sabato 10 ottobre 2020

CONTRIBUTI CRITICI


Mentre l'attuale governo della città di Verbania non sembra propenso ad aprire con le associazioni ambientaliste una riflessione sulla Pianificazione del Piano Grande di Fondotoce, dalla sua pagina social, il Professor Zanotti, già stimato Sindaco di Verbania, offre un approfodimento sulla questione, partendo proprio dagli spunti che l'azione di Italia Nostra e delle altre Associazioni ha offerto. Una riflessione che, per tanti aspetti, vede una comune valutazione delle valenze paesaggistiche ed economiche del Piano Grande, uno dei nodi irrisolti della pianficazione della città e che a colpi di varianti e variantine, rischia di essere comsegnato, mani basse, alla esclusiva volontà della società Malù. Siamo dunque lieti di offrire al Professor Zanotti questo nostro spazio di visibilità e di lettura delle sue riflessioni.

LA PIANA DI FONDOTOCE TRA CAMPING, GOLF E CENTRO SPORTIVO di Claudio Zanotti
Pubblicato il 23 settembre 2020 da Redazione
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Si offre in questa sede una prima riflessione su uno dei grandi nodi urbanistici e ambientali della città, ben consapevoli che altre e altrettanto delicate questioni incombono: ad esempio, il rapporto tra i costi della trasformazione irreversibile del territorio e i vantaggi delle sue ricadute economiche e occupazionali, la valutazione delle condizioni di attrattività della nostra città tra preservazione e modificazione degli ambienti di pregio naturalistico e paesaggistico, il valore e le ricadute del turismo en plein air sull’economia del territorio e l’opportunità di creare un robusto segmento di “campeggio urbano”, la necessità ormai improrogabile di affrontare la trasformazione della città in una logica d’insieme che finalmente restituisca dignità e ruolo alla politica

Dopo una lunghissima fase carsica, grazie a Italia Nostra finalmente riemerge e si offre alla valutazione dell’opinione pubblica, delle forze politiche e delle realtà associative la proposta di trasformazione della Piana di Fondotoce elaborata dalla società Malù, il soggetto imprenditoriale (gestione di camping) che detiene la porzione di gran lunga più estesa della proprietà (e delle concessioni) dei terreni situati tra il canale, il canneto, la foce e il tratto terminale sinistro del Toce, la ferrovia e la costa meridionale del lago di Mergozzo.

UN PO’ DI STORIA. La fase carsica dura da almeno una decina d’anni e ha alimentato illazioni, supposizioni, aspettative e preoccupazioni in aree diverse dell’opinione pubblica cittadina, lungo la linea di frattura tra sostenitori dell’integrità degli ambienti naturali residui della piana e sostenitori di una trasformazione del territorio con la realizzazione di impianti e strutture turistiche, sportive e di svago acquatico. A questa seconda ipotesi guardava la proposta di utilizzo dei suoli da parte della società, all’indomani dell’acquisto della vasta proprietà agricola dell’ex fattoria De Antonis. Allora l’Amministrazione Comunale da un lato rammentò alla proprietà la necessità di un rigoroso rispetto del regime vincolistico ambientale (presenza della Riserva Naturale Speciale del Fondo Toce) e di quello idrogeologico del PAI (correva il 2007 ed era ancora ben viva la memoria della grande piena del lago dell’ottobre 2000), dall’altro pose tre condizioni vincolanti per ogni eventuale intervento di trasformazione sulla piana: 1) nessun aumento dei volumi edificati (la sola ex fattoria somma già circa 40.000 mc) ; 2) mantenimento di una tipologia edilizia legata all’attività agricola, evocata, pur con le evidenti dissonanze rispetto alla tradizione agraria e contadina, dall’ex fattoria; 3) preservazione dell’integrità dei suoli, evitando ogni intervento di copertura e di cementificazione o asfaltatura e conseguente impermeabilizzazione. A dodici anni di distanza, queste prescrizioni sembrano ancora attuali e ragionevoli.

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UNA TRASFORMAZIONE PROFONDA. La proposta di intervento avanzata dalla proprietà determina una trasformazione profonda ed estesa dell’intera area. Chi volesse prenderne visione integralmente, lo può fare leggendo qui. In sintesi, i contenuti sono i seguenti:
ampliamento del camping Continental (per intenderci, quello sul lago di Mergozzo) su due distinte aree – una a est verso la provinciale per Mergozzo, l’altra a ovest in direzione della linea ferroviaria – per 32.000 mq complessivi, allo scopo di estendere la superficie ricettiva “a casette”, con la dichiarata previsione di realizzare parcheggi a raso, impianti sportivi e attrezzature sportive a cielo libero;
ampliamento del campo da golf, con la previsione di: 1) portare il campo da 9 a 18 buche, superando la strada statale 34 con un sottopasso e utilizzando il terreno già agricolo dell’ex fattoria; 2) realizzare una nuova e più ampia struttura di servizio (club house, ristorazione, foresteria con 50 camere), spostandone la localizzazione periferica prevista dal Piano Regolatore (zona vicina alla stazione/ferrovia) al centro della piana, al confine tra il campeggio (ampliato) e l’area del golf, con una tipologia edilizia “a cascina” e impianto “a corte”;


