistico Regionale, essa viene menzionata in relazione alla presenza di punti panoramici di
rilevante interesse e di filari arborei importanti.
Essa è rappresentata nella Tavola P2, nel Catalogo parte prima, nella Tavola P4/3 , laddove vengono
individuato i siti e i contesti di valore scenico ed estetico, meritevoli di specifica tutela e
valorizzazione.
Sotto questo profilo la proposta si inserisce con coerenza nel disegno programmatore dettato dal
PPR, cercando di indicare la traccia per una sua concreta attuazione.
Infatti non si rinviene ancora, nell’ambito proposto, l’ esistenza di un vincolo puntuale e specifico,
anche se la presenza della strada SP 40, bene immobile ultra settantenne, dovrebbe garantire che
le eventuali trasformazioni del sito, relativamente a questa tratta stradale e le sue pertinenze,
siano subordinate ad una preventiva verifica dell’interesse culturale del bene, mentre in assenza di
tale verifica se ne presuma la sussistenza.
La proposta di tutela vuole dunque estendersi all’intero sedime stradale, nella tratta indicata nelle
premesse, secondo la definizione più estesa e completa che del sedime stradale si deve dare, ossia
da intendersi la carreggiata, le opere d’arte, la banchina, le aree di sosta e l’intero corpo stradale
sino al piede della massicciata, ma essa va oltre, per la parte a valle, ritenendosi che debba
estendersi, ai fini di una organica e coerente tutela, per un’ampia estensione di fascia, non inferiore
a mt. 100 catastali, interamente boscata, riconducibile per la proprietà, per lo più, al Comune di
Stresa e per l’intera estensione dell’appendice alberata a faggeta di cui si è fatto cenno nella
descrizione del bene.
Il tutto come indicato nella rappresentazione di massima che qui sotto si accompagna
D elimitazione dell’area oggetto di proposta di tutela, compresa tra il limite a monte
del tracciato stradale e la linea di confine tracciata a valle
INDICAZIONI E PROPOSTE PRESCRIZIONALI
Per quanto riguarda le proposte prescrizionali che si intendono evidenziare, esse, per buona parte,
traggono la loro fonte nelle medesime che il PPR indica, avuto riguardo alle componenti che, nel
contesto preso in esame, hanno rilievo :
a) naturalistico ambientali
b) scenico percettive
c) morfologiche insediative
Le proposte vengono, nel seguito, declinate tenuto conto della specificità del sito, integrandole e/o
rafforzandole così che il quadro prescrizionale delineato sia coerente e adeguato, non solo al
contesto, ma anche alle finalità che si intendono perseguire che si sintetizzano nella rigorosa tutela
del bene individuato e nella riqualificazione per una sua fruizione comune e collettiva .
a) I singoli esemplari arborei di faggio silvestre, posti a bordo strada o comunque nel corpo
strada, lato valle, a cura del proprietario della strada devono essere conservati nella loro
integrità, garantendo un costante periodico controllo della loro stabilità e dello stato
fitosanitario, intervenendo prontamente e preventivamente per mantenere le loro condizioni di
benessere così da evitare tagli che compromettano il quadro paesaggistico che la loro presenza
caratterizza.
Le attuali fallanze devono essere ripristinate con il medesimo criterio indicato per le
sostituzioni, provvedendo entro il congruo termine di anni uno dalla data di entrata in vigore
del provvedimento di tutela proposta.
Eventuali inderogabili singoli abbattimenti devono obbligatoriamente prevedere le sostituzioni,
utilizzando le stesse specie vegetali, provvedendo mediante esemplari già formati e aventi un’
altezza non inferiore ai mt. 4 e mantenendo il medesimo sesto d’impianto o rettificandolo ove
non fosse regolare.
Le medesime prescrizioni hanno da valere nell’area oggetto di proposta di tutela e non
immediatamente adiacente all’asse stradale, costituita da appendice arborata come in mappa
proposta individuata.
La fascia boscata, oggetto di proposta di tutela, posta a valle dell’asse stradale deve essere
mantenuta a bosco, da gestirsi, periodicamente, secondo le migliori tecniche forestali, come
indicato nel regolamento forestale regionale.
b) L’elevato valore paesaggistico e panoramico della tratta stradale deve essere conservato
nella sua integrità, ricreando altresì i fulcri visivi in direzione dello specchio d’acqua del
Maggiore, se risultassero ostruiti dalla vegetazione boscata sottostante non adeguatamente
governata. E’ esclusa la possibilità di edificare qualsiasi tipo di edificio nella fascia proposta di
tutela.
c) La tratta viaria può essere assoggetta ad esclusivi interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria, salvo quanto nel seguito prescritto.
In particolare le attuali protezioni laterali dovranno essere sostituite, entro tempi congrui, con
altre a miglior inserimento paesaggistico, esclusa la posa di qualsiasi cartellonistica
pubblicitaria, rimossa se esistente.
A seguito di un progetto generale, realizzabile anche per lotti da programmarsi su un arco di
tempo quinquennale a far data dalla di entrata in vigore del provvedimento di tutela proposto,
sull’intera tratta stradale, dovrà essere migliorata ove esistente, completata ove carente,
realizzata ove assente, una fascia pedonale in banchina stradale, nel rilevato o
immediatamente a valle dell’asse stradale.
Gli attuali ambiti di sosta dovranno essere adeguatamente attrezzati e qualificati.
Si confida nell’esaustività della presente relazione propositiva.
05/12/2022
L’Associazione
Italia Nostra Onlus
Sezione del VCO
Il Presidente
.

