sabato 13 aprile 2024

L' ANTI AMBIENTALISMO


Ci sono novità sul fronte ambientale, almeno quello di casa nostra. Va ormai verso la conclusione la conferenza di V.IA. gestita dall'Ente Provincia e che dovrà dire l'ultima parola sulla questione della cava Lorgino. Nei giorni scorsi, l'Azienda ha prodotto un nuovo documento che avrebbe dovuto replicare alle ultime osservazioni formulate dal pubblico. In realtà è stato presentato un bel documento che poco o nulla ha a che vedere con le repliche, ma di fatto è una brochure che passa in rassegna i meriti dell'Azienda rispetto al territorio di insediamento. In breve ci racconta quante Associazioni volontarie sponsorizza, quale è l'ammontare annuo che in termini di Euro riversa a favore di altre aziende che gli forniscono beni e servizi, qual'è l'insieme delle aziende partecipate, in tutto o in parte, e quali sono gli ulteriori interessi economici delle aziende ad essa collegate, primi fra tutti quelli immobiliari. Insomma una autocelebrazione delle virtù aziendali ottenute da quella miniera che sembra essere il marmo di Crevoladossola, vera fonte primaria delle fortune aziendali che, senza che nel documento vengano svelati numeri su utili e fatturati, ( basta però andare a scaricare i bilanci in Camera di Commercio per saperlo) dovrebbero essere niente affatto modesti. A che pro dunque è stato prodotto questo documento che poco o nulla riveste di importanza rispetto l'oggetto dell'esame in corso? L'intento sembra quello di un "avvertimento" a fronte di un possibile, ma improbabile, infausto esito della Conferenza. Attenti dunque a quello che state per decidere perché siamo ben piazzati sul territorio, siamo forti e influenti e un esito a noi avverso potrebbe avere effetti e conseguenze nefaste. I "controllori" sono dunque avvertiti, figuriamoci gli" avversari", se le cose andranno male siamo capaci di far partire una campagna mediatica potente e distruttiva. L'avvertimento è dato, il messaggio è pervenuto. Che dire? Nessuno si è mai messo in testa di riuscire a fermare l'attiva estrattiva di Cava Lorgino, non è una cosa che può avvenire dalla sera alla mattina. Quello che invece e in maniera sacrosanta si chiede è che l'attività si svolga con l'impatto ambientale minore possibile. Ora, ritenere che la continua crescita della quantità e della velocità estrattiva possa essere compatibile con la sostenibilità ambientale non pare proprio lo sia. Abbiamo più volte sostenuto che la conservazione nel tempo della capacità estrattiva della risorsa fosse, questa sì, nell'interesse del territorio, non certo il suo esaurimento a breve/medio termine per effetto di una voracità estrattiva sempre crescente. Diversamente dica l'Azienda che cosa rimarrà dopo di lei e non per effetto di improbabili dinieghi amministrativi, ma per effetto del suo modo di operare. Se l'Azienda è buona, è sostenibile, non è energivora oltre modo, lo dimostri non solo con la sua attività di sponsorizzazione del volontariato e delle attività sportive e del terzo settore, delle quantità di euro che elargisce acquistando beni e servizi o speculando nel settore immobiliare, ma con le buone pratiche estrattive, con il rammendo del territorio che erode, con uno stop alla crescita della velocità e quantità estrattiva, apprestandosi ad abbassare la curva della crescita costante nel nome del rispetto che deve a un territorio da cui viene la materia che trasforma in ricchezza per sé prima che per altri. Aspettiamo perciò l'esito della Valutazione di impatto, assicurando l'Azienda che le sue performance non dovrebbero influire sull'esito.
L'altro campione dell'anti ambientalismo è, di nuovo, Manoni senior che finalmente sta vedendo realizzato il suo segno di trasformare l'intero Piano Grande di Fondo Toce, nella sua riserva personale ad uso turistico/ricreativo. Un disegno niente affatto impedito dal Governo della uscente Marchionini che, probabilmente, vede anche lei con soddisfazione realizzarsi il sogno di Manoni. Dunque, contro ogni contraria previsione normativa sono iniziati gli sbancamenti, gli scavi e i riporti per raddoppiare il campo del gioco del golf e per costruire, questa sì forse nel rispetto delle norme, club house. Intanto, per non farsi mancare proprio nulla sono state messe a coltivo, si presume di grano turco, le terre intorno alla cascina De Antonis. Hanno fresato tutto, anche i teli di plastica di una vecchia coltivazione di acidofile, contribuendo alla diffusione ambientale delle microplastiche. Vedremo se glielo faranno bonificare. Pezzetto, dopo pezzetto Piano Grande addio.

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