martedì 16 febbraio 2021

STRESA:

 

L'Associazione segue con cura le vicende della città di Stresa in ordine agli aspetti di interesse legati  alle proprie finalità   statutarie. Per questo motivo ha chiesto un confronto con l'attuale ammnistrazione, riproponendo temi che, da tempo, sono al centro della propria attenzione e che, sino ad oggi, non hanno trovato soluzione. Qui sotto pubblichiamo, in integrale, la nota oggi inoltrata all'attenzione del Sindaco.        

16/02/2021

Prot. 07/21

Al Sig. Sindaco

della città di Stresa

SEDE


OGG: Interlocuzione su temi diversi.


L’ Associazione Italia Nostra ed in particolare la Sezione del VCO, nel corso degli ultimi anni ha, più volte, cercato di avere un’interlocuzione con l’Amministrazione cittadina di Stresa, via via ponendo all’attenzione, con spirito a volte critico, ma a volte costruttivo, una numerosa serie di questioni, le cui soluzioni peraltro, ancor oggi, non sembrano in corso di definizione.
Purtroppo la interlocuzione richiesta non ci è mai stata concessa, salvo evasive risposte, ma i temi sollevati mantengono ancora una loro attualità, tanto da volerli riproporre.
Con questa nota vorremmo perciò riprendere quei temi, chiedendo su essi un momento di costruttivo confronto al fine di comprendere se vi possa essere una convergenza di intenti per la loro definizione.
Nel proseguo della presente facciamo perciò una sintetica ricognizione con l’auspicio che quanto qui proposto possa essere, a breve, oggetto di confronto.

a) Pensilina ferroviaria ex stazione Stresa/Mottarone.

E’ un tema che da anni ricorre e l’associazione ne aveva fatto l’oggetto anche di un incontro di pubblica riflessione, tenuto presso la palazzina liberty, indirizzando sia al Comune, sia a Rete Ferroviaria Italia, sia a Fondazione FS Italiane, la richiesta che il tema di un recupero della struttura venisse posto da loro all’attenzione.
Anche in occasione della realizzazione della nuova struttura commerciale Conad si era chiesto al Comune che l’ambito, per la limitata parte di proprietà privata, venisse inserita nella convezione quale area standard in cessione.
Purtroppo l’occasione non è stata colta, così come né Rete Ferroviaria, né Fondazione FS hanno mai dato risposta riguardo il loro interesse al recupero della parte d’ambito che, non sembra dubbio, appartenga al demanio ferroviario e non a Ferrovie del Mottarone srl.
Il tema è dunque tutt’ora aperto, né sembrerebbe più tollerabile che uno stato di abbandono e degrado abbia ancora a persistere.
Da parte dell’Associazione era stata data una indicazione per un recupero, non solo strutturale e architettonico del sito, ma anche funzionale. Vedi la nota che alleghiamo.

b) Villa Palazzola

La nostra interlocuzione ha avuto nel passato come referente anche lo stesso Ente Regione in quanto partecipe nella fondazione: “Villa Palazzola ”, ma pur avendo ottenuto una qualche risposta, il persistere dello stato dei beni senza prospettive di recupero, ci indirizza a sollecitare anche Codesto Comune.
Certo è che, qualunque ne siano le cause, non ci pare che a distanza di così tanti anni dall’avvenuto passaggio di proprietà nelle mani dei soggetti pubblici, prima Comune, poi Fondazione, possa essere giustificato e giustificabile un qualsiasi ulteriore indugio riguardo il recupero dei beni e la loro restituzione alla fruizione pubblica.
Non abbiamo apprezzato nel passato e non apprezzeremmo nel futuro la continua messa in discussione dell’assetto proprietario o di governance, quasi questi fossero i problemi e non invece ben altro.
Vorremmo che le energie degli amministratori pubblici si impegnassero nella ricerca di risorse adeguate, non a rimettere in continua discussione assetti e progetti.
La ricomposizione unitaria della proprietà originaria (vedi contenzioso SAB/Comune), il mantenimento della destinazione funzionale originariamente prevista negli accordi Comune/Regione, il recupero edilizio e architettonico ancorché ridimensionato nelle sue sicuramente eccessive ambizioni, rimangono per noi obiettivi del tutto condivisibili.
Ove non vi fosse, a breve, uno sblocco positivo della situazione di stallo, questa Associazione avrebbe intenzione di chiedere un’audizione presso la competente commissione consiliare regionale con l’intento di contribuire a dare alla soluzione della vicenda, nuovo impulso.

c) Vincolo costiero art.136 codice dei beni culturali.
 