ANTONIO0 CEDERNA: UNA VITA PER L'AMBIENTE


 

martedì 22 novembre 2022

LA SEZIONE APPROVA LA PREVISIONE ATTIVITA' 2023

 




Nella sua ultima riunione di venerdì 18 scorso, il Consiglio della Sezione ha approvato i due documenti che, obbligatoriamente, debbono essere predisposti e inoltrati alla Sede Nazionale: bilancio di previsione e relazione previsionale. Il nostro bilancio è poca cosa, pareggia poco oltre i mille euro, mentre le nostre attività hanno qualche pretesa in più e la pubblichiamo qui sotto, sperando di fare sempre qualche cosa di più.

Sezione Verbano Cusio Ossola
Via Sempione n. 91 28838 Stresa tel 0323/33499/ 3491337593

PROGRAMMA DI ATTIVITÀ PER L’ANNO 2023


1. RAPPORTI CON IL CONSIGLIO DIRETTIVO REGIONALE E DELLE SEZIONI TRA LORO.

Si conferma l’impegno della Sezione a mantenere e incrementare i rapporti con le altre sezioni e gli organi regionali, in primis il Consiglio. Il superamento pressochè completo delle restrizioni agli incontri in presenza, potrà consentire nuovi e maggiori momenti di incontro, ma lo sperimentato e ormai collaudato ricorso alle riunioni in remoto, permetterà di supplire, in numerose occasioni, alle note difficoltà logistiche di cui, una sede periferica come quella della Sezione VCO soffre nei confronti della sede regionale di Torino. In questo senso è sempre auspicabile un sempre più concreto coordinamento sezionale e regionale, a cui la nostra Sezione non si sottrarrà.

2. CAMPAGNA DI TESSERAMENTO

L’anno in corso vede, ad oggi, un lieve decremento delle adesioni raggiunte nello scorso anno, peraltro picco storico rispetto agli ultimi lustri. E’ un dato probabilmente in linea con quello che viene registrato a livello nazionale e che vede il suo motivo principale nella difficoltà a reclutare un seguito nelle generazioni più giovani, mentre si assottigliano, anche per cause naturali, i numeri degli aderenti appartenenti a generazioni più avanzate.
L’impegno è quello di mantenere i livelli raggiunti, cercando di migliorali anche attraverso una serie di attività che possono coinvolgere collettivamente i soci aderenti: visite guidate, conferenze… Dovrà inoltre essere svolta una azione di sensibilizzazione nei confronti dei soci iscritti perché si impegnino a individuare e proporre nuovi iscrivibili da loro stessi individuati.

3. ASSOCIAZIONE IN RETE

Durante il 2022 si è mantenuta la presenza in rete della sezione attraverso la propria pagina blog: “ITALIA NOSTRA VCO”, insieme all’onere di gestione della pagina blog del nostro Consiglio Regionale: “ ITALIA NOSTRA PIEMONTE”, creata nel corso del 2021. E’ fondamentale rafforzare queste pagine social, perché solo nel tempo la loro diffusione e conoscenza può consolidarsi e diventare uno strumento di divulgazione dell’azione dell’Associazione sul territorio. Dal gennaio 2017 sono stati registrati 71.980 accessi, negli ultimi 12 mesi 15.559 con totali 444 post pubblicati, quindi dati costanti e incoraggianti che devono darci motivo per ulteriori azioni in tal senso.

