mercoledì 6 aprile 2022

PARCO VAL GRANDE : DECISIVO LO SPOIL SYSTEM



Dopo infinita attesa, il Ministro Cingolani si è determinato a colmare uno dei buchi che c’erano negli organi di Governo del Parco Val Grande; l’altro: quello del Consiglio, ora non avrebbe più alibi per l’attesa e vogliamo confidare verrà colmato al più presto, ancorché sia anche tardi. Non è stata una vicenda molto edificante, dove tutto il provincialismo locale è sceso in campo per accaparrarsi una nomina, piuttosto che un’altra, mostrando come la logica dello spoil system, ancorché non codificata, sia quella che ormai regge ovunque: enti piccoli o grandi che siano, importanti o meno e, certamente, il posto vacante al Parco Val Grande non poteva essere considerato dei più importanti, tanto che non avrebbe dovuto giustificare le difficoltà che sono state messe di traverso per arrivare alla nomina. Comunque sia, la logica dell’appartenenza è quella che comanda, la fedeltà agli orientamenti maggioritari che dominano è quella che alla fine vince, senza che a nessuno dei decisori possa venire in mente che, forse, una qualche volta, la scelta potrebbe benissimo prescindere dalla fedeltà politica e privilegiare un minimo di competenza, fors’anche acquisita sul campo. Comunque è già tanto che la cosa si sia conclusa perché il rischio, concreto, era che tra mancata intesa Regione /Stato e pareri contrari di commissioni parlamentari non se ne sarebbe fatto nulla neanche in questa occasione, mentre il Ministro ha deciso anche se ha dovuto piegarsi alla logica spartitoria. Chi ne ha un po’ fatto le spese è stato il precedente Presidente, ma in qualche modo risarcito con una prorogatio commissariale non prevista. Se così è stato, tanto vale rassegnarsi e mettere subito alla prova il nuovo Presidente, saggiandone le doti istituzionali, con cui ora dovrebbe agire, indipendentemente dall’appartenenza . Le questioni non mancano: dal portarsi a casa, in fretta e bene, l’allargamento del Parco; all’uso delle risorse del PNRR; alla gestione delle risorse già acquisite; ad un’attenzione particolare per i territori più marginali che si aspettano benefici non irrisori dall’aver dato la loro adesione all’allargamento. Per parte nostra metteremo sul suo tavolo la questione del Piano Grande che, se non è territorio entro i confini, ne rappresenta il vero portale di accesso e dove ancora pensiamo che il nostro progetto abbia una validità più che attuale e che oggi potrebbe trovare nei fondi del PNRR, destinati al recupero dell’edilizia rurale, l’ occasione per la sua attuazione ( Manoni permettendo) .

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