Non sapendo come uscirne, falliti i tentativi di ottenere autorizzazioni a sanatoria delle opere difformi o mai assentite, il Comune di Macugnaga tenta la via giudiziaria, ossia si attesta sull'ultima linea difensiva che l'ordinamento gli concede. Gli andrà bene o fallirà ? In queste cose non si devono fare previsioni. Nessuno lo può sapere, certo è che la via è stretta e l'esito incerto e se fallisce chi ha sbagliato dovrà pagare. In fondo questa storia è emblematica di un modo di governare che non conosce regole, che appartiene ad un altro mondo sempre in costante contrapposizione con i poteri esterni, blandendoli magari per ottenere assensi, ma evitandoli non appena possibile, rivendicando un'autonomia locale che è persino senso proprietario, ma non sentimento collettivo di appartenza ad un bene comune. Rimangono per ora i guai combinati, la inutile ferita aperta sul versante , difficilmente rimarginabile e ciò per un'opera molto discutibile quale era quella ciclovia alpina di cui forse non se ne sentiva il bisogno.

Nessun commento:
Posta un commento