Sono le ultime ore, per verità gli ultimi giorni, per il disegno di legge Falanga, un ignoto deputato assurto a notorietà per aver firmato il disegno di legge che ha già avuto il merito di far discutere sul tema dell' abusivismo edilizio, questione italica endemica. Quale sarà l' esito lo vedremo nelle prossime ore o giorni; approvato o affossato. Qualunque esso sia, il problema dell'abusivismo edilizio non sarà certo risolto. In una nazione dove l'abbattimento di un abuso è un 'eccezione, mentre in alcune aree costruire abusivamente è norma, non penso che un semi ignoto Falanga possa fare più danno di quel che già c'è, tanto meno potrà fare circa niente per frenare gli abusi, semmai proprio il contrario . Intendiamoci il problema esiste, eccome, ed è forse molto più complesso di come lo si vuol fare apparire. Sono passati 32 anni dal primo condono, quello che avrebbe dovuto risolverlo. Si sa che quelle pratiche di condono ancora in molti comuni non sono state chiuse, per vero forse mai neppure aperte. Ecco questo è già un primo problema che dovrebbe essere risolto con tardiva urgenza, obbligando i comuni a chiuderle entro un tempo ultimo e certo e in caso contrario mettendoci una qualche pena. Non c'è neppure certezza che ancorché fossero, finalmente, chiuse, lo sarebbero rispettando le regole del condono, ossia condonando chi ha diritto e negandolo a chi non lo ha. Ma qui si può fare ben poco, anche questo fa parte del costume italico. Comunque sia, chiuderlo avrebbe il merito di fare una prima chiarezza; quelli che stanno dentro e quelli che stanno fuori, ma il deputato Falanga a questo non ci ha proprio pensato ? Il primo condono però era dell'altro secolo, nel frattempo di acqua sotto i ponti ne è passata una quantità enorme, tanto che un altro paio di condoni, anche se più piccoli, mi pare che siano stati approvati. Anche di questi non è dato conoscere quale sia stato il loro esito e quindi tanto varrebbe spingere perché siano urgentemente , e bene, è il caso di dirlo, chiusi. Ma anche di questo Falanga si deve essere dimenticato. Tutto il resto, cioè ciò che sta fuori dai vari condoni, è materia elettorale per il semplice motivo che l'abusivismo è diffuso e quindi il voto degli abusivi conta. Conta molto poi perché la materia è nelle mani del Comuni, notoriamente molto vicini ai loro elettori, ed anche questo è un gran bel problema. Bisognerebbe pensare ad una qualche soluzione, non importa se venga fatta passare per un aiuto ai sindaci che invece non lo è, ossia occorrerebbe metterci dei veri poteri sostitutivi che oggi veri non lo sono. Ci ha pensato Falanga ? Onestamente non lo so, non leggo nel pensiero di chi non conosco. Tuttavia, spostando i poteri non si eviterebbe ugualmente la rivolta popolare laddove la diffusione dell'abuso fosse così esteso da oggi essere definito di necessità. Difficile parlare di necessità in una nazione che ha più case di abitanti, ma il povero Falanga una qualche ragione pur la doveva trovare per evitare che sentenze passate in giudicato andassero in esecuzione. Se così fosse, ma aspettiamo di leggere il testo definitivo, ci troveremmo quindi di fronte al principio del favor rei applicato ad una pena accessoria quale è l'abbattimento per sentenza, ma dovrebbe estendersi altresì alle concorrenti sanzioni amministrative di ugual tenore. Come poi una tal legge possa reggere di fronte al rispetto del principio costituzionale di uguaglianza, non saprei proprio; finirebbe che dovrebbero estenderla a tutti, sarebbe perfetta. Ma per tornare al tema, gli abusi sono una varietà assai ampia, fattispecie diverse, sanabili o non sanabili, parziali o totali, sanzionabili con la sola pecunia, mentre "solo" quelli più gravi cadono (almeno cadessero) sotto le grida degli ordini di abbattimento. Questi ultimi abusi però, ma nessuno ne parla, in realtà dovrebbero aver subito già una prima " indolore" sanzione, ossia non avendo ottemperato i loro esecutori all'obbligo di demolizione, ricorsi a parte, l'accertamento di tale inadempienza comporta il passaggio del bene al patrimonio del comune, ex lege. E qui si torna alla questione dei comuni inadempienti perché se lo avessero fatto o si decidessero a farlo o gli costringessero a farlo, ( ci pensi onorevole Falanga) fissato e messo in pratica il principio che l'abuso non paga chi lo fa, poi si potrebbe anche ragionare di cosa farne di quell'immenso patrimonio requisito, demolendo senza pietà, manu militare, laddove ci vuole o usandolo per assegnare alloggi a giusto prezzo agli abusivi di necessità. Le soluzioni non mancano, ma le elezioni incalzano e il tempo stringe.
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