sabato 28 aprile 2018

MAG19

Là dove c'era l'erba 2018 - STOP al consumo di SUOLO in Ossola
Pubblico
· Organizzato da Filippo Pirazzi e Sonia Vella
sabato 19 maggio dalle ore 14:45 alle ore 18:00
B.ta Sacro Monte Calvario, 5, 28845 Domodossola

martedì 24 aprile 2018

13 MAGGIO GIORNATA DEI BENI COMUNI - LE TERRE NELL'ACQUA




Il tema della giornata nazionale di Italia Nostra del 13 maggio prossimo, quest'anno dedicato ai beni comuni, è stato messo a punto dalla Sezione del VCO in collaborazione con quella di Novara. "Territori Isolani dei laghi Orta e Maggiore, un proposta di candidatura unica per un sito Unesco" . Questo sarà dunque il tema sul quale le due locali Associazioni territoriali si impegneranno. Un convegno, probabilmente a Orta, nella giornata di sabato 12 dedicato al tema e l'allestimento di uno stand illustrativo presso la sede della Pro Loco di Isola Pescatori nella giornata di domenica 13 concluderà la manifestazione. Si vuole così riproporre ciò che nel 2006 era stato, inizialmente, avviato, unitamente ad altri pacchetti di proposte, ma che poi non era riuscito ad affermarsi ed era caduto in oblio. A differenza del 2006, la proposta è tuttavia più mirata, limitandosi ai territori isolani e ai bacini lacuali contermini. Realtà territoriali accomunate da identità morfologiche, paesaggi di lago trasformati in luoghi di delizia, di spiritualità, di arte e cultura e di residenze umane singolari. Un mondo affascinate, forse preda di un turismo eccessivamente vorace che non permette di coglierne appieno il senso. E' singolare come oggi che annunciamo questa iniziativa, dopo anni di tregua, vengano riproposte per il prossimo luglio le due giornate offshore. Le possiamo tollerare nell'effimero tempo di 48 ore, tanta è la loro limitata durata, tanta è la distanza che le separa da un approccio così diverso e così intenso che quei luoghi meriterebbero.

lunedì 16 aprile 2018

VIGNONE: IL PIANO RESUSCITATO





Non è la prima volta che questo blog ospita notizie sul comune di Vignone, in particolare sulle sorti di una convenzione urbanistica stipulata nel lontano 1999, ma poi mai attuata per la parte relativa alla cessione e urbanizzazione di aree. Dopo un'attività di supporto nei confronti di nostri iscritti locali e più recentemente con l'azione, in prima persona, dell'Associazione, è stato raggiunto un importante risultato. Il Comune di Vignone, forte anche di un approfondito parere legale che ha sostanzialmente riconosciuto la piena fondatezza delle nostre richieste, ha deliberato di riesumare la convenzione urbanistica inattuata, evitando così che i relativi obblighi andassero in prescrizione. Riportiamo la delibera assunta recentemente dal Comune. Inizierà ora un recupero delle somme evase, di importo assai consistente, che verranno utilizzate per il miglioramento del sito di S. Martino, l'importante complesso monumentale che è oggetto di procedura di vincolo, promossa anche da questa associazione in collaborazione con quella locale. Non è stato facile, ne rapido ottenere il riconoscimento delle richieste avanzate, ma alla fine ha prevalso, su ogni altro interesse quello della tutela della legalità violata che, crediamo, porterà buoni risultati in termini di conservazione e valorizzazione di quel sito. L'impegno che l'Amministrazione comunale ha assunto è stato quello di procedere ormai senza indugi, fornendoci ampia informazione sui risultati che riuscirà a conseguire.



