4. LE AZIONI

Verifica del PPR e legittimità edilizia.

Il processo di adeguamento della strumentazione urbanistica al Piano Paesaggistico Regionale, continua a segnare pesantemente il passo, mentre le riforme legislative che in ambito regionale sono state, approvate durante l’anno in corso, hanno modificato il quadro delle certezze normative, tanto da essere fatte oggetto di una motivata e documentata nota del nostro Consiglio Regionale, inoltrata alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, sollevando una lunga serie di rilievi di incostituzionalità, tanto rilevanti che lo stesso Consiglio dei Ministri ha sollevato, davanti alla Corte Costituzionali, l’eccezione di incostituzionalità delle norme. Prevalenti, sotto questo profilo, sono stati i rilievi mossi circa il tentativo di evitare, attraverso una normativa ampiamente derogatoria, l’applicazione del Piano Paesaggistico Regionale. Stante le premesse, per quanto potremo e per quanto ci verrà segnalato dovremo cercare di attenzionarci a riguardo l’applicazione del Ppr in sede di revisioni dei PRGC, affinchè non se ne eluda la normativa, così come, per quanto possibile e per quanto già tentiamo di fare, dovremo attenzionarci rispetto a segnalazioni di nuovi interventi edilizi non rispettosi del quadro normativo prescrizionale contenuto nel PPR, già cogente ancorché non recepito ancora nei singoli PRGC.
Per quanto riguarda la seconda delle azioni indicate nel titolo, in parte già ricondotta ai contenuti esposti per il primo, la percezione, attraverso i singoli casi portati a nostra conoscenza, della esistenza di una diffusa illegittima applicazione normativa da parte dei servizi tecnico/urbanistici dei singoli Comuni, ci induce ad approfondire le valutazioni dei singoli casi, sino a farne oggetto di documentato esposto che potrà essere portato all’attenzione della Locale Procura della Repubblica.

Proposte di tutela

Il processo di individuazione di proposte di tutele paesaggistiche si è pressochè concluso. A breve verrà prodotta la proposta di tutela della strada panoramica di Levo di Stresa, insieme alla individuazione di singoli esemplari arborei da individuare quali alberi monumentali. La intervenuta ricostituzione della Commissione Regionale, deputata ad esprimersi sulle proposte, ( 15 complessive a livello regionale, di cui 4 depositate e 2 in corso di deposito da parte di questa Sezione) ci permettere di guardare con un minimo di fiducia sull’esito che potranno avere o comunque sperare nel loro, ormai maturo, esame. Il nostro impegno è quindi quello di concludere, a breve, la presentazione delle proposte e monitorarne attivamente il percorso.

Infine per la procedura di vincolo indiretto per l’area pertinente il complesso monumentale di Vignone, pur avendo avuto assicurazioni circa la sua conclusione, essa non si è ancora concreta e occorre un nostro impegno a far sì che gli impedimenti vengano rimossi.

Sito unesco : Isole dei laghi

Al momento una proposta consimile è stata assunta da un gruppo consiliare del Comune di Stresa che , sulla base di una risoluzione approvata da quel Consiglio, avrebbe l’onere di concretarla. Monitoreremo pertanto quanto sotto questo profilo verrà fatto, non mancando il nostro possibile apporto propositivo.

5. ALTRE AZIONI

Come fatto cenno, anche ai fini di rinsaldare e mantenere positive relazioni tra i soci della Sezione, è intendimento attivarsi per un programma strutturato di visite ad emergenze culturali e siti di importanza paesaggista che il territorio racchiude. In tal senso una prima esperienza è stata, positivamente, recentemente realizzata.
Insieme a ciò potranno e dovranno essere organizzati uno o più momenti di incontro per conferenze, dibattiti, quali occasioni di positive relazioni e conoscenze.

Partecipazione alle iniziative nazionale

Nell’arco dell’anno si presenteranno, come consueto, almeno due occasioni in cui la sede nazionale inviterà tutte le sezioni a sviluppare attività su particolari temi da essa dettati. Nel passato siamo stati partecipi a queste iniziative, mentre negli ultimi anni, sia per ragioni legati alla pandemia che per ragioni di indisponibilità personale o perché, sui temi dettati, il territorio non presentava evidenze, siamo stati assenti. Ora, salvo impedimenti, per l’anno 2023 dovremo tornare a misurarci e impegnarci anche su questo fronte .

