venerdì 25 novembre 2016

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Domodossola, 25 novembre 2016 
Gentilissimi, trasmetto articolo di Eco Risveglio del 10,11,2016 a firma Antonio Ciurleo con la cronaca degli ultimi avvenimenti concernenti Terna e Interconnector Svizzera/Italia. Il polverone sollevato dalla Società monopolista davvero enorme e non accenna a sedimentare. Di conseguenza impossibile fare un punto fermo della situazione. Mi proverò, tuttavia, a fare la cronistoria dell'intricatissima vicenda, resa ancora più confusa e incomprensibile dal modus operandi di Terna.


4.11.2016 A mio avviso una data spartiacque, quella in cui sette sindaci di importanti comuni della Media Ossola prendono finalmente atto di essere, e di essere sempre stati, presi in giro da Terna e da alcuni ascari della Regione Piemonte. Per quel giorno Terna aveva indetto un incontro nel quale i predetti Sindaci avrebbero dovuto firmare, ubbidienti, unVerbale di Intesa predisposto e comunicato agli interessati il giorno o pochissimi giorni prima. Dalla titolazione "Razionalizzazione della Rete AT nella Val Formazza" emergono elementi contraddittori. Invero, i progetti sul tappeto sono due: quello concernente la Val Formazza reca la sigla EL-275 quello di Interconnector EL-330. Il primo riguarda in primis l'interramento di circa quattro km di cavi aerei che affliggono il Comune di Formazza che Terna obbligata a realizzare quale opera di compensazione per la costruzione del tratto 380 Kv Trino- Lacchiarella. Su questa circostanza certa e incontrovertibile, l'unica in tutto il contesto, sono tutti d'accordo e il sindaco di Formazza quando recita la giaculatoria che senza Interconnector l'interramento non si può, fare rivela di essere male informato. Qualcuno glielo dovrebbe spiegare. Il modo di procedere di Terna, inaudito per insensibilità e scarsa considerazione nei confronti di coloro che chiedono risposte a molti dubbi e perplessità rifiutando quindi, giustamente, di firmare il verbale d Intesa e di presenziare all'incontro. Ma quale é il contenuto del predetto Verbale di Intesa. Esso riguarda un segmento limitato seppure importante della grande opera lunga 160 km e precisamente il sito dove collocare la mastodontica stazione di conversione alta 20 metri e occupante un'area pari a undici campi di calcio. Terna sciorina tre possibili ubicazioni e dopo una sommaria disamina dei pro e dei contro ne propone una che a suo avviso é idonea. Vediamole insieme: 
1) Scalo ferroviario Domo 2. E te pareva, direbbero a Roma. In quella area sventurata, già devastata da un'opera faraonica nata morta, sulla scorta di un ingannevole progetto (ottocentocinquanta posti di lavoro promessi, non uno in meno, a fronte dei centocinquanta a malapena creati) volevano stiparci un altro disastro che si annuncia epocale, quello di Interconnector. Uno studente della prima geometri o un nonnetto molto avanti con l'età, se preventivamente interpellati, avrebbero subito giudicato la costosissima e devastante intrapresa tecnicamente superata. Ora lo scenario, mutatis mutandis, si ripresenta pari, pari. Al posto del sindacalista che volle fortissimamente lo scalo, da lui considerato strategico e ora un influente, un assessore regionale. Per fortuna le Ferrovie hanno risposto picche evidenziando assoluta inidoneità del sito sotto il profilo della fattibilità tecnica e Terna ha abbozzato.
2) Comune di Vogogna. Qui Terna dovrebbe camminare sul velluto dacché un raro esemplare di sindaco favorevolissimo ad accogliere un incomodo ma sfortunatamente per lui e fortunatamente per i suoi concittadini la cosa non é fattibile poiché l'inediamento del mostro é impossibile in una vallata larga all'incirca 1,5/2 km su cui insistono un fiume, un canale, due strade provinciali, una superstrada, due ferrovie, un metanodotto internazionale di prima specie e diversi di seconda specie, un grande collettore fognario, centri abitati, zone industriali e un ingombrante sindaco/deputato. Sul tutto aleggiano stringenti e ineliminabili vincoli idrogeologici. Per farci entrare= anche la stazione di conversione sarebbero necessari sconvolgimenti = apocalittici. Quindi, nisba.
3) Comune di Piedimulera. Ed ecco spuntare l'ipotesi Piedimulera. Qui doveva sorgere l'ospedale= unico del Verbano Cusio Ossola che ancora oggi l'attuale sindaco di Domodossola considera un'ottima scelta. A Torino, però hanno deciso che la sede del nuovo nosocomio sarà ubicata in quel di Ornavasso tra l'altro in zona allagabile, ma questo é un altro discorso, onde ragion per cui l'area diverrebbe disponibile per l'installazione della mega stazione di conversione di Interconnector. Pare che la presenza di alcune criticità sia facilmente risolvibile sicché l'ultimo e unico ostacolo rimarrebbe, per l'appunto, la fiera opposizione del sindaco di Domodossola. Facile prevedere chi la spunterà.
Ed ora che sono state esposte le ragioni di Terna vediamo di riassumere quelle portate avanti da Italia Nostra sin dal primo giorno dell'annuncio di Interconnector con ferma e inequivocabile opposizione. L'esperto del settore energia della nostra Sede Centrale Ing. Giovanni Zenucchini, preminente funzionario di Enel, in uno studio recente, ha in seguito dimostrato e documentato che la serie di Interconnector in esercizio o già in fase avanzata di progettazione/autorizzazione supera di ben tre volte la soglia massima prevista ed approvata in sede di programmazione nazionale, tra altro varata in tempo di "vacche grasse". Nel frattempo la delocalizzazione di industrie energivore, le nuove tecnologie riduttive dei consumi, la produzione da fonti rinnovabili, hanno ulteriormente ridotto la domanda, in modo strutturale. Il preteso risparmio per l'acquisto di energia all'estero una bufala in quanto fondato su volatili congiunture di mercato suscettibili di repentini cambiamenti. L'altra favoletta riguarda la possibilità di invertire il flusso di energia dall'Italia all'estero (come back) in presenza di particolarissime e sporadiche eccedenze di produzione nazionale da fonti rinnovabili. Tutto questo dimostra, ce ne fosse bisogno, che la politica di Terna una specie di gioco illusionistico delle tre carte in cui il vero obiettivo é la costruzione dell'opera fine a se stessa. Logico e prevedibile corollario sarà Il tentativo di tacitare i comuni contrari con generosi esborsi che Terna può permettersi attingendo ai pingui utili annuali, in vorticosa crescita: L'ultimo di 595,5 mn di euro, al netto delle tasse. Sulla tenuta dei sindaci questo é di un motivo per preoccuparsi. Tutto perduto, dunque? Molto dipende dalle sorti del presente governo, convinto assertore delle grandi opere, almeno negli annunci, e dal grado di indipendenza ed efficienza della Magistratura, ora più che mai sotto schiaffo e posta nelle condizioni di non poter operare.
Dr. Italo Orsi Presidente Onorario di Italia Nostra Sezione Verbano Cusio Ossola

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