E' quella del titolo la richiesta che la nostra Sezione, in unione con un'associazione locale, ha formalmente rivolto alla Commissione Regionale deputata ad istruire i vincoli previsti dall'articolo 136 del Codice dei Beni cultura e del Paesaggio. Si vorrebbe così evitare che una sconsiderata programmazioine urbanistica, anzichè porre un freno al degrado in atto con regole certe e stabili coerenti al contesto, ne possa snaturare i connati essenziali. La domanda sarà istruita nel tempo medio di un anno dalla data del suo odierno ricevimento. Vedremo dunque quale sarà l'orientamento della Commissione cui abbiamo ricordato come, in sde di controdeduzioni al PPR, la Giunta Regionale aveva dato alla nostra proposta una positiva valutazione, invitando a percorre la strada dell'articolo 136, così come oggi abbiamo fatto. Qui sotto postiamo la documentazione trasmessa a supporto della domanda.
Sezione
Verbano Cusio Ossola
03/12/2018
Prot.
3518
Spett.le
Commissione Regionale art. 136 del D. lgs 42/2004
c/o
REGIONE PIEMONTE
Direzione
Ambiente, Governo e Tutela del territorio
Settore
Territorio e paesaggio
C.so
Bolzano, 44
10121
TORINO
territorio-ambiente@cert.regione.piemonte.it
e
p. c.
Assessore
all’Ambiente, Urbanistica,
Programmazione
territoriale e paesaggistica,
Sviluppo
della Montagna, Foreste, Parchi, Protezione Civile della
REGIONE
PIEMONTE
C.so
Bolzano, 44
10121
TORINO
assessorato.valmaggia@regione.piemonte.it
Segretariato
Regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del
Turismo per il Piemonte
Piazza
San Giovanni, 2
10122
TORINO
mbac-sr-pie@mailcert.beniculturali.it
Spett.
Ministero dei Beni e delle
attività
culturali e del turismo
Soprintendenza
Archeologica, belle arti e
paesaggio
per le Province di Biella,
Novara,
Verbano Cusio Ossola e Vercelli
P.zo
Chiablese P. za S.Giovanni 2
10122
TORINO
OGGETTO:
Proposta
di avvio della procedura per la "Dichiarazione di notevole
interesse pubblico, ex artt. 136/140 del DLgs. 22/1/2004 n. 42 e s.m.
e i.
Comune
di Stresa – Ambito di fascia costiera limitrofa al compendio di
vincolo monumentale di Villa “La Palazzola” indicato
cartograficamente e descritto nell'allegata relazione informativa.
Le
sottoscritte associazioni “Stresa 20 20”, associazione culturale
locale per la salvaguardia dei beni culturali e paesaggistici e
“Italia Nostra” – Sezione per il VCO;
Visti
gli artt. 136, 137, 138, 139, 140 del D. Lgs. n.42/2004 e s. m. e i;
Visto
il memorandum relativo alla documentazione di riferimento per la
presentazione delle richieste di “Dichiarazione di notevole
interesse pubblico”;
Presentano
a codesta spett.le Commissione Regionale, e per conoscenza
all’Assessore Regionale competente e agli altri enti in indirizzo,
la proposta di "Dichiarazione
di notevole interesse pubblico" dell’area
indicata in oggetto e descritta nella allegata relazione informativa.
Auspicando
che possa attivarsi la procedura necessaria, si pongono a
disposizione per ogni ulteriore forma di collaborazione e porgono
distinti saluti.
Italia
Nostra Sezione
Associazione Stresa 20 20
Verbano
Cusio Ossola Il Presidente
Il
Presidente
RELAZIONE
INFORMATIVA
Comune
di Stresa – Ambito di fascia costiera limitrofa al compendio di
vincolo monumentale di Villa “La Palazzola”.
Proposta
di vincolo ex art. 136 del Codice dei beni culturali.
In
data 25/07/2006 è stato emessa dichiarazione di interesse culturale
dell’edificio e parco pertinenziale costituente il compendio di
Villa “La Palazzola”, proprietà pubblica oggi in capo alla
Fondazione Villa La Palazzola, compartecipata da Comune di Stresa e
Regione
Piemonte.
Si
riproduce qui di seguito il dettaglio degli elementi del vincolo,
così come ricavati dal sito della Soprintendenza regionale.
-
Autorizz
DR e contestuale Dichiarazione di interesse culturale n. 13099
del 25/07/2006
-
Particelle
catastali interessate :
|
-
NCEU
F. 37 part. nn. 30-169;
-
NCT
F. 37 part. nn. 29-30-26
|
|
La Villa e il suo parco
sono posti in uno dei luoghi più caratterizzanti quelle “unità di
paesaggio” o ambiti paesaggistici omogenei della fascia costiera
nord del Lago Maggiore, così come definiti negli strumenti di
pianificazione sovraordinati già approvati e vigenti.
Essi
si affacciano sul golfo delle Isole Borromeo, in posizione
paesaggisticamente unica, irriproducibile e non fungibile.