6. AZIONI CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE

Si conferma che la tutela del Piano Grande di FondoToce da un lato, dell’Alpe Devero in valle Ossola dall’altro, sono i campi nei quali l’Associazione deve continuare a misurare, al massimo livello, la sua capacita di collaborazione con le altre associazioni ambientaliste presenti sul territorio.
Problemi statutari ci hanno impedito una partecipazione in qualità di socio fondatore del costituito Comitato per la Tutela dell’Alpe Devero, ma ciò non impedisce nel presente e non impedirà nel futuro la nostra attiva partecipazione e presenza alle attività del Comitato attraverso l’azione di affiancamento cui siamo impegnati.
Per quanto riguarda la tutela del Piano Grande di FondoToce, obiettivo di lungo respiro, la Sezione continuerà la sua intensa attività di proposta e di controllo riguardo i processi di trasformazione del territorio in atto o in programma, cercando in ogni modo una finestra di dialogo con gli Enti pubblici coinvolti, rimarcando alcuni obiettivi comunque raggiunti quale la riduzione della variante 37 che ha dimostrato la coerenza e fondatezza di alcune nostre prese di posizioni.
L’anno 2023 si prospetta come l’anno finale del processo di allargamento dei confini del Parco Nazionale Val Grande e quindi tornerà di piena attualità la proposta delle associazioni per il riuso funzionale e coerente della Cascina del Piano Grande a servizio del Parco Nazionale.
Svilupperemo tutte le azioni, sfrutteremo tutte le occasioni che ci verranno offerte per ribadire e presentare la nostra proposta, in sinergia, con le associazioni ambientaliste del Territorio.




sabato 19 novembre 2022

VERBANIA: PARCO IN CITTA' : LA PROPOSTA AMBIENTALISTA


Mentre questa mattina, 19 novembre, si è svolto a Villa Giulia il convegno, organizzato dal Comune di Verbania, e che aveva come oggetto il Parco Nazionale Val Grande nella prospettiva del prossimo imminente ampliamento dei suoi confini, le Associazioni locali dell'Ambientalismo, nelle loro più significative presenze territoriali, hanno distribuito a tutti i partecipanti, la locandina, che qui sotto riproduciamo, con la sintesi delle proposte per la tutela assoluta del Piano Grande di Fondotoce e l'acquisizione pubblica della Cascina in disuso. La proposta si conclude con l'esplicita richiesta, indirizzata alle rappresentanze degli Enti: Comune e Parco Nazionale, affinché i loro organi si esprimano formalmente nel merito. Le Associazioni si impegnano, peraltro, ad assumere nuove iniziative perché nulla rimanga intentato, convinti della validità della loro iniziativa.


IL PARCO IN CITTA’
UNA PROPOSTA PER LA TUTELA E LA CRESCITA IL PIANO GRANDE di FONDOTOCE PORTA DELLA VAL GRANDE
IL RECUPERO PUBBLICO DELLA CASCINA A SEDE PER I SERVIZI TURISTICI E CULTURALI DEL PARCO
Le Associazioni firmatarie, in occasione dell’odierno incontro sul tema dell’estensione dei confini del Parco Nazionale della Val Grande, nella convinzione che tale ampliamento sia ormai imminente, si fanno portavoce della proposta, discussa e condivisa in più momenti pubblici, per una progettualità partecipata e adeguata: salvare la Cascina Grande di Fondotoce. Un progetto innovativo e sostenibile che possa coniugare la tutela assoluta del territorio verde della città di Verbania, come lo è il Piano Grande, con una crescita economica diffusa e democratica, a reale beneficio delle Comunità che vivono all’interno dell’area protetta. Propongono pertanto l’acquisizione pubblica della Cascina in disuso e in degrado sita all’interno del Piano Grande di Fondo Toce perché, attraverso un suo attento recupero diventi:


