lunedì 4 dicembre 2017

RASSEGNA AMBIENTALE

Risultati immagini per PROVINCIA AZZURRA VCO


Sul fronte dell'ambiente sono diverse le questioni aperte nell'ambito locale/Provinciale. Se il PPR, da poco approvato, un po' ci ha soddisfatto, purtroppo molto rimane ancor da fare sul piano poi dell'attuazione concreta di quello strumento, ossia della sua declinazione negli ambiti locali e la cosa non sarà né facile, né indolore. Ci vorrà anche diverso tempo, certamente ben superiore ai 24 mesi ottimisticamente indicati dalla norma, ma ci vorrà anche una forte tenuta da parte delle Soprintendenze rispetto ai tentativi che non mancheranno di annacquare il Piano nel momento della sua applicazione all'interno della strumentazione urbanistica dei singoli comuni. Posso solo dire che se ne vedranno di tutti i colori, dove il riferimento al colore inteso in senso di tendenza dei governi locali, sta a significare che la linea scriminante oggi non si sa più dove cada. Da parte nostra abbiamo aperto diversi fronti, o da soli o associati con altre compagini del variegato mondo ambientalista. La rassegna non è breve, né credo sia definitiva. 

Tanto per rimanere in casa ricordiamo l'impegno che ci stiamo mettendo per riuscire a che una norma certa metta in sicurezza l'area vincolata delle Ville Marina e Basile di Stresa. Non è affatto facile ottenere una qualche risposta da parte del Comune, ma proprio per questo occorre insistere. 

Che dire poi della Palazzola, qui ci siamo spesi con un convegno, una mostra e tante pressioni nei confronti delle Istituzioni che qualche cosa dovrebbero fare. C'è un impegno dell'Assessore Regionale alla Cultura, ma non ci ha saputo dire né quando, né come; la solleciteremo ancora. Abbiamo posto la questione dei vincoli che non sempre sembra si rispettino, indicando il caso del rio Machere. Qui la risposta definitiva dovrebbe arrivare entro fine anno, vedremo. 

Per allontanarci un poco, ma non molto, c'é il caso di Baveno dove nel febbraio 2018 va in rinnovo la concessione ventennale della cava Seula . Anche lì abbiamo posto quello che per noi è un problema di non conformità dei progetti di recupero ambientale rispetto a quanto di fatto è successo. Proprio oggi abbiamo avuto garanzie in tal senso, purtroppo la buona volontà e le intenzioni del Sindaco sembrano, per ora smentite, dalla lettura degli atti relativi al progetto che abbiamo iniziato a visionare. Interverremo a breve in sede di conferenza di valutazione ambientale depositando le nostre osservazioni. Un altro ventennio di coltivazione non crediamo debba continuare secondo le modalità del passato. 

Stessa attenzione dovrà essere prestata sul fronte del comune di Mergozzo, anche lì "penalizzato" da attività fortemente impattanti. 

Il caso della collina artificiale di Vogogna è stato aperto nei giorni scorsi. Oggi abbiamo avuto una prima assicurazione da parte della Provincia di essersi attivata sul piano degli accertamenti da noi richiesti. Vedremo nei prossimi tempi l'evoluzione di questa cosa che, lo dico solo per cronaca, vede interessata la stessa azienda della miniera di Baveno. 

A Verbania sembra essere rientrato il rischio ex Eden. L'approvazione del PPR da un lato che ha fissato precise prescrizioni già attive e l'intervenuta cessione, sembra, della proprietà ad un qualche investitore di origine Russa, pare indirizzare la vicenda verso il recupero di un ambito da decenni abbandonato e fatiscente. 

Ma se questo rischio sembra scongiurato, ecco che un nuovo fronte sembra aprirsi, quello che vede gli interessi accendersi sulla piana di Fondotoce ed in particolare sull'ambito occupato dalla cascina, simbolo di archeologia rurale, posta tra i due assi viabilistici da Verbania verso Gravellona da un lato e Baveno dall'altro. A proposito ci sono avvisi di imminenti avvi di procedimenti. Vedremo che cosa succederà; certo è che se su questo sito forti sono gli interessi, ho l'impressione che altrettanto forti saranno le reazioni e il Sindaco di Verbania dovrà attentamente soppesare gli interessi contrapposti. 

C'é poi il fronte dei prelievi idroelettrici. Questo blog ha pubblicato il lunghissimo elenco delle domande che solo in questi ultimi anni hanno letteralmente inondato l'Ufficio della Provincia che le istruisce. Credo che tutti o quasi siano andati in porto. La materia è sfuggita di mano; noi invochiamo una moratoria e che, prima di riaprila, si rimetta mano in maniera seria e decente a tutta la questione. 

Non se ne parla più, ma non perché la questione sia uscita dalla scena, in realtà se andiamo a leggere il sito del Ministero dell'Ambiente possiamo ancora trovarla. Parlo del progetto Interconnector Italia/Svizzera, progetto intorno al quale, nella scorsa primavera, abbiamo speso molto del nostro tempo per costruire osservazioni che poi reggessero alla prova. Sin'ora ci potrebbe essere andata bene, nel senso che il ritardo con cui la procedura si muove potrebbe essere anche il segno di una oggettiva difficoltà a superare gli scogli che le tante osservazioni pervenute da più parti e da tanti soggetti hanno posto. Vedremo anche qui cosa nei prossimi mesi succederà. 


Ma l'anno credo si chiuda con il caso Devero/Ciamporino. Lì due probabilmente inconciliabili visioni del turismo e dello sviluppo delle zone alpine si confrontano ; lo sviluppo turistico/industriale, quello di massa per intenderci e un altro, più lento, più coerente con le culture e gli ambienti nei quali deve muoversi. C'é una forte pressione, anche sostenuta dai media locali, a favore del progetto industriale cui, senza riserve si sono schierati i 4 Sindaci dei comuni interessati. La Regione, da parte sua sembra per ora trincerarsi dietro un vorrei ma non posso. Chiamparino ha detto: " la risolva Reschigna" e lui ci prova con quella formula che al momento non accontenta nessuno, ma che neppure penalizza qualcuno.

Nessun commento: