Da tempo, con pazienza, costanza, perseveranza e sostenendo i nostri iscritti locali, sin'ora senza troppo rumore, l'Associazione sta svolgendo un' azione nei confronti del Comune di Vignone, colpevole di aver letteralmente dimenticato negli armadi una vecchia questione urbanistica e che se non verrà, ora in fretta, riesumata, provocherà un grave danno, anche economico, a quel piccolo comune la cui amministrazione non si è certamente dimostrata entusiasta dal fatto che per la nostra azione l'avremmo "messa in difficoltà"; sono parole del loro Sindaco. Comunque è una brutta pagina, quella che si potrebbe chiamare di cattivo governo: una convenzione urbanistica che prevedeva la urbanizzazione a verde pubblico e la cessione al Comune di una superficie di circa mq. 6000 nei pressi del complesso monumentale di S. Martino, semplicemente dimenticata nella parte pubblica dunque, ma attuata "regolarmente" nella sua parte privata, per oltre otto anni dalla scadenza decennale di quella originaria convenzione e quindi dopo ben 18 anni dalla sua iniziale sottoscrizione, rischiava di andare tutta in prescrizione, con buona pace dei diritti del Comune. E' dunque da ben di più di un anno che viene esercitata un'azione nei confronti di un Sindaco che si è dimostrato molto restio a recepire le nostre istanze. Alla fine è arrivato il parere legale, richiesto dal Comune, che ci ha dato ragione in tutto. Per vero il parere ha dovuto esprimersi anche su domande poco opportune formulate dall'Amministrazione, domande che più che vertere nel merito della vicenda amministrativa sembrava volessero sincerarsi del diritto che i cittadini elettori o associazioni hanno di ficcare il naso nelle carte del Comune. Ben ha fatto l'avvocato dell'Amministrazione a ricordare che tali diritti esistono e che, in casi estremi, gli elettori potrebbero anche agire quali sostituti dell'amministrazione a tutela degli interessi del Comune non salvaguardati dal Sindaco; la così detta azione popolare. Ora comunque la questione è andata anche davanti al Consiglio Comunale che, avvertito dal pericolo di continuare a rimanere inerte e inadempiente, ha riesumato la faccenda deliberando però per una "monetizzazione" degli obblighi convenzionali in alternativa alla cessione e urbanizzazione delle aree. Una strada che non sappiamo quanto sarà efficace poiché dubitiamo che, dopo tanto tempo, verranno facilmente trovati i soldi con cui gli attuali proprietari di quei terreni dovrebbero pagare il Comune e inoltre non ci sembra la soluzione migliore nell'ottica della salvaguardia vasta del complesso di S. Martino. Ora però attendiamo che il Sindaco ci conceda, bontà sua, udienza.
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