“Il PORTALE ” DI ACCESSO DEL PARCO NAZIONALE VAL GRANDE


CHIEDONO: Che, attraverso un concorso pubblico di idee la struttura venga recuperata con un progetto che preveda l’insediamento dei servizi logistici e della mobilità per la visita organizzata e guidata ai territori del Parco e per il soggiorno al loro interno, la formazione di spazi didattici, di uno sportello informativo turistico, la realizzazione di padiglioni espositivi dedicati a show rooms divulgativi degli ambienti, naturali, storici e antropici, degli itinerari di accesso e di visita nonché della flora e fauna presente nell’area protetta.
PROPONGONO: Che nell’area venga allestita la struttura provinciale per il recupero e il reinserimento della fauna selvatica; Che parte delle strutture vengano recuperate per la realizzazione di una foresteria per l’ospitalità giovanile; Che vengano dedicati spazi espositivi, show rooms, anche a favore della divulgazione di tutte le aree protette da normativa regionale presenti nel territorio della Provincia e della restante, a valenza Nazionale, presente nell’ambito regionale, nonché dei prodotti dei loro territori.
AUSPICANO: Che il Comune di Verbania si impegni a definire, in maniera coerente con la presente proposta, il quadro pianificatorio e normativo necessario per darne attuazione concreta, vincolando a servizi pubblici la individuata struttura della Cascina. Che L’Ente Parco Nazionale Val Grande sia indicato, attraverso un accordo di programma, quale Ente destinatario della struttura, suo realizzatore e gestore finale e quale soggetto deputato alla individuazione delle risorse per l’attuazione. Che le rappresentanze degli Enti interessati, il Consiglio Comune di Verbania, la Comunità del Parco, il Consiglio di Amministrazione del Parco Nazionale, vengano chiamati ad esprimersi sui contenuti della proposta.

La proposta completa viene messa a disposizione di tutti coloro che vorranno farne richiesta rivolgendosi al seguente indirizzo di posta elettronica: italianostravco@gmail.com

Sottoscrivono: Italia Nostra Onlus Sezione Verbano Cusio Ossola.  Salviamo il paesaggio Valdossola.  Arci Verbania Commissione Ambiente. Circolo il Brutto Anatroccolo Legambiente

lunedì 14 novembre 2022

DEVERO AVVICINARE LE MONTAGNE: UN ALLARME GIORNALISTICO

 


Un articolo del " Fatto Quotidiano" ha , improvvisamente, richiamato all'onere della cronaca il programma strategico, dal nome emblematico e surreale: "Avvicinare le Montagne". A leggere l'articolo che, in gran parte, ripercorreva fatti noti e notori, ma di più, a leggere il titolo dell'articolo, si sarebbe facilmente inteso che, oramai, i promotori erano riusciti nel loro intento di spostare le montagne, con tutto quello che ciò comporta. Addio dunque Alpe Devero e d'intorni, come sino ad oggi, questo pezzo di Alpi Lepontine è stato conosciuto dai suoi tanti, visitatori e frequentatori, ma presto sarebbe entrata in azione la società Italo/Svizzera ( sede Italiana e capitali stranieri) che, da anni attende impaziente di investire i suoi milioni di euro, di cui nessuno sa di chi siano, destinati a collegare Devero/ Ciamporino/ S.Domenico, per trasformare la montagna incantata in una nuova competitiva capitale dello sci, neve permettendo. Calma e gesso; non è ancora successo nulla di quello che l'autore del titolo dell'articolo, forse disinformato o poco attento, ha riassunto nel titolo ad effetto, ma sicuramente eccessivo. Chi da anni segue la vicenda e in primis il Comitato Tutela Devero, rassicura che nulla di nuovo c'é sotto il sole rispetto a quanto già noto; ossia il procedimento di valutazione del programma è al palo e, da anni non procede perché trova insormontabili difficoltà a superare le normative vincolistiche che continuano a efficacemente presidiare l'integrità di quelle terre alte che, per ora e forse mai, scenderanno a valle come più d'uno pensava possibile. Ma il presidio costa , e non poco, e il Comitato tutela Devero ha aperto una raccolta fondi con cui sostenere spese legali, spese per ricorsi e quant'altro mai fosse necessario perché i tanti frequentatori e estimatori di quei luoghi possano continuare a vederlo così come lo hanno conosciuto, anche se la neve dovesse ritornare a scendere come un tempo e, magari, anche di più.

