mercoledì 31 maggio 2023

LA SCALATA DELLE MOUNTAIN BIKE

 


Alpe Devero, ricorso al Tar degli ambientalisti contro la pista di mountain bike

Le Aree protette dell’Ossola: “Tutto in regola con i permessi”

Sembra la nuova frontiera dell'escursionismo alpino, quello che, dismessi scarponi e bastoncini, inforca le nuove tecnologiche biciclette, capaci di andare un po' ovunque grazie al loro propulsore verde/elettrico. Il problema sta però nel fatto che questi veicoli elettrici hanno bisogno o di nuove infrastrutture sulle quali arrampicarsi o di adeguare quelle esistenti . Lo vediamo sulle pendici che da Macugnaga salgono al passo Moro, dove, in area protetta, stanno realizzando una di queste nuove infrastrutture, nel caso, inciampando in violazioni molteplici e in corso d'opera. Lo vediamo nelle richieste avanzate all'Ente Parco Nazionale Val Grande perché sia possibile realizzare una consistente rete ciclabile sulle pendici delle valli a nord di Verbania e lo abbiamo visto nell'ok che l'Ente Parco delle aree protette dell'Ossola ha dato a progetti di adeguamento della rete sentieristica dell'Alpe Devero. In quest'ultimo caso La Stampa ha informato che alcune associazioni ambientaliste e il Comitato tutela Devero hanno impugnato, davanti il Tar, il provvedimento autorizzativo. I rilievi sollevati dai ricorrenti (questa Associazione non è tra quelle firmatarie in quanto le proprie regole interne non avrebbero consentito di rispettare i termini del ricorso) riguardano la sollevata inadeguatezza della VINCA ,valutazione di incidenza che è stata eseguita per verificare l'impatto delle opere nei confronti degli habitat riconosciuti e protetti. Non sappiamo quale sarà l'orientamento e il giudizio che il Tar esprimerà a riguardo, ma al di là dell'aspetto strettamente giuridico, il problema si pone comunque poiché l'irruzione delle nuove tecnologiche "biciclette" avanza in un terreno poco o nullo regolamentato e che lamenta e richiede dunque una nuova disciplina. In assenza di tale disciplina, un atteggiamento più cauto e prudente prima di avviare investimenti, anche importanti, vedi il caso Macugnaga, sarebbe dovuto. Se poi si aggiunge che quando alcuni danni sono fatti, possono diventare irreversibili, si può concludere che l'atteggiamento degli Enti autorizzatori prima e di vigilanza poi dovrebbe essere molto più attento, specie quando il fine di questi stessi Enti sarebbe quello di conservare i beni comuni loro affidati. Vedremo, per ora abbiamo inviato la segnalazione che postiamo qui sotto. 

ITALIA NOSTRA VCO

31/05/2023

Prot. 23/23

Spett. Ente Provincia del

Verbano/Cusio /Ossola

V.LE INDUSTRIA 25

VERBANIA – FONDO TOCE

Al Dirigente del

SETTORE III - ASSETTO DEL TERRITORIO GEORISORSE E TUTELA FAUNISTICA

Pianificazione Territoriale e Urbanistica
Rete Natura 2000 e Forestazione
Cave, Compatibilità Ambientale, Risorse Idriche, Energia
Tutela Faunistica, Caccia e Pesca

OGG: Rete Natura 2000- Sito IT1140019 Monte Rosa . Costruzione di ciclovia alpina Macugna /Passa Moro. Opere in difformità da progetto.

Recenti notizie di Stampa in ordine alla costruzione dell’opera in oggetto, oltre a render nota l’avvenuto sequestro penale del cantiere, riferiscono l’accertamento di rilevanti difformità nella esecuzione dell’opera, in particolare in ordine al tracciato, alle pendenze e altro.

Ricordiamo che l’opera è stata progettata, per buona parte, se non completamente, all’interno del perimetro del sito Natura 2000 denominato Monte Rosa IT1140019, sito di cui Codesto Ente detiene delega per la sua gestione.

Il progetto era stato oggetto di procedimento di valutazione di impatto ambientale, condotto dall’Ente Comune di Macugnaga, conclusosi positivamente seppur supportato da contributo di Arpa non favorevole.

Alla luce dei fatti emersi o che potrebbero ulteriormente emergere in ordine all’esecuzione difforme dell’opera, considerata la natura dei siti entro i quali viene realizzata, il complesso dei vincoli e tutele esistenti e il mancato rispetto, da accertare puntualmente, dei contenuti autorizzativi del provvedimento finale di Via e di quanto altro dovesse risultare, con la presente si chiede che Codesto Ente, in qualità di soggetto responsabile della gestione del sito in oggetto, voglia adoperarsi, nell’ambito delle proprie prerogative, con la massima attenzione al fine di evitare che l’esecuzione difforme dell’opera abbia a incidere negativamente sul sistema di protezione entro il quale il sito Monte Rosa è inserito.

Si confida in un cenno di riscontro e di assicurazione.

Distintamente

Il Presidente

Piero Vallenzasca

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