Battipista sta volta è La Stampa che rilancia, sulla pagina di oggi, il miraggio di una nuova super stazione sciistica alpina che verrebbe regalata da investitori pronti a dissanguarsi pur di offrire questa irripetibile occasione per l'economia ed il turismo delle valli dell'Ossola. Il taglio è chiaro, la posizione è certa, l'avvertimento messo in finale di articolo a firma del direttore della pagina locale, rivolto a possibili detrattori, altrettanto chiaro. Insomma, non proprio un taglio cronicistico, ma una non troppo velata presa di posizione che, unita alla evidenza che viene data all'articolo, non lascia sperare nulla di buono per tutti coloro che si porranno in posizione contraria o anche solo critica nei confronti di questo progetto. Se dunque il buon giorno si vede dal mattino, l'arcobaleno ambientalista è avvertito. Quindi sta volta sembra proprio che vogliono fare sul serio, lunedì prossimo è già indetto un nuovo momento informativo/divulgativo/propagandistico riguardo il grandioso ventilato progetto; la politica regionale, quella che l'altro ieri ha approvato il PPR, sembra ora già schierata a favore della nuova avventura dei capitani coraggiosi; i finanziamenti sembra che non manchino, anzi pare che i promotori dispongano di risorse infinite della cui fonte nulla si intravvede; insomma la voglia di mettere mani al portafoglio sembra crescere giorno dopo giorno, sicuri che l'investimento sarà premiante in termini di redditività per i capitali da investire. Sin qui le notizie dei media con l'evidente scopo di creare una prima barriera fumogena alle critiche che comunque, anche se minoritarie o proprio perché minoritarie, pioveranno. Una difesa preventiva, il gettare una testa di ponte per i successivi attacchi e lo sfondamento finale delle linee nemiche. Direi che gli ingredienti ci sono tutti e anche le prudenti dichiarazioni degli investitori tese a chiedere un consenso ampio e condiviso ci stanno tutte per demonizzare poi l'avversario, se mai comparisse. Dunque, dunque aspettiamoci di tutto e di più; la realtà o l'illusione di un rilancio turistico dell'Ossola che riproduca le performance della Macugnaga anni 60, ora ridotta quasi in cenere; una clamorosa bufala destinata a spegnersi dopo poco, ne dubitiamo; certamente un tentativo di riprodurre in loco un circo bianco sul modello di tante altre stazioni poste al di qua o al di là del confine alpino, neve permettendo; nulla di innovativo se così fosse e con tutti i difetti e i rischi che le altre realizzazioni hanno sperimentato e sperimentano. La prova per l'arcobaleno ambientalista sarà dunque dura e difficile e dagli esiti incerti; siamo solo alle prime battute, ma se il buon giorno si vede dal mattino, si prevede tempesta.
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