mercoledì 8 novembre 2017

SAN DOMENICO/DEVERO






L'Associazione Italia Nostra, Sezione Locale del VCO, assume una posizione ufficiale rispetto al progetto della San Domenico ski e che sintetizza in un suo comunicato in corso di diffusione e che qui nel seguito integralmente postiamo. Questa posizione costituirà la linea guida cui si atterrà nel confronto con i soggetti decisori e che cercherà di sviluppare anche in accordo con le altre Associazioni che sul territorio sono impegnate sui temi ambientali.

Italia Nostra a proposito del progetto della società San Domenico ski.
Le aree interessate dal progetto della San Domenico ski: il Monte Cazzola, la Valle Buscagna, l’alta Valle Bondolero, ma anche il Monte Teggiolo con l’Alpe Vallè fino a Ponte Campo, sono da tempo al centro di un condivisibile percorso di valorizzazione che considera la conservazione di questi paesaggi unici, di questi straordinari ambienti naturali, come la più grande risorsa, anche economica, del territorio.
La conservazione di vaste aree protette è da molti anni al centro della politica della Regione Piemonte che ne ha fatto un suo obiettivo importante.
La frequentazione assidua e sempre più in crescita da parte di un gran numero di visitatori, escursionisti e scialpinisti testimonia il favore con cui un vasto pubblico ha accolto tale politica.
Molti degli interventi previsti nel progetto della San Domenico ski sono destinati a infrastrutturare questa parte delle alpi Lepontine per l’accoglienza di un turismo di grandi masse e ciò non si concilia con i valori della conservazione dei territori, con la conseguenza inevitabile profonda alterazione di ambienti e paesaggi, vera ricchezza non fungibile.
La strada da percorrere è un’altra, come ben argomentato dal Presidente delle Aree protette dell’Ossola, da alcuni albergatori dell’Alpe Devero, dall'associazione di categoria degli Accompagnatori naturalistici e da altre Associazioni che si occupano della conservazione del territorio.
Il nostro appello è quello di salvare il nostro “grande nord”, preservarlo per le future generazioni e non comprometterlo irreparabilmente con un progetto presentato in modo accattivante, ma la cui attuazione si rivelerebbe devastante, portatore di ricchezza per pochi.
Un’economia diffusa, equa, legata culturalmente al territorio in cui si radica è un’alternativa possibile e credibile rispetto ai miraggi dei maxi investimenti di risorse che alterano lo stesso territorio nel momento stesso in cui affermano di valorizzarlo, ma in realtà lo sfruttano.
Occorre essere competitivi sul piano della qualità degli ambienti incontaminati da offrire ad una domanda crescente di turismo “lento” e consapevole e sviluppare servizi, anche innovativi, qualitativamente e quantitativamente adeguati.
Una tale visione dell’economia è quella che lega la gente alle sue radici, rendendola consapevole e orgogliosa della grande opportunità di cui dispone, che gli offre reddito e valore e che oggi una società sempre più connessa in rete rende possibile attuare ovunque ve ne siano le condizioni.
Non vediamo questo obiettivo nel complessivo progetto della San Domenico ski, ma a parte il modo accattivante di presentarlo, ci pare assistere ad una riproposizione di modelli non dissimili, per buona parte, da quelli che caratterizzano tante altre tradizionali stazioni turistiche alpine di massa.
La politica Regionale e locale, le Istituzioni preposte alla tutela del Paesaggio, le Istituzioni Europee dovrebbero avere il dovere di condividere una diversa visione della crescita economica dei territori incontaminati, opponendosi ad una loro inevitabile degradazione conseguente ad investimenti che ne provocano una diffusa omologazione.
Spetta dunque in questo momento ai soggetti di governo del territorio guardare lungo, indicare la rotta anziché essere guidati da miraggi di investimenti massicci e fors’anche troppo facili.
L’invito e l’auspicio sono di fermarsi, di riflettere a fondo e di aprire un confronto sui mondi possibili delle poche terre alte ancora rimaste.

3 commenti:

Legambiente Il brutto anatroccolo ha detto...

Legambiente Circolo Il Brutto Anatroccolo di Verbania condivide pienamente la posizione di Italia Nostra sul tema e si rende disponibile per iniziative comuni.

Francesco ha detto...

ottima valutazione e presa di posizione

Lorenzo ha detto...

Artic completo di ogni spiegazione, condivido la vostra opinione