lunedì 30 gennaio 2017

TRASPARENZA


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Questa del titolo del posto di oggi è la parola magica che da qualche anno sembra aver reso la pubblica amministrazione una casa di vetro. Sarà pure vero, ma a volte questo vetro risulta un po' troppo fragile e la trasparenza talmente sottile che si rischia di non vedere niente. La copia della lettera che vi postiamo qua sotto è quella che l'Associazione ha inoltrato al Difensore Civico Regionale, che della trasparenza dovrebbe fare una delle sue funzioni, affinché si riesca ad ottenere , non dico tanto, ma almeno una risposta alle sollecitazioni che abbiamo mosso nei confronti della Regione sul caso del progetto del grande albergo a Stresa. Vedremo più in là se a furia di insistere una qualche soddisfazione potremo ottenerla. 



Prot. 0717
27/01/2017

Spett. Consiglio Regionale del Piemonte
Ufficio del Difensore Civico

S E D E

OGG: Segnalazione del 02/01/2017.

Di seguito alla nota in oggetto, a sua successiva integrazione ed a riscontro della P00000189/DC-R 26/01/2017 di Codesto Ufficio, con la presente questa Associazione intende fornire ogni ulteriore utile elemento affinché possa essere valutata pienamente la competenza o meno alla trattazione delle richieste che sono state rappresentate e, in caso positivo, possa, sempre Codesto Ufficio, operare di conseguenza. 
Premesso che l'Associazione non dispone di tutti gli elementi di conoscenza che possono rilevare sotto i profili sopra rappresentati, tuttavia ritiene che la ricostruzione del procedimento svolto dal Settore Regionale interessato, sia, sulla base degli elementi documentali in possesso, ragionevolmente fondato.
Sulla base quindi di tali elementi e della ricostruzione svolta, che meglio dettaglieremo nel seguito, abbiamo motivo di sostenere che il procedimento di cui si tratta non sia stato svolto con un sufficiente grado di trasparenza e che la mancata conclusione, ma l'irrituale sospensione, non abbia, nelle motivazioni assunte, una sua coerente giustificazione, tanto da sostenersi, da parte nostra, che il procedimento avrebbe dovuto comunque concludersi con una proposta di rigetto dell'istanza e con la piena e non equivoca affermazione dei principi di legalità e di tutela dei beni comuni di cui questa Associazione, quale portatrice di interessi diffusi, ha pieno e riconosciuto interesse a sostenere.
A conforto dunque di quanto sin qui svolto ricordiamo che, con il documento che alleghiamo, la Soprintendenza ai beni archeologici,belle arti e paesaggio per le Province di Novara, Biella, Verbania e Vercelli aveva, con tempestività, in data 30/10/2015, rispetto alla formulazione dell'istanza, espresso il proprio negativo preventivo parere in ordine alla ammissibilità, sotto il profilo della tutela del beni culturali, del progetto di costruzione di nuovo albergo prodotta da SIAV srl. 
Tale preventivo parere, trascorsi ben quattro mesi e ventidue giorni dalla sua conoscenza da parte del Settore Regionale competente all'istruttoria paesaggistica, è stato assunto quale motivazione a sostegno del provvedimento sospensivo del procedimento medesimo e ciò palesemente in contrasto con le stesse affermazioni contenute nel provvedimento di sospensione, che si allega e che richiama la necessaria conoscenza del preventivo parere quale condizione per la formulazione della propria proposta sull'esito dell'istruttoria paesaggistica.
Sulla base della tempistica indicata negli atti a nostra disposizione, si ha ragione di ritenere che il progetto sul quale la Soprintendenza si era espresso sia stato quello sottoposto a revisione e ritenuto, anche dalla Regione stessa, non adeguato rispetto alle richieste di modifiche richieste.
Poiché il tempo trascorso tra la conoscenza del parere della Soprintendenza e quello del provvedimento sospensivo ha superato ampiamente i termini di 40 giorni indicati nell'articolo 146 settimo comma del Codice, non si comprende perché mai in quell'ampio lasso di tempo non sia stato chiuso il procedimento.
La notizia della proposizione del ricorso straordinario al Capo dello Stato è stata notificata al Ministero competente quattro mesi dopo l'emissione del parere preventivo, mentre la sospensione regionale data il ventiduesimo giorno successivo tale notifica.
Risulta pertanto singolare che un provvedimento sospensivo, già irritualmente motivato con riferimento all'esistenza di un parere preventivo contrario all'accoglimento, venga ulteriormente motivato facendo riferimento ad un ricorso la cui conoscenza, se le tempistiche fossero state rispettate, sarebbe intervenuta ben oltre i termini assegnati e a disposizione dell' amministrazione per decidere, ossia per formulare la proposta conclusiva di procedimento che, ai sensi di legge, la Regione avrebbe dovuto presentare alla Soprintendenza.
La ricostruzione della vicenda che abbiamo sopra descritta ci aveva dunque, come Associazione statutariamente deputata a concorrere alla tutela e difesa dei beni comuni, indotto a chiedere, in primis, alla Regione medesima, in data 08/11/2016, le ragioni di tale, per noi anomalo procedimento. 
Occorre dire che ad oggi, nonostante un nostro sollecito e l'ampio tempo trascorso, nessuna risposta ci è stata fornita.
Tutto quanto premesso, conclusivamente osserviamo perciò di aver innanzitutto assolto l'onere di rivolgerci in prima istanza all'Amministrazione responsabile, ma senza alcun esito.
Osserviamo inoltre che se anche parrebbe non in discussione la legittimazione a ricorrere avanti il tribunale amministrativo da parte di questa Associazione è pur vero che non tanto qui si discute sul contenuto di un provvedimento definitivo, quanto piuttosto sulla sua mancata emissione. 
Rilevano dunque profili di trasparenza, di buon andamento, di legalità in generale che parrebbero più il campo della difesa civica che non quello della giurisdizione.
La richiesta di una "moral suasion" nei confronti di una amministrazione due volte inadempiente, l'una nell'ambito di un normale procedimento istruttorio e l'altra nel mancato riscontro, almeno sotto il profilo della correttezza, ad una richiesta di chiarimento, ci parrebbe quindi pienamente giustificata e, sotto questo profilo, confidiamo che questa nostra possa essere condivisa dall'Ufficio che ci legge.


Distintamente 

Il Presidente
Piero Vallenzasca

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