Piana del Toce: camping Continental, campo da golf, terreni ex azienda agricola
realizzazione di un centro sportivo intorno all’ormai degradato complesso edificato della cascina ex De Antonis, costruendo una “serie di impianti sportivi” e per il tempo libero (non si dice quali impianti) con i relativi servizi (bagni, spogliatoi, magazzino, ristorazione, palestra, benessere e – si suppone – parcheggi), abbattendo gli edifici esistenti e ricostruendoli “con forme, posizioni, tipologie, materiali idonei alla conservazione della memoria visiva”, conservando i silos, recuperando le abitazioni esistenti e creando una rotonda sulla statale 34 per smistare il traffico verso il centro sportivo, il Continental e l’area comunale del Parco della Memoria;


ex fattoria De Antonis
realizzazione di nuovo residence su un’area boscata di 10.250 mq di fronte all’ingresso del camping Continental, a monte della strada provinciale per Mergozzo; la nuova struttura si configura in sostanza come un complesso di appartamenti per vacanze con capienza di 100 posti letto e con servizi interni, si suppone del tutto analogo al vicino residence Isolino.


Area boscata a monte della provinciale destinata a residence


Residence Isolino a Fondotoce

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Pur costretti dalla mancanza di documentazione tecnica e cartografica a ragionare sulle poche paginette rese disponibili da Italia Nostra, emerge con chiarezza che le proposte della società Malù non sembrano coerenti con le condizioni poste a suo tempo dall’Amministrazione Comunale (no aumento di volumi, preservazione dei suoli, rispetto delle tipologie edilizie):
il “combinato disposto” dell’ampliamento del camping e di quello del golf prefigura di fatto la realizzazione di una nuova, imponente struttura edilizia al centro della piana a nord della statale, nel punto di saldatura tra camping e golf, intorno alla quale si disporranno i nuovi elementi previsti dall’ampliamento del camping (strutture sportive scoperte, parcheggio, “casette” per campeggiatori;
il centro sportivo nell’area dell’ex fattoria è avvolto nelle nebbie dell’indeterminatezza, dal momento che nulla si dice degli impianti che si intenderebbero realizzare, e di conseguenza è impossibile valutare l’impatto della loro realizzazione in termini volumetrici e di trasformazione/consumo di suolo, che comunque – in base alla succinta descrizione che ne abbiamo dato più sopra – non sarebbe certo di poco momento;
risulta sì esterna alla superficie della piana la previsione del nuovo residence extralberghiero sulle prime pendici dell’altura a monte della strada per Mergozzo, ma è evidente che la sua collocazione a fronte dell’ingresso al Continental ne fa una struttura sistematicamente dipendente dal camping per ogni tipo di servizio ai villeggianti.

Si chiude qui questa prima riflessione/ricognizione su uno dei grandi nodi urbanistici e ambientali della città, ben consapevoli che altre e altrettanto delicate questioni incombono: ad esempio, il rapporto tra i costi della trasformazione irreversibile del territorio e i vantaggi delle sue ricadute economiche e occupazionali, la valutazione delle condizioni di attrattività della nostra città tra preservazione e modificazione degli ambienti di pregio naturalistico e paesaggistico, il valore e le ricadute del turismo en plein air sull’economia del territorio e l’opportunità di creare un robusto segmento di “campeggio urbano”, la necessità ormai improrogabile di affrontare la trasformazione della città (il Piano Grande, l’area Acetati, piazza F.lli Bandiera, la grande viabilità di smistamento e di attraversamento, l’esaurimento della “spinta propulsiva” del Piano Regolatore….) in una logica d’insieme che finalmente restituisca dignità e ruolo alla politica.

3 commenti:

piervalle ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Non lo sapevo che i politici e gli amministratori fossero in grado di modificare anche la geografia. A scuola insegnano cos’é un fiume e la sua attività nei suoi tratti fondamentali: tratto iniziale contraddistinto dall’erosione,intermedio dove
predomina il trasporto del materiale eroso e infine il tratto finale con la sedimentazione di quanto è stato trasportato, Un lago invece occupa un bacino che è stato formato ,nel caso del Maggiore,dall’azione prima dei fiumi e poi nell’era glaciale
dall’esarazione glaciale. I laghi sono alimentati dagli immissari e da affuenti secondari. Nel Maggiore i due principali immissari sono Il Toce nella parte italiana e il Ticino in Svizzera.
Fino ad oggi perchè oggi bisogna riscrivere la geografia del lago Maggiore.
Il fiume Toce,che fino a ieri sfociava nel Lago in una zona che tutti riconoscevano come tale e definita Foce , per opera di strane ma chiare alchimie ,chiare per lo scopo che vogliono raggiungere, non è piu’ li’. Per decisione politica la foce del Toce si è spostata
amonte esattamente al ponte della ferrovia, quindi dalla vecchia foce al ponte della ferrovia è diventato Lago,si’ il Lago Maggiore arriva fin li’.
La domanda che ci poniamo è, alla luce della recente alluvione ,se è stato il fiume o il lago a far franare la sponda sinistra del Toce e a far sparire la bellissima spiaggetta che era situata alla foce del Toce….o era situata la spiaggia nel lembo piu’ a ovest del
bacino Borromeo e quindi nel lago?
Tutti sanno le motivazioni che spingono il nostro assessore alle modifiche al panorama geografico del Lago maggiore.
Tutti sanno chi comanda a Verbania e detta le regole generali e le modifiche al piano regolatore .
Ricordiamo per onesta’ che l’estensore del PRG di Verbania l’architetto omegnese Ripamonti è anche il progettista del primo progetto Malu’,progetto che l’assessore Margaroli mi ha detto di non aver mai visto….tutti hanno capito che quel progetto
non sarebbe mai passato e ora cercano altre vie, ma addirittura spostare la foce di un fiume mi sembra eccessivo.
Auguri
Tiziano Auguadro