La dichiarazione
d’interesse culturale, cui il compendio è stato sottoposto,
risponde piena mente all’esigenza di salvaguardare un bene che,
forse meglio d’altri, è testimonianza, non ancora compromessa,
delle trasformazioni cui la fascia costiera del Lago Maggiore è
stata
soggetta con l’insediamento, prevalentemente durante il XX
secolo, di grandi dimore signorili.
La letteratura offre
una gran massa di documentazione a riguardo e, come accennato, gli
strumenti sovra comunali, in specie il PPR, individuano comuni linee
di azione mirate a obiettivi di salvaguardia e valorizzazione di un
patrimonio storico / architettonico che, nel caso del contesto
costiero entro cui Stresa è collocata, sono dirette alla:
“conservazione integrata delle ville, anche novecentesche, con i
relativi giardini e parchi, evitando la separazione del rapporto
villa / giardino, promuovendo la loro fruizione pubblica, nonché
salvaguardando le pause del costruito sul lungolago del Golfo
Borromeo.”
Gli indirizzi che la
pianificazione sovra comunale assegna, per tale ambito, alla
pianificazione locale sono, in particolare, quelli che chiedono la
salvaguardia della massima percezione dello specchio lacustre e dei
circostanti scenari montuosi e ancora la difesa e valorizzazione del
paesaggio antropizzato, in particolare delle ville e parchi storici.
Più precisamente
ancora le prescrizioni assegnate, sempre alla pianificazione locale,
sono quelle di assicurare la tutela e la compatibilità degli
interventi per tutti gli elementi riconosciuti di specifico e
intrinseco valore evitando ogni ulteriore alterazione degli elementi
contestuali che ne possono pregiudicare le leggibilità o il
significativo interesse.
L'avvenuta
dichiarazione d'interesse culturale di Villa "La Palazzola"
risponde, pienamente, agli indirizzi che ha assunto anche la
pianificazione sovra comunale e garantisce non solo la tutela, ma
anche il corretto recupero di quei beni ora sottoposti a un'attenta
disciplina autorizzativa.
Villa "La
Palazzola", tuttavia, non è avulsa dal suo immediato contesto,
ma si trova inserita in un ambito più vasto e ad essa pienamente
coerente sotto il profilo paesaggistico e del costruito.
Limitrofa a essa vi è
una porzione dell'originario unitario parco che, per ragioni legate
alla successione testamentaria dei beni, pur essendo, per quanto
riguarda la sola nuda proprietà, assegnata al Comune di Stresa, é
tutt'ora gravata da diritti di superficie a favore di soggetti terzi,
diritti pur contestati dal Comune nell'ambito di un contenzioso
giurisdizionale in corso che, peraltro, ha già visto nei due primi
gradi di giudizio, riconoscere al Comune la piena proprietà del
bene.
Tale porzione d'area,
posta sul confine est attuale del parco, é occupata da un edificio,
architettonicamente coerente e coevo alla stessa Villa, residenza di
servizio con annesse serre invernali e magazzini, ora in disuso e in
grave stato di abbandono.
Per
il resto quest'area, confinante per tre lati con strade pubbliche, è
occupata dalla residua porzione del Parco che da esso è stata
staccata per le accennate vicende successorie, confinando per il
restante lato.
Vi è quindi una
coerenza, non solo paesaggistica e architettonica tra le due aree, ma
vi è una loro unitaria origine storica che ne giustificherebbe una
tutela integrata, considerata peraltro anche la giacitura di tale
residua porzione, una sorta di enclave che, ove venisse sottoposta ad
una diversa disciplina, anche urbanistica, altererebbe l'originaria
composizione del parco, e la sua intuitiva originaria appartenenza
con il parco della Villa.
Sul lato ovest di
Villa "La Palazzola", separato da una tratta di strada
pubblica, peraltro preclusa al traffico veicolare, e per un'altra
tratta dalla presenza di un edificio residenziale di epoca recente e
dalla sua pertinenza a parco, confina invece il parco di "Villa
Castelli".
Esso
si stende su di una superficie di circa 12.500 mq. che, sul lato nord
è delimitato dalla passeggiata pubblica a lago posta lungo il
sedime del demanio lacuale, a ovest dal corso torrentizio del rio
Roddo e dai restanti lati con vie pubbliche comunali.
La villa, d'impianto
risalente ai primi anni del 900, ha una consistenza pari a circa
5.000 mc., si sviluppa su tre piani di altezza ed è, da molti anni,
lasciata in stato di totale e grave degrado per determinata volontà
proprietaria che ne vedrebbe con favore la sostituzione con
l’inserimento di un nuovo edificio alberghiero di ben più
consistente volumetria. In tal senso si è anche espressa una
variante strutturale urbanistica, al momento sospesa nel suo iter, ma
non revocata.
Le altre costruzioni
presenti nel medesimo parco di Villa Castelli sono costituite da un
piccolo edificio, già residenza di servizio, assolutamente coerente
con l'architettura della villa e da immobili minori adibiti a serre
invernali e magazzini.
