mercoledì 8 novembre 2023

COSSOGNO: COMUNE "DISTRATTO" e tante altre " distrazioni"

 

La notizia ci era nota, ora anche La Stampa l'ha pubblicata e la vicenda dell'edificio di proprietà comunale, trasformato senza autorizzazione in zona Parco soggetta a tutela paesaggistica, è finito sotto ordinanza di demolizione. La vicenda avrà, naturalmente, un lungo percorso: ricorsi, appelli al loro esito, richieste di sanatorie, risvolti penali e altro, difficile che dall'oggi al domani l'edificio verrà demolito, ma forse non è questo il punto, quanto piuttosto quello che ci fa porre una riflessione, più d'una per verità, sull'operato dei Comuni in materia urbanistico/edilizia. Sono stati molti i casi che sono stati portati alla nostra attenzione in questi ultimi casi e quando siamo andati a vedere le carte, sempre o quasi , ci siamo trovati di fronte a comportamenti amministrativi dove le regole ci sono parse più una variabile indipendente, cui facilmente non prestare attenzione e non invece un obbligo cui la pubblica amministrazione deve osservarle. Se facciamo un elenco delle vicende a noi note esso è relativamente lungo e lo possiamo anche stendere e commentare, al netto del caso che già è oggetto di questo post:

Vogogna: autorizza in aree a destinazione esclusivamente agricola depositi di ingenti materiali di scarti provenienti da scavi di cave. Sono passati più di 10 anni e i depositi sono ancora lì, passando da illegittimi a illegali .

Verbania : Autorizza sul Piano Grande l'impianto ludico/sportivo per la pratica della bici cross, con relativi edifici di servizi. Al netto delle prescrizioni del Piano Paesaggistico regionale che lo avrebbe impedito, gli edifici vengono concessi in violazione delle norme del PRG della città che indica le zone come inedificabili in assoluto per rischio esondazione.

Stresa: Autorizza in area cimiteriale, la trasformazione, previo abbattimento di edifici ad uso artigianali, in un edificio residenziale con un incremento volumetrico inammissibile dalla norma. Di più, dopo qualche anno, consente il cumulo, non ammesso, di altri bonus e l'edificio cresce ancora.

Stresa: In area boscata concede la trasformazione di un capanno esistente in un edificio residenziale. Il piccolo capanno viene abbattuto e al suo posto nasce una villa con piscina e autorimesse non conteggiate nell'incremento volumetrico ammesso. L'attuatore ci mette poi di suo e costruisce anche di più. L'area boscata sparisce e l'ambito viene urbanizzato da strada di accesso e quant'altro.

Mergozzo: Consente la trasformazione ( ammessa ) di edificio esistente presso la spiaggia della Rustica, in edificio residenziale turistico. Lo fa intendendo a suo modo le regole e l'edificio cresce ben oltre l'ammissibile per forma e volumi.

Stresa: Autorizza la trasformazione di una Villa in una struttura alberghiera, cosa ammessa. L'obbligo inderogabile di realizzare e cedere posti auto pubblici, non normativamente monetizzabili, non lo fa rispettare, anzi dichiara di non volerlo rispettare e , senza neanche pubblicare la relativa delibera, monetizza il tutto a prezzi di saldo.

Qualcuno dirà che le norme sono sempre difficili e richiedono un'attività interpretativa. Certo , sarà anche vero, peccato che la Pubblica Amministrazione non è la Cassazione e non gli spetta interpretare, ma applicare e poi come mai tutte le "interpretazioni" finiscono in cavalleria , cioè sempre a favore della parte non pubblica ? Si dirà che l'Amministrazione ha paura dell'abuso d'atti di ufficio, tema attuale per la sua abolizione, ma mi pare che di paura dimostra non non averne, anzi firma e controfirma, incurante dell'abuso d'atti, ma anche delle attestazioni di conformità che sottoscrive con assoluta incuranza del falso.

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