Il titolo di questo post è l'impressione che ne ricaverebbe un ignaro osservatore di fronte alla notizie che arrivano da lassù. Una gestione allegra da parte delle "autorità" pubbliche locali che dimenticano di vivere entro i confini di uno Stato che pur continua ad avere le sue leggi anche se un po' trascurate. Già la vicenda della ciclova del Moro aveva degli aspetti surreali, ma la questione era ancora tutta aperta che, dimentichi di essa, la "Perla" del Rosa si metteva in una nuova avventura, collezionando violazioni una sull'altra. Verrebbero da porsi diverse domande riguardo questa allegra gestione: il senso di impunità, il percepirsi estranei rispetto alle regole, una distorta visione della "sovranità" locale, ma anche una pressoché insensibilità pubblica rispetto ai temi della corretta conservazione ambientale. Credo che un po' tutti questi elementi messi insieme concorrano a dare una spiegazione a quanto è successo. Ce n'é abbastanza per ritenere, come minimo, inadeguati al compito cui sono assegnati, i singoli soggetti che, rivestiti di un qualche potere e dunque di una qualche responsabilità, hanno concorso al risultato, siano essi eletti o nominati. Lo stupore con cui pare accolgano i provvedimenti che mettono un freno alle loro inadeguate azioni, stupiscono questo sì, perché sembra che non riescano a imparare la lezione. No, non è una zona franca, anche se può apparire, ma rimediare alle situazioni aperte non sarà né facile, né un breve percorso. Vedremo come evolveranno gli sviluppi di questa vicenda che svela verità spesso nascote e oscurano la Perla del Rosa.
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giovedì 14 novembre 2024
MACUGNAGA ZONA FRANCA
Il titolo di questo post è l'impressione che ne ricaverebbe un ignaro osservatore di fronte alla notizie che arrivano da lassù. Una gestione allegra da parte delle "autorità" pubbliche locali che dimenticano di vivere entro i confini di uno Stato che pur continua ad avere le sue leggi anche se un po' trascurate. Già la vicenda della ciclova del Moro aveva degli aspetti surreali, ma la questione era ancora tutta aperta che, dimentichi di essa, la "Perla" del Rosa si metteva in una nuova avventura, collezionando violazioni una sull'altra. Verrebbero da porsi diverse domande riguardo questa allegra gestione: il senso di impunità, il percepirsi estranei rispetto alle regole, una distorta visione della "sovranità" locale, ma anche una pressoché insensibilità pubblica rispetto ai temi della corretta conservazione ambientale. Credo che un po' tutti questi elementi messi insieme concorrano a dare una spiegazione a quanto è successo. Ce n'é abbastanza per ritenere, come minimo, inadeguati al compito cui sono assegnati, i singoli soggetti che, rivestiti di un qualche potere e dunque di una qualche responsabilità, hanno concorso al risultato, siano essi eletti o nominati. Lo stupore con cui pare accolgano i provvedimenti che mettono un freno alle loro inadeguate azioni, stupiscono questo sì, perché sembra che non riescano a imparare la lezione. No, non è una zona franca, anche se può apparire, ma rimediare alle situazioni aperte non sarà né facile, né un breve percorso. Vedremo come evolveranno gli sviluppi di questa vicenda che svela verità spesso nascote e oscurano la Perla del Rosa.
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