martedì 10 aprile 2018

DEVERO/CIAMPORINO- INIZIA LA FESTA



Con una sorta di kermesse, nella giornata di sabato 14 prossimo, i Governi locali e meno locali interessati rilanceranno alla grande il progetto turistico industriale Devero/Ciamporino e dintorni. Se qualcuno avesse pensato che il silenzio dell'inverno fosse servito per dimenticarlo e accantonarlo si sarebbe sbagliato. Il tempo è servito ai promotori e ai governatori per, da un lato affinare e completare il progetto, e dall'altro per studiare la strategia migliore per portarlo presto a meta. L'appuntamento di sabato, organizzato in casa dell'imprenditore desideroso di mettere 170 milioni di euro per "avvicinare le montagne", fa parte della strategia mediatica intesa a rafforzare il consenso popolare intorno al progetto, piuttosto che a spiegarne bene e meglio motivi e intenti. Ormai si fa così; cose che un tempo sarebbero apparse almeno inopportune, sono diventate prassi quotidiana e non fa proprio specie a nessuno che il vice presidente di turno della Regione faccia lui gli onori di casa in casa altrui. Se questo è il contesto entro cui si svolgerà la festa di battesimo del progetto, non dimentichiamo i padrini che saranno chiamati a testimoni: in primis i quattro sindaci dei comuni interessati e, tra loro, primus sed non inter pares, il più fortunato, si fa per dire, Stefano Costa. Ci saranno quindi tutti a celebrare il rito pagano, ognuno desideroso di prendersi un momento di celebrità e di passare alla storia, almeno di quella delle Alpi, come un tempo, alla storia, ci passavano i conquistatori delle vette inviolate. Ora invece si cambia; anziché salire si scende, o meglio si avvicineranno le montagne ..., secondo l'accattivante titolo che un qualche pubblicitario ha voluta dare al progetto. Non è che abbiamo capito come faranno a scendere o meglio ad avvicinarsi, immaginiamo alla città; comunque forse questo è uno o l'unico dei motivi che ci renderebbe curiosi di partecipare alla festa, ossia per capire come progettano di farlo. Quanto al resto crediamo che sia tutto scontato e lo spettacolino vedrà, se non come primo attore, sicuramente non relegato in un secondario ruolo di comparsa, il giovane intraprendente imprenditore che la sorte, la fortuna, o che altro gli ha voluto portare in dote così abbondanti risorse che ora è tanto desideroso impiegare per il bene di tutti. Finita la festa, per noi inizieranno però i dolori, ossia smontare tutto o un po' tutto quel progetto, andare a vedere, pezzo su pezzo, come è stato fatto, come è stato assemblato; confrontarlo con norme e regole, che pur ci sono; contestarlo qua e là, confutare, smentire, contrastare. Un lavoro sicuramente poco popolare, nel tentativo, estremo, di tenere le montagne in montagna; giusto il rovescio di quello slogan fortunato con cui sabato inizierà la festa. 










I Comuni di Varzo, Trasquera, Crodo e Baceno firmatari e promotori dell’accordo territoriale “Avvicinare le montagne” organizzano in data 14 aprile 2018 alle 10:30 presso il Rifugio 2000 all’Alpe Ciamporino in Comune di Varzo – Fraz. San Domenico un incontro pubblico di presentazione dell’accordo territoriale “Avvicinare le montagne”.

L’incontro, a cui parteciperanno anche rappresentanti della Regione Piemonte e della Provincia del VCO, prevede la seguente agenda:

1) introduzione da parte del Presidente della Provincia del VCO
2) intervento delle autorità
3) intervento del presidente del Vice Presidente della Regione
4) illustrazione della struttura e dei dettagli dell’accordo territoriale “Avvicinare le montagne” e dello stato attuale del processo di presentazione/approvazione
5) chiusura da parte del Vice presidente della Regione e delle altre autorità
6) spazio ad eventuali domande di giornalisti e pubblico


Per l’occasione la società San Domenico Ski metterà a disposizione a titolo gratuito l’utilizzo delle seggiovie San Domenico – Alpe Ciamporino per consentire a giornalisti e pubblico la possibilità di seguire l’incontro.

giovedì 5 aprile 2018

MACHERE COSA ?







E' una storia minore, se vogliamo. Ne avevamo parlato mesi e mesi fa e riguardava il sospetto, pur fondato, che un vincolo paesaggistico di fascia dei corsi d'acqua non fosse stato considerato e quindi rispettato. Il rio era quello che, secondo le mappe, ha preso nel tempo vari nomi: vuoi Falchetti, vuoi Machere, vuoi, molto probabilmente anche Villa Fulvia. Ora, passato il tempo, sul penultimo numero del bollettino ufficiale della Regione, viene pubblicata la delibera della Giunta n. 33-6663 che pretende di mettere ordine alla faccenda. In realtà aumenta soltanto il disordine, cancellando dalla carta dei rii quello denominato Le Sale che, effettivamente poco o nulla c'entrava, ma dimenticando di dire dove allora mai sia finito quel rio Villa Fulvia che l'elenco dei acque demaniali steso nel 1933 riporta. Noi ci siamo sforzati di documentare che quel rio Villa Fulvia è quello che in altra mappa storica è indicato come rio Machere e che in quella catastale è chiamato Falchetti. Evidentemente non siamo stati troppo convincenti. Al proposito osserviamo che quanto a non convincimento la Regione sembra ci abbia battuto e allora abbiamo provato a replicare con il testo che vi accompagniamo qua sotto, aspettando la risposta.