mercoledì 14 dicembre 2016

CONSUMO ZERO ?


Risultati immagini per consumo suolo zero


Si inverte, almeno così nelle intenzioni, la logica che per anni ed anni abbiamo visto prevalere con risultati così infausti che ha portato nei decenni successivi il secondo dopo guerra, alla distruzione di una parte considerevole del patrimonio paesaggistico Italiano. Insomma quello che non aveva fatto la guerra lo aveva fatto poi la pace, disseminando il territorio di una quantità edilizia imponente, sia essa residenziale che industriale e ultima, commerciale. Uno sviluppo da economia emergente si direbbe oggi che non ha fatto prigionieri, ma solo morti. A distanza di decenni da quei nefasti tempi, si misurano gli errori; la fine della crescita demografica, il surplus edilizio esistente poco o nulla utilizzato, la stessa sua svalutazione economica, la rottamazione industriale provocata dalla crisi economica più lunga di tutta la storia contemporanea, i costi diventati insostenibili per il mantenimento di tutto il surplus realizzato che ora pochi apprezzano e il mercato neppure più vuole. Ebbene tutto ciò, prima ancora che una nuova coscienza eco sostenibile che avrebbe illuminato la classe politica dirigente italiana, ha portato o almeno sembra stia portando ad una svolta nella politica della pianificazione dei territori. Una legge all'esame del Parlamento nazionale sta infatti affrontando il tema del consumo del suolo e prevede meccanismi di azzeramento del nuovo consumo. Anche un disegno di legge regionale piemontese, per quanto ci riguarda, sta affrontando il problema con l'intento dichiarato di pervenire alla prospettiva di consumo zero. Sono solo i primi passi di una rivoluzione? Andiamo cauti, vedremo intanto se e come questi disegni di legge andranno in porto; certo siamo ancora lontani da una vera rivoluzione che dovrebbe sposare il principio della decostruzione e non solo quello del consumo di suolo " tendenzialmente " zero. Ne riparleremo diffusamente ancora.

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