domenica 16 aprile 2023

DALLA PARTE DEGLI ORSI

 


Come sempre, quanto accade qualche cosa di imprevisto, ma forse anche prevedibile, le polemiche si accendono e ognuno offre la propria opinione. Nel caso dell'orso "assassino" , la divisione si consuma tra colpevolisti e innocentisti. Gli uni indicano la pena di morte, l'ergastolo non ostativo o la deportazione del colpevole come la soluzione del problema , gli altri, gli innocentisti, difendono la libertà dell'orso a cui non si possono applicare le regole umane, quindi niente processi e niente condanne, ma tocca agli umani stare più attenti. Devo dire che entrambi le soluzioni non mi convincono. Qualcuno, più addentro a queste cose, ha osservato come l'immigrazione forzata degli orsi dalla Slovenia al Trentino, forse, non avrebbe dovuto essere fatta. La Slovenia è una cosa , il Trentino è un' altra. Quest'ultima è una montagna ampiamente antropizzata ad uso turistico e, probabilmente, non erano state valutate appieno le problematiche che la convivenza forzata tra le due specie viventi avrebbe potuto creare. Gli Orsi esigono di vivere in assoluta libertà, a loro gli umani non interessano proprio e vorrebbero che anche gli umani non si interessassero di loro e li lasciassero in pace. Se dunque uno dei fini del progetto di reintroduzione dell'orso, ma più correttamente si dovrebbe dire introduzione, perché l'orso della Slovenia non è quello autoctono Trentino, era l'intenzione di introdurre un nuovo elemento di offerta turistica, forse qui sta l'errore. La convivenza tra le due specie è una roba seria che forse non si può insegnare ai turisti della domenica e pensare di addomesticare gli orsi perché così fidelizzino con gli umani , è una fesseria totale. Ridiamo agli orsi la libertà che gli abbiamo sottratto, salvo poi recriminare nel caso di incidenti; riportiamoli nel loro ambiente naturale: i grandi boschi della Slovenia, e se poi volessero ritornare sulle montagne del Trentino, antropizzate dai cittadini, e dagli impianti di risalita, siano loro a deciderlo, accettando una convivenza con la specie umana che, a quel punto, avranno ritenuto possibile, ma non decidiamolo noi che non siamo gli orsi. A qualcuno non piacerà questa soluzione, ma non ne vedo altra, non possiamo forzare la natura e l'orso non è un capriolo che al più si alimenta con i grappoli dei vigneti e neppure un lupo che, semmai è problematico con altri animali, ma non con l'uomo. D'altra parte non si può neppure pretendere che un turista al cospetto dell'orso non abbia paura e si comporti secondo le regole di un manuale che dovremmo consegnarli quando si incammina in un'area a rischio di incontri. Quindi non c'è soluzione : restituiamo a tutti gli orsi forzosamente importati, la libertà che reclamano, riportandoli nella loro terra d'origine. Poi è vero, in Italia muoiono più persone per effetto di una puntura di insetto che per aggressioni da orsi, ma la notizia che va sui giornali è quest'ultima, non l'altra.

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