 Pende la richiesta formulata dall’Associazione e sottoposta all’attenzione della Commissione regionale competente, per sottoporre a vincolo puntuale ex art. 136 del codice 42/2004, tutto l’ambito compreso tra villa Pozzani-Rio Roddo- Strada del Sempione.
Potrete trovare la documentazione in allegato alla presenta nota. Ci auguriamo che l’amministrazione possa condividere la proposta così da accelerare il processo di esame che giace presso la citata commissione regionale.

d) Sito Unesco Isole


Tutti rammentiamo la, ormai datata, proposta per candidare il golfo Borromeo a sito Unesco, la cui attuazione era stata delegata all’Ente Provincia. Essa ha avuto un infausto esito. Persino il dossier è stato smarrito.
Questa Associazione aveva assunto informazioni presso il Ministero destinatario del dossier, il quale aveva confermato che quella proposta non era stata oggetto di alcun interessamento e implementazione da parte del proponente e che, essendo nel frattempo intervenute nuove regole di presentazione, per avere una qualche positiva prospettiva, avrebbe dovuto essere aggiornata integralmente.
In sintesi l’iniziale proposta è oggi da considerare non più proponibile qualora si volesse un positivo esito.
Sulla base di queste premesse, Italia Nostra, attraverso un convegno tenuto a Orta nel maggio del 2018, aveva rilanciato il progetto, ridimensionandolo nelle sue aspettative e proponendo una candidatura unica che coinvolgesse le isole dei due laghi: Maggiore e Orta.
Più volte, dopo quella data, si è cercato di coinvolgere gli enti del territorio, ma senza risposte significative.
La ridimensionata proposta avrebbe sicuramente minori difficoltà, in ogni senso, e potrebbe portare ad un esito verosimilmente positivo nell’arco di un tempo anche relativamente breve.
La rimettiamo perciò all’attenzione dell’amministrazione cittadina perché la condivida e cerchi sul territorio le giuste sinergie per perseguirla.

e) Parchi dei laghi e non solo, di proprietà pubblica.

L’Associazione, nell’ambito dell’evento: “Paesaggi sensibili”, nel corso del convegno organizzato a Borgomanero nell’autunno del 2019, aveva posto all’attenzione la questione dei parchi di proprietà pubblica presenti sui laghi: Maggiore e Orta, ma non solo, e che, salvo singolari eccezioni, versavano e versano in stato precario, se non disastroso.
Successivamente a quel convegno avevamo divulgato a tutti gli Enti proprietari di tali beni, un’articolata proposta che individuava la opportunità a che i soggetti proprietari individuassero strumenti congiunti per un progetto complessivo di recupero e valorizzazione di quei beni e di successiva virtuosa gestione, sia in chiave culturale che in chiave turistica ed economica.
La proposta di un’unione tra enti nasceva dalla consapevolezza che solo un progetto su scala ampia avrebbe potuto aspirare a raccogliere le risorse, non poche, necessarie.
Tale esigenza non è mutata e oggi, probabilmente, si ripresenta con anche maggior valenza in funzione dei prossimi auspicabili finanziamenti legati al recovery plan.
Anche Codesto Comune era stato inserito tra i destinatari di quella proposta in relazione alla presenza del parco di Villa Palazzola.
La riproponiamo all’attenzione, avendo peraltro intenzione di estendere questa riproposizione anche a tutti gli altri Enti già destinatari, ma che non pare siano stati capaci di coglierne la valenza positiva.

f) Turismo compatibile:

L’Associazione aveva condiviso con altra, la proposta, formulata attraverso la stesura di un programma di massima, della sperimentazione di una nuova formula turistica che utilizzasse la stagione invernale per offrire, in forma inedita, la fruizione dei beni turistici ad una domanda inespressa, ma potenziale e niente affatto ancora sondata.
E’ evidente che Italia Nostra non ha mai ritenuto che un turismo esclusivamente di massa, con picchi di fruizione del territorio ben oltre la propria capacità, fosse un qualche cosa di sempre positivo e che un correttivo, niente affatto non economico, si dovesse tentare.
Quanto è accaduto e ancora in è corso, dopo quella proposta, non solo non la smentisce, anzi crediamo la rivaluti, potendosi apprezzare, a nostro giudizio, i suoi contenuti che erano e sono indirizzati ad una fruizione più lenta, ma più attenta, meno usuale e per questo più attrattiva, meglio guidata alla conoscenza del capitale costituito dai beni turistici che il territorio contiene, arricchita da una proposta di eventi culturali e di accoglienza che non possono non essere che un nuovo e aggiuntivo valore, rispetto un’offerta sin troppo appiattita e da tempo standardizzata.
Tuttavia la proposta, pur apprezzata a livello personale da singoli componenti della precedente amministrazione cittadina, non aveva trovato un appoggio convinto da parte di altri che, evidentemente, non l’avevano ugualmente ben intesa.
Nessuno si immaginava cosa sarebbe successo ed ora, dopo una stagione turistica men che dimezzata, un’altra che non si prospetta molto diversa dalla precedente, quella formula di turismo lento, ma che, nella proposta originaria, andava ad occupare il tempo vuoto dell’inverno con il coinvolgimento ampio e diffuso di realtà economiche minori, ma non per questo meno vitali e più forse interessate rispetti ad altre di maggior peso, ci pare possa essere riproposta.
D’altra parte se, per cause certamente né prevedibili, né auspicabili, i numeri del turismo di massa sono crollati, la questione dell’utilizzo di una doppia stagione annuale si pone, unico rimedio per la tenuta dell’economia locale.
Tanto vale provarci con formule nuove e inedite.

