domenica 29 ottobre 2017

VOGOGNA/VALLE OSSOLA. IL NUOVO CHE AVANZA










Vi sono situazioni che prendono avvio pian, piano, quasi in sordina; magari all'inizio vengono fatte passare per provvisorie, o meglio temporanee, poi la temporaneità si trasforma in stabilità, le dimensioni della cosa aumentano e quando ci si interroga su cosa è che è successo rischia di essere troppo tardi. Forse è successo o sta succedendo anche in questo caso che rappresentiamo nel post odierno e che interessa un'area del Comune di Vogogna, Comune che già desideroso di ospitare nel suo territorio la centrale di conversione del più famoso Interconnector, ma noto anche per alcune intemperanze del suo Sindaco Onorevole avverso mancate opere di prelievo dei materiali litoidi dal greto del fiume Toce. Ora sembra contento di vedere crescere, a dismisura, una montagna di detriti di cava, sul proprio territorio, anche quello che parrebbe agricolo. Il tutto in fascia Galasso di vincolo paesaggistico in sponda destra orografica del fiume. Insomma una prova generale della futura e per loro auspicabile centrale di conversione, una "valorizzazione" a modo loro di un territorio che dovrebbe essere difeso nei suoi valori ambientali e di cui l'ormai scarso terreno agricolo pianeggiante della valle costituisce una risorsa preziosa piuttosto che trasformarlo, temporaneamente o no, in una pietraia. A noi ci pare che a questo punto sia utile e necessario sapere e capire che cosa è successo e che cosa potrebbe ancora succedere. Per questo motivo abbiamo preparato la lettera che invieremo ai soggetti pubblici tutti che dovrebbero essere stati coinvolti in questa vicenda e, sulla base delle risposte che avremo, vedremo cosa sarà meglio fare. Per ora vi postiamo qui nel seguito la bozza della lettera, con l'impressione che il tutto non finirà né qui, né molto presto. 



E' di manifesta evidenza l'attività di stoccaggio, deposito, o che altro lo si possa definire, di materiali inerti che da alcuni tempi si svolge in territorio del comune di Vogogna. 

Tale attività è in ambito posto in fregio alla SS 32, all'interno della fascia di vincolo paesaggistico della sponda destra del fiume Toce e in area, alla luce della tavola di azzonamento del PRGC, consultabile sul sito del medesimo Comune di Vogogna, in parte a destinazione artigianale, in non minor parte a destinazione agricola E1 ad elevata produttività e in parte residuale in ambito di rispetto dell'impianto pubblico di depurazione. 

Crediamo inoltre che sempre l'ambito in argomento sia interessato da vincoli posti dalla corrispondente fascia individuata dal vigente PAI.

L'attività si è venuta, nel tempo, sempre più allargandosi ed oggi è costituita, senza pressoché soluzione di continuità, da un deposito in rilevato di diverse centinaia di metri di lunghezza e diverse decine in larghezza oltre che per un'altezza variabile, ma stimabile sino anche una decina. Se poi si aggiunge che il "deposito" si estende anche sotto il livello della quota di campagna attraverso la contestuale formazione di una vasca di alcuni metri di profondità ottenuta mediante lo scasso del terreno e l'asportazione del materiale da coltivo e altro, si ottiene una adeguata raffigurazione della imponente consistenza di tale rilevato, paesaggisticamente, a giudizio della Associazione che rappresento, insostenibile.

Non si conoscono i riferimenti autorizzativi che hanno consentito che un tale imponente deposito si venisse, via via, formando. Si conosce l'origine del materiale che viene stoccato, ma ogni altro elemento al momento ci sfugge e non ne siamo in possesso.

Possiamo solo osservare che, al di là della evidente non conformità paesaggistica di quanto si è venuto a realizzare, l'eventuale sostenibile provvisorietà dello stesso ci pare confligga con la sua stessa dimensione, con le modalità, già evidenziate, di sua realizzazione e con il fatto che, ancorché ora abbia assunto dimensioni imponenti, per quanto consultabile e scaricabile in rete da immagini comunque datate, il processo di formazione non è recentissimo, ma ha avuto inizio già alcuni anni or sono e, verosimilmente è destinato a procedere per altri anni.

Eclatante poi, salvo smentita per fatti a noi non noti, la non conformità del "deposito" con l'azzonamento previsto dal piano regolatore del Comune interessato, oltre che dalle norme di attuazione del medesimo che non paiono disporre di una regolamentazione per tali casi.

Tutto quanto premesso, fatta salva ogni altra azione che questa Associazione intenderà intraprendere a difesa e tutela dei valori del paesaggio che in questo caso ci sembrano fortemente compromessi, giova conoscere, rivolgendosi agli Enti ed ai soggetti tutti in indirizzo, ad ognuno per la propria competenza, ogni utile informazione circa la natura della modifica del suolo intervenuta, i titoli amministrativi che l'hanno consentita, la conformità di quanto realizzato ed in corso di realizzazione ai medesimi eventuali titoli autorizzativi, ogni altra ed ulteriore informazione utile a fine dell'esatta, compiuta e certa qualificazione di quanto realizzato e in corso.




Si ringrazia per l'attenzione e si rimane in attesa di un cortese riscontro. 






Si allegano: FILE DI FOTO/ FILE DI AZZONAMENTO prgc 

     

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