giovedì 10 novembre 2022

CREVOLADOSSOLA- CAVA LORGINO: UN COMITATO LOCALE PER L'AMBIENTE



Preoccupazione vengono manifestate da residenti locali che temono un' ulteriore massiva espansione delle attività della cava Lorgino, cava da cui viene estratto il marmo Palissandro. Queste preoccupazioni sono avvalorate dagli atti deliberativi che il Comune ha recentemente assunto e che prevedono la cessione alla cava di numerosi ambiti demaniali occupati da strade carrozzabili e da sentieristica storica, il tutto in vista di una espansione dell'ambito di coltivazione che si avvicinerà, secondo le intenzioni, sempre più ai " superstiti" nuclei di Villa Dell'Oro e Enso. Allo scopo di coordinare e dare consistenza alle voci contrarie a questo disegno, alcuni abitanti hanno costituito, formalmente, un Comitato che, in quanto tale avrà titolo per intervenire, in nome collettivo, nelle procedure pubbliche che si dovranno aprire per autorizzare il nuovo progetto e per confrontarsi con il proprio Comune che, sino a questo momento non sembra aver assunto una posizione di confronto dialettico con la proprietà della cava, ma avrebbe assecondato tutte le richieste. E' certamente un fatto positivo che cittadini si riuniscano in difesa di interessi che assumo un valore collettivo e comune quali sono quelli dell'ambiente, inteso come salvaguardia della salute, del paesaggio, della identità storica dei luoghi e dei borghi , tanto più che tutto ciò viene fatto in maniera civile e democratica con il coinvolgimento pubblico di tutti gli interessati, con la divulgazione delle loro azioni e con la ricerca di un dialogo costruttivo con l'Ente Comunale e le sue rappresentanze. Questa Associazione ha sin qui agito nella salvaguardia degli interessi pubblici che atti ammnistrativi avevano in parte ignorato. Ricordiamo allora che la vendita dei sedimi dei sentieri comunali, già deliberata, è stata sospesa grazie al nostro intervento che ha chiesto l'avvio, obbligatorio, della procedura di verifica dell'interesse storico culturale della sentieristica e che il relativo procedimento non è ancora stato concluso, così come, più recentemente, siamo intervenuti nella deliberata vendita di una tratta della strada a monte del nucleo abitato di Villa Dell'Oro perchè, anche in questo caso, nonostante il precedente, il Comune era in procinto di procedere alla vendita senza attivare la procedura di verifica. Ricordiamo poi che l'Associazione è stata ed è ancora in prima fila nel contrasto al problema dello smaltimento dei materiali non commercializzati estratti dalla cava, problema che ha creato l'illegittimo e ora anche illegale deposito di scorie di cava nell'area agricola di Vogogna. Sosterremo pertanto il Comitato nella sua azione civile e responsabile a tutela di un territorio dove la prevalenza di un solo interesse economico non può prescindere da quello dei cittadini. Collegandovi alla pagina face book:  https://www.facebook.com/profile.php?id=100086767713102 potrete sentire la voce diretta del Comitato



sabato 15 ottobre 2022

POMERIGGIO NEL PARCO

Come preannunciato, si è svolta ieri pomeriggio la visita al parco di casa Lorella a Vacciago di Ameno. Ricevuto dalla padrona di casa che ha introdotto la visita con una breve narrazione della storia della proprietà risalente al 1600, guidati con esperienza e professionalità del " Capo Giardiniere" Giustina Gianfranco, il gruppo dei convenuti ha percorso l'intero parco che gode di una non comune prospettiva sul sottostante lago e, più oltre, ma ieri non era giornata, gode della vista del monte Rosa. La visita guidata ha consentito di affrontare il tema dei tanti giardini e parchi che vivono in sofferenza sia sulle sponde del Lago d'Orta che del lago Maggiore, mostrando un esempio virtuoso di recupero e valorizzazione di una proprietà privata che ora è messa anche a disposizione del pubblico. Un modo nuovo di affrontare il problema della conservazione del patrimonio paesaggistico e botanico che, complice anche il mutamento climatico, rischia, nel giro di pochi decenni di vedere modificato radicalmente il paesaggio delle coste lacustri. Un tema che dovrà essere quindi ripreso anche in altri momenti di partecipazione pubblica e che l'Associazione segue con costanza e tenacia d alcuni anni. L'esperienza positiva di ieri è la prima di una serie di altre visite guidate che la Sezione cercherà di organizzare a beni del territorio non sempre conosciuti dal pubblico, ma rilevanti e preziosi.