Il parco, pur
contenendo ancora alcuni importanti singoli esemplari di alto fusto
tipici degli impianti presenti nei giardini storici del Lago, è
stato spogliato, negli ultimi decenni, da numerosi grandi arbusti
storici di acidofile che lo ornavano e soffre di un generalizzato
abbandono, specie la parte a lago, strettamente pertinente la villa.
Villa Palazzola e
villa Castelli, residenze private sino alla metà degli anni '70 del
secolo scorso, erano, sia per l'omogeneità del contesto in cui
giacevano, sia per l'invidiabile posizione in cui erano collocate,
sia per la cura con cui i parchi e le ville erano tenuti, un
inimitabile intatto esempio di quell'unità di paesaggio di cui gli
strumenti sovra comunali parlano e un 'ampia letteratura tratta.
Pur essendo tutta la
fascia costiera del Comune di Stresa interessata dal vincolo
paesaggistico posto nel 1953 e dalla dichiarazione d'interesse
culturale, già intervenuta nel corso
dell'anno 2006 nei confronti di Villa "La Palazzola",
richiede, ad avviso di queste Associazioni, che il processo
vincolistico si completi attraverso un’ adeguata, coerente e
necessaria individuazione di un ambito di tutela puntuale e più
ampio che con i suoi precetti, immediatamente operativi, valga a
scongiurare l'irrimediabile perdita di un'unità paesaggistica non
fungibile, perdita niente
affatto da escludersi considerati i progetti urbanistici, a dir poco
avventurosi, che l'Amministrazione Comunale aveva in corso di
pianificazione e i non dissimili intendimenti delle proprietà
private interessate.
Un ampio vincolo
puntuale è in questo caso lo strumento funzionale a evitare che sia
messa in pericolo l'integrità del bene culturale già vincolato, ne
sia danneggiata la prospettiva, la visione che si gode dal bacino
lacuale, ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro
anche attraverso un'adeguata azione di sollecitazione nei confronti
delle proprietà inadempienti.
Si
chiede quindi di porre un'adeguata cornice di sicurezza e di
protezione a servizio di Villa "La Palazzola" .
Tale
cornice, che non può limitarsi a quella prevedibile ex art. 45 del
Codice, si chiede sia individuata con il ricorso allo strumento
dell’articolo 136 del Codice, individuandone i suoi confini
all’interno del compendio, paesaggisticamente e culturalmente
coerente,che abbiamo indicato e cioè la residua parte del parco
della stessa villa "La Palazzola" ora da essa separata per
vicende successorie, l'intero parco di villa Castelli, la porzione di
area a residenza condominiale interposta tra le aree delle due
ville, necessariamente, la porzione di terra demaniale compresa tra
i confini dei parchi e il lago stesso.
Si aggiunge che per
organicità e al fine di offrire più ampia e completa tutela, si
ritiene che siano individuate, quale oggetto del medesimo vincolo
anche tutte le restanti aree comprese tra la Strada Statale n. 33 del
Sempione dall’incrocio con via Senatore Borromeo all’incrocio con
viale Lido, il corso del torrente Roddo nella tratta da Via Sempione
allo sbocco a lago, la tratta costiera dalla foce del rio Roddo alla
darsena di Villa Pozzani.
In tal modo non solo
villa l’intera originaria "Palazzola" risulterebbe
racchiusa entro un' ampia cornice di tutela compresa tra il lago, la
strada statale di cui si è fatto cenno e il corso terminale del
torrente Roddo, ma una intera porzione costiera e il suo immediato
retroterra, raro esempio residuo dell’impianto delle residenze
storiche, verrebbe conservato, il tutto come meglio rappresentato in
planimetria di Prgc allegata e in sotto riportata carta tecnica
regionale.
Ricordiamo che
l’esigenza di tutela è stata già riconosciuta dalla stessa Giunta
Regionale che nelle controdeduzioni alle osservazioni formulate
dalla Associazione Italia Nostra in ambito di formazione di PPR,
indirizzava gli osservanti a percorrere questo stesso processo
vincolistico che, dunque, coerentemente vogliamo percorrere.
Per queste ragioni,
così sommariamente esposte, Italia Nostra, sezione del VCO e
l’Associazione Culturale locale Stresa 20 20 chiedono che i
soggetti pubblici deputati possano aprire un'istruttoria volta a
verificare l'esistenza delle condizioni per l'imposizione, su tutte
le aree indicate, del vincolo puntuale ex art. 136 del codice dei
beni culturali, dando completa e adeguata risposta all'esigenza di
tutela qui espressa.
Confidando che la
segnalazione di queste Organizzazioni possa consentire l'avvio di
un'istruttoria mirata allo scopo richiesto, manifestiamo comunque la
più ampia disponibilità ad offrire ulteriori utili contributi e
rimaniamo in attesa di essere informati in merito alle decisioni che
saranno a riguardo assunte.
Alleghiamo alla
presente relazione file di estratto di PRG con le indicazioni dei
limiti del vincolo proposto.
Distintamente
Italia Nostra Sezione
VCO