domenica 10 ottobre 2021

STRESA: VILLA NEL BOSCO


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ci sono pervenute alcune sollecitazioni perché indirizzassimo il nostro interesse riguardo la realizzazione di una villa modernissima avvenuta in un'area che il Piano Regolatrore del Comune di Streasa indica come " Boscata"e quindi regolata, ai fini edificatori, dalle regole, assai stringenti, per le aree agricole. Interessato alla vicenda è anche il Comune di Baveno, in quanto parte dei terreni conivolti ricadono sul suo territorio, in località Roncaro. Abbiamo fatto i soliti accessi agli atti e ne è venuto fuori un quadro a nostro avviso non molto edificante di tutta la vicenda, il che non ci stupisce più di tanto. Di tutto abbiamo fatto una dettagliata relazione che abbiamo inoltrato agli Enti e Organi competenti. Vedremo ora cosa diranno e cosa faranno. Per chi ha voglia e tempo di leggere, qui nel seguito pubblichiamo, integralmente,  il frutto delle nostre ricerche. 

10/10/2021
Prot. n. 25/21

Spett. Comune di Stresa
Servizio edilizia privata -urbanistica e paesaggio
Sede Municipale
28838 STRESA

e p.c. All’Assessore delegato alle funzioni:
Urbanistica/gestione del territorio
Sede Municipale.
28838 STRESA

Spett. Comune di Baveno
Struttura edilizia – urbanistica-gestione del territorio
Sede Municipale
BAVENO

e p.c. All’ Assessore delegato alle funzioni:
Urbanistica-gestione del territorio
Sede Muncipale
BAVENO

Spett. Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo
Soprintendenza Archeologica, belle arti e
paesaggio per le Province di Biella,Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli
Cso Cavallotti 27
28110 NOVARA

Spett. Regione Piemonte Settore Territorio e paesaggio
C.so Bolzano 44
TORINO

Spett. Carabinieri Nucleo Forestale
Via De Angeli 109 A
28887 OMEGNA VB


OGG: Comuni di Stresa/Baveno – località Romanico. Costruzione di edificio residenziale con esbosco in area urbanisticamente classata: boscata / agricola.
Richiesta di chiarimenti e di verifiche.
F.6 mappali nn. 1669/1758 in Comune di Stresa- pratiche edilizie n.n.: 29/2010-29/2013-7/2015-30/2016-31/2016-104/2017.
F.25 mappale n 208 e F. 26 strada in Comune di Baveno.



Con una numerosa serie di autorizzazioni, a loro volta assoggettate a continue varianti, sia in materia edilizia, che idrogeologica, che paesaggistica, le aree individuate, negli strumenti urbanistici, quali aree boscate in Comune di Stresa e, nell’immediato confine con esso, in Comune di Baveno, sono state fatte oggetto, su di una superficie complessiva di poco inferiore ai 3.000 mq. planimetrici, ad una radicale trasformazione che ha comportato il totale sradicamento dell’area boscata, la costruzione di una nuova tratta di strada di accesso e la completa sostituzione di una preesistente modesta costruzione abusiva, fatta oggetto di condono edilizio, con una totalmente diversa costruzione residenziale, sia in termini di stili architettonici, sia in termini di volumi, superfici realizzate e pertinenze.
La trasformazione dell’area in un ambito regolato da norme restrittive, colpisce per la sua entità e per la sua radicalità. 

In Comune di Baveno:
A trasformazione avvenuta, si osserva che l’intera ampia area posta sul versante a valle della nuova costruzione è stata fatta oggetto di un impianto arboreo di palme, prefigurando alla loro maturazione un vasto “palmeto”, una presenza davvero insolita e stridente con il paesaggio che contraddistingue il versante collinare entro il quale l’area si colloca.
Al di là del giudizio e dell’opinione della scrivente Associazione, non ci pare che nelle relazioni paesaggistiche che hanno accompagnato i vari progetti di trasformazione fosse presente questa soluzione.
Poiché il sito è soggetto ai disposti del codice del paesaggio, si ritiene che le soluzioni progettuali proposte ed autorizzate, tutte, debbano essere rispettate.
Si chiede quindi una verifica e qualora i rilievi sollevati dovessero trovare una conferma, l’assunzione dei provvedimenti dovuti, ripristinando le soluzioni progettuali approvate, ove disattese.

