La storia della conquista turistico/industriale delle Alpi, si arricchisce di un nuovo capitolo. Questa volta è un settore delle Alpi Lepontine in valle Ossola, quasi a ridosso del confine Svizzero, che in questi giorni è fatto oggetto della proposta di un progetto per la realizzazione di una nuova stazione turistica che attraverso l’ampliamento e la estensione di quella esistente nella zona dell’Alpe Ciamporino, colleghi con nuovi impianti le aree che si estendono dalla Valle Divedro alla Piana dell’Alpe Devero. E’ un progetto ambizioso, sicuramente un investimento previsto in molti milioni di euro che, con la costruzione di nuovi impianti funiviari, prevede di connettere in un unico grande comprensorio sciistico ambiti ora raggiungibili soltanto attraverso percorsi escursionistici di alta quota.
Il progetto non si limita a prevedere l’utilizzo invernale dei nuovi impianti, ma li configura pure per la fruizione estiva, assicurandosi così, nelle intenzioni degli investitori, la redditività degli investimenti previsti.
La questione è aperta proprio in questi giorni e assume una particolare valenza in quanto gli ambiti che potrebbero essere interessati, non solo solo in buona parte incontaminati, ma si situano negli immediati confini di due aree protette di indubbio fascino e richiamo: quella del Parco Regionale dell’Alpe Veglia e quella dell’Alpe Devero.
Il dibattito coinvolge la Regione Piemonte, i Comuni, sono ben ben quattro quelli interessati dal progetto, l’Ente di gestione delle aree protette, le Organizzazioni ambientaliste, naturalmente la società che ha presentato il progetto.
Gli interessi in campo, anche contrapposti tra loro, sono dunque molti. Gli scenari che le parti prefigurano, le filosofie che sostengono sono indubbiamente diverse e non sembra facile una loro conciliazione, peraltro sino ad ora non pare che neppure sia stata tentata.
In questo quadro si inserisce la notizia della costituzione di un comitato per la difesa dei valori ambientali e culturali di quella porzione alpina. Questa sera c'è stata la presentazione nell'aula dell'Unione dei Comuni della Valle Ossola, con la diffusione del comunicato stampa che qui sotto postiamo.
1 commento:
Condivido in pieno il contenuto del documento e lo spirito che lo sottende, quale occasionale escursionista dell'Alpe Devero e anche dell'Alpe Veglia, due territori stupendi che ho visitato decine di volte negli ultimi 35/40 anni. Ho un ricordo indelebile e bellissimo dell'unica volta che ho fatto la traversata Devero - Veglia. Sarò, anzi sono, ingenuo, ma non riesco a capire come si voglia intervenire in questi luoghi "magici" con nuove infrastrutture invasive e foriere di un sviluppo turistico assolutamente incompatibile. ADERISCO ALL'APPELLO. Stefano Montani, Oggebbio (VB)
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