domenica 9 ottobre 2022

CREVOLADOSSOLA: ECONOMIA e AMBIENTE




La prossima presentazione del nuovo progetto di ampliamento ulteriore dell'area di coltivazione della cava Lorgino di Crevoladossola, da dove si estrae il "prezioso" marmo palissandro, pone ulteriori e nuovi problemi di sostenibilità ambientale, sin qui forse sottovalutati a favore dell'interesse economico, a prescindere. Un filone di marmo che attraversa solo la zona dove è insediata la coltivazione, un bene quindi scarso se si vuole fare un paragone con altri materiali di pietre ornamentali, quali il serizzo, ma proprio perché scarso verrebbe da pensare che il suo sfruttamento non debba essere intensivo, ma limitato e semmai spalmato su un periodo di tempo molto lungo, così da preservarne la durata estrattiva e esaltarne il valore economico. Al contrario, in questi ultimi anni, la coltivazione è stata intensiva se è vero che l'ultimo progetto approvato misurava circa due milioni di mc. da estrarre e il risultato è stata una pesante "erosione" del crinale montano posto in sponda sinistra dell'imboccatura della valle del Diveria, spingendosi molto a ridosso dei nuclei abitativi esistenti. La nuova convenzione approvata dal Consiglio Comunale di Crevoladossola, fa ragionevolmente ritenere che l'avanzamento dei fronti di cava potrà massicciamente proseguire anche nel futuro prossimo, o almeno queste sono le intenzioni che dovranno andare al vaglio della conferenza dei servizi. Al momento ostano a tale progetto alcune irrisolte questioni che riguardano la rete di viabilità storica e minore, di natura pubblica, che interessa la zona, questioni che, anche, o forse meglio dire soltanto per effetto dei ripetuti interventi di questa Associazione, sono ora al vaglio della Soprintendenza che dovrà esprimersi. Intanto il progetto di allargamento ulteriore ha suscitato una certa preoccupazione tra residenti e proprietari dei nuclei abitati " minacciati" dall'avanzamento programmato dei fronti, tanto da valutare la possibilità di costituirsi in comitato a difesa dei beni comuni. Accanto a questo aspetto c'è però anche una vecchia questione sulla quale da anni l'Associazione conduce una tenace campagna di contrasto. Una buona parte dei materiali di scarto, provenienti dal processo di coltivazione, giacciono sui terreni agricoli in Comune di Vogogna, illegittimamente autorizzati in via temporanea e poi mai rimossi, ancorché le relative autorizzazione sono ampiamente scadute. La verità è che, nonostante le ordinanze di rimozione, nessuno sa dove portali e nessuno, anche lo sapesse, ha i soldi per rimuoverli, salvo chi li ha portati. L'Associazione ha chiesto e chiederà che le due questioni non siano scisse: nuovo progetto e rimozione dei materiali di scarto debbono trovare insieme la soluzione. Vedremo.



sabato 1 ottobre 2022

PARCO NAZIONALE VAL GRANDE : L'ALLARGAMENTO IN DIRITTURA DI ARRIVO


Il Parco Valgrande verso l’ampliamento atteso da 3 anni

Approvato il decreto dalla Conferenza Unificata. La richiesta di allargamento avanzata dal Parco e dai Comuni di Vogogna, Mergozzo, Ornavasso, Cossogno, Caprezzo e Verbania


Dopo oltre 25 anni dalla sua istituzione e a più di venti anni dal primo ampliamento, nelle scorse ore la Conferenza Unificata ha approvato il decreto di ampliamento del Parco della Valgrande. Giunge dunque a conclusione il lungo iter avviato dall’ente nel 2019 in accordo con i sindaci del territorio interessati all’ampliamento dell’area protetta. Presente in Conferenza Unificata il vicepresidente di Anci Piemonte con delega alla montagna, il vice sindaco di Baceno Stefano Costa.
“La Conferenza unificata – spiega Costa – ha sancito la condivisione tra Mite, Mef, Regione Piemonte e ANCI della richiesta di allargamento avanzata tre anni fa dallo stesso parco e dai Comuni di Vogogna, Mergozzo, Ornavasso, Cossogno, Caprezzo e Verbania. Dopo un breve passaggio tecnico in CU il prossimo 18 ottobre l’iter passerà alla Presidenza del Consiglio e poi alla Presidenza della Repubblica che presumibilmente entro fine anno firmerà il Decreto. L’ampliamento – prosegue Costa – si pone l’obiettivo di dare continuità ecologica a diversi ambienti naturali e seminaturali presenti all’interno del Parco. Una seconda finalità, non meno importante – aggiunge – riguarda la necessità di inserire nel Parco alcune parti di siti Natura 2000 precedentemente esclusi. Infine, tra le finalità vi è quella di rafforzare l’unitarietà della matrice storico-culturale consolidando, in un unico contesto, le unità di paesaggio del territorio interessato”.
La proposta di ampliamento è il risultato di un processo di sviluppo economico e sociale avviato nel corso negli anni. Con il voto della Conferenza Unificata e l’imminente ridefinizione dei confini, si aprono dunque nuove prospettive .

