venerdì 9 giugno 2023

CAVA LORGINO: AL VIA LA CONFERENZA

 




Da diversi giorni è stato pubblicato sul sito della Provincia del VCO, l'avviso che ha preso avvio la procedura di VIA riferita alla nuova richiesta di autorizzazione per l'allargamento dell'area di coltivazione della cava Lorgino in Comune di Crevoladossola. Sono note le posizioni avverse al progetto che hanno visto il costituirsi di un Comitato per la conservazione del territorio di Crevoladossola, critico nei confronti del nuovo progetto, la cui previsione, ove autorizzata, minaccerebbe, concretamente, la sopravvivenza del nucleo abitato di Villa Dell'oro, ma non solo. Anche questa Associazione è attenta agli sviluppi del procedimento autorizzativo e ha avviato il primo di una serie di contributi che presenterà in Conferenza dei Servizi , ponendo l'accento su una serie di criticità sostanziali che il progetto, a suo giudizio, contiene. Oggi è stato presentato il primo di tali contributi che qui pubblichiamo e che pone l'attenzione sul problema dei materiali non commerciabili che la coltivazione produrrà in quantità considerevoli e che il progetto ignora nella loro destinazione finale, rischiando di riprodurre esiti negativi già sperimentati durante il corso della coltivazione in corso.

   


ITALIA NOSTRA 

SEZIONE LOCALE VERBANO/CUSIO/OSSOLA

09/06/2023

Prot. 24/23

Spett. Provincia del VCO

Settore III georisorse attività produttive

V.le Industria 25

VERBANIA FONDOTOCE

SEDE

e p.c.

Al Comune di VOGOGNA

All’attenzione del Sig. Commissario Prefettizio

SEDE


OGG: Procedura di V.I.A. n. 666. Progetto di ampliamento cava di produzione di marmo , denominata “Lorgino” in Comune di Crevoladossola . Contributo collaborativo.



In relazione all’avviato procedimento di V.I.A. riferito alla richiesta di autorizzazione per attività di coltivazione di cava denominata: “Lorgino” in Comune di Crevoladossola, quale Associazione del terzo settore, Sezione locale di Italia Nostra Onlus, si invia la presente memoria, da inoltrasi a tutti i soggetti partecipanti alla Conferenza, quale contributo per il buon esito della intrapresa procedura.

Si osserva che la relazione di accompagnamento al nuovo progetto, prospetta una estrazione di materiali di ben oltre 4 milioni di mc. nell’arco temporale di 15 anni.

Di questa complessiva quantità, pressochè una metà viene indicata di qualità utile per la formazione, e successiva commercializzazione, di blocchi di cava di prima scelta.

L’ ulteriore residua quantità viene invece indicata come di inferiore qualità, ma comunque sempre e totalmente commerciabile.

Sulla base di tale valutazione progettuale, l’attività di coltivazione non produrrebbe neppure un mc. di materiale di scarto non vendibile, fatti salvi i fanghi provenienti dal taglio della bancate e dai dilavamenti dei fronti.

La relazione descrittivo progettuale, in punto, ricalca esattamente quanto già contenuto in quella prodotta ai fini di ottenere l’autorizzazione del progetto vigente.

E’ noto che l’affermazione citata, sulla base della quale il progetto era stato autorizzato, ha poi avuto uno sviluppo e un esito ben diverso da quello allora prospettato e avvalorato in sede autorizzativa.

In corso di coltivazione l’Azienda produceva diversi progetti finalizzati al collocamento del materiale invendibile, in siti di cava dismessi, ottenendo l’autorizzazione per tali operazione di stoccaggio e sistemazione definitiva, quando, per vero, la legge Regionale indica quale destinazione privilegiata di tali materiali, gli stessi siti di estrazione.

Inoltre, e questa è questione tutt’ora aperta e pendente, una rilevante quantità di materiale, si crede oggettivamente classificabile quale scarto lapideo da estrazione e materiale alterato di copertura, si trova stoccato, ora illegalmente, in Comune di Vogogna, in ambito classificato a destinazione agricola, fatto oggetto, a autorizzazione scadute, di inadempiute ordinanze di rimozione.

Su tale questione, l’Associazione era intervenuta innumerevoli volte e da ultima , prot. 17/23 del 17/04/23, aveva prodotta una memoria che con la presente si richiama integralmente e si chiede che venga posta agli atti della Conferenza di valutazione.

Si obietterà che i materiali giacenti sono stati fatti oggetto di un’attività di compravendita e che, da quel momento, cessa ed è cessata ogni e qualsiasi responsabilità dell’Azienda cedente.

Ci poniamo però la domanda, che vogliamo rivolgere anche ai soggetti della Conferenza, ossia se quel materiale, ancor oggi ben caratterizzabile, possieda o no, un’ oggettiva qualità commerciale o se invece, surrettiziamente, sia stata posta in atto un’ attività di vendita simulata, solo allo scopo di poter procedere ad uno stoccaggio di materiali senza alcuno o quasi sbocco certo di mercato.

Di fatto, oggi, ad ordinanze inadempiute, riteniamo che i materiali versino in stato di abbandono e quindi abbiano caratteristiche di rifiuto e come tali nuovamente perseguibili, oltre e al di là delle ordinanze inevase.

Si potrebbe porsi dunque il problema pregiudiziale al rilascio di ogni nuova autorizzazione, del risanamento delle situazioni ambientalmente alterate che l’attività pregressa di coltivazione, in difformità da quanto rappresentato in punto, ha prodotto sul territorio del Comune di Vogogna, sottacendo, in sede progettuale prima, le reale consistenza e qualità dei materiali di scarto produttivo e, attraverso una presunta commercializzazione poi degli stessi, andando alla formazione di stoccaggi, di fatto definitivi, oggi assimilabili ad abbandono di rifiuti.

Nel merito poi dell’avviata conferenza, non potendosi imputare a processi alle intenzioni i rilievi che qui vengono sollevati circa la asserita totale commerciabilità dei materiali estratti, ma suffragati da fatti concludenti che dimostrano l’infondatezza di tali prospettazioni di progetto, si ritiene che la Conferenza debba evitare, in maniera, assoluta, che possa riprodursi nuovamente quanto già ampiamente descritto, operando un’ attenta e penetrante attività istruttoria in ordine alla qualità dei materiali oggetto di richiesta nuova attività estrattiva, chiedendo all’Azienda una completa ed esaustiva caratterizzazione dei medesimi, indicando per ognuno gli sbocchi commerciali e sottoponendo le risultanze a verifiche attente e puntuali.

In assenza di tutto ciò, si ritiene che le conclusioni della Conferenza, non possano ritenersi positive.

Si confida nell’attenzione e si chiede di poter interloquire, in punto, in corso dei lavori della Conferenza.

Il Presidente

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