
Se l' iniziativa del Comune di Crevoladossola di revisione dei confini delle zone Zps fosse stata formulata in un altro contesto se ne potrebbe discutere. Fa invece un po' specie che la richiesta arrivi dall' Amministrazione di un Ente che sino a qualche mese fa ha condotto una non troppo velata polemica ( per dirla con un eufemismo) con un Comitato locale che contrastava dimensioni e modi del rinnovo della autorizzazione alla coltivazione della ormai più grande cava dell'Ossola.
In quella circostanza il Comune non si è ha certo mostrato benevolo e non ha assunto un orientamento finalizzato a tutelare gli interessi diffusi che quel Comitato rappresentava.
Il risultato è stato quello di ipotecare sine die un territorio, un paesaggio, un' economia dipendente da un semi monopolio produttivo, piegandosi sostanzialmente alle richieste che da lì venivano.
Con queste premesse suona male la richiesta avanzata dal Comune di modificare i confini delle zone Zps e non sembra fuori luogo pensare che l'obiettivo che sta dietro l'argomentata richiesta del Comune sia anche quella residua piana agricola (Preglia) che si estende lungo la sponda destra del Toce e che sino ad oggi è rimasta esclusa ( in parte) da certe espansioni. Se queste fossero le finalità che si nascondono dietro le belle argomentazioni, sarebbe un altro infelice passo che il Comune sta per intraprendere dopo l'ingloriosa vicenda di cava Lorgino. Per fortuna il viaggio sarà lungo e ci auguriamo difficile.
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