sabato 24 settembre 2022

ZSC/ZPS - ALPI VEGLIA E DEVERO - MONTE GIOVE. DANNO IN CORSO D'OPERA

 




La rete natura 2000 è quel sistema di aree, estese a livello Europeo, che godono di una particolare protezione, generalmente a motivo della presenza di habitat delicati e che debbono essere preservati. Le direttive europee, recepite dalle normative nazionali, dettano le regole per la conservazione di quei siti e, a seconda delle loro collocazioni, le regioni hanno individuato quali sono gli Enti che debbono presiedere alla loro gestione. In particolare, il Piemonte ha individuato gli Enti che debbono svolgere tali funzioni. Il sito di importanza comunitaria denominato ZSC/ZPS - ALPI VEGLIA E DEVERO - MONTE GIOVE è affidato in gestione all'Ente Parco delle aree protette dell'Ossola. Se questo è il quadro di riferimento, proprio in questi giorni, all'interno di questo sito, nella zona prossima alla valle del Bondolero in località Dosso, tutte aree interessate al programma Avvicinare le Montagne, sono stati eseguiti, e forse lo sono ancora, estesi lavori di movimentazioni di terre e di rocce finalizzati, si crede, a " migliorare " la qualità tecnica delle piste da sci da discesa che, in quella zona, sono servite da due impianti di arroccamento, nell'ambito della stazione "Ciamporino". Orbene tutto ciò dovrebbe essere non consentito in quanto in contrasto con le direttive per la protezione dei siti e crediamo anche con il piano di gestione dell'area. La serie fotografica da conto dei lavori eseguiti e in corso, documentando i danni che vengono arrecati al suolo e le manomissioni delle condizioni naturali che si sono determinate. Non sappiamo ancora se quanto in corso è stato oggetto di una qualche autorizzazione, ne dubitiamo. Comunque sono state fatte le segnalazioni agli Enti competenti a vigilare ed agire e vedremo quali saranno gli esiti.

mercoledì 14 settembre 2022

GHIFFA. LA LITORANEA: PRIMA E IL DOPO




Il Comune di Ghiffa si può qualificare un Comune virtuoso perché, caso quasi raro nel panorama dei Comuni del Piemonte, ha provveduto ad adeguare, attraverso una variante strutturale, buona parte del proprio strumento urbanistico, alla pianificazione sovraordinata rappresentata dal Piano Paesaggistico Regionale. I risultati non sono tardati e la documentazione fotografica che postiamo qui sopra, da conto, mostrandone gli effetti. Una costruzione, a margine della strada costiera, costituita da darsena e sovrastanti locali accessori, viene trasformata, nella parte accessoria, in residenza e qui non sembra vi siano motivi ostativi, mentre il problema, a nostra giudizio da osservatori, nasce dall'ampliamento dell'edificio che, fatta salva la sua coerenza e incoerenza con l'esistente, ora costituisce una quinta che interrompe "la visuale percepibile dalla strada costiera verso il lago". Non a caso abbiamo messo tra virgole l'ultima parte della frase perché essa ripropone, pari pari, la prescrizione obbligatoria che il Piano Paesaggistico Regionale contiene riferita a questo ambito. Siamo andati pure a spulciare all'interno delle pagine della variante urbanistica e dobbiamo dire che, in punto, ci è sembrato che, quanto meno, essa è un poco sfuggente. Non riproponiamo le parti dello strumento urbanistico a cui ci riferiamo, ma comunque nella versione definitiva ed approvata, il Comune aveva dovuto introdurre tutta una serie di modifiche alla normativa che, evidentemente, erano state dettate dal tavolo di Co-pianificazione. Orbene, l'articolo 27 delle norme dello strumento urbanistico ora recita che: "hanno ugualmente carattere immediatamente cogente e prevalente le disposizioni contenute nel catalogo dei beni paesaggistici del Piemonte, prima parte, all’interno della sezione prescrizioni specifiche presente nelle relative schede." Il testo che avevamo, più sopra, messo tra virgole, si riferisce proprio a quanto qui è stato richiamato. Ci si chiede perchè dunque le norme non vengono osservate. Si ritiene che esse siano liquidite, fluide, non cogenti ? O peggio. Tutte queste domande e altre ancora le rivolgeremo presto agli enti competenti, Comune in primis, e vedremo le loro risposte. Per ora possiamo solo dire che il Comune di Ghiffa non sembra essere l'unico su questa strada.