lunedì 14 maggio 2018

UNESCO CHE FARE ?


Il merito, se merito c'è stato in queste due giornate, è stato quello di rimettere sul piatto delle cose che dovrebbero esser fatte la vecchia questione smarrita e dimenticata del progetto sito Unesco. Noi abbiamo portato nel convegno di Orta testimonianze importanti, c'era una componente del comitato scientifico dell'Unesco, c'era il redattore per conto Unesco delle pubblicazioni sui siti. Il punto è stato fatto, le difficoltà evidenziate, le opportunità però pure. Gli assenti non hanno mai ragione ed è a loro che, in conclusione di questa nostra tornata torneremo a rivolgerci perché si esprimano in maniera chiara; se sì lo dicano, ma poi lo facciano e se è no pure, ma escano da questo equivoco per cui si fa finta ma non si fa nulla. Proporremo, pensiamo, un comitato con dentro i soggetti pubblici e non, che si facciano carico del progetto, della sua conduzione, della sua cura e della sua, auspicabile, conclusione. Occorre guardare lungo; se la qualità di un territorio ha fatto nascere un'economia forte del turismo, non ci si illuda che sia per sempre. I competitori aumentano e fregiarsi del titolo Unesco e poi mantenerlo non è un vanto inutile, ma sarebbe il segno tangibile, da più parti espresso, che non si vive solo per l'oggi, cercando di trarre il massimo profitto e basta, ma che si vuole investire per il futuro conservando, mantenendo e migliorando la qualità di quel bene che forse è l'unico di cui ci si possa fregiare: il paesaggio..






Qui di seguito riportiamo l'intervento proposto al convegno da Italia Nostra sul tema dello stato del paesaggio dei laghi
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