sabato 1 gennaio 2022

LAGO MAGGIORE: LA GUERRA DELL'ACQUA

Il Lago Maggiore è ad un passo dallo zero idrometrico

 L'ultima notizia locale dell'anno che se ne è andato e a cui La Stampa ha dato rilievo, è quella della misura del lago, il cui livello normale verrebbe ulteriormente ritoccato in rialzo di 25 centimetri. Le ragioni di questa decisione starebbero nella necessità di aumentare il volume di acqua con cui il Lago Maggiore contribuisce, in maniera rilevante, ai bisogni idrici della valle Padana, siano essi quelli legati alle attività agricole, che a quelli industriali sino ad anche mantenere un giusto apporto al sistema idrografico, messo a dura prova dal cambiamento del regime delle precipitazioni, sia nevose che piovose. Insomma, la questione è stata dibattuta nelle sedi competenti e sembra convincere anche le autorità che sono poste alla regolazione delle attività di prelievo e di immissione ittica nel lago Maggiore, laddove una maggior stabilizzazione del livello delle sue acque garantirebbe una miglior riuscita delle riproduzioni naturali delle specie presenti. Non vi sarebbero dunque controindicazioni sotto il profilo ambientale e, aggiungiamo noi, anche sotto il profilo della qualità del paesaggio e della navigabilità del lago, laddove la grandi magre, tradizionalmente estive, hanno sempre causato problemi per l'accesso agli approdi e mettevano in luce ampie porzioni di degrado costiero, sottratte al lago. Se questo è il quadro, La Stampa mette però in primo piano la protesta che nasce negli operatori turistici danneggiati, essi dicono, dalla scomparsa dell spiagge. Da questa protesta non si sottraggono alcuni Sindaci di Comuni rivieraschi, condividendo le ragioni degli operatori. Per vero, la protesta di alcuni di loro ci pare sproporzionata: uno perché non è vero affatto che tutte le spiagge spariranno, quelle di Stresa, ad esempio, non pare proprio, mentre Verbania dovrebbe verificarlo sul campo e poi dire la sua e perché non ci sembra neppure che l'attrattiva principale per il turismo che viene d'oltralpe, siano le spiagge del lago Maggiore, checchè ne pensi e dice Tranquillo Manoni, comunque non toccato dal provvedimento per le attività che svolge sul lago di Mergozzo e poi non pare neppure che a qualcuno si tolga l'acqua, anzi, semmai un metro di battigia, ma nessuno non potrà fare il bagno, anzi forse lo farà anche meglio. D'altra parte, un tempo, le spiagge occupate dall'"Isolino", erano probabilmente canneti e quando si sono insediati non si sono posti alcun problema. Tutto quanto detto e premesso, questa storia ci insegna come non sempre il turismo sia un bene comunque, specie quando si insedia dove non dovrebbe. Piene e magre del lago sono state la norma dalla notte dei tempi, così come le buzze che scendono dai fiumi e se una diversa e più equilibrata regolamentazione avrà benefici effetti sulle popolazioni ittiche, sul sistema idrografico della valle del Po, sull'agricoltura e sui bisogni idrici, che pure dovranno essere in prospettiva ridotti, ma anche sul paesaggio del lago e sulla sua navigabilità, ben venga ed anche Manoni si attrezzi e vedrà che ce la farà.

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