In Comune di Stresa:
Per quanto riguarda l’edificio:
Esso è stato costruito in luogo di un esistente capanno di dichiarati poco più di mq. 40 di superficie.
E’ stato rilasciato un titolo per la ristrutturazione edilizia del capanno, a cui sarebbe stato applicato un cumulo di incremento: quello sino a 25 mq. di s.n. e quello volumetrico previsto da L.R. n. 4/2009.
Sulla base degli atti di progetto e delle verifiche dichiarate dai progettisti, il volume urbanistico finale sarebbe risultato di circa 200 mc. , a cui dovrebbero corrispondere circa 74 mq. di superficie totale, volumi riferiti tutti al piano superiore dell’edificio, oltre al vano scala che occupa due livelli.
Ci chiediamo se e come sia stato conteggiato l’intero piano terra, al netto della parte occupata da autorimessa, espressamente esclusa. Forse non costituisce volume urbanistico, ma s. n. sì e in tal caso il limite di incremento di 25 mq sarebbe stato ampiamente superato ?
Chiediamo comunque una verifica dell’effettiva consistenza della costruzione la cui superficie lorda di piano, ad un esame tramite foto aerea di google maps, parrebbe invece superare i 100 mq , al netto degli aggetti presenti sul fronte e sui lati della copertura dell’edificio.
Quanto al titolo edilizio, ci permettiamo dissentire totalmente circa la sua legittimità .
Non c’é più alcuna traccia del capanno preesistente. La ristrutturazione edilizia, anche nell’eccezione più ampia che ha assunto, per giurisprudenza del Consiglio di Stato, non può legittimare quanto è stato fatto che ha generato un prodotto edilizio totalmente altro e diverso rispetto all’originario di cui non conserva nessun elemento ad esso anche lontanamente riconducibile.
Si ha ragione di ritenere che quanto realizzato sia, a tutti gli effetti, una nuova costruzione, cosa che il PRGC non ammette, tenuto conto, peraltro, della normativa più stringente a cui il medesimo PRGC assoggetta gli edifici “impropri”, come quello della fattispecie, sorti in zona agricola, rispetto agli edifici agricoli dismessi.
Ad avviso della scrivente ci si può spingere a configurare quanto realizzato, persino riconducibile al concetto di ristrutturazione urbanistica, ove si ponga mente a quanto è stato oggetto di accordo tra privato e Comune di Baveno riguardo la strada di accesso ed alla trasformazione massiva dell’area boscata.
Si aggiunge che non si comprende in virtù di quale norma di PRGC sia stata assentita la realizzazione della piscina scoperta, visto che di ciò non c’é alcuna traccia normativa che la permetta in aree boscate, così come non si comprende come possa essere stata estesa ad una zona boscata la normativa sulla aree di parcheggio privato, essendo unanime la giurisprudenza nel ritenere che la legge “ Tognoli” si applica soltanto alle aree urbane.
Ove i rilievi emersi avessero fondamento, si chiede, di adottare provvedimenti ripristinatori e sanzionatori laddove dovuti e comunque di inoltrare rapporto alla Procura della Repubblica, vuoi anche sotto il profilo dell’abuso d’atti.

Per quanto riguarda l’area:
Essa è stata assoggetta ad una serie di atti autorizzativi ed ad una pluralità di loro varianti, sino all’ultima di esse che l’ha configurata come totalmente da assoggettare ad esbosco, cui avrebbero fatto seguito interventi compensativi di miglioria su terreni boschivi limitrofi a quelli di proprietà e di cui non si conosce l’esito.
Con quest’ultima previsione, ogni residua porzione dell’originaria presenza dell’area boscata, ancorchè originariamente prevista da conservare, è stata cancellata, ancorché in presenza di una norma del regolamento edilizio che così recita:
ART. 7: “ In tutte le aree che comportano nuova edificazione residenziale la superficie libera da edificazione deve essere piantumata con essenze di alto fusto con un indice minimo, comprensivo delle essenze già esistenti e da conservare, di una essenza ogni 40 mq. di superficie libera.”
Esattamente il rovescio di quanto attuato.
Tuttavia la rappresentazione progettuale prodotta in sede di ultima relazione paesaggistica, configura un’ area libera posta a monte dell’edificio e una quinta continua di alberature, visibilmente di medio fusto e a chioma ampia, tutte poste lungo la linea che segna i tre lati di confine posti sul retro della residenza.
Si ha ragione di ritenere che quanto rappresentato raffiguri la soluzione progettuale definitiva e quindi sia stato oggetto dell’ultima autorizzazione.
Tale soluzione paesaggistica non pare tuttavia osservata in fase realizzativa se è vero che, lungo il perimetro di confine, è invece stato posato, a immediato ridosso della recinzione, un filare fitto e continuo di cultivar di cipresso, specifico per la formazione di siepi, da regolare con un periodico taglio geometrico e di altezza di circa mt. 2.
Della previsione configurata in progetto non vi è dunque più traccia ed anche in questo caso, come in quello dell’impianto di un palmeto sul versante a valle della residenza, la soluzione realizzata, oltre che non presente in progetto, non pare proprio adeguata ad un armonico inserimento in un’area che comunque era boscata, come lo sono ancora quelle limitrofe, oltre che non rispettosa del regolamento edilizio vigente sin dal 2008.
Si aggiunga che la prevista quinta di alberature di medio fusto, avrebbe costituito oltre che una più coerente soluzione progettuale con il contesto, anche un’ utile schermatura, sia in termini di visibilità che di rumorosità, rispetto alla vicina infrastruttura autostradale dell’’A26, cosa per la quale vengono sollevate rimostranze da residenti la vicina frazione di Roncaro di Baveno, così come il rispetto del regolamento edilizio avrebbe comportato la ricostituzione di una massa vegetazionale importante e parzialmente compensativa del disboscamento operato.
Si chiede quindi una verifica e qualora i rilievi sollevati dovessero trovare una conferma, l’assunzione dei provvedimenti dovuti, ripristinando le soluzioni progettuali approvate, ove disattese.

Si rimettono pertanto agli Enti ed Organi in indirizzo tutti i rilievi e le osservazioni qui mosse, affinché siano attentamente prese in carico da essi, rapportando a questa Associazione l’esito delle verifiche richieste.

Il Presidente

 

 

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