G ) Questione due ville :

E’ noto come questa associazione si era adoperata in ogni modo per contrastare la variante urbanistica che l’amministrazione Di Milia aveva invece voluto imporre contro tutte le evidenze.
Soltanto un deprecabile incidente di percorso aveva impedito che il ricorso presentato al TAR potesse essere discusso nel merito.
L’esito della successiva vicenda amministrativa, questa volta, provocata dalla stessa proprietà, ha però fatto giustizia, vedendo confermate, nella decisione del Capo dello Stato, su parere del Consiglio di Stato, tutte quelle ragioni di forte illegittimità che Italia Nostra aveva sollevato nel suo, meno fortunato, ricorso avverso l’approvata variante urbanistica.
E’ un fatto che quella variante rappresenta un accertato vulnus del diritto e si pone in netto contrasto con le prescrizioni dettate nei provvedimenti di vincolo, diretto ed indiretto, che avevano definito il regime di tutela assoluta a cui due delle ville, presenti nell’ambito, sono state assoggettate.
Permane il fatto deprecabile che, a distanza di ormai molti anni dalla imposizione dei vincoli, il Comune di Stresa non abbia dato applicazione ai quei provvedimenti sovraordinati, sottraendosi all’obbligo di conformare ad essi il proprio piano regolatore, ma semmai, come ci insegna il Consiglio di Stato, ha operato esattamente in opposta direzione con la conseguenza che, ad oggi, vige su quell’ambito una normativa di piano regolatore fortemente in contrasto con le norme sovraordinate.
Gli effetti potrebbero essere anche nulli, in quanto i progetti edilizi che sono stati presentati o che verranno presentati sono stati e saranno sottoposti ad un vaglio Soprintendizio i cui criteri di valutazione debbono, necessariamente, prescindere da norme locali illegittime e comunque sottordinate ad altre di rango superiore.
Tuttavia, da parte di questa Associazione si ritiene che Codesto Comune debba comunque dare applicazione alle prescrizioni contenute nei provvedimenti di vincolo, eliminando, in uno con l’approvazione di una variante urbanistica “parziale”, conforme e attuativa delle prescrizioni di vincolo, una situazione di diritto violato.
In tal senso auspichiamo che si orienti l’attuale amministrazione.
Ricordiamo inoltre che l’attuale uso improprio dell’area, probabilmente neppure sorretto da alcun titolo che lo legittimi, è stato oggetto di ripetute segnalazioni cui gli uffici di Codesto Ente non hanno mai dato alcun riscontro, nonostante l’evidente responsabilità che ne potrebbe derivare.

H) Stoccaggio materiali di dragaggio:
 

 E’ noto che l’ambito destinato alla costruzione di un nuovo campo di calcio in località Motta del Santo, è stato utilizzato, a mezzo di una autorizzazione paesaggistica con valenza a tempo determinato, a stoccaggio di materiali provenienti da lavori di dragaggio del nuovo porto. Ora è certo che il progettato campo di calcio non verrà più realizzato e si pone il problema della bonifica del sito autorizzato quale deposito temporaneo solo in funzione dell’utilizzo dei materiali ai fini della costruzione della nuova opera.
L’autorizzazione paesaggistica dovrebbe essere di prossima scadenza se non già scaduta e la richiesta della bonifica dei luoghi, vuoi con l’allontanamento dei materiali stoccati, vuoi, solo se possibile, con il loro utilizzo locale, ma in funzione di una ri-naturalizzazione del luogo si pone con dovuta urgenza.
Non intervenendo con tempestività si aprono scenari di responsabilità che non possono essere elusi.
La questione richiede quindi una risposta da parte dell’amministrazione che non potrà non condividerne l’urgente esigenza.


Su tutti i temi trattati si chiede quindi l’apertura di un confronto che ci vorrete concedere, ringraziando sin da ora per l’attenzione.

Si allega documentazione relativa a quanto già intrattenuto con Codesto Ente.



Il Presidente
Piero Vallenzasca

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