piervalle ha detto...

ella deliberazione del Consiglio Comunale n°47 del 30.09.2020 “adozione della variante parziale n°37 al P:R:G vigente ai sensi comma 5 dell’art.17,della L:R: 56/1977 e S:M:I: inerente interventi di natura turistico ricettiva, dopo l’illustrazione della variante da parte dell’assessore Margaroli, diversi sono stati gli interventi da parte dei consiglieri. I rappresentanti della minoranza hanno giustamente sottolineato come la maggioranza abbia disatteso gli impegni presi in campagna elettorale ,riguardanti il consumo
del suolo e la protezione dell’ambiente.
Hanno ricordato anche che gli artefici della manifestazione sotto Palazzo Flaim erano elettori di sinistra e anche se hanno cantato ,come ha ricordato l’assessore Margaroli,. La dove c’era l’erba ora c'è una città’,non penso, nonostante la spocchia dell’assessore
che avessero torto: ora c’è una città,qualcuno la chiama campeggio ma non è cosi’: è una città sorta pian piano, pezzo per pezzo. Oggi la pista BMX, prima le orribili casette di legno su ruote, le piscine, la pizzeria, le casette di muratura, i parcheggi, ecc.ecc.
Naturalmente è tutto in regola .decine di progetti sono stati approvati in lunghi anni e la colonizzazione del Piano Grande è quasi servita, manca ancora qualche pezzo e tutti quanti i rappresentanti in seno al Consiglio Comunale sono pronti alla fase finale.
Ma veniamo al dunque, alle parole piu’ incredibili pronunciate dalla sindaca che ha ripetuto le parole dell’imprenditore Manoni, ma a proposito A Verbania tutti i cittadini sono stati ascoltati e accontentati come il signor Manoni?
Non credo per lui sempre una corsia preferenziale… Manoni dice:omissis..OKAY bisogna fare una variante di cambiamento geologico li per decidere se comanda il lago o comanda il fiume, ci vorranno parecchi anni ma nel frattempo io imprenditore voglio fare una riorganizzazione degli spazi per gli utenti del campeggio….
Manoni chiede quindi una variante al PRG.
C’è quindi una ostinata volontà di portare avanti il progetto, di togliere i vincoli idrogeologici sia da parte dell’imprenditore che dell’amministrazione?Penso di si’. L’idea è quella di spostare la foce del lago al ponte della ferrovia, questa è la novità che è
Contro ogni logica ma favorirebbe il nuovo progetto Malu’.
fantascienza? Sicuramente non è Scienza!
Il progetto Malu’ del 2017, visto dall’alto in un rendering che mette i brividi, mostra il fiume tra il ponte della Ferrovia e il ponte della bretella. In quel tratto di fiume(ribadisco FIUME) si vede la riva destra sottoposta a sedimentazione( la zona chiara) e quella sinistra
dove prevale l’erosione.
In questa zona, lateralmente all’area della cascina a poche decine di metri è franata la sponda e il soprastante sentiero non c’è piu’! Come si possa pensare di costruire su questo terreno per me rimane un mistero, un’amministrazione dovrebbe tenere in alta
considerazione l’incolumità dei cittadini, dei turisti e l’integrità dei territorio.
Forse l’amministrazione non avendo il coraggio di svelare quale idea ha sul futuro del piano grande preferiscono che sia Malu’ a colonizzarlo un pezzo alla volta con un effetto domino per cui quando un pezzetto è già fatto se ne puo’ aggiungere un altro e cosi’ fino all’occupazione totale dell’area del Piano Grande. Ritornando a chi comanda nella zona se il fiume o il lago io credo di poter affermare, vista la totale mancanza di reale opposizione al progetto che non è ne’ il lago ne’ il fiume a comandare è il signor Manoni .
L’arroganza risale a parecchi anni fa: il progetto del golf all’interno della riserva! Sponsorizzato da un assessore comunale e giustificato dall’allora assessore con la frase: il golf è compatibile con l’attività agricola…
Quindi ,non mi meraviglio piu’ di niente anzi. Mi aspetto altri colpi di scena.
Auguri
Tiziano Auguadro